Nell'agosto 1995, il Dr. Wilfred Griggs guidò un team di ricercatori della Brigham Young University, che stavano conducendo la ricerca del DNA su sei mummie del Museo. Durante la ricerca, una radiografia rivelò un perno di metallo nella gamba sinistra del (dignitario ?) Usermontu.(età tarda 732-332 a.c.) In un primo momento il dottor Griggs pensò che la vite fosse un recente tentativo di restauro sulla mummia. Dice infatti: “Quando l'abbiamo vista ai raggi X nel mese di agosto, ho realizzato di non aver mai visto qualcosa di simile, fatto in epoca moderna. Non mi è venuto in mente che ci potessero essere reperti di questo tipo con interventi ortopedici avanzati fatti in epoca antica ".
[foto 1] Nel loro studio in corso sul DNA della mummia, un gruppo di ricercatori della Brigham Young University - guidato dallo studioso di antichi studi Dr. Wilfred Griggs (a sinistra) e dal microbiologo Dr. Scott Woodward (secondo da sinistra) - esaminano una mummia al Rosicrucian Egyptian Museum a San Jose, California.
Così, affascinato dalle possibilità di questa scoperta, il Dr. Griggs ritornò al Museo. Dopo circa 30 minuti di osservazione, il Dr. Griggs si convinse che il perno fosse molto più vecchio di quanto lui previsto, ed era così eccitato che pensò valesse la pena di un'ulteriore indagine su scala reale.
"Fu come se il soffitto cadesse su di me e cominciai a mettere in discussione tutto quello che stavamo vedendo.
L'8 febbraio 1996, il Dr. Griggs ritornò con specialisti per determinare se questo fosse il primo tentativo di intervento chirurgico ad un ginocchio antico mai scoperto. Non vi erano dubbi infatti, che si trattasse sicuramente di un'operazione antica. Mai prima di allora una mummia egizia aveva mostrato una tale caratteristica.
Il Dr. Griggs e il suo seguito di ricercatori della Brigham Young University erano sorpresi per le implicazioni storiche di questo perno metallico. Le prime conclusioni suscitavano domande provocatorie per quanto riguarda l'esatta funzione e la natura del perno. Era stato inserito mentre l'uomo era ancora in vita o appena dopo la sua morte? Poteva essere stato messo nel ginocchio a causa di un trauma?
Fino ad oggi, sappiamo che la composizione metallica del perno a vite in questione è costituito da ferro puro, e che è stato messo prima che Usermontu fosse mummificato. Ciò corrisponde con il periodo di tempo accettato per la vita di Usermontu (ca. 630 a.C. età tarda) in Egitto.
La procedura di perforazione per estrarre il materiale dalla parte posteriore del ginocchio di Usermontu è stata piuttosto complessa.. Dave McCann, che ha fatto la perforazione, ha preciato che la punta di trapano doveva avere un movimento veloce ( 75.000 giri / min.) un attrezzo cosi preciso e delicato, tale da poter creare un buco minuscolo su un guscio d'uovo.
In seguito alla perforazione, i ricercatori sono stati in grado d'inserire una piccola sonda per guardare dentro la gamba e prelevare un campione del perno, così come del collante resinoso che lo avvolgeva, probabilmente utilizzato per cementare la vite in posizione.
Ulteriore sorpresa, fu che anche che la forma del suddetto perno fosse di tipo molto avanzato dal punto di vista chirurgico.
"Il perno è simile a quelli che usiamo oggi per ottenere una buona stabilizzazione delle ossa", ha dichiarato il Dr. Richard Jackson, chirurgo ortopedico del BYU”.
A quanto pare, gli antichi sapevano come usare le “flange” su una vite per stabilizzare la rotazione della gamba.
Il ginocchio è una delle articolazioni più complesse nel corpo umano. Esso deve sostenere il peso di tutto il corpo e deve sopportare gli impatti ripetuti della deambulazione.
Il moderno intervento di sostituzione del ginocchio [foto 3] utilizza prodotti Hi-tech per mantenere la flessibilità e il peso-cuscinetto. Ma gli antichi non avevano questa tecnologia. Un cedimento del ginocchio avrebbe significato per il paziente restare costretto a letto o su una sedia e probabilmente la sopportazione di un dolore grave se la connessione avesse subito uno spostamento. Il rimedio più efficace era quello di bloccare il giunto, come è stato fatto per Usermontu. Questo intervento avrebbe permesso al paziente di camminare con un bastone e impedito il dolore continuo.
