IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: la vera genesi dell'Homo sapiens

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VIDEO SINOSSI DELL'UOMO KOSMICO

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Con questo libro Marco La Rosa ha vinto il
PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO
ALTIPIANI DI ARCINAZZO 2014
* MISTERI DELLA STORIA *

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LA NUOVA CONOSCENZA

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GdM

sabato 29 luglio 2017

LA PARODIA, MA NEMMENO TROPPO, "DELL'UOMO CHE FISSA LE CAPRE"


 
Le assurde (?  o forse no !) ricerche su proiezioni astrali e ipnosi dell'esercito USA negli anni '80

di:

Caroline Haskins

da:


                                                             Immagine: CIA

È come X-Files, ma nella vita reale.

La coscienza umana non è altro che un'intersezione di piani energetici che formano un ologramma capace di viaggiare attraverso lo spazio-tempo — attraverso l'universo, e nel passato, nel presente e nel futuro. Ho letto questa teoria in un documento della CIA legato all'esercito americano. Sì, quell'esercito americano. L'istituzione che da sempre si impegna a consolidare la sua immagine fondata sul pragmatismo e la praticità. Leggere quel documento, ovviamente, mi ha lasciato parecchio sorpresa. Secondo i documenti CIA de-classificati che ho letto, l'esercito americano era incredibilmente interessato alla sperimentazione psichica. Dai tardi anni '70 fino agli '80, ha anche pagato degli agenti di intelligence per fare delle escursioni lunghe settimane in un'istituto sperduto specializzato in esperienze extra-corporee e proiezioni astrali. I documenti de-classificati arrivano fino al 2001, ma questi hanno catturato la mia attenzione perché sono apparsi sulla subreddit /r/conspiracy all'inizio di questo mese. Il programma di sperimentazione psichica, denominato "Project Center Lane," si occupava di intervistare agenti dell'intelligence dell'esercito per "determinare l'approccio ad un possibile uso a tecniche psicoenergetiche nei reparti di intelligence," secondo un documento declassificato della CIA risalente al 1984. In quanto grande fan di X-Files, non ho potuto resistere alla lettura di tutti i documenti relativi a Project Center Lane, così assurdi che sarebbero potuti tranquillamente apparire nella serie TV. Nel giugno del 1983, è stato richiesto al comandante dell'esercito Wayne M. McDonnell di fornire al suo comandante una revisione dei servizi psichici offerti dal Monroe Institute, un'organizzazione no-profit che si concentra sui trattamenti e le tecniche pensate per espandere i confini della coscienza di una persona. Il Monroe Institute è noto per la sua tecnologia "Hemi-Sync", che sfrutta il suono per sincronizzare le onde neurali nella parte sinistra e destra del cervello. Secondo il sito dell'organizzazione, questa tecnica rende il cervello vulnerabile all'ipnosi. McDonnell stesso aveva completato un programma psichico durato una settimana nell'istituto, che si trova nel bel mezzo delle Blue Ridge Mountains, in Virginia, in una città chiamata Faber, a quasi 50 chilometri da Charlottesville. La revisione di McDonnell, basata sulla sua esperienza nell'istituto, è stata il pilastro fondamentale su cui è stato redatto il documento dell'esercito da 29 pagine in cui si leggono spiegazioni dettagliate dei processi di ipnosi, degli ologrammi e delle esperienze extra-corporee. Il documento ha contestualizzato questi fenomeni all'interno di alcuni temi più vasti, come quelli della coscienza, dell'energia, dello spazio-tempo, delle particelle quantiche subatomiche e delle cosiddette proiezioni astrali, una pratica attraverso cui sarebbe possibile trasportare la coscienza attraverso un piano metafisico — un concetto centrale nella revisione di McDonnell.

