Segnalato dal Dr.
GIUSEPPE COTELLESSA (ENEA)
Con Wow anche l’acqua
radioattiva torna pura: una scoperta italiana
Si sta completando la prima
sperimentazione su vasta scala nel sito nucleare di Saluggia, nel Vercellese.
Un’idea anche per le bonifiche di Fukushima
Saluggia (Vercelli) - A vederla
da vicino nessuno direbbe che questa è l’invenzione del secolo. Sembra un
grosso scaldabagno circondato da tubi di acciaio, e invece è la prima macchina
al mondo capace di trasformare liquami radioattivi e rifiuti di ogni tipo in
acqua purissima, senza utilizzare nessun filtro e con una bassissima produzione
di scorie. Una scoperta tutta italiana, creata dall’ingegnere padovano Adriano
Marin che, con il professor Massimo Oddone, chimico dell’Università di Pavia, e
un’équipe di dieci ingegneri, sta completando la prima sperimentazione su vasta
scala nel sito nucleare di Saluggia.
Tutto iniziò un giorno del 2005
Marin stava armeggiando nel
garage di casa con la «pentolaccia», una macchina inventata da lui, semplice,
economica e facilmente trasportabile, con cui voleva realizzare il sogno di
rendere potabile l’acqua nei Paesi del Terzo mondo. Le prove del
«vaporizzatore», originariamente simile a una lavatrice, avevano già dato buoni
risultati. Ma all’improvviso accadde un imprevisto. Manovrando qualcosa, dalla
macchina iniziò a uscire acqua purissima, con parametri infinitamente migliori
di quelli che si attendevano. Abbandonato il garage, gli esperimenti
proseguirono in laboratorio e nel «calderone» cominciarono a finire
«ingredienti» via via sempre più terrificanti: veleni di ogni tipo, fanghi,
metalli pesanti, prodotti chimici, batteri, virus, idrocarburi, radioisotopi. E
ogni volta il risultato era stupefacente: acqua così pura che anche le
misurazioni diventavano difficili.
«La scoperta fu un fatto del
tutto casuale»
Adriano Marin, 51 anni, ingenere
elettronico, per lungo tempo dirigente del gruppo Riello e poi fondatore dell’impresa
di consulenze Cross Technology, avrebbe potuto dire di aver fatto un’invenzione
clamorosa dopo anni di studi. Invece ammette con sincerità: «La scoperta fu un
fatto del tutto casuale, e ci mettemmo due anni per capire quale principio
fisico portava a quel risultato». Il sistema, chiamato Wow (Wonderful Water), è
stato poi perfezionato e testato a lungo dai laboratori Arpav di Padova, dal
Cnr, dall’Università di Pavia e dal Laboratorio per l’energia nucleare
applicata, ottenendo tutte le attestazioni necessarie (in questo momento sta
certificando i risultati anche il National Physical Laboratory del Regno
Unito). E oggi è un brevetto mondiale.
Ultima fase della sperimentazione
Adesso qui a Saluggia, nell’area
in cui si trova il supersorvegliato deposito di scorie nucleari Avogadro, è in
corso l’ultima fase della sperimentazione. Wow ,che tecnicamente è un separatore
di molecole, è stato costruito in versione più grande e dal 23
settembre sta trasformando in acqua purissima 45 mila litri di liquidi
radioattivi conservati in due cisterne. Quando, il 5 dicembre, avrà completato
il suo lavoro, di tutto quel liquido contaminato resteranno solo dieci litri di
concentrato insoluto. Sarà questa la prova più tangibile delle enormi
possibilità della macchina, in moltissimi campi, a partire proprio dal
nucleare.
Invenzione tutta ITALIANA
Un’invenzione da Nobel, tutta
italiana, sostenuta anche da un gruppo di lungimiranti finanziatori e resa
possibile da un team affiatato che condivide lo spirito del progetto:
realizzare qualcosa di utile alla società. Ora Wow è in cerca, per ognuna delle
applicazioni, di vari partner, possibilmente italiani, che mettano il prodotto
sul mercato. Qualcuno che concordi sulle finalità e che non cerchi invece di
tenere l’invenzione in un cassetto. Perché il rischio è proprio quello: gli
enormi interessi (leciti e no) che ruotano intorno allo smaltimento dei rifiuti
tossici e nocivi potrebbero ostacolare la diffusione del «separatore di
molecole a unico stadio» che ha enormi potenzialità.
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