IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: la vera genesi dell'Homo sapiens

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VIDEO SINOSSI DELL'UOMO KOSMICO

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Con questo libro Marco La Rosa ha vinto il
PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO
ALTIPIANI DI ARCINAZZO 2014
* MISTERI DELLA STORIA *

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LA NUOVA CONOSCENZA

LA NUOVA CONOSCENZA

GdM

sabato 30 giugno 2012

" AMMAZZATE LA FAME, NON L'UOMO, PAGATE IL DEBITO ECOLOGICO, NON IL DEBITO ESTERO ! "




21 giugno 2012 – Discorso di Evo Morales durante la Seduta Plenaria al Summit ONU RIO+20
“ I popoli del Sud oggi festeggiano il nuovo anno Andino Amazzonico, festeggiano l’Inti Raimy, in quechua Festa del Sole, l’Inca Cuti, in Aymara il ritorno del padre sole, l’orologio cosmico che ci indica i secoli della Madre Terra. Oggi anche in Bolivia è festa, festeggiamo l’anno nuovo andino amazzonico. Voglio fare gli auguri a tutti i popoli del sud, specialmente al movimento indigeno, ai popoli originari.

Vent’anni fa, al Vertice della Terra realizzato qui in Brasile, si poneva una riflessione profonda sulla vita e sull’umanità prendendo in considerazione il nostro pianeta terra. Ricordo il grande messaggio di un uomo saggio, Fidel Castro, presidente e Comandante della Cuba Rivoluzionaria che ci diceva «ammazzate la fame, non l’uomo, pagate il debito ecologico, non il debito estero». Adesso ci rendiamo conto che quest’uomo aveva ragione, quando affermiamo che bisogna condannare il debito del sistema capitalista, giacchè noi Paesi cosiddetti poveri, o in via di sviluppo, sentiamo che il debito dei paesi capitalisti è impagabile.
In questa conferenza è importante fare profonde riflessioni tenendo presenti le generazioni future. Si discute sulla cosiddetta Economia Verde che, secondo il sentimento dei movimenti sociali del mondo, e specialmente del movimento indigeno, è il nuovo colonialismo per sottomettere i nostri popoli e i governi anticapitalisti.
L’ambientalismo dell’economia verde è un nuovo colonialismo con doppia faccia, da una parte è un colonialismo della natura, dato che commercializza le risorse della vita e dall’altro è un colonialismo dei paesi del Sud, che portano sulle loro spalle la responsabilità di proteggere l’ambiente distrutto dall’economia capitalista industriale del Nord.
Questo cosiddetto ambientalismo commercializza la natura convertendo ogni albero, ogni pianta, ogni goccia d’acqua e ogni essere della natura, in una merce sottomessa alla dittatura del mercato che privatizza la ricchezza e socializza la povertà.
L’economia verde usurpa la creatività della natura, che è patrimonio comune di tutti gli esseri vivi esistenti, con il fine di espropriarla per il tornaconto privato giustificato con la stessa scusa della tutela della natura. È una strategia imperialista che quantifica le nostre risorse naturali: ogni fiume, ogni lago, ogni pianta ogni prodotto naturale viene tradotto in denaro, per il profitto aziendale e la loro privata appropriazione. Nel conferire una redditività economica alla natura, la fonte di vita di tutte le generazioni si converte in un bene privato per il beneficio di alcune persone. Tale redditività è solamente una delle realizzazioni del capitalismo distruttore.
Ma l’ambientalismo del capitalismo, l’economia verde, è anche un colonialismo depredatore perché permette che gli obblighi che hanno i paesi sviluppati di preservare la natura per le generazioni future, siano imposti ai paesi chiamati in via di sviluppo, mentre i primi si dedicano in modo implacabile a distruggere l’ambiente. I paesi del Nord si arricchiscono grazie a un’orgia depredatoria delle fonti naturali della vita e ci obbligano, noi paesi del Sud, ad essere i loro guardaboschi poveri.
Hanno la pretesa di eliminare la nostra sovranità sulle nostre risorse naturali, limitando e controllando l’uso e lo sfruttamento delle nostre stesse risorse. Vogliono creare meccanismi d’intromissione, per erigere, monitorare, giudicare e controllare le nostre politiche nazionali. Hanno la pretesa di giudicare e castigare l’uso delle nostre risorse con argomenti ambientalisti.
Vogliono uno Stato debole, con istituzioni deboli, sottomesse, senza organizzazione, che gli regali le risorse naturali, come è sempre successo nella storia. Per questo è così importante una profonda riflessione in questa conferenza internazionale, su come il capitalismo dell’economia verde promuove la privatizzazione e la commercializzazione della biodiversità e il traffico delle risorse genetiche. La biodiversità per l’Economia Verde non è Vita è un affare, per questo arrivo alla seguente conclusione: in questa conferenza, per il capitalismo la vita non è un diritto ma soltanto un affare e utilizza l’ambiente con fini colonizzatori.
Cari presidenti, non è possibile che la cosiddetta civilizzazione di 200 o 300 anni possa distruggere la vita armoniosa nella quale hanno vissuto i popoli indigeni per più di 5000 anni, questa è la profonda differenza tra l’occidente e i paesi del sud, specialmente con i movimenti sociali che vivono in armonia con la Madre Terra.
Un piccolo contributo dalla Bolivia per questa lotta è l’approvazione della Legge della Madre Terra e sviluppo integrale per vivere, approvata due giorni fa dal Senato, il suo obiettivo è vivere bene in sviluppo integrale attraverso l’armonia e l’equilibrio con la Madre Terra, per costruire una società giusta, equa e solidaria e senza povertà.
Per ottenere lo sviluppo integrale abbiamo bisogno di realizzare in modo complementare, compatibile e interdipendente i seguenti diritti:
1. I diritti della Madre Terra
2. I diritti dei popoli indigeni
3. I diritti dei poveri a superare la povertà
 4. Il diritto del popolo boliviano a Vivere Bene
5. Il diritto e l’obbligo dello Stato allo sviluppo sostenibile
Non possiamo svilupparci senza toccare la Natura, ne’ svilupparci distruggendo la Natura, per questo la nostra legge propone la complementarietà di questi diritti. Oltre a ciò la nostra Legge crea anche l’Ente Plurinazionale di Giustizia Climatica, per gestire l’adattamento e la mitigazione climatica e crea un Fondo Nazionale di Giustizia Climatica. Una piccola esperienza vissuta fino ad ora in Bolivia, con lo scopo del vivere bene del nostro popolo, è il recupero delle nostre risorse naturali. Attraverso questo la nostra economia nazionale è migliorata sensibilmente. Vi posso riportare tre esempi: l’impresa più grande della Bolivia, Yacimientos Petrolíferos Fiscales Bolivianos, nel 2005 rendeva appena 300.000.000 dollari, dopo la sua nazionalizzazione quest’anno riceverà 3.500.000.000 dollari grazie alla lotta del popolo boliviano e alla realizzazione del suo mandato di nazionalizzare le nostre risorse naturali.
Sappiamo di essere un piccolo paese, chiamato paese povero e in sviluppo, le nostre riserve internazionali dell’anno 2005 erano 1700.000.000 dollari, quest’anno stiamo arrivando a 13000.000.000 di riserve internazionali. L’investimento pubblico in Bolivia nel 2005, prima che io arrivassi alla presidenza, era di 600.000.000 dollari, di cui il 70% erano crediti e donazioni, quest’anno l’investimento è programmato per più di 5.000.000.000 dollari. Potete immaginare com’è cambiata la nostra economia dopo aver recuperato e nazionalizzato gli idrocarburi? E’ un’esperienza molto importante il recupero delle nostre risorse naturali; con molto rispetto invito i paesi del mondo a recuperare e nazionalizzare le proprie risorse naturali. Le risorse naturali sono dei popoli e devono stare sotto il controllo dello Stato e non possono essere un beneficio economico delle transnazionali.
Un’altra esperienza riguarda i servizi di base, che non potranno essere mai un affare privato. In Bolivia ad esempio i servizi di telecomunicazione e l’acqua erano privati, dopo essere arrivato alla presidenza, è iniziata questa forma di recupero dei servizi di base. Lo Stato ha il dovere di dire no alle privatizzazioni, giacchè nessuna attività delle transnazionali ci aiuta a risolvere i problemi sociali così importanti in Bolivia.
Care compagne e compagni presenti, sarebbe veramente importante pensare alle generazioni future, e possiamo farlo solamente ponendo fine ai modelli di saccheggio che depredano e distruggono le nostre risorse naturali.
Il capitalismo non è una soluzione, mi dispiace molto che si stia creando un seguito alla cosiddetta economia verde, dato che questa è il nuovo colonialismo per sottomettere i popoli e i governi anti-imperialisti e anticapitalisti, per questo vi esorto a riflettere per il bene delle future generazioni, se vogliamo passare alla storia e se vogliamo che questo evento sia importante, non abbiamo altra alternativa: dobbiamo approvare un documento che permetta di porre fine alle politiche economiche, ecologiche e sociali che stanno portando il mondo alla distruzione dell’umanità.
Presidenti vi ringrazio per la vostra attenzione, giacchè è molto importante che tutti i popoli del mondo continuino a lavorare insieme. 