McDonnell ha citato una metafora formulata dalla dipendente del Monroe Institute Melissa Jager per riuscire a spiegare meglio la natura dell'ipnosi. La metafora dice che in uno stato normale la coscienza è come una torcia, che emette luce in "maniera caotica e incoerente". Invece, la coscienza in uno stato di ipnosi è definita come un raggio laser, i cui pensieri ed energie sono concentrati in un "flusso disciplinato" di luce






Le spiegazioni nel documento da 29 pagine includono disegni fatti a mano per illustrare meglio i temi più complessi.
"Le dinamiche introspettive generate dal processo e di natura non soltanto personale, ma anche pratica e professionale, sembrano garantire risultati all'interno di aspettative ragionevoli," ha scritto McDonnell, facendo riferimento alla parapsicologia. In altre parole, conclude il comandante McDonnell, l'ipnosi e le proiezioni astrali valgono l'attenzione dell'esercito. Gli agenti accettati all'interno del Project Center Lane venivano sottoposti a ipnosi e si allenavano a raggiungere il cosiddetto "piano astrale," con l'obiettivo di imparare lingue straniere e sottoporsi a ciò che il documento definisce "habit control training."

Secondo uno dei documenti declassificati dell'esercito, sono stati 251 i candidati dell'intelligence dell'esercito a essere selezionati per il primo anno di sperimentazione. Di questi candidati, 117 sono stati passati in esame attraverso un metodo che prevedeva una forma di questionario. Il documento non fornisce ulteriori specifiche circa il questionario, ma indica la presenza di domande piuttosto dirette sui temi della "psicoenergetica." "I soggetti che avevano obiezioni di sorta sull'utilizzo da parte dell'esercito della psicoenergetica non venivano conteggiati nella selezione finale," si legge nel documento. "Inoltre, i soggetti che mostravano un entusiasmo fuori dal normale per il tema, tra fanatici dell'occulto e misticismi, non venivano considerati per la selezione finale." Si legge che solo 30/35 candidati tra tutti avessero le caratteristiche "desiderate", come un'inclinazione all'apertura mentale o una forma spiccata di intelligenza, che li rendevano adatti al programma. Gli agenti di intelligence che venivano accettati nel programma venivano mandati al Monroe Institute. Gli agenti ascoltavano delle tracce audio "Hemi-Sync", dopodiché un ricercatore dell'istituto accompagnava gli agenti nel piano astrale, uno spazio psichico in cui, secondo l'istituto, gli agenti potevano amplificare le loro esperienze sensoriali, curare il loro corpo, viaggiare nel passato o nel futuro, o anche risolvere problemi del mondo reale senza il limite del corpo fisico. Un'altra tecnica, conosciuta come "visione remota" è stata utilizzata da agenti del governo di un'agenzia conosciuta, secondo un documento declassificato del 1982. Il documento non parla nello specifico dell'Esercito del Monroe Institute, ma segue con precisione la descrizione della visione remota che è stata poi articolata in un documento del 1983 che menziona esplicitamente la struttura. L'obiettivo delle sessioni psichiche era di poter fare sì che il soggetto potesse vedere soggettivamente da remoto Marte nell'anno 1 milione AC. Secondo una trascrizione, un'intervistatore leggeva delle coordinate e degli indizi verbali al soggetto, che affermava di vedere tempeste di sabbia, strutture aliene e anche un'antica razza aliena. "Persone molto alte, molto larghe," spiega il soggetto non identificato secondo la trascrizione. "Ma sono magre. Sembrano magre per la loro altezza. E si vestono con — oh, diamine — una seta molto leggera. Ma sono vestiti su misura. Sono persone antiche. Stanno morendo. Sono oltre il loro tempo o età. Sono molto filosofiche a questo riguardo. Stanno cercando un modo di sopravvivere ma non lo trovano." Ho contattato l'esercito americano e il Security Command, l'unità di intelligence che ha avuto una relazione con il Monroe Institute, per qualunque informazione circa l'uso delle tecnologie Hemi-Sync. Ron Young, un rappresentante di INSCOM, mi ha spiegato per mail che dopo aver controllato non ha trovato "alcuna traccia o file sulla tecnologia per cui ci ha richiesto informazioni." Young mi ha indirizzato allo US Army Operational Group (AOG), presente nella testata di un documento del 1983 ma sciolto nel 1995, data oltre la quale tutti i documenti relative al Monroe Institute sono stati trasferiti all'agenzia che stava assorbendo l'AOG. (I file sono stati poi pubblicati sotto FOIA). Young non sapeva dirmi quale agenzia avesse assorbito l'AOG.
Ho contattato la CIA per capire quale agenzia avesse assorbito l'AOG, o come la CIA fosse in possesso dei documenti relativi al Monroe Institute. L'agenzia non aveva alcuna informazione a riguardo. Ho scritto più di una volta al Monroe Institute per avere un commento, ma sono sempre stata reindirizzata alla direttrice esecutiva Nancy McMoneagle, che non ha mai potuto effettivamente parlare con me. Il sito, però, descrive esplicitamente le precedenti relazioni dell'Istituto con l'esercito americano. Ray Waldkoetter, descritto come un "project management analyst" ha scritto un articolo per il Hemi-Sync Journal nel 1991 in cui recensiva gli usi della tecnologia da parte dell'esercito, disponibile sul sito del Monroe Institute. Ha scritto che l'esercito usava la tecnologia Hemi-Sync per ridurre lo stress, per la terapia psicologica e per aumentare le abilità di apprendimento in vari livelli di personale militare, oltre che per addestrare le persone che volevano diventare agenti. Non è la prima volta che l'esercito americano sperimenta con i fenomeni paranormali. Nel passato hanno spaziato sulla stregoneria, le visioni psichiche, l'LSD e l'ipnosi durante gli interrogatori. Nel 1972 il governo aveva anche provato a creare la prima sonda psichica per Giove, solo qualche mese prima che Pioneer 10 recuperasse le prime immagini scientifiche e le prime fotografie del pianeta gassoso.

