IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: la vera genesi dell'Homo sapiens

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VIDEO SINOSSI DELL'UOMO KOSMICO

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Con questo libro Marco La Rosa ha vinto il
PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO
ALTIPIANI DI ARCINAZZO 2014
* MISTERI DELLA STORIA *

con il patrocinio di: • Associazione socio-culturale ITALIA MIA di Roma, • Regione Lazio, • Provincia di Roma, • Comune di Arcinazzo Romano, e in collaborazione con • Associazione Promedia • PerlawebTV, e con la partnership dei siti internet • www.luoghimisteriosi.it • www.ilpuntosulmistero.it

LA NUOVA CONOSCENZA

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GdM

sabato 3 agosto 2013

IL GENIO ITALIANO...E LE SUE APPLICAZIONI...

RICEVIAMO DAL DOTT. COTELLESSA DI ENEA UN ESEMPIO PRATICO DI APPLICAZIONE DEL BREVETTO:

765
RM2012A000637
Procedimento di Analisi di Immagini Acquisite da Strumenti di Indagine, per la Differenziazione, Classificazione e Interpretazione degli Oggetti all'Interno del FOV, e Sua Applicazione per la Correzione delle Pseudo-Tracce in Rivelatori di Tracce Nucleari.
Cotellessa Giuseppe
Italia
13-12-2012
ENEA

ESSENDO UN'APPLICAZIONE AVANZATA DI NOTEVOLE INTERESSE, LO EVIDENZIAMO IN QUESTO POST SPECIFICO.

MLR


“Ad esempio l'applicazione dell'invenzione del brevetto trattato nel blog di Marco La Rosa



 potrebbe  essere utilissimo se utilizzato dal veicolo sub Towfish. L’uso appropriato del brevetto potrebbe potenziare la qualità ed il numero di risultati che si potrebbero ottenere con il prototipo sperimentale di ricerca Towfish

Giuseppe Cotellessa. (ENEA)

“CATANIA - L'Università degli Studi di Catania in prima linea per la tutela dell'ambiente. Per difendere le riserve marine siciliane arriva "Towfish", un veicolo sub finalizzato alla prevenzione dei rischi legati ai territori costieri e ai mari. Protagonista è l'ateneo catanese che con l'unità di ricerca del dipartimento di Ingegneria Industriale - Meccanica applicata alle Macchine, coordinata dal professore Rosario Sinatra e composta anche dal professor Michele Lacagnina e dai ricercatori Alessandro Cammarata e Gabriele Fichera, stanno operando grazie ai Progetti strategici Italia-Malta 2007-2013 finanziati dall'Unione Europea. "Biodiversity and Sustainable Development in the Strait of Sicily" è il progetto in cui si sta sviluppando "towfish", un veicolo rimorchiato subacqueo contenente tutti i sensori necessari per analizzare l'acqua del mare del Canale tra Malta e la Sicilia, in particolare nelle aree protette marine del "Plemmirio" di Siracusa, Isole Pelagie, e di Malta.


DOTAZIONI DI TOWFISH - Il veicolo è dotato di una fotocamera per medusa, di una fotocamera VPR e di una strobo-luce per il rilevamento di plancton, di un sensore CDT (conducibilità, profondità, temperatura), di un sensore di nitrati e di un sensore di idrocarburi. Quattro attuatori muovono le ali principali, il timone e lo stabilizzatore di poppa del towfish. Un mezzo subacqueo che, una volta realizzato, consentirà di svolgere operazioni di monitoraggio, prevenzione e riduzione dell'inquinamento aria-acqua nel Canale di Malta collegato alle attività di trasporto marittimo ed in particolar modo all'operatività delle navi che trasportano sostanze pericolose e nocive, ma anche di quelle che esercitano attività commerciale, come la pesca, ma anche il turismo ed il diporto.

OBIETTIVI DEL PROGETTO - Il progetto si propone inoltre di creare strumenti operativi utili a limitare gli effetti nocivi generati dall'inquinamento dello stretto di Sicilia. Grazie al sistema di misurazione biofisico, rivolto alla rilevazione del rischio di perdita di biodiversità dello stretto di Sicilia e di valutazione economica delle conseguenze causate alle comunità rivierasche, a supporto di amministratori locali, autorità portuali ed operatori del traffico marittimo. Tra le finalità anche una gestione più equilibrata e consapevole del traffico marittimo in ottemperanza a quanto previsto dalle convenzioni internazionali, dalle direttive comunitarie e dalle rispettive normative nazionali italiane e maltesi per conciliare, quindi, gli interessi di un funzionamento fluido del trasporto marittimo con la tutela dell'ambiente.

PROTOCOLLO STANDARD COMUNE PER IL MONITORAGGIO - Il progetto consentirà di ottenere diversi risultati: analisi quali-quantitativa del traffico marittimo dell'area transfrontaliera e stima dei costi generati da tale traffico sull'ambiente marino e costiero; della stima del potenziale inquinante del traffico marittimo e stato dell'arte dei sistemi di monitoraggio dell'inquinamento marino; elaborazione di un protocollo standard comune per il monitoraggio degli effetti del traffico marittimo sull'ambiente marino e costiero; realizzazione di tecnologie integrate di supporto al monitoraggio, trasferimento e raccolta dati attraverso un towfish equipaggiato con sensori per la misurazione degli inquinanti e dei parametri fisici e biologici delle acque; realizzazione di una piattaforma informatizzata di gestione del traffico marittimo.

PARTNER DEL PROGETTO - Capofila del progetto, che si concluderà il 23 gennaio 2015, l'Arpa Sicilia - sezione di Siracusa diretta dal direttore Gaetano Valastro. Partner coinvolti le Aree marine protette "Plemmirio" di Siracusa e "Isole Pelagie" di Lampedusa, l'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), Green Life soc. coop. ar.l. e l'Università di Catania per la Sicilia; University of Malta (UIOI-MOC, International Ocean Institute - Malta Operational Centre e Department of Mechanical Engineering) e Gal Xlokk per Malta.

The CM2 family of towfish includes two versions, the Standard and the DeepTow. Each version incorporates dual frequency operation, with a choice of two configurations, DF (100/325kHz) and EDF (325/780kHz).

For general survey tasks DF towfish are often the most useful. In 100kHz mode the search swath is up to 1000m wide, useful for searching for larger objects such as wrecks or freight containers. In 325kHz mode it is usually possible to distinguish such objects as mooring ropes, anchor chain, anchors, scour marks, pilings, crab pots, rocks (down to the size of a briefcase or less), as well as differences in seabed texture.


The CM2 Standard towfish. Specifications

EDF towfish offer the highest resolution. Like the DF towfish they offer 325kHz operation out to 150m. The EDF's 780kHz frequency gives the most detailed images, very useful for positively identifying an object first located at 325kHz.

The choice between Standard and DeepTow versions depends on the intended typical working depth and on the size of the towing vessel. Both versions are rated to 2000m but the Standard towfish can be launched and recovered by one man and is the first choice for any work down to a 100m depth, particularly from survey launches or similar small boats.


The CM2 DeepTow towfish. Specifications

The DeepTow, with its extra weight, is designed for use on larger survey ships, typically in conjunction with long, larger diameter tow cables.

Note that the complex HF sonar transducer configuration in both types of towfish is unique to C-MAX. It produces powerful, flat-topped transmit and receive beams complemented by additional coverage below the towfish. This gives wide high quality images and enhanced immunity from surface reflections.



C-MAX's unique towfish beam pattern

All of the towfish models feature:

Digitally controlled dynamically-optimised gain profile
Automatic towfish altitude measurement
Seabed proximity alarm
Breakaway mechanism with a safety link
Adjustable depression angle for the transducers
Water temperature sensor

35 commenti:

Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO PERVENUTO VIA MAIL:

Il gesto di una donazione benefica di Berlusconi per permettere le realizzazioni applicative dell'invenzione del genio del Dott. Giuseppe Cotellessa sarebbe bellissimo, e nobiliterebbe Berlusconi non solo davanti agli italiani, ma davanti al mondo intero.

Matteo Attene

Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO PERVENUTO VIA MAIL:

Sono ancora una bambina.

Spero di riuscire a far uso delle nuove realizzazioni applicative in campo medico dell'invenzione del genio del Dott. Giuseppe Cotellessa quando sarò grande e casomai ne avessi bisogno.


Giulia Attene

Marco La Rosa ha detto...

RISPOSTA COMMENTO DEL DOTT. COTELLESSA:

Considerando il commento del 5-8-2013 ore 12:31 di Matteo Attene, nell'ipotesi assurda di un gesto nobilissimo di generosità da parte di BerlusConi, che lo renderebbe famoso in tutto il mondo, potrei subito utilizzare la somma (dipende anche dalla quantità) per far sviluppare un software nuovo ad una ditta di professionisti di analisi dell'immagine per far realizzare in tempi rapidi i grafici tridimensionali che sono risultati molto utili per conseguire i risultati sperimentali ottenuti nell'ambito dell'analisi delle tracce nucleari con i rivelatori di tracce nucleari a stato solido.
Finora non avendo la disponibilità del nuovo software, ovviamente ancora inesistente, per costruire ciascuno dei grafici tridimensionali ho dovuto impiegare circa 8 mesi per acquisire manualmente tutti i dati sperimentali che ho utilizzato per ricostruire il grafico tridimensionale.
E' stato necessario anche un bel pò di tempo per incominciare a capire come potevano essere utilizzati i grafici tridimensionali per risalire alla natura degli oggetti reali a partire dall'analisi degli oggetti virtuali ricostruiti nelle immagini acquisite dal sistema di lettura.

In modo alternativo, se non avviene il miracolo di Berlusconi o chi per lui, dovrei preparare una tesi per un dottorato di ricerca e trovare uno studente in grado di programmare, in modo comunque da riuscire a realizzare l'automatismo del software.

Oppure se l'ENEA riesce a stipulare un contratto di Licenza con un'azienda interessata alle realizzazioni applicative del procedimento, si potrà comunque riuscire a realizzare lo stesso il primo passo dell'automatismo tramite sviluppo di software innovativo.