 Evo Morales Ayma – Presidente della Bolivia
Plenaria, Conferenza Onu Rio +20, Rio de Janeiro, 21 giugno 2012
Traduzione a cura di A Sud [www.asud.net]
Tante altre notizie su www.ariannaeditrice.it
Tratto da: La “green economy” è il nuovo colonialismo | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/06/29/la-green-economy-e-il-nuovo-colonialismo/#ixzz1zGiTiFi2

 - Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!

venerdì 29 giugno 2012

INVERSIONE DEI POLI MAGNETICI TERRESTRI: COME PUO' AVVENIRE?



di: Corrado Ruscica
Apocalisse o evento naturale? L’inversione del campo magnetico terrestre si è già verificata diverse volte nel corso della storia del nostro pianeta.
E se accadesse oggi e in modo rapido? Le sue conseguenze sulle società tecnologicamente avanzate potrebbero portare allo stato di caos...
Il Nord è veramente a Nord? Non necessariamente, il Nord potrebbe essere al Sud. Oggi gli scienziati dicono che è solo una questione di tempo e che un giorno potremmo essere colpiti da una sorta di caos magnetico tale da determinare una inversione dei poli magnetici.
Alla distanza di circa 150 milioni di chilometri dal Sole, la Terra è circondata da uno scudo magnetico, una specie di ombrello spaziale costituito dalle tante linee di forza del campo magnetico terrestre, che protegge il pianeta dalla radiazione solare. Il campo magnetico terrestre, o campo geomagnetico, è un fenomeno naturale, comune anche ad altri pianeti ed è soprattutto presente nel Sole.
La Terra si comporta come se al suo centro vi fosse una calamita a forma di sbarra, cioè una sorta di dipolo magnetico, il cui asse è leggermente inclinato di circa 11° rispetto all'asse di rotazione terrestre.
Poli magnetici e poli geografici
I poli magnetici non coincidono con quelli geografici. E’ importante sottolineare il fatto che la definizione che diamo di polo magnetico Nord e Sud è solo una convenzione. Di fatto, il polo Nord magnetico si trova al Sud geografico e viceversa. L’ago della bussola non può indicare un polo della stessa polarità, perciò è stato scelto che il polo magnetico Sud, cioè quello fisico, sia chiamato polo Nord magnetico in analogia con il Nord geografico. Attualmente, il polo Nord magnetico è localizzato al largo della costa occidentale dell’isola di Bathurst, nelle regioni canadesi a circa 1.300 km a Nord-Ovest della baia di Hudson, mentre il polo Sud magnetico è situato al margine del continente antartico nella Terra di Adélie.