Se vuoi provare le proiezioni astrali oggi, sappi che il Monroe Institute è ancora aperto.

da:


COMMENTO di MLR:
a parte la fiction e l’abbondante "debunking", molti studi seri ed interessanti sono stati fatti (e proseguono tutt’ora) su queste tematiche. Per chi volesse approfondire, tanto per cominciare con il giusto “passo”, consiglio: LA VIA DELL'ESPLORATORE, di Edgar Mitchell, anche fondatore dell'Istituto di Scienze Noetiche, con il quale ha condotto ricerche in campi normalmente tralasciati dalla scienza poiché non corrispondenti al pensiero dominante.
 

Coadiuvato da tutti quegli scienziati che hanno partecipato prima e dopo alle cosiddette "esplorazioni psichiche", con esperimenti scientifici rigorosamente condotti, ha quindi potuto produrre, dopo la metà degli anni settanta, una poderosa e dettagliata pubblicazione, da tutti considerata una vera provocazione alla scienza ortodossa:




 Nella fiction cinematografica, ovviamente questi argomenti sono trattati in modo diverso ed a volte ambiguo, ma come dico sempre, dobbiamo imparare a guardare (come a leggere) a più livelli di "profondità":
L'UOMO CHE FISSA LE CAPRE (The Men Who Stare at Goats) è un film del 2009 diretto da Grant Heslov. Il film è tratto dal libro Capre di guerra (The Men Who Stare at Goats), scritto dal reporter Jon Ronson. Nella storia, Bob Wilton, mediocre giornalista, la cui moglie l'ha tradito per il suo editore capo, si reca in Medio Oriente per raccontare la seconda guerra del Golfo. Arrivato in Iraq, incontra Lyn Cassady in un albergo e scopre un reparto segreto dell'esercito statunitense, che si prefigge di utilizzare facoltà paranormali in campo bellico.
 
STRANGER THINGS (2016-2017) è una serie televisiva statunitense di fantascienza ideata da Matt e Ross Duffer e prodotta da Camp Hero Productions e 21 Laps Entertainment per la piattaforma di streaming Netflix. Ambientata negli anni ottanta in una fittizia piccola città dell'Indiana, è incentrata sugli eventi legati alla misteriosa sparizione di un bambino e all'apparizione di una ragazza dotata di poteri telecinetici fuggita da un laboratorio segreto.
 