Altra alternativa sarebbe ottenere un finanziamento dai programmi dei bandi di ricerca offerti dalla Comunità Europea.

In ogni modo si tratta sempre di processi che andranno per le lunghe e bisogna procedere per tentativi.

Per applicare il procedimento fisico-matematico agli altri campi di interesse, come ad es. al campo della radiodiagnostica medica, è necessario far dialogare sia i medici esperti sia le aziende di costruzione degli apparecchi radiografici.
I medici esperti per comprendere quali sono i principali problemi nell'interpretazione delle lastre radiografiche analizzati per stilare referti di diagnosi.
Le aziende costruttrici di apparecchio radiografici per incominciare a realizzare dei prototipi per incominciare a verificare il gradi di miglioramento nell'applicazione del nuovo procedimento fisico-matematico alla diagnosi delle patologie mediche.

Giuseppe Cotellessa

Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO PERVENUTO VIA MAIL:

Se si considerano alcuni casi di scoperte ed invenzioni scientifiche del passato a volte ci si meraviglia che lo stesso Newton prima di pubblicare la teoria della gravitazione universale abbia atteso circa 20 anni, che dalla scoperta della molecola del DNA alla comprensione che la molecola del DNA rappresentava il deposito delle informazioni genetiche del singolo individuo siano trascorsi circa cento anni, che le scoperte delle leggi sui meccanismi di trasmissione dell'eredità scoperte Mendel sono state ignorate per decine d'anni, non ci si deve poi meravigliare che anche l'invenzione del Dott. Giuseppe Cotellessa dovrà attendere molto tempo prima che si incominci a comprenderla.
Non bisogna farsi illudere che attualmente la quantità delle informazioni e la velocità di ricambio delle stesse siano sinonimo di crescita veloce dell'umanità.
Bisogna sempre tenere ben presente che quanto costituisce una rivoluzione intellettuale fa sempre fatica per essere compresa ed accettata, soprattutto se cambierà il modo di vedere il mondo che ci circonda.
Perchè spesso ci si lamenta, ma fa anche comodo la situazione scomoda.
Non tutti sono disposti ad effettuare una rivoluzione intellettuale a cominciare dal cambiamento di vedere in modo diverso nella propria mente il mondo che ci circonda al fine di cambiare in modo reale la situazione che viviamo e che ci crea sofferenza ed insicurezza.
La durata della Terra è stata valutata in qualche miliardo d'anni. Chi poteva immaginare che si sarebbe sviluppata la forma di esistenza umana senza volontà diretta consapevole dell'uomo?
Per quello che possono gli uomini cercano di esercitare la loro volontà sugli altri e sul mondo esterno, ma come paradosso non è che sono stati i singoli individui che hanno potuto decidere di esistere.
E' stato certamente il genio del Dott. Giuseppe Cotellessa a scoprire l'interessantissima invenzione, ma per assurdità l'esistenza del Dott. Giuseppe Cotellessa è stata decisa da altri.
Come si vede il funzionamento delle vicende umane è un groviglio di decisioni di tanti protagonisti, spesso con legami incomprensibili tra loro.

Fabio Muccichini

Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO PERVENUTO VIA MAIL.

Ho potuto notare che i mass media tendono a dare più importanza ai singoli individui considerati come idoli da acclamare o condannare che all'analisi delle idee. Si considerano attualmente importanti nella società i singoli come Berlusconi, Totti, Beppe Grillo, un campione di Formula 1. I mass media tendono a incidere poco profondamente sulla influenza delle idee negli individui, perchè tendono più a provocare una reazione emotiva che a fornire un ragionamento rigoroso che può avere invece più influenza nel grado di accettazione da parte di chi ascolta. Un tempo si dava importanza alle idee politiche, economiche. Il trascorrere impercettibile del tempo ha sgretolato tutto. Una domanda non insignificante da porsi è quale idea non basata sui risultati scientifici potrà superare la prova del trascorrere del tempo?
Oltre alle differenti idee politiche, che oggi sono diventate sbiadite, tanto è vero che c'è un'alleanza per l'appoggio al governo tra PDL e PD (evento impensabile 10 anni fa) ci sono altre differenti professioni nelle fedi religiose. Per il momento queste differenze non sembrano costituire motivo di attrito tra gli uomini. C'è da sottolineare che c'è da augurarsi che i problemi economici in Italia saranno superati. Altrimenti quando si acuiranno i problemi di pura sopravvivenza, ogni pretesto potrebbe essere buono per riaprire antiche problematiche mai completamente chiarite.
L'invenzione del genio del Dott. Giuseppe Cotellessa, dato che rappresenta un modo oggettivo per interpretare al posto dell'elaborazione cerebrale visivamente gli oggetti reali attraverso l'analisi degli oggetti virtuali delle immagini, o qualunque situazione fisica o economica riconducibile ad immagine, può aiutare gli uomini in generale ad evitare gli errori dovuti alla superficialità di interpretazione comuni dovuti alle componenti di soggettività ed emotività della mente umana, che possono influenzare sia le persone molto istruite che quelle poco istruite.


Federica Muccichini

Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO PERVENUTO VIA MAIL:

Ho riflettuto sul commento di Alessandro Traversini dell'11-7-2013 ore 13,10 sul blog .http://marcolarosa.blogspot.it/2013/04/il-genio-italiano-nonostante-tuttonon-e.html.
Alessandro, esperto in economia e commercio, ha trovato interessante l'applicazione dell'invenzione del genio del Dott. Giuseppe Cotellessa nel suo campo.
In effetti i risultati economici sono il risultato della combinazione sia di decisioni a livello macro da parte del governo che di decisioni a livello micro da parte del singolo individuo.
In entrambi i casi l'applicazione dell'invenzione del Dott. Giuseppe Cotellessa può risultare utile.
Quando si ottiene un risultato insoddisfacente in campo economico significa senza ombra di dubbio che la teoria ed il modello adottato non sono stati adeguati.
Sicuramente significa che il procedimento matematico adottato per interpretare i dati sensibili relativi alla gestione del sistema economico non sono stati all'altezza della situazione.
Questa analisi critica fa sperare che l'applicazione dell'invenzione del Dott. Giuseppe Cotellessa permetterà di migliorare la gestione economica futura dell'Italia e soprattutto dimostrerà agli operatori stranieri in campo economico che anche in Italia è rimasta viva la capacità importante a livello di innovazione originale dei procedimenti anche rispetto al resto del panorama internazionale.

Si creerà in questo modo l'immagine di un'Italia capace di sviluppo innovativo di idee anche in campo economico, che ridurrà il peso della rappresentazione dell'Italia da parte di singoli individui, che poi, col passare del tempo, vengono a deludere sia gli italiani che gli operatori stranieri.




Angela Pascucci

Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO PERVENUTO VIA MAIL:

Ho sentito che Obama ha dato ordine di allontanamento del personale americano nelle ambasciate di alcuni paesi arabi per paura di attentati dal momento che i componenti di Al Qaeida hanno sviluppato un esplosivo liquido non rilevabile, che dopo essere sciolto nell'acqua, viene fatto riassorbire dai vestiti dell'attentatore:
L'invenzione del genio del Dott. Giuseppe Cotellessa sarà in grado di rilevare questo nuovo tipo di esplosivo liquido non rivelabile dai rivelatori attualmente esistenti?



Agostina Salaris

Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO PERVENUTO VIA MAIL:

Il commento di Federica Muccichini del 6-8-2013 ore 18:15 è molto importante perchè fa comprendere che gradualmente si sta sviluppando un sistema di gestione mondiale basata su criteri oggettivi. Ad es. l'introduzione del redditometro è un tentativo di oggettivare il comportamento del contribuente.
Nell'epoca del passato la componente soggettiva dell 'individuo era molto importante. Basta pensare ai grandi del passato come Alessandro Magno, Annibale, Giulio Cesare che grazie alle loro eccezionali doti sono stati capaci di imprese memorabili. Nel passato è stato un desiderio comune quello di conquistare altri territori e sottomettere altre popolazioni. Per riuscire in queste imprese è stato determinante la componente soggettiva individuale fino ad epoche recenti come il caso dell'imperatore francese Napoleone Bonaparte.
L'invenzione del genio del Dott. Giuseppe Cotellessa si spinge nella direzione dell'oggettività in quanto è un sistema alternativo al sistema umano di interpretazione degli oggetti visibili ed invisibili all'occhio umano attraverso l'acquisizione e l'analisi di immagine.
Questo fa comprendere che l'eliminazione dei comportamenti soggettivi singoli assurdi potrà comportare la creazione di un nuovo ordine mondiale che dovrebbe garantire la creazione di una società più equa e funzionale.
Da questo punto di vista sarebbe conveniente per ciascun singolo individuo qualificare al massimo grado la propria preparazione culturale e ridurre l'importanza che si attribuisce agli idoli dello spettacolo e dello sport.
E' conveniente prendere coscienza che il singolo individuo probabilmente dovrà confrontarsi nel futuro facendo uso delle proprie capacità soggettive con dei sistemi basati su criteri soggettivi.
Nello sport e nella musica sono ancora fondamentali la componente soggettiva adeguatamente valorizzata, ma nella gestione della società si dovrebbe affermare la componente oggettiva per evitare il ripetersi di situazioni di gravi crisi economiche e di instabilità a livello mondiale.
Il caso più emblematico recente di un comportamento soggettivo irresponsabile da parte dell'organo di governo è la Grecia, dove la popolazione sta pagando le conseguenze di una crisi e recessione molto dura, anche se non ha proprie responsabilità



Fabio Muccichini

Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO RISPOSTA DEL DOTT. COTELLESSA:

PRIMA PARTE

Precisazioni in merito al commento di Agostina Salaris del 7-8-2013 ore 16:56.

Come si può comprendere bene leggendo il testo seguente, il problema della garanzia della sicurezza dalle minacce terroristiche di varia natura è molto complesso e non ancora completamente risolto.

L'invenzione brevettata di cui si parla nel blog dovrebbe essere la benvenuta per capire bene in quale modo può contribuire a risolvere in modo efficace il problema della prevenzione degli attentati terroristici.