Sappiamo inoltre che il campo magnetico terrestre non è costante nel tempo ma è dinamico e attivo e subisce variazioni in termini di direzione e d’intensità. Le misure hanno, di fatto, dimostrato, che le posizioni dei poli non si trovano esattamente in quelle relative ai punti cardinali geografici che si spostano con la rotazione del pianeta. Ad esempio, il polo Nord magnetico si sposta continuamente intorno al polo Nord geografico e oscilla di circa 10 km al giorno per via delle interazioni con lo strato ionizzato dell’atmosfera. 
Un po’ di storia
L’origine del campo magnetico terrestre ha occupato le più grandi menti scientifiche. La prima ipotesi fu formulata circa nel 1200 da Pietro Peregrino di Maricourt, il quale, per spiegare l’orientamento verso Nord di un ago magnetico, immaginò che al polo vi fossero grandi giacimenti di magnetite. Quattro secoli dopo, William Gilbert, che eseguì una serie di esperimenti sui magneti, sostenne che l’intero pianeta fosse un gigantesco magnete. Solo successivamente si capì che ciò non era vero in quanto la temperatura all’interno del pianeta non consente a nessuna sostanza di mantenersi magnetizzata. Quando nel XVII secolo si scoprì che un campo magnetico può essere prodotto da una corrente elettrica, si ipotizzò che il campo magnetico terrestre fosse generato da correnti prodotte nello stesso strato di ferro fuso che avvolge il nucleo solido del pianeta, attraverso un meccanismo detto di geodinamo, ipotesi che venne ripresa più tardi intorno agli anni ’50 da Edward Bullard. Anche lo stesso Einstein, a metà degli anni ’20, considerava il geomagnetismo uno dei grandi misteri della fisica moderna. 
Uova sode e campi magnetici
Oggi i geofisici ritengono che il campo di forze si origini dal nucleo terrestre. Essi ritengono che l’interno della Terra si comporti come una enorme dinamo che trasforma l’energia meccanica del fluido in movimento in energia magnetica. Per raffigurare la struttura della Terra prendiamo, ad esempio, la sezione di un uovo sodo, dove il guscio rappresenta la sottile crosta terrestre, il bianco dell’uovo rappresenta il mantello e il tuorlo rappresenta invece il nucleo. Si pensa che una parte del nucleo sia formata da ferro allo stato liquido mantenuto in movimento da correnti termiche e dalla rotazione terrestre. Come la dinamo di un generatore elettrico, questo ferro in movimento crea immense correnti elettriche e un enorme campo di forza magnetica che insieme avvolgono la Terra e si propagano nello spazio. Ogni tanto, le turbolenze che si creano nel flusso delle linee di forza fanno spostare i poli. Infatti, gli scienziati avevano notato che in alcuni esperimenti con la bussola si osservava l’ago spostarsi di circa 6 o 7 gradi a Est rispetto alla direzione del Nord effettivo. I dati registrati nel corso dei secoli ci dicono che, ad esempio, all'inizio del XVII secolo l'ago della bussola puntava a circa 11 gradi a Est del polo Nord geografico, nel 1643 la deviazione era di quattro gradi a Est, nel 1650 per un breve periodo i poli magnetici e geografici coincisero, nel 1666 l’ago della bussola puntava sul Nord effettivo e nei primi anni del XIX secolo ci fu una oscillazione dell’ago ad Ovest di circa 18 gradi sempre rispetto al Nord effettivo. Oggi l’ago punta a circa 5 gradi ad Ovest. Queste misure sono un’indicazione del fatto che il campo magnetico si sta indebolendo e, forse, i poli stanno per invertire la loro posizione come hanno già fatto in passato. 
Inversione imminente?
L’indebolimento del campo magnetico terrestre non comporta necessariamente la sua prossima inversione. Grazie a modelli matematici che riproducono le linee di forza del campo magnetico terrestre, alcuni ricercatori hanno simulato la struttura interna della Terra e le interazioni tra i fluidi conduttivi e il campo magnetico misurando le variazioni di temperatura e dei movimenti interni del profondo strato di metallo liquido in cui si genera il campo magnetico per verificare quali conseguenze potrebbero presentarsi. Essi hanno scoperto che il nucleo interno, cioè il nucleo solido sotto quello fluido, sta ruotando in modo leggermente più veloce rispetto alla superficie della Terra. Studi sismici dell’interno del pianeta confermano il modello, ma di recente gli scienziati sono rimasti sorpresi quando hanno osservato sul grafico uno spostamento dei poli. Nella simulazione da essi effettuata ci si aspettava semplicemente un campo magnetico, simile a quello terrestre, ma vedere il modello che da solo generava una inversione dei poli, senza applicare delle modifiche, è stato veramente eccezionale. Queste inversioni richiedono alcune migliaia di anni per completarsi e, a differenza di quello che si pensava, non comportano l’azzeramento del campo magnetico ma una sua modifica. Infatti, durante le inversioni dei poli il campo magnetico non scompare ma modifica la sua struttura e diventa più complesso. Le sue linee di forza in prossimità della superficie terrestre si intrecciano e i poli magnetici si spostano prima di completare l’inversione. Un polo magnetico Sud potrebbe comparire in Africa, per esempio, o un polo Nord a Tahiti. Comunque sia, il campo magnetico rimane sempre presente.
Bussole nella lava
Il modello simulato dagli scienziati in laboratorio assomiglia al campo registrato nell’analisi paleomagnetica. Di fatto, la prova di una tale inversione magnetica ci viene dalle rocce vulcaniche. Quando esse si raffreddano, le minuscole particelle magnetiche interne, che contengono tipicamente ossido di ferro, si allineano con il campo magnetico della Terra, come se bloccassero l’ago di una bussola nella pietra in attesa che i loro segreti, per così dire, vengano svelati dai geologi. Perciò, esaminando il magnetismo degli strati di lava che si sono depositati e raffreddati in epoche diverse, è stato possibile ricostruire l’andamento nel tempo del campo magnetico del pianeta. Ma all’inizio del secolo, gli scienziati scoprirono che alcune rocce avevano delle caratteristiche peculiari. Le loro bussole, congelate nel tempo, puntavano a Sud invece che a Nord. La risposta a questa stranezza si trovava sul fondale oceanico. A partire dalla fine degli anni ’50, i geologi cominciarono a studiare sistematicamente il magnetismo delle rocce nelle profondità. Le rocce raccolte vicino alle faglie oceaniche mostrarono la presenza di bande alternanti di magnetismo lungo la spaccatura della crosta terrestre. Questo poteva significare che il campo magnetico si interrompeva periodicamente e cambiava di polarità quando nuove rocce venivano eruttate dalla faglia. Secondo lo schema degli eventi che si sono susseguiti negli ultimi 40 milioni di anni, la prossima inversione sarebbe già in ritardo di 530 mila anni. Considerata però la lentezza del cambiamento, avremo probabilmente tutto il tempo per affrontarla anche se una nuova scoperta potrebbe far crollare questa ipotesi. Infatti, un gruppo di geologi americani ha eseguito delle ricerche su alcune rocce vulcaniche vecchie di circa 16 milioni di anni, in particolare su un vulcano nelle Steens Mountain, nello stato dell’Oregon. Le misure effettuate su queste rocce indicano una variazione del campo magnetico più veloce rispetto alla media prevista in precedenza. E’ stato osservato che il campo cambia in modo imprevedibile, anche di alcuni gradi al giorno, man mano che la lava si raffredda. In altre parole, i poli possono spostarsi così rapidamente, durante un’inversione, che potremmo quasi vedere l’ago della bussola muoversi. 
Nell’era caos magnetico
Negli ultimi anni, l’interesse per lo studio del campo magnetico terrestre è cresciuto al punto che l’Agenzia Spaziale Europea ha istituito il programma scientifico Swarm, che prevede la messa in orbita di tre satelliti per lo studio del geomagnetismo e dei suoi effetti sugli esseri viventi. Secondo alcuni scienziati, il fenomeno dell’inversione dei poli potrebbe causare un indebolimento dello scudo protettivo contro la radiazione solare determinando un assottigliamento dello strato di ozono e una maggiore penetrazione delle radiazioni ultraviolette, con un conseguente aumento delle malattie tumorali per gli esseri umani. Non solo, ma il fenomeno potrebbe avere anche effetti sugli animali, come le balene o alcune specie di uccelli, che si affidano, per così dire, al campo magnetico per orientarsi. C’è da dire che mentre una parte della comunità scientifica appare più ottimista, alcuni ricercatori sembrano ipotizzare una possibile inversione del campo magnetico anche in tempi relativamente brevi. Le rocce indicano che il campo si è indebolito negli ultimi 2.000 anni confermando che il declino verso il caos magnetico potrebbe essere già iniziato. Se questo è vero, tra 1.400 anni potremmo trovarci al punto zero, ossia al centro del processo che determinerà una nuova inversione dei poli, diciamo intorno all’anno 3.400 circa.
Verso l’Apocalisse
Se l’inversione si verificasse in modo rapido, il mondo moderno ne verrebbe capovolto. Nelle peggiori delle ipotesi, le tempeste solari causerebbero black-out elettrici paralizzando le metropoli. La Terra potrebbe essere bombardata dalla radiazione solare, con un’energia equivalente ad alcuni miliardi di bombe di Hiroshima, accompagnata da onde di magnetismo. Una tempesta solare causerebbe forti fluttuazioni nelle linee di forza del campo magnetico terrestre, distruggendo le comunicazioni radio e televisive, i sistemi di navigazione, sovraccaricando le linee telefoniche ed elettriche, mettendo fuori uso le centrali elettriche.
Antico come la Terra, il campo magnetico costituisce una sorta di ombrello spaziale che aiuta il pianeta a difendersi mantenendo uno strato protettivo. Tuttavia, di tanto in tanto interrompe il suo flusso e subisce un’inversione i cui effetti possono essere disastrosi per gli esseri viventi. Il prossimo caos magnetico potrebbe essere già cominciato e diventare così una costante nella vita degli esseri viventi.
Il fenomeno dell’inversione dei poli potrebbe causare un indebolimento dello scudo protettivo contro la radiazione solare determinando un assottigliamento dello strato di ozono e una maggiore penetrazione delle radiazioni ultraviolette. 