 



 


PER APPROFONDIMENTI:











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martedì 25 luglio 2017

LE "IA" (INTELLIGENZE ARTIFICIALI) POSSONO DIVENTARE UN PERICOLO ?



ANCORA SUL CONCETTO DI SINGOLARITA’ TECNOLOGICA…

Elon Musk, regole per le IA ( INTELLIGENZE ARTIFICIALI) o ci stermineranno !

Quando Terminator uscì nei cinema nel 1984, Elon Musk aveva circa 13 anni. Non sappiamo se l'idea delle macchine guidate dalle IA a là SkyNet che estinguono il genere umano gli sia venuta da lì, ma certamente la sua visione è assai simile a quella di James Cameron.


 Musk sostiene che i suoi timori vengano dalla conoscenza diretta delle più recenti conquiste tecnologiche. Sia come sia, nelle scorse ore ha ribadito nuovamente il suo timore durante un convegno con i governatori degli Stati Uniti ed ha invitato i legislatori a essere proattivi, stabilendo regole certe in materia oggi. "‎Se ci limiteremo a essere reattivi nella regolamentazione delle IA temo infatti che sarà già troppo tardi". Il modello attuale, secondo cui i governi agiscono soltanto dopo che si sono verificate situazioni spiacevoli non va bene infatti per le IA, la cui tecnologia "rappresenta un rischio fondamentale per l'esistenza della civiltà".‎ "‎Continuo a suonare il campanello d'allarme" ha infine chiosato per essere il più chiaro possibile "ma fino a quando la gente non vedrà i robot percorrere le strade uccidendo persone, non sapranno come reagire, perché sembra tutto così etereo e distante". Musk, che aveva già ribadito a più riprese questa idea tra il 2014 e il 2015, non è il solo a pensarla così, basti ricordare ad esempio le posizioni del notissimo fisico Stephen Hawking, tuttavia non tutti i ricercatori del settore condividono questi timori. Musk ovviamente non si riferisce alle IA come Alexa, Siri, Google Assistant o Cortana, ma a quelle più vaste, ancora in fase sperimentale, entità coscienti e super intelligenti, proprio come SkyNet.

Tuttavia ad esempio David Ha, ricercatore Google al lavoro su Google Brain ha risposto a Musk su Twitter, sostenendo di essere più preoccupato sui possibili utilizzi del machine learning al fine di "nascondere attività umane non etiche". Sulla stessa lunghezza d'onda anche François Chollet, creatore della rete neurale Keras. Chollet ha commentato così: "‎Probabilmente la più grande minaccia è il controllo di massa della popolazione tramite gli eserciti di bot per la propaganda e il targeting dei messaggi. Campi in cui l'impiego del Machine learning non è necessario". Tuttavia l'invito di Musk non è da prendere alla leggera. Può darsi che in esso ci sia una piccola componente di paranoia, ma è un fatto che l'amministrazione Trump sia scarsamente interessata agli sviluppi scientifici e tecnologici, campi in cui investirà pochissimo, col rischio che quest'ambito resti ampiamente sottovalutato e poco studiato, nel mentre invece diverse amministrazioni utilizzano già alcune forme di IA o intendono farlo nel breve-medio termine.‎

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venerdì 21 luglio 2017

L'UOMO E L'ESPLORAZIONE SPAZIALE: LA DIFFICOLTA' PRINCIPALE E' SOLO QUELLA FINANZIARIA? OPPURE...



Spedizione su Marte rimandata, per la Nasa è (ancora una volta) una questione di soldi.

Spedizione su Marte rimandata per problemi di budget. La notizia, che ha fatto in poche ore il giro del web, arriva direttamente dalla Nasa. Troppo costoso approntare un piano di superficie, meglio puntare alla Luna.

