IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: la vera genesi dell'Homo sapiens

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VIDEO SINOSSI DELL'UOMO KOSMICO

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Con questo libro Marco La Rosa ha vinto il
PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO
ALTIPIANI DI ARCINAZZO 2014
* MISTERI DELLA STORIA *

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LA NUOVA CONOSCENZA

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GdM

giovedì 26 novembre 2020

LO SPAZIO PROFONDO E' PIU' DENSO DEL PREVISTO

 


Quanto è denso il vuoto dello Spazio?

Prosegue la manutenzione dell'unica antenna che può comunicare con la sonda Voyager 2, che intanto conferma che lo Spazio là fuori è più denso del previsto.  

Quando la sonda Voyager 2 è partita dalla Terra col suo messaggio per gli alieni era il 20 agosto del 1977: la TV era ancora in bianco e nero, il Presidente degli Stati Uniti era il magnate delle arachidi Jimmy Carter e buona parte della redazione di Focus andava ancora all'asilo. In tutti questi anni la sonda ha proseguito il suo viaggio e oggi si trova nello Spazio profondo, fuori dalla bolla del Sistema Solare, a 125 UA (unità astronomiche) dal nostro pianeta, cioè 125 volte la distanza tra la Terra e il Sole - che è di circa 150 milioni di chilometri.

LA LUNGA MARCIA

 Dopo aver superato Giove, Saturno e Urano, la Voyager 2 ha sorvolato Nettuno nell'agosto del 1989 (per la cronaca: il Presidente USA era il magnate del petrolio George W. Bush e noi della redazione andavamo al liceo). Una rapida puntata verso Tritone, una delle lune di Nettuno, e poi la sonda ha continuato il suo viaggio fino a uscire ufficialmente dal Sistema Solare. Oggi la sonda è così lontana dalla Terra che ogni segnale inviato o ricevuto ha un ritardo di oltre 17 ore. Che cosa usano i ricercatori per inviare segnali e istruzioni a un oggetto distante quasi 20 miliardi di km?

GRANDISSIME ANTENNE

Solo tre antenne sulla Terra sarebbero abbastanza grandi e potenti da poter consegnare e ricevere segnali dalla Voyager 2: sono dislocate in California, in Spagna e in Australia, e insieme formano il Deep Space Network (NASA). Ma per la posizione relativa della Terra e della sonda ormai solo una di queste antenne, quella di Canberra, in Australia, riesce a comunicare con la Voyager 2. Quella del Canberra Deep Space Communications Complex è un'antenna da oltre 70 metri di diametro: è però parte di un impianto vecchio di 50 anni attualmente in manutenzione. Il fermo, iniziato a marzo, dovrebbe terminare nel febbraio del 2021: in tutto questo tempo potremo ricevere segnali e dati scientifici, ma non inviare comandi o altre istruzioni (anche se un test dei nuovi trasmettitori è andato a buon fine).

DENSITÀ SPAZIALE

È di poche settimane fa l'ultima importante conferma che la sonda ha inviato a Terra: l'aumento della densità della materia interstellare al di fuori del Sistema Solare, già rilevato nel 2018 dalla sonda gemella Voyager 1. Questa della densità dello Spazio interstellare è stata una sorpresa: lo spazio, che contiene piccole quantità di protoni ed elettroni spinti dai venti stellari, dovrebbe essere sempre più "vuoto" a mano a mano che ci si allontana da una stella. Ma nel 2018 Voyager 1, dopo avere misurato 0,039 particelle per centimetro cubo quando si trovava ancora alla periferia del Sistema Solare, uscita definitivamente fuori dal dominio del Sole riportava una densità di circa 0,13 particelle per centimetro cubo. La variazione, confermata a fine ottobre dalle misure della Voyager 2, non ha al momento una spiegazione.

A MENO DI NON IPOTIZZARE QUALCOSA DI INVISIBILE…NON RILEVABILE, APPENA FUORI DAL SISTEMA SOLARE…(NDR MLR)…(?)