Scritto da: Corrado Ruscica
Laureato in Astronomia all'Università di Bologna. Ha vinto la borsa di studio per il dottorato di ricerca in Astronomia presso l'Università di Milano. Si occupa di divulgazione scientifica, collabora col planetario di Milano e con varie riviste online (Le Scienze Web News, Scienzaonline, UAI) oltre che con riviste stampate come ModusVivendi.
Il suo blog, Astronomica Mentis (http://astronomicamentis.blogosfere.it), è dedicato agli scienziati e alle loro idee sull’Universo, e affronta temi di cosmologia, astrofisica, astrobiologia e fisica delle particelle.

da: Scienza e Conoscenza

mercoledì 27 giugno 2012

“IL CODICE DELLA GUARIGIONE”



Esperimenti di fisica quantistica per spiegare anche i fenomeni più strani della vita e del quotidiano

 di: Alexander Loyd, Ben Johnson

In passato quasi tutti i fenomeni energetici erano attribuiti agli dèi o a qualche spirito maligno. Durante l’Illuminismo e il Rinascimento cominciammo a capire più a fondo e più accuratamente in che modo funzionavano realmente le cose, elaborando teorie adatte a descrivere i fenomeni. Scienziati quali Copernico, Keplero e Galileo posero delle sfide alle precedenti visioni del mondo in termini di astronomia e di orbite celesti, portando alla luce nuove informazioni, in particolare riguardo al fatto che i pianeti, inclusa la Terra, orbitano intorno al Sole, al contrario della precedente teoria secondo la quale tutto ruotava intorno alla Terra. Newton diede ulteriore impulso all’illuminismo scientifico con la sua ben nota teoria sulla forza di gravità, che scoprì (così si racconta) quando fu colpito alla testa da una mela caduta dall’albero. Inoltre, sviluppò il calcolo infinitesimale e le tre leggi del moto. Queste teorie funzionavano tutte abbastanza bene, per quanto se ne sapeva all’epoca. Tuttavia, si sapeva anche che c’erano parecchie cose che esse non erano in grado di spiegare.
Quando Albert Einstein, uno degli scienziati più brillanti mai vissuti, dimostrò che E=mc2, il mondo scientifico fu proiettato in un nuovo paradigma, tale da corrispondere molto meglio a ciò che si verificava nell’universo. La scienza ha fatto un salto quantico grazie a questa conoscenza. Oggi abbiamo appreso a utilizzare l’energia secondo modalità che da ragazzo io leggevo sui fumetti degli “eroi pulp”. Ricordo Dick Tracey che parlava al suo socio per mezzo del suo dispositivo da polso dotato di video bidirezionale, e oggi abbiamo cellulari altrettanto piccoli. Si potrebbero letteralmente portare al polso, se andasse di moda. E che dire poi degli uomini che andavano sulla luna: che idea fantasiosa! Ma poi l’abbiamo fatto. Non ho alcun dubbio che un giorno avremo un Tricoder1 come quello che usava il medico di bordo di Star Trek e che saremo perfino capaci di teletrasportare la gente da un luogo all’altro servendoci dei campi di energia.

Alexander Loyd, Ben Johnson
Il Codice della Guarigione - The Healing Code -
   

 Alexander Loyd, Ben Johnson

martedì 26 giugno 2012

CACCIATORI DI TESORI


ESISTONO FIGURE PARTICOLARI, IN QUESTO STRANO MONDO,

                                          I CACCIATORI DI TESORI


commento di Matteo Zavattaro

 
L'idea di recuperare tesori sommersi è venuta a molte persone, lo abbiamo visto nei film, meravigliosi tesori sommersi, pericoli di ogni tipo:  Murene , pressioni forti, ossigeno, erogatori, embolie...eppure...
esistono davvero gruppi alla Indiana Jones che spendono il loro tempo a caccia di affascinanti forzieri: relitti, tempi sospesi, brividi, sogni...


monete d'oro, rotte perdute, rum, l'avventura seguita 500 anni dopo
Uno di questi gruppi è sulla Odyssey Explorer, una nave attrezzata con l'idea di seguire le rotte dei pirati, o quelle delle battaglie in mare, un mondo blu.






La Odyssey è organizzata per recuperi da fondali marini,




a 3.000 metri di profondità si cela un antico relitto




L'equipe della Odyssey individua le coordinate geografiche, e riesce nel tempo a recuperare il favoloso tesoro...


Ma si apre una nuova vicenda:

una disquisizione su chi sarebbero i legittimi proprietari del tesoro...
un argomento di attualità , forse indice dei tempi ? ( tempi "perduti" ...?)

                                                         (notizia ripresa da Antikitera e ilfattostorico.com)
"
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha rifiutato di esaminare l'appello degli americani, e lo ha fatto senza fornire giustificazioni. Il tesoro rimane perciò in Spagna.Quest'anno l'Odyssey era stata costretta a cedere i 500 milioni di dollari in monete d'oro e d'argento che aveva recuperato dal relitto di una nave da guerra spagnola, a 3.000 metri di profondità in acque internazionali. Un giudice federale di Tampa, in Florida, e la corte d'appello di Atlanta le avevano ordinato di cedere le monete e gli altri manufatti alla Spagna. I giudici avevano stabilito che il carico recuperato proveniva dalla fregata spagnola Nuestra Senora de las Mercedes, che esplose e affondò nel 1804 mentre tornava dal Sud America. I resti della nave e del suo carico erano di proprietà sovrano di Spagna, scrissero i giudici.
Nel sollecitare l'alta corte ad occuparsi del caso, gli avvocati dell'Odyssey Marine avevano però sostenuto che la sovranità spagnola non si applicava a questi reperti perché la Spagna non li possedeva: secondo la loro valutazione, il 75% del carico recuperato era di proprietà privata e lo si stava solamente trasportando sulla nave che poi affondò.
Lo scorso febbraio le 17 tonnellate di tesoro erano state caricate su due aerei da trasporto delle forze armate spagnole nella base militare nei pressi di Tampa e sono volate in Spagna. L'ambasciatore di Madrid ha detto che l'operazione stava completando una consegna militare con due secoli di ritardo. Il governo spagnolo ha fatto sapere che i reperti verranno catalogati ed esposti nei musei.
Da quando sono cominciate le operazioni di recupero nel 2007, l'Odyssey Marine ha speso circa 2, 6 milioni di dollari per recuperare il carico. La Spagna non ha tuttavia offerto alla compagnia alcuna compensazione.
Melinda MacConnel, avvocato per la Odyssey Marine, ha detto nella sua relazione alla Corte Suprema che queste decisioni potrebbero mettere in pericolo il futuro dell'archeologia marina. "Questa Corte dovrebbe risolvere questo problema a livello nazionale perché, con l'avvento di nuove tecnologie subacquee, sempre più ritrovamenti archeologici di relitti si stanno verificando in tutto il mondo. Con la decisione [della corte d'appello] che li sostiene, i governi stranieri chiederanno ora ai tribunali federali di farsi consegnare i ritrovamenti [archeologici] anche se non li possiedono da secoli. Per la natura stessa e per la definizione di un tesoro perduto o affondato, nessuno li possiede fino al recupero". Ma la decisione della corte d'appello consente a un governo straniero di prendere il possesso reclamandone la sovranità, dice MacConnel.
Secongo gli avvocati della Spagna, gli americani non hanno mai informato o ottenuto il permesso di Madrid. I manufatti recuperati dalla nave, hanno aggiunto, sono una parte importante della storia della Spagna. "Citando la 'triste perdita della fregata Mercedes', Re Carlo IV dichiarò guerra alla Gran Bretagna", recita la relazione all'alta corte. "La Spagna è entrata nelle guerre napoleoniche come alleata della Francia, cominciando un decennio di conflitti che compresero la distruzione della Marina spagnola nella battaglia di Trafalgar, l'invasione francese della Spagna e l'installazione del fratello di Napoleone, Giuseppe, come Re di Spagna, la guerra in Spagna, e l'interdizione dei collegamenti della Spagna coi suoi vicereami d'oltremare. Come ha detto uno degli esperti dell'Odyssey, 'la perdita della Mercedes il 5 ottobre 1804 fu un evento cruciale nella storia della Spagna e dell'impero spagnolo più in generale' ".