Non c'è quindi una vera e propria data ipotizzabile per pensare ad una spedizione sul Pianeta Rosso. Marte e i marziani possono attendere. È una questione di budget. I soldi per la tecnologia necessaria non ci sono. A dirlo è stato William Gerstenmaier, in occasione del Propulsion Energy Forum organizzato ad Atlanta dall'Istituto americano di aeronautica e astronautica (AIAA). “Non posso stabilire una data per l'uomo su Marte” ha detto Gerstenmaier, rispondendo a una domanda in sala. “La motivazione è il budget che, anche se è aumentato del 2%, non consente di sviluppare i sistemi di superficie adatti al Pianeta Rosso. L'ingresso, la discesa e l'atterraggio su Marte rappresentano una vera sfida”. Le fasi per un spedizione di superficie sono estremamente delicate e la tecnologia ha il suo peso. Il responsabile della Nasa ha, infatti, spiegato che se i rover atterrati fino ad ora su Marte pesano circa una tonnellata, per trasportare una spedizione umana dovranno pesare almeno 20 volte di più. “Macchine” dal costo che supera qualunque budget ipotizzato. Resta poi l'incognita tecnologica: usare una retropropulsione supersonica o ipersonica? Domande e problemi senza risposta che allontanano la data di una possibile esplorazione marziana. Ma la Nasa non ferma del tutto le proprie attività. Se per il Pianeta Rosso, con tutte le sue incognite, non ci sono soldi a sufficienza, ecco rispuntare la Luna. Per il satellite terrestre ci sono più possibilità (e soldi) di ipotizzare la costruzione di una stazione lunare. Con il programma “Deep Space Gateway – conclude infine William Gerstenmaier – potremmo essere in grado di supportare un vasto programma di superficie”. C'è poi l'alternativa fondi privati. Con l'aiuto di fondi provenienti da aziende private interessate alle spedizioni spaziali tutto potrebbe tornare in gioco anche l'orizzonte marziano del 2030.

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lunedì 17 luglio 2017

IL MISTERO PELIZZA - MAJORANA ENTRA UFFICIALMENTE NEL MONDO ACCADEMICO

                                       Rolando Pelizza                       Ettore Majorana

Il mistero Pelizza-Majorana  svelato al mondo accademico  in un congresso scientifico  internazionale in California.
Gli studiosi Franco Alessandrini, ingegnere e docente universitario,  e Roberta Rio, storica austriaca, hanno partecipato  al convegno “Scienza e Coscienza” dal 5 al 10 Giugno 2017  a San Diego, con la relazione “La Fisica del Terzo Millennio,  Il ponte tra la scienza e l’Oltre”. Rivelati i segreti della macchina “che annichilisce la materia, produce energia, trasmuta i metalli  e trasferisce cose e esseri viventi in altre dimensioni”

di Rino Di Stefano


                                                  Il logo del congresso di San Diego
Il mondo accademico internazionale comincia a porsi domande sull’incredibile storia di Rolando Pelizza circa la vita e le scoperte scientifiche di Ettore Majorana, dopo la sua scomparsa nel 1938. A esporre pubblicamente quella che è stata definita la Fisica del Terzo Millennio, sono stati Francesco Alessandrini, ingegnere civile e docente di materie geotecniche presso l’Università di Udine, e Roberta Rio, storica austriaca di origini italiane, specializzata in Paleografia, Archivistica e Diplomatica, nonché membro dell’Associazione degli Storici della Germania. La presentazione pubblica della storia Pelizza-Majorana è avvenuta durante il convegno mondiale “The science of consciousness” (La scienza della coscienza), svoltosi a San Diego, in California, dal 5 al 10 giugno 2017. La relazione “Third Millennium Physics – The bridge between science and the Beyond” (La Fisica del terzo Millennio – Il ponte tra la scienza e l’Oltre) è stata presentata nel pomeriggio di giovedì 7 giugno nell’ambito della sessione C15 “Consciousness and Models of Reality” (Coscienza e Modelli della Realtà) direttamente dall’ingegner Alessandrini. In contemporanea con questo evento, in Italia e nel mondo usciva in autopubblicazione (Edizioni Il Mio Libro) un volume in due versioni:
 