Giuseppe Cotellessa

III. MINACCE DI NATURA CHIMICA E BIOLOGICA: MECCANISMI DI RILEVAZIONE

25. Recentemente si sono moltiplicate le notizie circa un nuovo, o un rinnovato, interesse ad

acquisire armi chimiche e biologiche da parte dei tradizionali gruppi terroristici che agiscono a

livello internazionale. Alcuni importanti esponenti del governo statunitense hanno dichiarato

pubblicamente che lo “sponsor” del terrorismo, Osama Bin Laden, avrebbe cercato di reperire armi

chimiche, biologiche e nucleari per colpire obiettivi occidentali. Il Programma di ricerca sul

terrorismo con ADM (WDM Terrorism Research Program) del Monterey Institute elenca una serie

di episodi, avvenuti tra il 1997 e il 2004, nei quali il nome di Al Quaida è stato associato alle armi

CBRN. I riferimenti attualmente inseriti nell’elenco sono un’ottantina. Sebbene gli stessi autori

ammettano che il grado di affidabilità delle fonti varia, l’esistenza stessa di una lista del genere è di

per sé allarmante.. Anche la recente recrudescenza del movimento Aum Shinri Kyo in Giappone è

un fatto che desta preoccupazione, date le conoscenze tecniche che alcuni degli adepti rimasti

fedeli al gruppo possono vantare e data la possibilità dell’esistenza di depositi, non ancora

scoperti, di agenti CB o dei relativi precursori.

26. Il rilevatore ideale di sostanze chimiche e biologiche dovrebbe essere in grado di rispondere

a una lunga serie di requisiti, e cioè essere poco costoso e di facile uso, di pronto impiego

(portatile), capace di rilevare tutti i patogeni pericolosi, identificarli in tempo reale e sulla base di

diversi tipi di campioni, essere utilizzabile per la rilevazione a distanza di sicurezza e, aspetto

ancor più importante, essere infallibile.

SEGUE SECONDA PARTE...

Marco La Rosa ha detto...

RISPOSTA COMMENTO DEL DOTT. COTELLESSA

SECONDA PARTE

27. I rischi di falsi positivi (rilevazione di una minaccia non esistente) e di falsi negativi (mancata

rilevazione di una minaccia reale) sono evidenti. Per potere offrire un orientamento ai responsabili

politici e rassicurare l’opinione pubblica è necessario che il dispositivo sia affidabile. Chi lo progetta

deve trovare un equilibrio tra la necessità di un meccanismo sensibile da un lato e il rischio di falsi

allarmi, dall’altro, con tutte le conseguenze che ciò comporta.

28. Finora il sensore perfetto non è ancora stato inventato. Tuttavia sono state sviluppate

diverse tecnologie per la rilevazione degli agenti chimici e biologici. La tecnologia del settore sta

acquisendo un grado di innovazione e di sofisticazione crescente, anche se continua a presentare

alcune carenze.

A. RILEVAZIONE DI AGENTI BIOLOGICI

29. Sia negli Stati Uniti che in Europa si sono moltiplicate le preoccupazioni per la minaccia

costituita dal bioterrorismo. L’11 settembre ha segnato una svolta sul fronte della valutazione dei

rischi per la sicurezza, mentre gli attentati all’antrace contro il sistema delle poste statunitensi nei

mesi di settembre e di ottobre 2001 hanno rappresentato un secondo avvertimento che è costato

la vita a cinque persone, tra i 22 casi diagnosticati, senza che sia stato possibile individuare i

responsabili. La diagnosi tempestiva ha certamente contribuito a limitare il numero totale delle

vittime, mettendo in luce l’utilità dei sistemi detect-to-treat. Tuttavia è stato necessario sottoporre a

terapia 27.000 dipendenti delle Poste statunitensi (United States Postal Services –USPS) e i costi

di decontaminazione di sole due strutture ammontavano a ben 300 milioni di dollari.

167 CDS 05 E 6

30. Come reazione a questi eventi, su entrambe le sponde dell’Atlantico sono state promosse

misure volte a individuare metodi adeguati per la rilevazione di eventuali attacchi con agenti

biologici. Gli USA hanno mostrato l’impegno maggiore con una nuova iniziativa globale

denominata “Biodefense for the 21st Century”, lanciata nell’aprile 2004 dal Presidente Bush. In

base a uno studio, dopo l’11 settembre i fondi di bilancio complessivamente stanziati per la difesa

da agenti biologici sono aumentati di sedici volte, da 305 milioni di dollari nell’esercizio 2001 a

circa 5 miliardi di dollari per gli esercizi 2004, 2005 e 2006. L’incremento dei finanziamenti destinati

alla ricerca nel settore della difesa da agenti biologici del National Institute of Health è ancora più

sorprendente: essi sono aumentati di 34 volte dal 2001 al 2006. Per contro, il governo britannico

nel bilancio 2003 ha stanziato 260 milioni di sterline per misure di lotta contro il rilascio di agenti

biologici.

SEGUE TERZA PARTE...

Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO RISPOSTA DEL DOTT. COTELLESSA:

TERZA PARTE

...31. I terroristi mostrano interesse negli agenti biologici a causa della loro virulenza, tossicità,

trasmissibilità e del loro potere letale. Gli agenti biologici presentano costi di produzione

relativamente bassi, sono in alcuni casi prontamente reperibili e non hanno rilevanti problemi di

stoccaggio e di trasporto. Inoltre, accanto ai patogeni naturali organizzazioni terroristiche

potrebbero tentare di usare organismi geneticamente modificati. Gli esperti ritengono che tossine,

nell’ordine fino a un migliaio, potrebbero essere ottenuti a partire da fonti naturali o genetiche,

anche se non tutte sarebbero utilizzabili come armi biologiche. Gli agenti patogeni sono

difficilmente rilevabili: sono incolori e inodori e hanno tempi di incubazione che vanno da 48 ore

per l’antrace respiratorio a 21 giorni per la febbre Q. Il periodo di incubazione è allo stesso tempo

un vantaggio e un inconveniente; un vantaggio perché apre un periodo-finestra che consente di

mettere in quarantena e di curare le persone infette e di vaccinarne altre; un inconveniente perché

spesso è difficile individuare la patologia. Nello stadio iniziale molte malattie presentano una

sintomatologia simile a quella dell’influenza. Pertanto i pazienti tendono a seguire il loro normale

ritmo di vita, un comportamento che nel caso di malattie trasmissibili potrebbe condurre a una

contaminazione diffusa. Trattamenti e/o vaccini esistono per la maggior parte delle patologie

causate da agenti usati nella guerra biologica (vedi il documento Informazioni supplementari 186

CDS 05). La tempestiva detezione di un attacco è fondamentale per consentire il dispiegamento di

meccanismi di reazione e, in particolare, l’adozione di contromisure sanitarie.

32. Attualmente nel settore della rilevazione biologica non esistono tecnologie di rilevazioneprotezione

(“detect-to-protect”). Gli strumenti disponibili sono generalmente di dimensioni piuttosto

grandi, lenti e costosi. Più lo strumento è affidabile, più tempo occorre per identificare un

determinato pericolo. Pertanto l’obiettivo principale della rilevazione di agenti biologici è di fare

scattare l’allarme entro tempi sufficientemente brevi da permettere ai soccorritori di mantenere più

basso possibile il numero delle vittime. In altre parole, l’obiettivo è quello di guadagnare tempo.

33. Esistono strumenti e tecnologie diverse, ma nessuno, usato singolarmente, offre una difesa

sufficiente nel caso di un attacco. Per questo motivo le strategie di biodifesa tendono a combinare

diversi livelli di rilevazione. Un primo livello è costituito da rilevatori a distanza, il secondo da

rilevatori puntuali e, infine, la raccolta di dati epidemiologici può integrare e completare l’impiego

dei biosensori.

SEGUE QUARTA PARTE...

Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO RISPOSTA DEL DOTT. COTELLESSA

QUARTA PARTE

34. La tecnologia dei sensori è l’esempio più immediato di strumentazione quando si parla di

rilevazione di agenti biologici. Il problema maggiore è che gli agenti biologici hanno proprietà

diverse, mentre molti sensori rilevano solo patogeni specifici. Pertanto ogni test deve essere mirato

al riconoscimento di un patogeno specifico. Inoltre, talvolta anche un piccolo quantitativo di

patogeno può provocare la malattia. In questi casi (ad esempio nel caso del patogeno della

tularemia per provocare l’infezione sono sufficienti solo dieci batteri) i sensori devono essere

sufficientemente sensibili per rilevare anche una minima presenza dell’agente patogeno.

35. In caso di attacco biologico con il rilascio nell’atmosfera di un agente biologico da una fonte

piuttosto remota, la rilevazione a distanza è una misura essenziale per fare scattare l’allarme

sull’avvenuto attacco e consentire di adottare misure di reazione. Lo scopo dei rilevatori a distanza

167 CDS 05 E 7

è proprio quello di consentire l’allarme precoce. Diverse tecnologie, come il RADAR Doppler, il

LIDAR (Light Detection and Ranging) [radar ottico] e il LIBS (Laser-Induced Breakdown

Spectrometry) possono essere impiegate per la rilevazione a distanza degli agenti biologici. Esse

utilizzano onde radio o tecniche di riflessione della luce per la rilevazione della presenza di

patogeni nelle nuvole. In generale tuttavia queste tecnologie trovano impiego nel settore militare e

hanno una grado di efficienza limitato.

36. I recenti progressi conseguiti nella tecnologia applicata alla protezione civile nell’ambito della

lotta contro il bioterrorismo sono incentrati in misura assai maggiore sullo sviluppo di nuovi e più

efficienti rilevatori puntuali piuttosto che sulla rilevazione a distanza. L’obiettivo è avere a

disposizione sistemi per la rilevazione e identificazione in loco di agenti biologici laddove si

presume che un attacco sia avvenuto. JASON, un gruppo indipendente che offre servizi di

consulenza al governo USA in materia di scienza e tecnologia applicate alla difesa, in uno studio

sulla rilevazione di agenti biologici del 2003 ha individuato tre grandi tipologie di biosensori sulla

base delle diverse modalità di funzionamento.