domenica 24 giugno 2012

CITTADINANZA ONORARIA ? , NO



....                            dubbiosa decisione    

                      ....  

notizia ripresa
da http://www.beppegrillo.it/
"
Il Comune di Milano, una volta capitale morale, in seguito Milano da bere, e oggi senza neppure una qualunque identità, ha rifiutato la cittadinanza onoraria al Dalai Lama. Gli era stata promessa. Per ragioni di bottega gli è stata negata con il solito teatrino all'italiana e la nuova maschera lombarda a far la figura di merda: il facondo Pisapippa, una via di mezzo tra Balanzone e Arlecchino, il "vorrei ma non posso" di piazza della Scala, il dimissionario dall'Expo, ma anche no. La Cina, oltre ad aver occupato il Tibet, ha occupato anche Palazzo Marino. I neo maoisti meneghini hanno bocciato l'onorificenza a Tenzin Gyatso in nome dei danè. La Cina ha infatti minacciato di non partecipare all'Expo 2015 e pressioni di ogni genere sono arrivate in questi giorni al Comune di Milano da parte degli investitori cinesi " 


venerdì 22 giugno 2012

IN 10.00 A ROMA CONTRO LA VIVISEZIONE : UN TEMA DA AFFRONTARE SERIAMENTE

Il discorso su Green hill e sulla vivisezione in generale è molto semplice:

 Molti non hanno capito che a volte sugli animali si fanno crudeli esperimenti, senza nessun progetto  o risultato concreto  per il progresso della scienza.
In ogni caso dovremmo anche capire che se torturiamo gli animali  COME POTREMO RISPETTARE GLI ESSERI UMANI?
Ogni giorno vediamo vessazioni e ingiustizie contro gli uomini, come potremo pensare di superarle se avvalliamo le torture agli animali ?
qui BISOGNA EDUCARE L'UMANITA'
Alle persone che dicono che gli esperimenti sono utili , possiamo rispondere in questo modo:
"più spesso sembra che sia l'esercizio della perversione umana, che non reali risultati".
Ormai tutti i tipi di esperimenti e di scempi sono stati compiuti, i farmaci sono testati, si sà tutto quello che si può sapere, inutile accanirsi.
Ci sono altri metodi alternativi per le sperimentazioni, la VIVISEZIONE E' UNA PERVERSIONE CHE INDICA CHE SIAMO AL TEMPO DEL MEDIO-EVO PER NON DIRE DEGLI UOMINI CAVERNICOLI.

Perciò è importante, a mio avviso, capire cosa sta accadendo: ecco un estratto dal corrieresera/ brescia.it sul raduno che si è tenuto pochi giorni fa contro la vivisezione.

"Al centro della polemica, l'inserimento nel nostro ordinamento del divieto di allevamento di cani, gatti e altri primati sul territorio nazionale per vivisezione, provvedimento attualmente allo studio della XIV Commissione del Senato. Secondo i manifestanti, il provvedimento sarebbe ostacolato da gruppi di pressione. «Allevarli per ammazzarli per farne cibo, vestiti, ma cos'è questo, ma cosa siamo? Vergogna» ha scandito col megafono uno degli organizzatori. «Abbiamo gli occhi bene aperti, abbiamo capito quanto vengono sfruttati gli animali, come violentano la terra, il fatto che comandano le banche che fanno solo i loro interessi» ha detto un altro dei ragazzi poco dopo. «La vivisezione non è nè etica e nè scientifica» ha gridato un'altra ragazza al microfono. «Vogliamo vedere quelle gabbie vuote "

  http://brescia.corriere.it/brescia/notizie/cronaca/12_giugno_16/stop-green-hill-manifestazione-roma-201632893821.shtml


giovedì 21 giugno 2012

AUSTRALIA : SCOPERTI GRAFFITI ABORIGENI DI 28000 ANNI FA !



L’archeologo Bryce Barker dell’università del Southern Queensland, insieme ad un gruppo di colleghi della Monash University di Melbourne, ha comunicato di aver trovato il più antico murales di arte rupestre in Australia e uno dei più antichi del mondo. Un’opera aborigena che potrebbe essere stata creata più di 28.000 anni fa in un sito remoto nell’Arnhem Land,  a nordest dell’Australia. I Graffiti in questione, sono tracciati con il carbone sul soffitto di un riparo in roccia (vedi foto), denominato Narwal Gabarnmang, presso il fiume Katherine.  La datazione ufficiale di uno dei tantissimi tratti di pittura rupestre scoperti in questa roccia sarà pubblicata e confermata soltanto nella prossima edizione del Journal of Archaeological Science, ma già nel mondo scientifico si parla di una nuova Cappella Sistina dell’arte rupestre preistorica.
Fino ad oggi, la più antica opera d’arte rupestre su parete rocciosa nota agli addetti al settore, è in Spagna, sui muri della grotta di El Castillo, graffiti preistorici di almeno 40.800 anni fa, secondo la datazione calcolata dagli scienziati, che hanno usato in questo caso la tecnica di datazione radiometrica o all’uranio-torio.  La scoperta di un gruppo di pitture primitive così antiche in Australia invece, può avere dei risvolti sorprendenti, mettendo in dubbio tante conoscenze già acquisite sull’inizio della presenza e dello sviluppo territoriale degli aborigeni nel vastissimo continente Australe. 

Rod McGuirk The Associated Press


martedì 19 giugno 2012

IL NEPAL SI BLOCCA POLITCAMENTE, ORA TUTTO DA FARE






Niente Costituzione, Anche In Nepal La Vecchia Politica Ha Fallito
notizia di Giovedì, 31 Maggio 2012: da   AgoraVox Italia
Non ce l'hanno fatta. Dopo 4 anni...
"
Non ce l'hanno fatta. Dopo 4 anni di continui rinvii alla mezzanotte di ieri l'Assemblea Costituente ha fallito il suo mandato. La classe politica, qui, come in molte parti del mondo non è stata in grado di amministrare il paese, di riformare le istituzioni, di creare le condizioni per lo sviluppo, di scrivere la Costituzione. "

Il paese sembra sfiduciato, vi sono molte divisioni e interessi in gioco.
E' un vero peccato che il paese più alto del mondo non riesca a uscire da una situazione difficile, sebbene sia depositario di  religioni pacifiche come l' induismo o buddismo ( sebbene in minoranza) .

Le nuove elezioni saranno il 22 novembre.


sabato 16 giugno 2012

PROFEZIE MAYA 2012: L' ASTRONAUTA DI PALENQUE


di: Marco La Rosa

"980 soli dalla quinta era una grande nube nera sulle terre di occidente"

Nel 1952 una spedizione al centro della  penisola dello Yucatan,   condotta dall’archeologo Alberto Ruz Lhuillier scoprì, quasi per caso un gruppo di rovine abbandonate da secoli e che la vegetazione,  avevano coperto quasi completamente.

All’interno della struttura piramidale principale,  venne rinvenuto un sarcofago di pietra rossa ricoperto da un’imponente lastra,  che fu possibile alzare solo dopo il ricorso a tecniche modernissime.

 Dentro il sarcofago fu rinvenuto Io scheletro di un uomo alto 1 metro e 73 centimetri con il volto coperto da una maschera di giada.