 
 “La macchina – Il ponte tra la scienza e l’Oltre” nell’edizione italiana, e “The Machine – The bridge between science and the Beyond”, nell’edizione inglese, sempre degli autori Roberta Rio e Francesco Alessandrini. Ma cosa c’è di tanto inusuale nella presentazione della relazione al convegno scientifico mondiale di San Diego e nella pubblicazione di quel volume? La risposta è semplice: per la prima volta due studiosi accademici italiani hanno parlato in un contesto internazionale della storia di Rolando Pelizza e della famosa macchina, attribuita a Ettore Majorana, in grado di annichilire la materia trasformandola in energia pura, e non solo. Tra l’altro, questa relazione, L'ing. Francesco AlessandriniLa dott.ssa Roberta Riosempre in inglese, è stata pubblicata sul sito scientifico mondiale ACADEMIA.EDU, che conta 53.084.680 accademici iscritti in tutto il mondo. Basterebbe questo numero per rendersi conto di quale sia stata la divulgazione della notizia a livello internazionale. L’evento, inoltre, è rilevante anche perché in Italia, nonostante la documentazione, le foto, le perizie e le prove inerenti l’esistenza e l’operatività della famosa macchina, la scienza ufficiale ignora volutamente la storia di Rolando Pelizza e non prende in alcuna considerazione l’ipotesi che, effettivamente, Ettore Majorana potrebbe davvero essersi nascosto in un convento di clausura quel 27 marzo del lontano 1938, appena sbarcato nel porto di Napoli dal traghetto Tirrenia proveniente da Palermo. Così come, vent’anni dopo, nel 1958, potrebbe aver conosciuto casualmente un giovane bresciano, rispondente al nome di Rolando Pelizza, e potrebbe averlo fatto diventare il suo discepolo insegnandogli le nozioni di una nuova e rivoluzionaria fisica. Quella stessa fisica che negli anni Settanta sarebbe poi diventata una macchina in grado di compiere operazioni che, alla luce di quanto sappiamo fino ad oggi, non può che apparire assolutamente fantascientifica. Il condizionale è d’obbligo, ovviamente, non essendoci alcun atto ufficiale o giudiziario che certifichi tale presunta realtà. Ma è pur vero che esiste una tale valanga di prove e indizi da far nascere il ragionevole dubbio che, se questa storia non è stata ancora ufficialmente indagata, forse è perché qualcuno non vuole che si conosca. Ma limitiamoci a prendere atto di quanto è accaduto e vediamo che cosa c’è scritto nella relazione presentata a San Diego. Con una premessa: quel documento altro non è che la sintesi di quanto c’è scritto nel libro del duo Rio-Alessandrini. Il volume, in pratica, costituisce un ulteriore approfondimento del messaggio che i due autori hanno voluto lanciare al mondo, cogliendo l’occasione del convegno scientifico californiano.
…continua a leggere l’articolo qui:
http://www.rinodistefano.com/it/articoli/mistero-pelizza-majorana-mondo.php


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mercoledì 12 luglio 2017

IL DECIMO PIANETA DEL SISTEMA SOLARE: ESISTE DAVVERO?



Sistema solare, spunta il decimo pianeta (e crescono i dubbi sul nono)

Una 'presenza' della massa di Marte che si troverebbe a circa 60 miliardi di chilometri dal Sole. Lo suggerisce uno studio sulle anomalie dell'orbita di 600 oggetti lontani. Crescono invece i dubbi sulla reale esistenza di 'Planet nine', a lungo ipotizzato e mai osservato. Ora si spera nel James Webb space telescope
 