37. Il monitoraggio ambientale consiste in controlli continui ed automatici dell’ambiente

attraverso punti di rilevamento fissi. I sensori raccolgono campioni dell’aria che sono

successivamente sottoposti a filtraggio, concentrazione e analisi. I sistemi di monitoraggio

ambientale non sono attrezzati per l’identificazione certa delle sostanze patogene. Pertanto, nel

caso venga rilevata un’anomalia, è necessario effettuare ulteriori controlli. Il sistema è

relativamente economico, ma non consente di effettuare parallelamente più di un determinato

numero di test. Le attività di ricerca e di sviluppo in questo settore si sono concentrate

prevalentemente sulla rilevazione dell’antrace in quanto, a differenza di altri patogeni, la

contaminazione con antrace è possibile solo a elevati livelli di concentrazione. Pertanto è

relativamente facile rilevare l’antrace nell’atmosfera.

38. Per prelievo di campioni si intende l’operazione di raccolta di saggi e la loro successiva

analisi, o in loco o in laboratorio. I saggi vengono poi sottoposti all’analisi del DNA per individuare

l’agente biologico utilizzato. Generalmente a tal fine si ricorre a un metodo chiamato polymerase

chain reaction (PCR), reazione di polimerizzazione a catena. Il metodo può essere molto preciso

nell’identificare in maniera specifica particolari agenti patogeni, ma è meno adatto a individuare

agenti biologici nuovi. Inoltre, la raccolta dei campioni è un procedimento costoso che richiede

l’impiego di molto personale. Attualmente si stanno sviluppando rilevatori più efficaci in grado di

combinare la raccolta dei campioni con l’analisi PCR in loco.

SEGUE QUINTA PARTE...

Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO RISPOSTA DEL DOTT. COTELLESSA:

QUINTA PARTE

39. Il Biological Aerosol Sentry and Information System (BASIS) è un tipico esempio di sistema

di prelievo di campioni. Il BASIS raccoglie campioni d’aria in determinati punti del territorio e a

determinati intervalli di tempo affinché per stabilire sia il momento nel tempo sia il punto nello

spazio nei quali è avvenuto il rilascio nell’ambiente. Un dispositivo di raccolta degli aerosol

continuamente preleva, rileva il momento del prelievo e conserva i campioni prelevati. I campioni

devono poi essere trasportati in un laboratorio fisso o mobile per l’analisi ed essere

successivamente sottoposti all’esame PCR basato sul DNA per l’identificazione. Dispositivi BASIS

sono stato utilizzati a Salt Lake City, nello Utah, per i Giochi olimpici invernali del 2002.

40. Il programma BioWatch del Dipartimento USA per la sicurezza del territorio nazionale ha

adottato elementi della tecnologia BASIS, ma a differenza di quest’ultima è un sistema che copre

tutto il territorio nazionale e invece di usare un laboratorio mobile utilizza le strutture del Laboratory

Response Network federale gestito dal Center for Disease Control and Prevention (CDC) (Centro

per il controllo e la prevenzione delle malattie). BioWatch è stato istituito nel 2003 e funge da

sistema nazionale di allarme precoce per la rilevazione rapida della presenza di materiale biologico

nell’aria. Il sistema consiste in una rete di stazioni di raccolta di campioni collegate a una rete di

sensori di rilevazione dell’inquinamento, installati dall’Agenzia per la tutela dell’ambiente. Le

stazioni di monitoraggio BioWatch sono distribuiti su tutto il territorio degli Stati Uniti e sono attive

24 ore su 24. Attualmente la rete consiste in stazioni strategiche ubicate in oltre trenta grandi città.

167 CDS 05 E 8

41. Il programma BioWatch è stato il primo tentativo di creare una rete ampia di rilevatori contro

il bioterrorismo, una scelta che è stata tuttavia criticata per il costo elevato (53 milioni di dollari nel

primo anno di operatività), la copertura limitata e la scelta dei siti per l’installazione dei sensori.

Nell’ambito del nuovo programma Bio-Surveillance Program Initiative, annunciato

dall’amministrazione Bush per l’esercizio finanziario 2005 il Dipartimento per la sicurezza del

territorio nazionale prevede annunciato una revisione di BioWatch per tenere conto delle critiche.

BioWatch riceverà finanziamento per un valore di 55 milioni di dollari nel 2005 che saranno

utilizzati per l’ammodernamento degli apparecchi di rilevazione, per ampliare la copertura

territoriale, collegare i sensori in un’unica rete nonché integrarli con altri meccanismi di

monitoraggio.

SEGUE SESTA PARTE...

Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO RISPOSTA DEL DOTT. COTELLESSA

SESTA PARTE

...42. Negli Stati Uniti stanno per essere sviluppate e testate con fondi stanziati dal Dipartimento

per la sicurezza del territorio nazionale nuove tecnologie che potrebbero sostituire la prima

generazione di rilevatori BioWatch. Un dispositivo della seconda generazione è denominato

Sistema autonomo di rilevazione dei patogeni, Autonomous Pathogen Detection System (APDS),

messo a punto dal Lawrence Livermore National Laboratory del Dipartimento per l’energia.

L’APDS è in grado di provvedere sia al rilevamento che a una prima identificazione sul campo di

almeno undici patogeni. I BAND sono un altro tipo di dispositivo attualmente in fase di

sperimentazione (costi stimati non superiori a 25.000 dollari). Si tratta di strumenti di rilevazione

robusti, quasi autonomi, in grado di identificare venti patogeni e tossine e rilevare quantità anche

molto piccole, come 100 organismi oppure 10 nanogrammi, di una tossina. Prelevano campioni

d’aria a intervalli più brevi che i rilevatori BioWatch attualmente in uso, li esaminano e inviano ogni

tre ore dei rapporti sui risultati di questi controlli preliminari. I campioni risultati positivi devono

comunque essere inviati a un laboratorio per un esame più approfondito. Il Rapid Automated

Biological Identification System (RABIS) ha molte caratteristiche in comune con i rilevatori BAND,

anche se funziona in maniera diversa: i rilevatori possono essere installati nei sistemi di

riscaldamento e di climatizzazione degli edifici, rilevare gli agenti biologici in meno di due minuti e

spegnere la ventilazione nel caso di emissione. Visto che le unità RABIS avranno un costo

abbastanza elevato (il prezzo previsto dovrebbe aggirarsi attorno ai 50.000 dollari per unità)

saranno impiegati probabilmente solo in poche infrastrutture sensibili, quali gli edifici istituzionali.

43. Anche il Sistema di rilevazione dei rischi biologici delle Poste statunitensi (US Postal

Service’s Biohazard Detection System BDS), che la Commissione ha avuto modo di vedere in

funzione in occasione del suo viaggio negli Stati Uniti, combina il sistema della raccolta di campioni

con un’analisi del DNA mediante PCR. In seguito agli attentati all’antrace nel 2001 le Poste

americane hanno installato dispositivi di rilevazione dei rischi biologici (prezzo unitario: 250.000

dollari) in 191 delle 282 strutture di smistamento della posta (entro dicembre 2005 la copertura

sarà completa). Il sistema controlla la corrispondenza per rilevare tracce di antrace. Il BDS utilizza

sistemi automatici basati su una rapida analisi PCR in loco di campioni di aerosol prelevati durante

una delle prime fasi di trattamento della posta. Il dispositivo raccoglie campioni d’aria mentre la

posta passa attraverso una macchina di obliterazione dei francobolli facendo precipitare il

particolato contenuto nel campione in una base acquosa sterile. Il campione liquido viene iniettato

in una cartuccia e sottoposto al match DNA. I risultati sono disponibili in loco in meno di un’ora.

SEGUE SETTIMA PARTE...

Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO RISPOSTA DEL DOTT. COTELLESSA:

SETTIMA PARTE

43. Anche il Sistema di rilevazione dei rischi biologici delle Poste statunitensi (US Postal

Service’s Biohazard Detection System BDS), che la Commissione ha avuto modo di vedere in

funzione in occasione del suo viaggio negli Stati Uniti, combina il sistema della raccolta di campioni

con un’analisi del DNA mediante PCR. In seguito agli attentati all’antrace nel 2001 le Poste

americane hanno installato dispositivi di rilevazione dei rischi biologici (prezzo unitario: 250.000

dollari) in 191 delle 282 strutture di smistamento della posta (entro dicembre 2005 la copertura

sarà completa). Il sistema controlla la corrispondenza per rilevare tracce di antrace. Il BDS utilizza

sistemi automatici basati su una rapida analisi PCR in loco di campioni di aerosol prelevati durante

una delle prime fasi di trattamento della posta. Il dispositivo raccoglie campioni d’aria mentre la

posta passa attraverso una macchina di obliterazione dei francobolli facendo precipitare il

particolato contenuto nel campione in una base acquosa sterile. Il campione liquido viene iniettato

in una cartuccia e sottoposto al match DNA. I risultati sono disponibili in loco in meno di un’ora.

44. Per la maggior parte dei dispositivi di prelievo di campioni l’identificazione deve essere fatta

almeno parzialmente in laboratorio. Le normali procedure PCR richiedono tempo (generalmente da

due a quattro ore), sono costose, a intenso impiego di personale e vanno eseguite da persone

qualificate. Inoltre le tecniche basate sul DNA non possono essere utilizzate per la detezione di

tossine perché queste ultime non posseggono DNA. Sono in fase di sviluppo tecniche PCR e altre

tecniche di amplificazione nuove per accelerare il processo e per aumentare l’efficacia della

rilevazione. Sta procedendo altresì la ricerca in materia di miniaturizzazione dei dispositivi di

rilevazione.

167 CDS 05 E 9

45. La spettrometria di massa è una tecnica alternativa di identificazione dei patogeni. La tecnica

è sensibile ed efficace ma i rilevatori sono ancora ingombranti, costosi (prezzi da 30.000 a 150.000

dollari) e richiedono l’impiego di personale qualificato.