K'inich Janaab' Pakal (23 marzo 603 - 28 agosto 683 d.C.), detto Pacal il Grande (Votan), fu un sovrano che salì al trono di Palenque nel 615 d.C. in giovanissima età, segnando l'avvento di un'epoca di prosperità e sviluppo sotto tutti punti di vista: artistico, culturale, sociologico, scientifico.
La cosa più sorprendente fu senz’altro la grossa lastra di pietra che copriva il sarcofago. Per interpretarla furono usate le più svariate e fantasiose ipotesi.  Tra le tante la più “intrigante” è senz’altro quella che sembra anche la più incredibile: “l’ipotesi della capsula spaziale”.

 Infatti il personaggio raffigurato, sembra  portare un casco; è seduto in modo inconsueto e guarda in direzione della prora. Le sue mani sembrano manovrare delle leve, la testa pare appoggiata su un supporto e nel naso sembra penetrare una specie di inalatore. Inoltre,  dalla parte posteriore di quella che pare una “navicella” fuoriescono delle fiamme.
"Nel tempio delle iscrizioni, sopra la sua tomba sono contenuti alcuni elementi che sono stati utilizzati per comporre la "profezia" del 2012. Non si tratta di una profezia come ad esempio intendiamo le profezie bibliche o di Nostradamus, ma di un incredibile grande calendario del Lungo Computo che calcola il tempo, anziché in mesi e anni, attraverso la definizione di grandi ère di circa 5125 anni. L'attuale  terminerebbe proprio intorno alla fine del 2012."
 Ovviamente l’interpretazione dell’astronauta ante-litteram,  appare incredibile poiché si tratta di un reperto archeologico risalente a più di 1000 anni fa, ma l’osservazione pura e semplice della pietra tombale suggerirebbe proprio questo.
"La causa,  risiede nella nostra forma mentis che ci invoglia a decifrare tutto ciò che è ignoto attraverso figure a noi familiari. Esiste in psicologia un fenomeno, la “categorizzazione”, che ci permette, in sogno o durante la nostra vita quotidiana, di vedere e ricordare degli eventi in modo personale, basato su esperienze passate, ma spesso lontano dalla realtà.
La categorizzazione è un topico centrale nella psicologia cognitiva, nella linguistica, e nella filosofia, ma è cruciale anche  nell’apprendimento. La categorizzazione dei concetti permette al discente di classificare (o riconoscere la classificazione) di oggetti o concetti che appartengono ad un gruppo.
La mente, stimolata da una percezione del tutto nuova, ricorre a figure familiari che le servono per poter apprendere e quindi memorizzare la nuova esperienza vissuta.
Il fenomeno invece che spinge a descrivere la forma delle nuvole o di formazioni naturali e rocciose, nonché strani oggetti nell'arte o in fotografia, con immagini familiari ma che non rispondono sempre alla realtà delle cose, prende il nome di "pareidolia". La pareidolia (dal greco είδωλον, immagine, col prefisso παρά, simile) è l'illusione subcosciente che tende a ricondurre a forme note oggetti o profili (naturali o artificiali) dalla forma casuale (wikipedia). Viene spesso usata da critici, scettici e detrattori per negare ad esempio la presenza di ufo nell'arte dalla preistoria al rinascimento, ma anche per contrastare l'ipotesi del "volto su Marte". In realtà non è una prova sufficiente e i misteri citati permangono..
Comunque,  in realtà la raffigurazione sulla lastra tombale di Pacal risulta da una composizione di geroglifici Maya distinguibili e ben catalogati. Vediamoli:







glifo n.3 simboleggia anche la Galassia, i punti cardinali e non è da escludere il collegamento con la Croce simbolo del moto del sole nel cielo durante il suo ciclo annuale di morte e rinascita, conosciuta anche come croce astrologica.
Ciò che viene raffigurato quindi non sarebbe un viaggio stellare.
Risolto e smontato quindi il mistero? Tutt'altro!
I Maya "Galattici" conoscevano perfettamente il nostro universo, erano in grado di prevedere con precisione le eclissi di sole, avevano una matematica avanzata basata sul sistema binario. Sapevano esattamente la data di nascita del pianeta Venere, sapevano che la Terra era sferica, e conoscevano addirittura la nostra Galassia e i moti delle stelle e dei pianeti nel corso del ciclo conosciuto come anno Galattico. Avevano ben distinta la conoscenza del mondo materiale e il mondo delle energie. Soltanto negli ultimi anni la meccanica quantistica sta dimostrando che l'universo è composto da energia e non da materia (che in realtà non esiste!), con infiniti livelli di realtà, di frequenza e di coscienza.
I Maya Galattici (quelli dell'epoca di Pacal Votan) sarebbero quindi arrivati sulla Terra in questa dimensione da altri stati di coscienza, e fino alla loro improvvisa scomparsa (!) hanno marcato le impronte ben visibili del loro passaggio. Alla luce di ciò e secondo le interpretazioni di José Arguelles, è da ritenere che Pacal non fosse quindi un astronauta come lo sono i nostri di oggi. Ha voluto però lasciare per iscritto (e ancora si stanno studiando le iscrizioni) che esistono diversi livelli di realtà, veri e proprio mondi e universi paralleli, su diversi livelli di frequenza e fra i quali è possibile viaggiare, una volta abbandonato il corpo materiale che appartiene "solo" a questo determinato stato del mondo. Come si nota quindi la loro visione dell'aldilà era molto scientifica e rimanda all'ovvio concetto di immortalità dell'anima che solo una mente stupida può oggi negare, con buona pace di illustri scienziati bravi solo con i numeri..."
… sono passati più di mille anni e Pacal attende ancora…qualcuno gli aveva promesso che sarebbe ritornato!

BIBLIOGRAFIA:



Grazie a : Enrico Galimberti

venerdì 15 giugno 2012

Scoperta: nuovo sito di sepoltura di CIVILTA' PRE-INCA


PACHACAMAC Peru'


Notizia ripresa da Antikitera e nationalgeorgaphic.it

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Scoperta a Pachacamac, un importante centro di guarigione Inca in Perù, una grande sepoltura degli Ychsma, la misteriosa civiltà preincaica che costruì la città.Disposto in posizione fetale, questo scheletro è uno dei circa 80 corpi rinvenuti in una grande sepoltura peruviana, la più grande scoperta finora nel sito di Pachacamac. Sepolte un millennio fa con delle "false teste" di legno, le mummie - di cui ora sono rimaste solo le ossa - erano circondate da un perimetro fatto di resti di bambini appena nati.
La tomba, un tempo coperta da una tettoia di cannucce, potrebbero essere appartenute a pellegrini arrivati in questo sito dalla speranza di una miracolosa guarigione, dicono gli archeologi, guidati da Peter Eeckhout della Université libre de Bruxelles in Belgio.
Per quanto riguarda i neonati, Eeckhout non esclude che possano essere stati sacrificati: sarebbe solo uno dei molti enigmi che riguardano la cultura Ychsma, una misteriosa civiltà preincaica che costruì la città di Pachacamac.  "




 






giovedì 14 giugno 2012

L'ACQUA E LE LOBBY IN ITALIA


LA QUESTIONE DELL'ACQUA, UN BENE NECESSARIO DI CUI TUTTI HANNO BISOGNO, RIMANE ACCESA, SOPRATTUTTO ALLA LUCE DEGLI ULTIMI AVVENIMENTI.



Il fatto che l'acqua dovrebbe essere di Stato e pubblica diventa una proposta, per non dire priorità, sempre più acclamata.