"Fuori uno dentro un altro. La conta dei pianeti del Sistema solare è sempre ferma a otto ma mentre l'ormai famigerato Planet nine, un colosso che si ipotizzava potesse esistere a una distanza di almeno 60 miliardi di chilometri dal Sole, potrebbe essere stato solamente un abbaglio degli scienziati, un'altra possibile presenza spunta un po' più vicino.  Già qualcuno già lo chiama “Planet ten”, anche se nessuno l'ha visto. Come per il Nine, si tratta di un'ipotesi fatta osservando il comportamento di altri oggetti della fascia di Kuiper: anche la loro 'strana' orbita infatti potrebbe essere spiegata con una 'presenza' di dimensioni planetarie, con una massa compresa tra quella di Marte e quella della Terra. Ci potrebbe essere un nuovo pianeta dunque nel Sistema solare, è quello che sostiene un team di ricercatori del Lunar and Planetary Laboratory presso lUniversity of Arizona, in uno studio di prossima pubblicazione su The Astronomical Journal e consultabile online sul sito di peer review arXiv.  La fascia di Kuiper è una regione esterna del Sistema solare che ospita milioni di piccoli oggetti, tra asteroidi e pianeti nani, non ultimo Plutone.
 
 Analizzando il piano orbitale di questi oggetti, i ricercatori hanno notato che da una certa distanza in poi, rispetto al Sole, il comportamento di 600 di essi risulta 'stravagante'. Mentre la maggioranza della popolazione della fascia si mantiene sul “piano orbitale invariabile”, cioè coerente con tutti gli altri pianeti del Sistema solare, gli altri mostrano un comportamento bizzarro. Una inclinazione di ben 80 gradi rispetto al normale.  Ci deve essere qualcosa che li disturba. “La spiegazione più probabile ai nostri calcoli è che qualcosa che ha una massa come quella di Marte causa questa deviazione” spiega Kat Volk, autore dello studio assieme a Renu Malhotra.  Secondo i ricercatori la possibilità che si tratti di una oscillazione statistica, per così dire di un 'caso', è molto bassa. Ma perché un oggetto così importante non è ancora stato scoperto con i telescopi? La spiegazione, secondo ricercatori, sta innanzi tutto nella sua distanza. Se davvero esiste, si trova a circa 60 Unità astronomiche (una unità astronomica corrisponde alla distanza della Terra dal Sole: circa 150 milioni di chilometri), qualcosa come nove miliardi di chilometri, il doppio della distanza a cui si trova Nettuno, che è il più esterno dei pianeti. La sua osservazione, inoltre, potrebbe essere stata impedita dal centro galattico molto luminoso, sullo sfondo. Insomma, non abbiamo ancora cercato abbastanza bene e non con gli strumenti giusti.  Sembra mettersi male invece per il Planet Nine. Anche la sua presenza era stata ipotizzata partendo dalle osservazioni di alcuni corpi ghiacciati della fascia di Kuiper, la cui particolare disposizione poteva essere causata dall'influenza gravitazionale di un gigantesco corpo celeste ancora sconosciuto. Uno studio, coordinato dalla University of Victoria in Canada, pubblicato su arXiv, non ancora passato al vaglio della comunità scientifica, pone dubbi sulle osservazioni a supporto della tesi di un pianeta gigante (dieci volte la massa della Terra) che si troverebbe tra le 400 e le 1.500 Unità astronomiche dal Sole.  I motivi dei nuovi dubbi riguardano la qualità delle osservazioni, che in alcuni casi sarebbero state compromesse dal meteo non favorevole. Inoltre proprio la luminosità della Via Lattea comprometterebbe il campo visivo, consentendo osservazioni solo in alcune zone del cielo. Secondo gli scienziati, questo non esclude l'esistenza del Planet Nine. Ma servono più dati, più osservazioni.  Le speranze per trovare, se esistono, questi due 'pianeti fantasma', sono affidate allo strumento più potente che l'uomo metterà in orbita tra poco più di un anno: il James Webb space telescope, atteso come una vera rivoluzione.
 
 
 
confronto tra il vecchio Hubble (a dx) ed il nuovo JWST
 
Sarà lanciato a ottobre 2017 e tutto l'ambiente della ricerca astronomica si aspetta grandi rivelazioni dal suo occhio senza precedenti. Dalle origini dell'Universo alla caccia di nuovi pianeti, anche nel 'cortile' di casa nostra.

da:






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