Questo studio, è un ulteriore tassello che ci permette di arricchire la nostra conoscenza riguardo alla “tecnologia” nei popoli antichi. Ed anche in questo caso….scopriamo…anzi “riscopriamo” qualcosa di vecchio e nuovo insieme.
Rielaborato da Marco La Rosa
Il 22 Novembre 2009
Fonte: La Porta del Tempo
Fonte originale: Viewzone.com
(16 Novembre 2009)
link: http://www.viewzone.com/usermontu.html
[foto 1] Nel loro studio in corso sul DNA della mummia, un gruppo di ricercatori della Brigham Young University - guidato dallo studioso di antichi studi Dr. Wilfred Griggs (a sinistra) e dal microbiologo Dr. Scott Woodward (secondo da sinistra) - esaminano una mummia al Rosicrucian Egyptian Museum a San Jose, California.
Così, affascinato dalle possibilità di questa scoperta, il Dr. Griggs ritornò al Museo. Dopo circa 30 minuti di osservazione, il Dr. Griggs si convinse che il perno fosse molto più vecchio di quanto lui previsto, ed era così eccitato che pensò valesse la pena di un'ulteriore indagine su scala reale.
"Fu come se il soffitto cadesse su di me e cominciai a mettere in discussione tutto quello che stavamo vedendo.
L'8 febbraio 1996, il Dr. Griggs ritornò con specialisti per determinare se questo fosse il primo tentativo di intervento chirurgico ad un ginocchio antico mai scoperto. Non vi erano dubbi infatti, che si trattasse sicuramente di un'operazione antica. Mai prima di allora una mummia egizia aveva mostrato una tale caratteristica.
Il Dr. Griggs e il suo seguito di ricercatori della Brigham Young University erano sorpresi per le implicazioni storiche di questo perno metallico. Le prime conclusioni suscitavano domande provocatorie per quanto riguarda l'esatta funzione e la natura del perno. Era stato inserito mentre l'uomo era ancora in vita o appena dopo la sua morte? Poteva essere stato messo nel ginocchio a causa di un trauma?
Fino ad oggi, sappiamo che la composizione metallica del perno a vite in questione è costituito da ferro puro, e che è stato messo prima che Usermontu fosse mummificato. Ciò corrisponde con il periodo di tempo accettato per la vita di Usermontu (ca. 630 a.C. età tarda) in Egitto.
La procedura di perforazione per estrarre il materiale dalla parte posteriore del ginocchio di Usermontu è stata piuttosto complessa.. Dave McCann, che ha fatto la perforazione, ha preciato che la punta di trapano doveva avere un movimento veloce ( 75.000 giri / min.) un attrezzo cosi preciso e delicato, tale da poter creare un buco minuscolo su un guscio d'uovo.
In seguito alla perforazione, i ricercatori sono stati in grado d'inserire una piccola sonda per guardare dentro la gamba e prelevare un campione del perno, così come del collante resinoso che lo avvolgeva, probabilmente utilizzato per cementare la vite in posizione.
Ulteriore sorpresa, fu che anche che la forma del suddetto perno fosse di tipo molto avanzato dal punto di vista chirurgico.
"Il perno è simile a quelli che usiamo oggi per ottenere una buona stabilizzazione delle ossa", ha dichiarato il Dr. Richard Jackson, chirurgo ortopedico del BYU”.
A quanto pare, gli antichi sapevano come usare le “flange” su una vite per stabilizzare la rotazione della gamba.
Il ginocchio è una delle articolazioni più complesse nel corpo umano. Esso deve sostenere il peso di tutto il corpo e deve sopportare gli impatti ripetuti della deambulazione.
Il moderno intervento di sostituzione del ginocchio [foto 3] utilizza prodotti Hi-tech per mantenere la flessibilità e il peso-cuscinetto. Ma gli antichi non avevano questa tecnologia. Un cedimento del ginocchio avrebbe significato per il paziente restare costretto a letto o su una sedia e probabilmente la sopportazione di un dolore grave se la connessione avesse subito uno spostamento. Il rimedio più efficace era quello di bloccare il giunto, come è stato fatto per Usermontu. Questo intervento avrebbe permesso al paziente di camminare con un bastone e impedito il dolore continuo.
Questo studio, è un ulteriore tassello che ci permette di arricchire la nostra conoscenza riguardo alla “tecnologia” nei popoli antichi. Ed anche in questo caso….scopriamo…anzi “riscopriamo” qualcosa di vecchio e nuovo insieme.
Rielaborato da Marco La Rosa
Il 22 Novembre 2009
Fonte: La Porta del Tempo
Fonte originale: Viewzone.com
(16 Novembre 2009)
link: http://www.viewzone.com/usermontu.html