46. I sensori a impiego rapido sono rilevatori mobili, spesso portatili, che offrono l’evidente

vantaggio di potere essere utilizzati direttamente sul luogo del presunto incidente. Tuttavia la loro

utilità è limitata poiché spesso rilevano solo determinati patogeni e non tutta la gamma dei possibili

agenti. Ovviamente anche la dimensione ridotta e la maggiore maneggevolezza incidono

sull’efficacia di questo tipo di apparecchio. La Commissione è stata sorpresa di apprendere dai

funzionari dell’Ufficio per la gestione delle emergenze della Città di New York che la città ha vietato

l’uso di questo tipo di biorilevatori portatili da parte del proprio personale di intervento perché

ritenuti poco efficaci.

47. Tra i dispositivi semplici e non selettivi (sensori che non sono in grado di identificare con

precisione il patogeno rilevato) si possono annoverare i kit di rilevazione delle proteine e gli

Aerosol Particle Sizers (APS), per l’analisi del particolato negli aerosol. Altri rilevatori semplici e

disponibili in commercio sono i kit per il dosaggio immunologico e le strisce con indicatori

colorimetrici. I kit per il dosaggio immunologico sono rilevatori che imitano il sistema immunitario

umano con gli antigeni e gli anticorpi. Questi rilevatori sono a buon mercato (ad esempio 20 dollari

per striscia di analisi usa e getta) e facili da usare. Tuttavia sono specifici per ciascun patogeno,

presentano un’elevata percentuale di “falsi positivi” e sono poco sensibili, vale a dire che è

necessario un numero di organismi maggiore per la rilevazione che per l’infezione. Esistono altresì

strisce o dispositivi portatili che utilizzano test basati sul DNA.

SEGUE OTTAVA PARTE...

Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO RISPOSTA DEL DOTT. COTELLESSA

OTTAVA PARTE

48. Un esempio di sensore, basato sul DNA, è il Sistema avanzato portatile di analisi dell’acido

nucleico (Handheld Advanced Nucleic Acid Analyzer - HANAA) sviluppato presso il Laboratori

Lawrence Livermore. Grande più o meno come un mattone, il sistema è stato sviluppato per le

forze impiegate in operazioni di soccorso, quali i vigili del fuoco e la polizia. Ogni apparecchio è in

grado di analizzare quattro campioni alla volta, effettuano o lo stesso tipo di analisi su quattro

campioni diversi o quattro diverse analisi su un campione unico. Il risultato del test con l’HANAA

viene ottenuto entro trenta minuti, quindi assai più rapidamente rispetto ai tempi di attesa, di

diverse ore e persino giorni, richiesti dal metodo della PCR che amplifica frammenti di DNA

dell’agente fino a un livello in cui ne sono rilevabili le tracce.

49. Le attività di ricerca e di sviluppo si concentrano attualmente sulla messa a punto di

biosensori microelettronici miniaturizzati (lab-on-chip) che potranno essere usati in loco dal

personale che presta il primi soccorsi. Questo tipo di sensori unisce su un unico chip gli

immunodosaggi o gli esami basati sul DNA e la trasduzione del segnale per ottenere una lettura

elettronica quantitativa diretta. Questo rilevatori presentano numerosi vantaggi: saranno poco

costosi, facili da usare e rapidi e potranno unire diverse funzioni in un solo dispositivo prodotto in

serie. Un’altra versione utilizzerà cellule viventi umane, animali o vegetali. Il principio alla base di

questi biosensori cellulari è che il rilevatore reagisce alla presenza di un agente biologico come

reagirebbe l’obiettivo contro il quale quest’ultimo è diretto, solo più rapidamente. Inoltre questi

dispositivi saranno in grado di rilevare nuovi agenti patogeni.

50. Oltre ai sistemi basati sui sensori la cui tecnologia, come ricordato in precedenza, deve

essere ancora perfezionata esistono altri mezzi utili per migliorare l’architettura di rilevazione di

agenti biologici detect-to-treat e che si basano sul coinvolgimento del mondo della sanità.

51. Gli ospedali e le altre strutture mediche saranno probabilmente le prime istituzioni a prendere

in carico le vittime di un attacco biologico. Una reazione appropriata e tempestiva a un attentato

potrebbe pertanto dipendere da un’accurata diagnosi dei pazienti contaminati. Per questo motivo

le professioni sanitarie potrebbero costituire un altro livello di rilevazione in quanto le loro

osservazioni possono o sostituire o integrare i risultati ottenuti con i dispositivi di rilevazione. In

diversi paesi lo sviluppo di sistemi di sorveglianza sindromica o di biosorveglianza mira a utilizzare

al meglio questo importante patrimonio.

167 CDS 05 E 10

52. Per sorveglianza sindromica si intende l’operazione di raccolta e analisi dei dati statistici

sulla salute, riguardanti in particolare i sintomi riferiti dai pazienti che si rivolgono alle strutture

sanitarie. Concentrandosi sui sintomi piuttosto che sulle diagnosi confermate, la sorveglianza

sindromica mira a rilevare eventi di bioterrorismo ancor prima di quanto non sia possibile fare

attraverso i tradizionali sistemi di osservazione (vedi il grafico sulla cronologia nelle Informazioni

supplementari 186 CDS 05 E). I sistemi di sorveglianza sindromica sottopongono regolarmente a

monitoraggio tutta una serie di dati per rilevare bruschi mutamenti o anomalie che potrebbero

segnalare la comparsa di una malattia. I dati possono essere relativi ai tassi di assenteismo

scolastico o al lavoro, alle vendite di farmaci da banco (OTC), al numero delle chiamate ai servizi

infermieristici, delle ammissioni ai reparti di pronto soccorso degli ospedali e alle relazioni dei

medici su determinati sintomi o su lamentele dei pazienti.

SEGUE NONA PARTE...

Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO RISPOSTA DEL DOTT. COTELLESSA

NONA PARTE

53. Sistemi di monitoraggio di questo tipo sono già stati adottati nel Regno Unito e negli USA.

Nel R.U. il Servizio sanitario nazionale (National Health Service) e l’Agenzia per la tutela della

salute (Health Protection Agency) gestiscono il programma chiamato NHS Service Direct

Syndromic Surveillance Project, l’unico sistema nazionale di sorveglianza sindromica esistente in

Inghilterra e nel Galles. L’NHS Direct è un servizio di assistenza telefonica infermieristica che

fornisce informazioni e consulenza in materia sanitaria a 6 milioni di utenti all’anno. La rete è stata

originariamente creata per migliorare il rilevamento precoce delle epidemie influenzali. Nel

dicembre del 2001 essa è stata ampliata per fungere da sistema di allerta nell’eventualità del

rilascio deliberato di agenti chimici o biologici. Attualmente la rete provvede alla sorveglianza di

dieci sindromi (influenza, tosse, diarrea, difficoltà respiratorie, problemi della vista, problemi agli

occhi, comparsa di noduli, febbre, eruzioni cutanee e vomito). Se vengono rilevate delle anomalie

rispetto ai trend storici, ad esempio dei picchi, il sistema fa scattare l’allarme di pericolo per la

salute pubblica. Il costo annuale diretto di gestione del sistema di sorveglianza NHS Direct è

stimato in 280.000 dollari. Il sistema è quindi relativamente economico e viene considerato

tempestivo, rappresentativo e ragionevolmente efficiente.

54. Negli Usa il Center for Disease Control (CDC) gestisce l’unico sistema nazionale americano

di sorveglianza sindromica, BioSense. Il programma ha ottenuto notevoli finanziamenti dalla sua

creazione nel 2003. La proposta per il bilancio federale presentata dal Presidente Bush prevedeva

uno stanziamento di oltre 100 milioni di dollari per BioSense. Anche molte città e enti sanitari

pubblici hanno recentemente investito fondi consistenti nei sistemi di sorveglianza sindromica. Per

esempio, il Dipartimento della Città di New York per la salute pubblica e l’igiene mentale

(Department of Health and Mental Hygiene) promuove uno dei programmi di sorveglianza

sindromica più avanzato ad un costo annuale di 150.000 dollari, compresi i costi di manutenzione

e le misure di routine post-allerta. Il Programma è stato illustrato alla Commissione durante la sua

visita negli USA.

55. La sorveglianza sindromica viene considerata uno strumento interessante per rilevare la

comparsa, naturale o provocata, di pandemie. Il sistema è relativamente economico perché si

avvale di reti e istituzioni esistenti e non è unicamente finalizzato alla rilevazione di atti di

bioterrorismo avendo un carattere polifunzionale, rivolto ad esempio alla detezione di epidemie

influenzali. D’altro canto la sorveglianza sindromica presenta anche delle carenze. Uno studio

recente, condotto dal Centro per la sicurezza sanitaria nazionale e internazionale (Center for

Domestic and International Health Security) della RAND, ha valutato l’utilità di questo tipo di

sorveglianza segnalando il rischio, inerente a questo sistema, di produrre falsi positivi e di essere

influenzato da fluttuazioni stagionali dovuti alla sindrome influenzale. E’ inoltre giunto alla

conclusione che, in considerazione del fatto che si tratta di un metodo non sufficientemente

sperimentato, le autorità sanitarie nell’immediato futuro farebbero bene ad adottare una certa

cautela nell’investire in nuovi sistemi costosi di sorveglianza sindromica.

SEGUE DECIMA PARTE...

Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO RISPOSTA DEL DOTT. COTELLESSA

DECIMA PARTE

56. Gli organismi sentinella, cioè animali e piante utilizzati per rilevare la presenza di agenti,

sono un’altra fonte potenziale di informazioni. Il cane, ad esempio, ha una capacità olfattiva quattro

volte superiore all’uomo. Inoltre, recentemente l’esercito americano, durante l’operazione di

167 CDS 05 E 11

invasione dell’Iraq, ha usato dei piccioni in prima linea per la rilevazione di agenti chimici e

biologici, essendo questi uccelli più sensibili dell’uomo a determinati agenti. Le possibilità da

sfruttare in questo settore sono molte e si stanno attualmente compiendo studi per verificare come

inserire questi sistemi di rilevazione nell’architettura complessiva. Le opportunità che si aprono in

questo campo vanno dal monitoraggio dell’andamento dei dati veterinari alle tecniche avanzate di

ingegneria genetica che consentono alle cellule vegetali di segnalare la presenza di determinati

agenti.