Ecco di seguito l' estratto di un articolo pubblicato sul blog di Beppe Grillo, risultato di un'analisi che vede una mal gestione attuata dalle company dell'acqua, oltre che un rapporto poco trasparente verso gli utenti. Il concetto è che " i gestori dell'acqua "si aggregano in lobbies , sono creazioni per speculare sulla pelle dei cittadini.


"
L'energia, l'acqua, i rifiuti sono diventati solo business alimentato da logiche di profitto dei concessionari senza benefici evidenti per la popolazione. Walter Ganapini affonda il coltello nel disastro delle multiutility, così vicine ai partiti, così lontane dalle persone. La gestione dei bisogni primari deve ritornare ad essere compito dello Stato.

"In Italia è di moda parlare di "aggregazioni" tra multiutility in termini finanziari, non industriali, sperando di occultare così l'immensa distruzione di valore degli ultimi 15 anni...I dati dei bilanci 2011 sono una catastrofe. In Borsa, rispetto al valore d’ingresso, A2A perde il 34%, IREN il 42% ,ACEA il 34%, HERA il 29%.
Le perdite costringono ad elargire ai Comuni miseri dividendi erodendo le riserve... Con la fusione di A2A e IREN, nascerebbe una "bad-newco"( significa " cattiva-nuova ...") ....
E’ intollerabile vedere affollate dirigenze milionarie di multiutilitility con costi medi annuali per addetto di 70.000 Euro... ( commento: e poi le bollette aumentano per i cittadini )
E' sempre più forte la richiesta di trasparenza sulle fatturazioni... ( spesso vengono inviate fatture  "gonfiate"  in eccesso )
...Veniamo ai rifiuti...
...In Italia gli interessi tangentar-ecomafiosi ripropongono, nonostante folli costi d’investimento e di esercizio, nuovi inceneritori per ‘modernizzarci’. In Germania la E.On vuol vendere i suoi inceneritori, non sapendo come alimentarli. Nuovi inceneritori, assegnati senza gara e con costi passati in pochi mesi da 150 a 315 milioni di Euro, come a Parma...
...Questo è il frutto malato di una finanziarizzazione dei Servizi Pubblici non preceduta da una liberalizzazione seria, con il settore vittima di continui rimescolamenti normativi. Bisogna procedere ad una drastica riscrittura delle politiche industriali delle multiutility allontanando l’economia criminale dal settore, e a un trasparente e celere ricambio generazionale e culturale dei manager. "  Walter Ganapini



mercoledì 13 giugno 2012

LA DITTATURA "DEMOCRATICA" DEI BANCHIERI



MARIO MONTI:

HA SALVATO L'ITALIA  O HA PEGGIORATO LE COSE?
CIO' CHE SI VEDE E' CHE SIAMO SEMPRE PIU' POVERI ! MA ALLORA ERA MEGLIO, PARDON, MENO PEGGIO QUANDO IMPERVERSAVA IL BERLUSCA CON IL SUO BUNGA BUNGA?

CHE ALTERNATIVE ABBIAMO ?
OGGI, CON LA FORNERO CHE SBAGLIA I CONTI DEGLI ESODATI DI APPENA 330 MILA UNITA', LO SPREAD CHE NONOSTANTE LA CURA DA CAVALLO E' ANCORA SOPRA I 400 PUNTI BASE E LA BORSA DI MILANO CHE VA SULL'OTTO VOLANTE... SOLO LE BANCHE OTTENGONO PRESTITI DA SE STESSE PER SALVARE SE STESSE PER POI "STROZZINARE" LO STATO E I SUOI CITTADINI !
DIO MIO ! QUEL CHE E' PEGGIO E' CHE NESSUNO SI RIBELLA ! TUTTI SBRAITIAMO E BASTA !
METTERSI A PIANGERE SAREBBE IL MINIMO. MA PURTROPPO NON ABBIAMO PIU' NEMMENO QUELLE, LE LACRIME..A GRATIS, RISCHIAMO CHE CI METTANO UNA TASSA PURE LI !
PERSINO I COMMERCIALISTI ED I TRIBUTARISTI, VISTI DA SEMPRE COME ELITE PRIVILEGIATA, OGGI STANNO DAVVERO POCO ALLEGRI...ANZI NON VORREI ESSERE NEI LORO PANNI TRA IMU, STUDI DI SETTORE E CHI PIU' NE HA PIU' NE METTA...CHE CASINO!
A PROPOSITO VI INVITO A LEGGERE IL PEZZO CHE SEGUE, SCRITTO PROPRIO DA UN RINOMATO PROFESSIONISTA...COME POTRETE COSTATARE SIAMO DAVVERO TUTTI SULLA STESSA BARCA !
SE NON CI AFFRETTIAMO A BUTTARE TUTTA LA "ZAVORRA" A MARE, PRESTO AFFONDEREMO, QUESTE ACQUE SONO PURE INFESTATE DA PESCECANI...
BUONA LETTURA
Marco La Rosa



DAL BUNGA BUNGA… AL BANK BANK

di Antonio Gigliotti

Fino a qualche mese fa, il cosiddetto Bunga Bunga ossessionava le nostre giornate. L’informazione era monopolizzata dai dettagli delle serate di Silvio Berlusconi e la giustizia tutta concentrata a capire i contorni di quella vicenda mentre i fascicoli dei cittadini qualunque restavano e restano tuttora fermi e in disparte. In attesa di giudizio.
Archiviato il vecchio Governo, anche l’attenzione su queste vicende è sfumata. Tutte ad un tratto non entravano più nelle prime pagine dei giornali dedicate invece al nuovo super Governo dei super tecnici. Purtroppo però le cose non sono andate come si sperava. E, nonostante tutti si siano impegnati a far passare Monti e i suoi come i salvatori della Patria, l’Italia se la passa ancora peggio di prima.
La “rivoluzione copernicana” promessa da Monti è stata attuata solo a metà, ossia solo nella parte che prevedeva lacrime e sangue. La crescita, le riforme, queste tutte rimaste nel cassetto dei sogni.
Niente Decreto Sviluppo, niente riforma della scuola, niente di niente. Tutto fermo perchè non ci sono i soldi. Dopo tutte le tasse che hanno introdotto, non hanno i soldi per fare nulla. Per i cittadini solo ed esclusivamente sacrifici.
Ma andiamo all'ultima vicenda del professor Monti. Ancora una volta il premier bocconiano agisce da solo, a senso unico, spiazzando tutti coloro che sperano ancora che l’attività di Governo sia condivisa. Così, giusto per rispettare i principi base della democrazia. Mi riferisco alla vicenda RAI: Anna Maria Tarantola, Luigi Gubitosi e Marco Pinto.
I tre nomi che Monti vede bene per la presidenza, la direzione generale e il membro del cda in quota al Tesoro. D’altronde il clientelismo vale anche per i prof.
Ormai lo abbiamo capito: i banchieri piazzano i banchieri. Anche se si tratta di dirigere un’azienda radiotelevisiva pubblica. Sicuramente tre nomi dai curriculum eccellenti, peccato però che nessuno di questi abbia mai lontanamente lavorato in questo settore.
Non è questo “clientelismo”? Dov’è la differenza con la vecchia e cattiva politica? Non basta cambiare i nomi alle cose, ai malcostumi, per non renderli più tali.
Che senso hanno i curriculum dei tanti potenziali candidati con esperienza e successo alle spalle, se poi si sceglie la persona fedele che si conosce, che va bene lo stesso anche se fa il banchiere?
Nei Paesi civili, prima viene il curriculum con le specifiche competenze e poi magari arriva la nomina. Da noi, invece, prima arriva la nomina e poi il curriculum, fra l’altro privo di competenze specifiche, come accaduto nel caso esaminato.
Che piacciano o no, nomi come Santoro, Freccero e tantissimi altri – con sensibilità anche diverse dai nomi citati – meritavano almeno di essere presi in considerazione.
In sostanza, ancora una volta, si è scelto chi faceva più comodo ai potenti, al sistema malato che ci governa. 
Il modo in cui il prof. ha affrontato la questione delle nomine alla Rai, rasenta quasi un certo fanatismo, quello di un professore universitario, consulente di banche d’affari, che poco conosce dell’economia reale, al quale tutto è concesso compresa l’ennesima forzatura in nome dell’emergenza.
Fanatismo, per effetto del quale: l’economia reale italiana è ridotta quasi alla rovina; la finanza ha oramai preso il sopravvento sulle imprese; i manager occupano ruoli spettanti agli industriali ed infine i soldi anziché essere destinati alle imprese sono rimasti nelle banche. 