Da:

https://www.focus.it/scienza/spazio/voyager-spazio-profondo-materia-interstellare

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sabato 21 novembre 2020

IL MISTERO DI STEVE : Strong thermal emission velocity enhancemen

          La Nasa: Steve non è una aurora, il mistero continua

                                         Credit immagine: Krista Trinder e NASA.

Un nastro di luce color malva bordato di verde: così si presenta Steve (Strong thermal emission velocity enhancemen), un fenomeno ottico atmosferico scoperto dagli astronomi nel 2018, e prima ancora dai citizen scientist, con numerose osservazioni amatoriali e foto che hanno fatto il giro del mondo a partire dal 2015. Per colori, localizzazione e durata si distingue nettamente dalle aurore, tipiche delle latitudini più estreme. E ora uno studio della Nasa, intitolato “The Mysterious Green Streaks Below Steve” – “Le misteriose strisce verdi al di sotto di Steve”, esclude che possa trattarsi di un airglow, un fenomeno di luminescenza atmosferica. Ma allora di cosa si tratta?

Ci sono le aurore, le airglow e poi c’è Steve

Le aurore – ad esempio l’aurora boreale che si può ammirare nei cieli dei paesi nordici – è un fenomeno dovuto all’interazione fra particelle cariche provenienti dal sole e il campo magnetico terrestre che si manifesta in prossimità dei poli magnetici. Al contrario, le luminescenze atmosferiche o airglow sono causate da particolari fenomeni chimici (la chemiluminescenza) e sono presenti a tutte le latitudini. Le aurore, inoltre, sono caratterizzate da un numero ridotto di lampi di colore molto rapidi, mentre le airglow sono bagliori piuttosto costanti. “Steve non sembra uniformarsi a nessuna di queste due tipologie di fenomeni”, dice Joshua Semeter, docente alla Boston University e prima firma dello studio, che include anche quelle di Neil Zeller, fotografo professionista autore delle foto di Steve esaminate, Michael Hunnekuhl, un citizen scientist che si è occupato di mantenere il database di Steve e ha contribuito a notare alcuni elementi dello strano fenomeno.

L’identikit di Steve

Steve è visibile a latitudini molto più meridionali rispetto alle aurore, dalle quali si distingue anche per una colorazione prevalentemente rosa malva e per una minore durata, circa venti minuti. Un anno fa uno studio aveva scoperto che non si tratta di atomi eccitati da elettroni provenienti dalla magnetosfera, come nel caso delle aurore, ma di particelle estremamente calde legate a un qualche fenomeno ancora sconosciuto che interessa l’alta atmosfera terrestre.

                                                STEVE May 7th 2016 350 2258:31 hrs

        Un fenomeno STEVE fotografato il 7 maggio 2016. Foto di Rocky Raybel.

“Le emissioni – ammette Semeter – sono dovute a meccanismi che ancora non abbiamo compreso appieno”. Quelle di colore violaceo, spiega lo scienziato della Nasa, sono probabilmente il risultato di ioni che si muovono a velocità supersonica. Mentre le striature verdi sembrano collegate a movimenti che ricordano vortici o gorghi, come quelli dei fiumi o di altri corsi d’acqua. Inoltre gli elementi verdi si muovono più lentamente di quelli viola e potrebbero essere dovuti a turbolenze nello spazio – un miscuglio fra particelle e campo magnetico, chiamato plasma. Lo studio stabilisce anche l’altezza delle “misteriose strisce verdi” fissata fra i 100 e i 110 km dal suolo terrestre. Ma il mistero rimane.

Da:

https://www.galileonet.it/steve-aurora-luminescenza-fenomeno-nasa/

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sabato 7 novembre 2020

VOYAGER 2 AND DEEP SPACE...

 


La Nasa ristabilisce il contatto con Voyager 2, è a 20 miliardi di chilometri dalla Terra

Gli ingegneri dell'agenzia spaziale statunitense avevano perso il collegamento a marzo con la navicella a causa di riparazioni e aggiornamenti dell'antenna.