57. La rilevazione di agenti biologici probabilmente è uno dei settori più difficili per quanto

concerne la rilevazione CBRN. Nessuna tecnologia attualmente disponibile da sola è sufficiente a

proteggere la popolazione. Nel caso dello scoppio di un’epidemia provocata deliberatamente la

disponibilità di vaccini e di assistenza è di importanza fondamentale. Eppure, confrontati con la

relativa scarsità delle misure sanitarie di lotta contro gli agenti della guerra biologica, i governi

hanno adottato politiche diverse, in particolare per quanto riguarda la costituzione di scorte di

vaccini e la definizione delle categorie che all’interno della popolazione da vaccinare di routine.

Negli Stati Uniti il programma BioShield, per il quale sono stati stanziati 5,6 milioni di dollari, ha

come obiettivo la costituzione di vaste scorte dei farmaci più importanti, di vaccini e altri presidi

medici per la difesa contro gli agenti biologici, anche se le misure di attuazione del programma

sono state recentemente ridimensionate.

SEGUE UNDICESIMA PARTE...

Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO RISPOSTA DEL DOTT. COTELLESSA

UNDICESIMA PARTE

B. RILEVAZIONE DI AGENTI CHIMICI

58. Le sostanze chimiche tossiche che possono essere impiegate in un attentato si dividono in

agenti per la guerra chimica, comuni sostanze chimiche di produzione industriale e prodotti chimici

a uso speciale. Di norma i timori legati al terrorismo chimico riguardano l’impiego di agenti

concepiti per la guerra chimica, come gli agenti vescicanti (mostarda solforata o HS e lewisite o L),

agenti nervini (GB e VX), gli aggressivi enzimatici (cianuro di idrogeno o AC, cloruro cianogeno o

CK e arsine o SA) e gli agenti pneumotossici o soffocanti (cloropicrina o PS, clorica o CI2 e

fosgene).

59. La rilevazione di agenti chimici era tradizionalmente appannaggio del settore militare e le

capacità attualmente disponibili sono in gran parte frutto della ricerca compiuta in tale settore. Gli

agenti chimici presentono minori difficoltà di rilevazione rispetto a quelli biologici. E’ già oggi

possibile rilevare la presenza anche di singole molecole, ma ciò deve avvenire comunque in un

laboratorio opportunamente attrezzato. I sistemi attualmente utilizzati non corrispondono alle

esigenze ideali di difesa della popolazione civile: o non sono abbastanza sensibili, o non sono

mobili o richiedono a chi li usa una qualche formazione per potere essere manovrate

correttamente.

60. Un’indagine di mercato sui dispositivi di rilevazione disponibili in commercio, condotta cinque

anni fa, ha indicato 148 strumenti di rilevazione ad uso militare e civile (primi soccorsi).

Generalmente i prezzi vanno da 10.000 dollari per gli strumenti portatili a 20.000 dollari per i

dispositivi fissi. I dispositivi di seguito elencati sono quelli più comunemente usati, anche se

nessuno rappresenta la soluzione ideale. Le squadre di primo soccorso usano solitamente carta

chimica di rilevazione o, in alcuni casi, spettrometri a mobilità ionica (IMS) o rilevatori che

associano alla tecnologia IMS la rilevazione acustica delle onde superficiali per poter dare l’allarme

precoce. Se il risultato della rilevazione risulta positivo occorre un’ulteriore conferma mediante

l’uso di tecnologie di laboratorio più sofisticate che richiedono un tempo più lungo, tra le sei e le 48

ore. La cromatografia gassosa (GS) combinata con la spettrometria di massa (MS) è il metodo

standard di identificazione e di rilevazione quantitativa degli agenti chimici. Esistono modelli

portatili di rilevatori GS/MS e si sta lavorando a una loro ulteriore miniaturizzazione.

61. Gli indicatori colorimetrici, basati su tecniche di rilevazione degli enzimi, sono lo strumento

più semplice tra i mezzi di rilevazione degli agenti chimici. Sono disponibili per chi deve intervenire

in prima linea, sono economici, rapidi e facili da usare. Consistono in un indicatore di acidità167

SEGUE DODICESIMA PARTE

Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO RISPOSTA DEL DOTT. COTELLESSA

DODICESIMA PARTE

CDS 05 E 12

basicità di carta che cambia colore quando viene esposto a determinati agenti presenti in forma

liquida o in aerosol. Gli indicatori di questo tipo tendono facilmente a produrre falsi positivi in

presenza di sostanze comunemente presenti nella vita quotidiana, come ad esempio il fumo. Si

tratta fondamentalmente di dispositivi di prima allerta che, per avere una conferma, vanno integrati

da analisi condotte in laboratorio. Lo stesso principio colorimetrico viene utilizzato per i rilevatori

formati da un tubo nel quale viene immesso vapore o un gas. Questi sistemi sono specifici per i

diversi agenti e richiedono quindi un tubo diverso per ciascun agente, scelto tra 160 tubi di reagenti

specifici diversi. Ciononostante i tubi di rilevazione sono frequentemente utilizzati dal personale di

primo intervento per la loro economicità e facilità di impiego.

62. Le forze militari statunitensi, nonché le forze speciali HAZMAT, utilizzano rilevatori di carta

M8 e M9. La carta M8 viene impregnata con gocce del liquido sospetto e individua gli agenti

cambiando colore entro trenta secondi dall’esposizione. La carta M9 ha il retro adesivo in modo da

consentire la sua applicazione su indumenti e attrezzature.

63. La spettrometria a mobilità ionica (Ion Mobility Spectrometry IMS) è un altro sistema di

rilevazione puntuale mediante dispositivo portatile. Utilizza un campo magnetico per riconoscere le

differenze di velocità degli ioni ed è stato miniaturizzato al punto da non compromettere in alcun

modo il livello di risoluzione. Il principio trova applicazione in molti sistemi di rilevazione in uso, in

particolare perché resiste bene alla contaminazione e presenta un limitato margine di errore in

termini di falsi positivi. Generalmente il tempo di risposta è molto breve (qualche minuto) ma

dipende dalla concentrazione dell’agente. I rilevatori IMS costano circa 10.000 dollari.

64. Il rilevatori finlandesi M86 e M90 nonché l’Improved Chemical Agent Monitor (ICAM) e l’APD

2000 utilizzano la tecnologia IMS ed sono disponibili anche per le forze di pronto intervento civile.

Sono in grado di rilevare e identificare gli agenti più comunemente utilizzati a fini bellici. Esistono

anche dispositivi stand alone che consentono una rilevazione e identificazione assai precisa.

65. Il sistema di rilevazione acustica delle onde superficiali (Surface Acoustical Wave Detection

SAW) costituisce una scelta preferita delle forze di primo intervento a causa del suo prezzo

relativamente contenuto. Il sistema è anche in grado di rilevare contemporaneamente agenti di

natura diversa. I rilevatori SAW utilizzano cristalli di quarzo piezoelettrici rivestiti di polimeri che

assorbono determinati composti chimici. Grazie all’impiego di una serie di sensori diversi questa

tecnica attribuisce un segnale caratteristico a ciascun agente chimico. Il limite massimo di tale

processo di assorbimento è allo stesso tempo il limite della sensibilità del rilevatore. Infine, altre

molecole, casualmente assorbite, possono compromettere l’esito della rilevazione.

66. Il SmallCAD è un rilevatore di vapori chimici portatile, ultraleggero, operato con pile e

combina l’IMS con la tecnologia SAW per ottenere una maggiore sensibilità e ridurre la

percentuale di falsi allarmi. E’ in grado di identificare una seria di agenti chimici e misura i livelli di

concentrazione in meno di un minuto. Viene commercializzato ad un prezzo di 30.000 dollari.

SEGUE TREDICESIMA PARTE...

Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO RISPOSTA DEL DOTT. COTELLESSA

TREDICESIMA PARTE

67. La spettroscopia di massa, di norma usata in congiunzione con la cromatografia gassosa

(GC-MS), consiste nella scissione di una molecola e nella successiva accelerazione dei suoi

frammenti carichi, la cui traiettoria viene curvata in un campo magnetico. Pur essendo assai

sensibile e capace di analizzare campioni misti, la tecnologia attualmente non è riducibile a

dimensioni che permettano di utilizzarla in sistemi mobili. Inoltre è costosa e richiede luna

preparazione dei campioni prima di eseguire l’analisi, che richiede comunque la presenza di

personale qualificato. Pertanto non viene usata nei sistemi di rilevazione destinati alle squadre del

soccorso civile. La sua precisione è rilevabile anche dal fatto che è l’unica tecnica riconosciuta per

l’analisi in loco dalla Convenzione sulle armi chimiche.

68. I raggi infrarossi vengono utilizzati in diversi rilevatori di agenti chimici. Ciascuna sostanza

chimica ha una sua specifica struttura infrarossa, basata sull’oscillazione della lunghezza d’onda.

Facendo passare un raggio infrarosso attraverso un gas o un vapore si rilevano lunghezze d’onda

specifiche della luce che è stata assorbita. La spettroscopia infrarossa misura la quantità di luce

167 CDS 05 E 13

che viene assorbita a date lunghezze d’onda al fine di individuare l’agente. Può essere usata per la

rilevazione a distanza (di norma per usi militari) o per la rilevazione puntuale più indicata per le

squadre di primo soccorso.

69. Oltre alle citate tecniche di rilevazione, che sono assai diffuse, ne esistono molte altre che

presentano tutte carenze che le rendono meno adatte all’uso mobile o sul campo. A titolo di

esempio si possono citare la fotometria a fiamma che brucia il campione in una fiamma di idrogeno

e ne identifica la composizione sulla base dell’emissione prodotta, oppure la fotoionizzazione che

utilizza la luce ultravioletta per ionizzare vapori o gas e analizza le variazioni della corrente elettrica

prodotta.