Grazie a: FISCAL-FOCUS.INFO

martedì 12 giugno 2012

IL CASO YETI : L"UOMO" DELLE NEVI, NUOVE INDAGINI



Commento di Dott. Matteo Zavattaro

Lo yeti , o uomo delle nevi, che vivrebbe in luoghi nascosti e isolati dell'Himalaya è parte di una storia che si colora di leggenda. In realtà, nel caso dell'Himalaya, vi sono numerose testimonianze di persone che asseriscono non solo di averlo incontrato, ma in alcuni casi essi hanno avuto anche un contatto fisico con questa creatura. Inoltre esistono vari reperti, come orme, peli e altro.
Il fatto su cui riflettere è che chiedendo ad abitanti locali, tra cui anche monaci buddisti, questi sono praticamente tutti concordi nel dire che esiste una creatura schiva e solitaria che ha "connotati" simili all'uomo delle nevi, si tratterebbe però di una specie animale ben precisa , di cui esistono pochi esemplari e non sarebbe "umana", ma più simile ad un'orso, con qualche caratteristica felina, una sorta di orso-leopardo delle nevi... Comunque un animale conosciuto in quelle zone. E' anche vero però, che gli avvistamenti sono tanti, come le orme fotografate, e non sempre le descrizioni sono simili. Infatti secondo gli abitanti locali vi sarebbero addirittura due tipi di "yeti" .

Leopardo delle nevi



Così i dubbi e le circostanze lasciano ampio spazio a varie ipotesi, compresa quella di un "uomo"
 o "simil uomo" molto abile a nascondersi...

Presunte orme di Yeti


Ora uno studioso di genetica della Oxford University cerca, alla sua maniera, di saperne di piu'.
Vorrebbe condurre un'indagine su capioni di materiale biologico, al fine di diagnosticare il tipo- razza filogenetico e vedere a quale tipologia di animale si può accomunare. Non so che valenza possa avere, dato che i materiali sarebbero spediti, comunque è già un passo in più, soprattutto se si trovasse DNA "sconosciuto".

Personalmente ritengo che un'indagine propria fatta in loco sarebbe più precisa e soddisfacente, evitando eventuali inquinamenti di prove ed avendo la certezza dell'originalità del campione prelevato, nonchè della sua provenienza. Tuttavia , il nostro scienziato preferisce risparmiare tempo e allargare il ventaglio geografico. Questo potrebbe essere un primo punto di partenza , da essere poi verificato più dettagliatamante in seguito .
Seguiamo ora la notizia ripresa dal sottostante sito.

da http://www.ditadifulmine.com/
"
Chiamatelo Yeti, Bigfoot o Migoi, ma la leggenda di un ominide gigante che vaga per le terre emerse meno esplorate del pianeta fa parte di moltissime culture, dall'Asia al Nord America.
Descritto come una creatura umanoide alta fino a 2, 40 metri e completamente ricoperta da pelliccia (fulva nel continente americano, bianca o argentata per la versione asiatica dell'ominide), la leggenda di un "uomo abominevole" è vecchia di almeno otto secoli, e non ha mai mancato di affascinare folte schiere di appassionati.


Il problema di fondo, tuttavia, è quello di non poter affermare con certezza scientifica che queste creature esistano realmente. Il primo avvistamento, da parte di un occidentale, dello yeti himalayano risalirebbe addirittura al 1407; ma fino ad oggi nessuno è stato in grado di fornire una prova definitiva che possa mettere fine alla questione dell'esistenza di Bigfoot, dello Yeti o di qualunque altra versione della leggenda.

Il celebre genetista della Oxford University Bryan Sykes, noto per essere stato il primo a pubblicare, nel 1989, il profilo genetico ottenuto dalle ossa di un essere umano antico, è deciso a mettersi sulle tracce dello yeti per svelare il mistero della sua esistenza. "Molte cose che ho fatto nell'arco della mia carriera sembravano impossibili e stupide all'inizio, ma hanno ottenuto risultati impressionanti" ha dichiarato Skyes.

Il team di Oxford, in collaborazione con il Museo di Zoologia di Losanna, ha pubblicamente richiesto a tutti i criptozoologi del mondo di inviare campioni di materiale organico per farlo analizzare tramite le più moderne apparecchiature scientifiche. "Sto sfidando e invitando i criptozoologi a farsi avanti con le prove invece di lamentarsi che la scienza rifiuta ciò che hanno da dire".

Il progetto si chiama Oxford-Lausanne Collateral Hominid Project, e consentirà ai criptozoologi di tutto il mondo di inviare i propri campioni di pelle, peli e altro materiale biologico affinché ne venga analizzato il genoma.
Per evitare di essere bombardati di richieste di analisi, i ricercatori accetteranno soltanto i campioni forniti di dettagli accurati sul ritrovamento, dando precedenza al materiale provvisto di documentazione fotografica o video.

Una volta eseguita la raccolta dei campioni (dovrebbe concludersi a settembre di quest'anno), i ricercatori tenteranno di ottenere il profilo genetico di ogni materiale organico ricevuto per effettuare comparazioni con le impronte genetiche di creature già note alla scienza.

"Come ricercatore ho alcune riserve nell'entrare in questo campo, ma credo che usare l'analisi genetica sia totalmente oggettivo; non può essere falsificata" spiega Skyes. "Per cui non mi sento costretto a mettermi nella posizione di credente o scettico nei confronti di queste creature".


Skyes conta di poter identificare almeno una ventina dei campioni ricevuti, e non nasconde una certa speranza di poter imbattersi in qualche curiosa scoperta.


"Sarebbe fantastico se uno o più campioni dovessero risultare appartenenti a specie che non conosciamo, magari primati, meglio ancora se ominidi". Tra gli ominidi sono inclusi ovviamente i nostri lontani parenti Neanderthal, ma anche i Denisovani, una specie ancora misteriosa che popolava la Siberia circa 40.000 anni fa.

Anche se Skyes giudica improbabile che lo yeti possa essere un uomo di Denisova sopravvissuto fino ad oggi, non ritiene di poter escludere questa possibilità fino al termine delle analisi genetiche.

I risultati della ricerca saranno pubblicati probabilmente all'inizio del 2013 (l'analisi dei campioni inizierà questo novembre) su una rivista scientifica soggetta a peer-review (non è ancora chiaro quale rivista).  "
"


In realtà per cogliere l'essenza della presenza di questo essere leggendario, credo sia necessario raggiungere i luoghi sperduti e informarsi in loco.
L'uomo delle nevi, LO YETI, è un simbolo, una traccia che richiama  il mistero .