CON ESTREMA SODDISFAZIONE E "SPERANZA", MI PREGIO DI DIVULGARE E LINKARE LA RICERCA E GLI SVILUPPI CORRELATI, CHE IL DOTT. ARMANDO VECCHIETTI MI HA SEGNALATO. TROVERETE SULLA DESTRA NELLA SEZIONE DEI LINK FISSI IL "BOTTONE" RELATIVO PER RIMANERE AGGIORNATI E "PASSARE PAROLA". LA VERA RICERCA NON E' MORTA.....ECCOVI LA PROVA!!!!
Marco LA Rosa
" Fare ricerca scientifica significa fare domande alla natura.
Guarda ed ascolta solo ciò che la natura ha da dirti e non quello che vuole il tuo sponsor.
Dimentica per un istante anche quello che hai imparato a scuola e sii pronto a riesaminare le tue vecchie “certezze”.
Confronta le nuove conoscenze con le vecchie e non cercare di essere acuto o intelligente.
E’ sufficiente che tu sia umile.
Se hai timore di ciò che i tuoi colleghi potrebbero dire sulla tua ricerca non potrai mai essere un vero ricercatore.
Non cercare di “indirizzare” gli esperimenti, prima cerca di comprenderli e poi eseguili fedelmente.
Abbi fiducia delle tue sensazioni ma poi controlla i risultati con strumenti che siano indipendenti dai tuoi sensi.
Non cercare di sviluppare idee su qualcosa che non hai mai visto.
Non nascondere gli errori, parla di essi in modo franco e sii orgoglioso di conoscerli.
Essi sono i più sicuri indicatori della tua strada.
Una ragionevole domanda che possiamo porci in campo oncologico è: “Com’è possibile che la ricerca oncologica nonostante tutti questi anni di intense ricerche e miliardi di dollari spesi non è ancora riuscita a scalfire nemmeno un pò l’enigma del cancro?
Possiamo anche chiederci: “…ma la ricerca oncologica sta veramente cercando nella direzione giusta oppure e’ necessario ed opportuno cambiarla ?”
Tutti sappiamo che tra i problemi irrisolti dell’oncologia quello più indagato è come si forma la cellula cancerosa.
Per la ricerca oncologica classica non c’e’ dubbio che essa si formi da una mutazione genetica della cellula sana.
Per spiegare la sua origine, i ricercatori hanno indagato in numerosi settori cercando cause virali, immunologiche o genetiche ma fino ad oggi non sono mai approdati a nulla di definitivo.
Nonostante il bilancio non proprio soddisfacente, molti credono ancora che un vaccino, le cellule staminali o i farmaci “intelligenti” prima o poi risolveranno il problema.
Ma come è possibile che una cellula sana diventi cancerosa e sia capace di distruggere un organismo per altri versi sano?
In fondo, la cellula cancerosa è un organismo molto fragile, si uccide con un soffio e quando è aggredita è incapace di opporre una resistenza efficace.
In verità le cellule dei tessuti colpiti, molto prima delle manifestazioni più visibili della malattia, subiscono delle modificazioni che solo in seguito portano alla formazione della cellula cancerosa.
Vedremo tra breve come sia un errore credere che la cellula cancerosa si sviluppa direttamente dalla mutazione genetica di una cellula sana.
Molto probabilmente se la lotta contro il cancro non ha raggiunto gli obiettivi che si era proposta di raggiungere è perché ha continuato a considerare la cellula cancerosa come l’oggetto della ricerca senza rendersi conto che il cancro non è la malattia di una cellula ma la malattia di tutto l’organismo.
Guarda ed ascolta solo ciò che la natura ha da dirti e non quello che vuole il tuo sponsor.
Dimentica per un istante anche quello che hai imparato a scuola e sii pronto a riesaminare le tue vecchie “certezze”.
Confronta le nuove conoscenze con le vecchie e non cercare di essere acuto o intelligente.
E’ sufficiente che tu sia umile.
Se hai timore di ciò che i tuoi colleghi potrebbero dire sulla tua ricerca non potrai mai essere un vero ricercatore.
Non cercare di “indirizzare” gli esperimenti, prima cerca di comprenderli e poi eseguili fedelmente.
Abbi fiducia delle tue sensazioni ma poi controlla i risultati con strumenti che siano indipendenti dai tuoi sensi.
Non cercare di sviluppare idee su qualcosa che non hai mai visto.
Non nascondere gli errori, parla di essi in modo franco e sii orgoglioso di conoscerli.
Essi sono i più sicuri indicatori della tua strada.
Una ragionevole domanda che possiamo porci in campo oncologico è: “Com’è possibile che la ricerca oncologica nonostante tutti questi anni di intense ricerche e miliardi di dollari spesi non è ancora riuscita a scalfire nemmeno un pò l’enigma del cancro?
Possiamo anche chiederci: “…ma la ricerca oncologica sta veramente cercando nella direzione giusta oppure e’ necessario ed opportuno cambiarla ?”
Tutti sappiamo che tra i problemi irrisolti dell’oncologia quello più indagato è come si forma la cellula cancerosa.
Per la ricerca oncologica classica non c’e’ dubbio che essa si formi da una mutazione genetica della cellula sana.
Per spiegare la sua origine, i ricercatori hanno indagato in numerosi settori cercando cause virali, immunologiche o genetiche ma fino ad oggi non sono mai approdati a nulla di definitivo.
Nonostante il bilancio non proprio soddisfacente, molti credono ancora che un vaccino, le cellule staminali o i farmaci “intelligenti” prima o poi risolveranno il problema.
Ma come è possibile che una cellula sana diventi cancerosa e sia capace di distruggere un organismo per altri versi sano?
In fondo, la cellula cancerosa è un organismo molto fragile, si uccide con un soffio e quando è aggredita è incapace di opporre una resistenza efficace.
In verità le cellule dei tessuti colpiti, molto prima delle manifestazioni più visibili della malattia, subiscono delle modificazioni che solo in seguito portano alla formazione della cellula cancerosa.
Vedremo tra breve come sia un errore credere che la cellula cancerosa si sviluppa direttamente dalla mutazione genetica di una cellula sana.
Molto probabilmente se la lotta contro il cancro non ha raggiunto gli obiettivi che si era proposta di raggiungere è perché ha continuato a considerare la cellula cancerosa come l’oggetto della ricerca senza rendersi conto che il cancro non è la malattia di una cellula ma la malattia di tutto l’organismo.
Dr. Armando Vecchietti.