70. Come evidenziato da questa presentazione delle tecnologie di rilevazione chimica e

biologica non esistono rilevatori perfetti o universali né per gli agenti chimici né per quelli biologici e

tutti i rilevatori esistenti presentano delle carenze. I governi vengono pertanto confrontati con scelte

difficili quando si tratta di decidere le strategie in materia di protezione civile. Secondo lo studio del

gruppo JASON già citato assicurare la copertura mediante rilevatori del 100 cento per cento della

popolazione sarebbe troppo costoso e non sarebbe nemmeno la strategia più efficiente.

Prendendo come esempio la città di Lincoln nel Nevada, lo studio ha calcolato che ogni nodo nella

rete di rilevazione costerebbe un centinaio di migliaia di dollari, senza calcolare le spese di

manutenzione annuali per un importo di 10.000 dollari (nel 2003) e le spese di ammortamento di

40 dollari per persona e anno, pari cioè a 10-15 miliardi di dollari se riferite al livello nazionale.

SEGUE QUATTORDICESIMA PARTE...

Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO RISPOSTA DEL DOTT. COTELLESSA

QUATTORDICESIMA PARTE

71. Un’architettura di difesa biologica e chimica razionale e a più livelli, che si associ a e integri

gli strumenti disponibili e testati, rappresenta la soluzione più realistica ed è preferibile a breve

termine. Tale sistema si fonda sulla costituzione di reti o livelli verticali e orizzontali di rilevatori.

Una distribuzione razionale dei rilevatori nei punti che potrebbero essere potenziali obiettivi può

formare un primo livello orizzontale di difesa. Questo presuppone tuttavia che le autorità

responsabili stabiliscano delle priorità e siano disposte a scegliere tra le infrastrutture quelle che

ritengono più esposte. La componente verticale richiede l’impiego di diversi livelli di rilevazione, da

quelli meno precisi e sensibili (di norma sono strumenti che consentono una rilevazione

permanente e sistematica) a quelli più rigorosi (con l’uso, generalmente, di tecnologie complesse

che necessitano un intenso impiego di personale). L’uso consecutivo dei rilevatori permette di

andare in progressione, dal semplice sospetto alla certezza, riducendo allo stesso tempo i rischi di

falsi positivi e falsi negativi. Un altro obiettivo è migliorare la compatibilità e la sinergia tra i diversi

rilevatori. Anche l’integrazione dei rilevatori con altri indicatori o fonti di informazione ( intelligence,

dati sulla sorveglianza sindromica, ecc.) dovrebbe essere una priorità. In occasione del viaggio

negli Stati Uniti in settembre la Commissione ha avuto occasione di ascoltare delle relazioni sulle

iniziative pubbliche e private in corso di attuazione per creare sistemi integrati di gestione delle

emergenze. Un esempio in materia di difesa biologica è l’US National Biosurveillance Integration

System (NBIS) che, quando sarà pienamente operativo, dovrà integrare i dati provenienti dai

rilevatori distribuiti sul territorio (BioWatch), le informazioni provenienti dalla sorveglianza sanitaria

(BioSense) e dalla sorveglianza agricola con le informazioni sulla minaccia terroristica fornite dalle

forze dell’ordine e dai servizi di intelligence.

72. Altre politiche di prevenzione e di intervento dovranno completare l’architettura di rilevazione.

In particolare, una misura di prevenzione è il controllo dell’accesso ai materiali pericolosi, quali i

patogeni letali o i prodotti chimici a doppio uso. Norme di sicurezza per i laboratori e per altre

strutture impegnate in attività legate a sostanze chimiche e biologiche sensibili dovrebbero devono

introdotte sia a livello nazionale che internazionale e coinvolgere anche il settore privato. Sono in

corso diverse iniziative per la definizione di norme deontologiche per gli scienziati impegnati in

attività di ricerca in questo campo. Meccanismi di controllo delle esportazioni e programmi di

riduzione dei rischi nella Comunità degli Stati Indipendenti (CSI), ad esempio, contribuiscono a

migliorare la sicurezza biologica e chimica a livello globale. Anche il regime della Convenzione

sulle armi biologiche, l’Organizzazione per il divieto delle armi chimiche (OPCW) nonché

l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) collaborano alle misure di prevenzione e di

intervento contro il terrorismo biologico e chimico.

167 CDS 05 E 14

SEGUE QUINDICESIMA PARTE...

Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO RISPOSTA DEL DOTT. COTELLESSA

QUINDICESIMA PARTE

73. Gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo delle nuove tecnologie in questo settore sono

fondamentali per garantire che i meccanismi di protezione vengano continuamente aggiornati con

l’emergere delle nuove minacce e delle nuove esigenze. Questo obiettivo può essere raggiunto in

diversi modi. Il finanziamento pubblico è importante ma non è in grado da solo a sostenere tutto

l’impegno di ricerca. Le collaborazioni tra settore civile e militare hanno consentito di sviluppare

nuove tecnologie e di adattarle alle esigenze delle squadre di primo soccorso. Infine anche i

governi hanno trovato forme di promozione di partnership tra pubblico e privato. Si tratta di formule

che possono rivelarsi assai efficaci, a condizione che le autorità pubbliche impongano il rispetto di

opportune norme ed esercitino il dovuto controllo. Negli Stati Uniti la Homeland Security Advanced

Research Projects Agency (HSARPA) è la sezione del Dipartimento per la sicurezza del territorio

nazionale cui è affidato il compito di fornire orientamenti all’industria, alle università, alle

amministrazioni e ad altri settori nel campo della ricerca e dello sviluppo innovativi, della

costruzione rapida di prototipi e del transfer tecnologico per rispondere alle esigenze operative.

Nell’aprile del 2004 l’agenzia ha concesso contratti per un valore complessivo di 48 milioni di

dollari a 14 équipe per lo sviluppo di una nuova generazione di biosensori, tra cui anche dispositivi

che utilizzano le tecnologie detect-to-treat e detect-to-protect.

74. Infine non va dimenticato che le misure di sviluppo di nuove tecnologie preparano le nostre

società ad affrontare altri eventi accidentali e diversificano gli obiettivi politici, come ad esempio il

progresso delle scienza nel campo considerato. Un esempio di grande attualità è la difesa contro il

terrorismo agro-alimentare, vale a dire la contaminazione delle coltivazioni, degli animali, dei

prodotti alimentari e delle risorse idriche. Provvedere a un adeguato monitoraggio in questo settore

non permette solo di difendersi contro il terrorismo ma ci protegge anche dalla comparsa

spontanea di malattie come l’influenza aviaria.

IV. MINACCE DI NATURA RADIOLOGICA E NUCLEARE: MECCANISMI DI

RILEVAZIONE

75. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) ha classificato quattro potenziali rischi

per la sicurezza nucleare: furto di un’arma nucleare; danni radiologici causati da un attacco o dal

sabotaggio di un impianto nucleare o di un veicolo che trasporta materiale nucleare; acquisizione

di materiale nucleare e fabbricazione di un’arma nucleare rudimentale o improvvisata; uso a fini

illeciti di fonti radioattive, in particolare attraverso una cosiddetta “bomba sporca”. Gli scenari di

intervento sono incentrati principalmente su due ipotesi: l’arma nucleare rudimentale e la “bomba

sporca”.

76. L’eventualità che armi radiologiche cadano nelle mani di gruppi terroristici rappresenta uno

dei pericoli più seri che le nostre società possono essere chiamate ad affrontare. Diversamente

dalle armi nucleari, i dispositivi di dispersione di radiazioni (DDR), o “bombe sporche”, non sono

molto difficili da acquistare, trasportare e costruire. Una “bomba sporca” non dà origine a una

reazione nucleare e non innesca un’esplosione atomica. Essa risulta composta da una sostanza

ad alto potere esplosivo, (ad esempio Semtex, dinamite o TNT) da materiale incendiario (ad

esempio termite) e una certa quantità di materiale radioattivo. La detonazione dell’esplosivo

convenzionale diffonde materiale radioattivo che contamina le persone, gli impianti, le infrastrutture

e il terreno. L’incendio provocato dal materiale incendiario trasporta la radioattività verso l’alto

nell’atmosfera contribuendo all’ulteriore diffusione della contaminazione.

SEGUE SEDICESIMA PARTE...

Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO RISPOSTA DEL DOTT. COTELLESSA

SEDICESIMA PARTE

77. Una “bomba sporca” può causare la morte immediata di un certo numero di persone nonché

il ferimento grave di altre a causa della detonazione dell’esplosivo convenzionale piuttosto che

dell’esposizione alle radiazioni. Gli effetti sulle salute degli individui esposti alla radioattività

dipende dal tempo di permanenza nell’area contaminata, dalla dimensione delle particelle liberate

dall’esplosione e dal tipo di radioattività emessa. Anche se i DDR causano danni molto minori di

167 CDS 05 E 15

una detonazione nucleare, che provocherebbe centinaia di migliaia di vittime, il loro potere

intimidatorio è enorme e i conseguenti danni sociali, psicologici e economici sarebbero notevoli. La

decontaminazione sarebbe molto costosa e richiederebbe settimane, se non mesi. Secondo una

stima un attentato terroristico contro un grande porto potrebbe comportare perdite economiche

nell’ordine di 1,5-2,7 miliardi di dollari al giorno nei primi giorni, di 5 miliardi di dollari al giorno nelle

due settimane successive con una crescita esponenziale nel periodo successivo.

78. Un DDR di semplice fattura può diffondere materiale radiologico senza l’impiego di

esplosivo, ad esempio immettendone nella rete di rifornimento idrico o nei prodotti alimentari o

semplicemente depositandone in un luogo pubblico, ad esempio in un cestino dei rifiuti su una

strada molto frequentata, allo scopo di contaminare i passanti. Anche se un dispositivo del genere

causerebbe danni limitati, sarebbe difficile da individuare, e comunque dopo la contaminazione di

un certo numero di persone.