Dialogo ristabilito. La sonda Voyager 2 della Nasa risponde dallo spazio interstellare, oltre il nostro sistema solare: i responsabili della missione le hanno inviato un segnale e la sonda ha confermato di aver ricevuto la "chiamata" ed ha eseguito i comandi senza problemi.

                           

Lanciata nel 1977, la sonda due anni fa ha lasciato il Sistema Solare e ora è a più 18,8 miliardi di chilometri dalla Terra. E' stata contattata per testare i nuovi componenti recentemente installati sulla Deep Space Station 43, l'unica antenna al mondo in grado di inviarle comandi. L'antenna si trova a Canberra, in Australia, e fa parte del Deep Space Network (Dsn) della Nasa, una rete di antenne radio utilizzate per comunicare con veicoli spaziali che operano oltre la Luna.

Da marzo scorso l'antenna non era operativa per un aggiornamento tecnico che ha riguardato una serie di apparecchiature, compresi due nuovi trasmettitori radio. Uno di questi, che viene utilizzato per comunicare con Voyager 2, non era stato sostituito da oltre 47 anni. Il Deep Space Network è costituito da tre antenne radio che si trovano a Canberra; Goldstone in California, e Madrid in Spagna. La posizione delle tre antenne garantisce che quasi tutti i veicoli spaziali con una linea di vista verso la Terra possano comunicare con almeno una delle strutture in qualsiasi momento. Voyager 2 è la rara eccezione. Per fare un sorvolo ravvicinato della luna di Nettuno Tritone nel 1989, la sonda ha sorvolato il polo nord del pianeta. Quella traiettoria l'ha deviata verso sud rispetto al piano dei pianeti, e da allora si è diretta in quella direzione. Ora è così a sud che non ha una linea di vista con le antenne radio nell'emisfero settentrionale. L'antenna di Canberra è l'unica parabola nell'emisfero australe che ha un trasmettitore abbastanza potente e che trasmette la giusta frequenza per inviare comandi alla sonda lontana. L'aggiornamento tecnico, secondo la Nasa, andrà a beneficio anche di altre missioni, incluso il rover Mars Perseverance, che dovrebbe atterrare sul pianeta rosso il 18 febbraio 2021 e la missione Artemis della Nasa che intende riportare l'uomo sulla Luna.


"L'aspetto unico di questo progetto - commenta Brad Arnold, responsabile del progetto Deep Space Network (DSN) presso il Jet Propulsion Lab della Nasa - è che stiamo lavorando a tutti i livelli dell'antenna, dal piedistallo fino ai sistemi che si estendono sopra il bordo. La comunicazione di prova con la sonda suggerisce che le trasmissioni sono in linea con il nostro lavoro". I trasmettitori non sono stati sostituiti negli ultimi 47 anni, e dovrebbero tornare online a febbraio 2021. Gli ingegneri hanno aggiornato il riscaldamento e il raffreddamento della sonda, le apparecchiature di alimentazione e i componenti elettronici necessari al funzionamento dei trasmettitori.

"L'antenna DSS43 è un sistema altamente specializzato - aggiunge Philip Baldwin, responsabile delle operazioni per il programma SCaN (Space Communications and Navigation) della NASA - ci sono solo altre due antenne simili nel mondo. Abbiamo deciso di effettuare questi aggiornamenti per garantire che l'antenna possa continuare a essere utilizzata per le missioni attuali e future". Anche quella verso Marte.

Da:

https://www.repubblica.it/scienze/2020/11/05/news/la_nasa_ristabilisce_il_contatto_con_voyager_e_a_20_miliardi_di_chilometri_dalla_terra-273219390/

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domenica 1 novembre 2020

IL GIORNALE DEI MISTERI N. 552 BIMESTRALE NOVEMBRE DICEMBRE 2020

                                           IN EDICOLA IN LIBRERIA E ON LINE


I CELTI E GLI EXTRA-TERRESTRI - DI GIORGIO PATTERA DA PAG. 53

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