IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: la vera genesi dell'Homo sapiens

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VIDEO SINOSSI DELL'UOMO KOSMICO

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LA NUOVA CONOSCENZA

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GdM

martedì 4 luglio 2017

LA FORZA ROTAZIONALE INDOTTA: IL NUOVO MODELLO DEL MICRO E MACRO COSMO



L'ESISTENZA DELLA “FORZA ROTAZIONALE INDOTTA”, INTUITA PER PRIMO DAL DOTT. GIUSEPPE COTELLESSA, SUPERA I LIMITI DELLA FISICA DI NEWTON E DI EINSTEIN. LA SUA SCOPERTA SEGNA IL PASSAGGIO DALLA VISIONE ELIOCENTRICA DEL MONDO AD UNA  NUOVA VISIONE SIA DEL MACROCOSMO CHE DEL MICROCOSMO ED AL SUPERAMENTO DELLA TEORIA DEL BIG BANG. VIENE POSTULATA LA NECESSITA' DI FORMULARE NUOVI MODELLI MACRO E MICROSCOPICI DELL'UNIVERSO E DELL'ATOMO E QUINDI CONSENTIRE L'UNIFICAZIONE DEL CAMPO GRAVITAZIONALE E ROTAZIONALE CON QUELLO ELETTROMAGNETICO.
del Dott. Giuseppe Cotellessa (INMRI – ENEA)

Nel passato si era affermata la visione geocentrica del mondo. Successivamente grazie all'intuizione di Newton sull'esistenza della legge di gravitazione universale ed alla scoperta delle tre leggi di Keplero che regolano il moto dei sistemi planetari, gradualmente si è affermata la visione eliocentrica del mondo. Alla luce della scoperta della forza rotazionale indotta, intuita per primo dal Dott. Giuseppe Cotellessa, è diventato indispensabile ora superare anche la visione eliocentrica.

Procediamo con ordine:

La legge di attrazione gravitazione universale di Newton è valida sostanzialmente per i corpi statici. Per quando riguarda i corpi in movimento egli ha associato il concetto di forza all'effetto di accelerazione di un corpo tramite l'esistenza di una costante di proporzionalità chiamata massa. L'effetto dell'accelerazione su un corpo dotato di massa è quello della generazione di un suo moto traslazionale rettilineo. A Newton è sfuggita l'osservazione che tutti i corpi celesti, dai pianeti ai satelliti ed alle stelle, ruotano intorno ad un proprio asse. Non prestando attenzione a questa legge generale ed universale, ovviamente Newton  non si è posto neanche la domanda di quale fosse la vera causa. In qualche modo l'ostacolo è stato aggirato enunciando il principio di conservazione dell'energia totale meccanica, tra l’energia potenziale e quella cinetica. La domanda di base è la seguente: perchè tutti i corpi, sia quelli con grande massa e bassa velocità come quelli con piccola massa e grande velocità ruotano intorno al proprio asse? Per cercare di trovare la causa che spieghi questo fenomeno bisogna prima considerare le leggi del campo elettromagnetico. Le cariche elettriche nel mondo macroscopico possono essere separate in modo stabile tra di loro, quelle positive da quelle negative. Una caratteristica simile non si evince a livello macroscopico per i corpi dotati di massa. Dimostrata l'esistenza dell'antimateria, sperimentalmente a livello macroscopico risulta evidente che non è possibile tenere separate in modo stabile tra loro materia ed antimateria in regioni confinate e definite. Ciò non avviene per i corpi dotati di cariche elettriche, positive o negative. Sappiamo che questa caratteristica consente la realizzazione di circuiti elettrici costituiti da percorsi chiusi in cui scorre la corrente elettrica. E' noto che la corrente elettrica che percorre un filo elettrico genera un campo magnetico. Trasportando questi concetti dal campo elettromagnetico al campo gravitazionale rotazionale, basato sulla completa simmetria tra campo elettromagnetico e campo gravitazionale rotazionale, anche la spiegazione della causa della rotazione dei corpi intorno ai propri assi dotati di grande massa diventa semplice ed intuibile. L'analogo del campo magnetico “B” nel mondo meccanico è la velocità di rotazione angolare “ω”. Quindi la nuova visione del mondo, che supera la visione eliocentrica, consiste nell'ipotizzare l'esistenza nell'Universo di regioni confinate e separate tra loro di materia ed antimateria. Ovviamente tra materia ed antimateria si sviluppano notevoli forze attrattive a lunga distanza. Questo implica lo spostamento di tutti i corpi celesti verso la regione dell'antimateria. In pratica lo spostamento dei corpi dotati di materia elevata può essere considerata come una corrente gravitazionale, che con perfetta simmetria con il campo elettromagnetico, genera un equivalente del campo magnetico, che è dunque la velocità di rotazione angolare “ω” intorno al proprio asse.
La spiegazione della forza di attrazione tra corpi dotati di materia elevata potrebbe essere spiegata in modo semplice in base all’assunto che, anche al centro dei pianeti, dei satelliti e delle stelle esistano delle regioni a volume ridotto (rispetto alle rispettive macro regioni cosmiche) in cui siano coesistenti ma confinate e separate, materia e antimateria. E' evidente che l'accettazione di questa originale visione annulla quella dell'esistenza della teoria del Bing Bang. Per dimostrare la completa simmetria tra campo elettromagnetico e campo gravitazionale rotazionale, basta osservare che esiste un'analogia stretta tra la forza di Lorentz nel campo elettromagnetico con la Forza di Coriolis nel campo gravitazionale rotazionale.

L'analogia è sia sul piano del formalismo che sul piano della verifica sperimentale:

Forza di Lorentz:

1) F = qvB

Forza di Coriolis:

2) F = mvω

Alla carica “q” del campo elettromagnetico corrisponde la massa “m” del campo gravitazionale rotazionale. Al campo magnetico “B” del campo elettromagnetico corrisponde la velocità angolare “ω” del campo gravitazionale rotazionale. La fisica classica cerca di spiegare l'evidenza sperimentale dell'esistenza della forza di Coriolis in modo innaturale come la generazione di una forza fittizia. Le conseguenze di questa nuova visione sono notevoli. Un'altra importante conseguenza è un grosso contributo all'unificazione in modo semplice della forza gravitazionale con quella elettromagnetica e conseguentemente la possibilità di proporre nuovi modelli atomici. Anche in questo caso bisogna tener conto dell'evidenza sperimentale della rotazione delle particelle elementari, con massa o senza massa, tutte dotate di spin, cioè tutte rotanti intorno al proprio asse. Anche in questi nuovi modelli atomici bisogna considerare, come nel macrocosmo, delle regioni definite e separate di materia ed antimateria. Fortissime evidenze sperimentali per la formulazione di questi originali modelli sono l'emissione dai nuclei atomici dei raggi “β” positivi, i positroni, e dei raggi  “γ”, che in certe condizioni possono generare coppie di elettroni e  positroni, o comunque sempre coppie di particelle/corpi dotati di materia ed antimateria. Anche in questo caso si prospetta una stretta analogia tra modello macroscopico planetario e modello microscopio atomico.

Per maggiori dettagli ed approfondimenti:






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DI MARCO LA ROSA
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