79. Nel mondo esistono circa dieci milioni di fonti radioattive, tra cui diverse centinaia di migliaia

che posseggono un potere radioattivo tale da costituire un pericolo per la salute. Le fonti

radioattive che potrebbero essere utilizzate in un DDR sono cobalto-60, cesio-137, iridio-192,

stronzio-90, americio-241, californio-252, e plutonio-238. I materiali radiologici vengono usati

comunemente in ambito ospedaliero (iodio-125, cobalto-60, cesio-137), nei prodotti

radiofarmaceutici (iodio-131, iodio-123, tecnezio-99, talio-201, xenon-133), nelle barre di

combustibile esaurito degli impianti nucleari (uranio-235), nelle università e nei laboratori (vedi

documento 186 CDS 05 Informazioni supplementari). Del materiale radiologico trova impiego

anche nei rilevatori di fumo (americio-241.) Altri materiali radiologici comuni sono l’iridio-192 e il

plutonio-239. Gli effetti più devastanti verrebbero causati da una “bomba sporca”, che utilizza

stronzio 90 (un isotopo ad elevata radioattività che è possibile trovare nei vecchi generatori

nucleari sovietici), HEU o combustibile nucleare spento proveniente da un impianto atomico. Il

plutonio ha una tossicità dieci volte più elevata del gas nervino e la dispersione di appena 3,5 once

sarebbe in grado di uccidere gli impiegati in un grande complesso di uffici. Avere accesso a

quantità significative di plutonio è tuttavia difficile.

SEGUE DICIASSETTESIMA PARTE...

Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO RISPOSTA DEL DOTT. COTELLESSA

DICIASSETTESIMA PARTE

80. Un’altra minaccia potrebbe provenire da un attacco terroristico di tipo diverso nell’ambito del

quale venga utilizzata un’arma atomica rudimentale o improvvisata piuttosto che una “bomba

sporca”. Contrariamente a queste ultime, l’arma nucleare rudimentale – chiamata anche

dispositivo nucleare improvvisato – comporta l’esplosione di un dispositivo nucleare fabbricato con

plutonio per scopi civili sottratto o acquistato illegalmente. I danni causati da un simile dispositivo

sono notevoli anche se l’esplosione nucleare indotta di per sé è limitata. La detonazione degli

esplosivi potenti comporta la dispersione diffusa del plutonio non fissionato e la possibile

contaminazione di un’area ampia di territorio. Un simile scenario apocalittico non dovrebbe essere

considerato come del tutto irrealistico. Quando la setta Aum stava preparando l’attentato alla

metropolitano di Tokio nel 1995 la sua intenzione iniziale era costruire un’arma nucleare e a tal fine

aveva reclutato alcuni scienziati, esperti in materia nucleare, che avrebbero dovuto acquisire il

materiale fissile.

81. In relazione alla diffusione nell’ambiente di materiale radiologico si distinguono tre tipi di

lesioni: quelle provocate per irraggiamento esterno, quelle causate da contaminazione con

materiale radioattivo e quelle per incorporazione di materiale radioattivo nelle cellule, nei tessuti o

negli organi umani. Più precisamente le emissioni possono essere di quattro tipi:

82. Le radioazioni alfa sono formate da particelle che tra tutte le particelle nucleari sono le più

pesanti e a carica più elevata. Ciononostante queste radiazioni percorrono solo brevi distanze

nell’atmosfera e non possono penetrare nella pelle. I materiali che emettono radiazioni alfa sono

dannosi per l’uomo solo se inalati, ingeriti o assorbiti attraverso ferite aperte. Pertanto i vestiti e le

tute protettive possono rappresentare un buon mezzo di protezione. Esistono diversi strumenti per

la rilevazione di materiali che emettono radiazioni alfa ma per potere effettuare delle misurazioni

precise occorre avere una formazione specifica. Un esempio è il contatore portatile di precisione

Geiger-Müller che rileva radiazioni del tipo alfa, beta, gamma e raggi X. Rilevatori di questo tipo

167 CDS 05 E 16

vengono utilizzati in interventi di emergenza, nella capacità di pronto intervento a livello nazionale,

nelle misure di sicurezza in presenza di sostanze pericolose, nell’attività repressiva delle forze

dell’ordine e nella verifica del rispetto dei trattati. Grazie ad essi le squadre di soccorso sono in

grado di stabilire se un determinata area è un’area, nucleare o radiologica, “sensibile”.

SEGUE DICIOTTESIMA PARTE

Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO RISPOSTA DEL DOTT. COTELLESSA

DICIOTTESIMA PARTE

83. Si hanno radiazioni beta quando durante il decadimento radioattivo il nucleo di un atomo

emette elettroni di alta energia. Le radiazioni beta si propagano nell’aria e hanno una moderata

capacità di penetrazione. La pelle può riportare lesioni quando materiali che emettono tali

radiazioni rimangono a contatto con l’epidermide per un tempo prolungato. Se penetrano all’interno

delI’organismo, gli agenti contaminanti beta possono essere nocivi. Uno strumento di controllo (ad

esempio un contatore Geiger CD V-700) è in grado di rilevare le radiazioni. I vestiti e tute apposite

offrono una certa protezione per la pelle.

84. Le radiazioni gamma sono composte da fotoni di alta energia emessi dal nucleo degli atomi.

Si tratta di raggi che penetrano facilmente nei tessuti del corpo umano e in molti materiali e

possono essere letali. Strati spessi di materiali ad alta densità, come il piombo, possono offrire

una protezione contro l’esposizione a queste radiazioni. I vestiti o le tute di protezione non offrono

praticamente alcuno schermo contro queste radiazioni ad elevata capacità di penetrazione. I raggi

gamma possono essere rilevati mediante strumenti di controllo, compresi quelli in uso nella

protezione civile. Un normale contatore Geiger è in grado di misurare livelli bassi di radiazione

gamma, mentre per livelli più elevati è necessaria una camera ionizzante. Gli apparecchi più adatti

per la misurazione dell’esposizione cumulativa alla radiazione gamma sono i dosimetri tascabili (a

matita), i film dosimetrici, i dosimetri a termoluminescenza e altri tipi di dosimetri.

85. I raggi X sono una radiazione elettromagnetica, invisibile e ad alto potere di penetrazione,

dalla lunghezza d’onda assai più breve (frequenza più elevata) della luce visibile. Come per i raggi

gamma, solo strati spessi di materiale denso offrono una protezione contro i raggi X.

86. I rischi collegati a un eventuale tentativo da parte di terroristi di procurarsi illegalmente

materiale radioattivo o armi a fissione nucleare ha costretto i governi a sviluppare programmi per

tutelare, controllare e rendere conto del materiale che presentano il rischio di proliferazione. Le

misure in atto per prevenire e individuare l’uso di materiale radiologico e nucleare da parte di

terroristi perseguono tre obiettivi principali: 1. mettere al sicuro il materiale sensibile nel sito dove

viene trovato, ad esempio negli impianti nucleari e in ambienti ospedalieri o industriali che

utilizzano fonti radioattive; 2. controllare le frontiere tra gli Stati per intercettare il traffico di

materiale radiologico e nucleare; 3. l’installazione sul territorio nazionale degli Stati di reti di

rilevatori per offrire una copertura in particolare alle infrastrutture sensibili. Questi tre aspetti

vengono presi in esame nel prossimo capitolo.

SEGUE DICIANNOVESIMA PARTE...

Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO RISPOSTA DEL DOTT. COTELLESSA

DICIANNOVESIMA PARTE

A. SICUREZZA FISICA DEI MATERIALI NUCLEARI E RADIOLOGICI E PREVENZIONE DEL

TRAFFICO DI SOSTANZE NUCLEARI

87. Gli avvenimenti dell’11 settembre 2001 hanno moltiplicato i timori che gruppi terroristici

possano tentare di trafugare materiale nucleare adatto per fabbricare un’arma atomica. Anche se

depositi di materiali di questo tipo – plutonio e uranio altamente arricchito (HEU) – esistono in molti

paesi, i quantitativi più consistenti si trovano nei Nuovi Stati indipendenti (NIS), nati in seguito al

crollo dell’ex Unione sovietica. Data l’instabilità economica e politica di questi paesi, il materiale

presenta un notevole rischio di sicurezza. Da un esame attento di fonti non riservate per il periodo

tra il 1991 e il 2001 risultano quattordici casi di furto, o tentato furto, di materiale utilizzabile per la

costruzione di armi da impianti ubicati nell’area NIS, nella maggior parte dei casi uranio altamente

arricchito. Persino per l’Europa e gli Stati Uniti viene riferito il trafugamento o la perdita di migliaia

di fonti radioattive. Secondo l’AIEA, tra il 1993 e il 2004 sono stati registrati nel mondo 650 casi

confermati di traffico illegale di sostanze nucleari o radiologiche, riguardante per una buona parte

167 CDS 05 E 17

materiale che poteva essere utilizzato per la produzione sia di un’arma nucleare sia di una “bomba

sporca”. Le reti per il trasferimenti illegale di tecnologia nucleare, quale quella creata dal fisico

nucleare pachistano Abdul Qadeer Khan, di cui non si conosce ancora il grado di influenza, sono

un altro motivo di grave preoccupazione.

88. Negli ultimi vent’anni i media hanno riportato notizie di decine e decine di casi di truffa nei

quali i venditori offrivano materiale nucleare utilizzabile per la costruzione di ordigni atomici per poi

consegnare qualche altra sostanza, vagamente radioattiva, o in alcuni casi, semplicemente del

materiale inerte. Il numero degli imbrogli è aumentato verso la fine degli anni ottanta e gli inizi degli

anni novanta, quando le condizioni economiche nell’ex Unione sovietica e nell’Europa dell’Est

sono peggiorate. Il declino economico della regione, l’allentamento delle misure di sicurezza e di

repressione e l’interesse crescente, da parte di determinati Stati e attori non statali, a procurarsi

illegalmente materiale nucleare, sono tutti fattori che hanno contribuito a creare le condizioni

favorevoli al traffico di finto materiale nucleare.

89. I casi citati dimostrano l’urgente necessità di integrare le misure di rilevazione con efficaci

politiche per contenere la diffusione di materiale nucleare e radiologico e della tecnologia nucleare

in maniera da ridurre a un minimo il rischio di accesso da parte di gruppi terroristici. Più in

generale, va rafforzata in base a criteri comuni la sicurezza fisica del materiale nucleare, custodito

in tutte le strutture sensibili, nonché la sicurezza delle strutture stesse (centrali nucleari, siti di

deposito di materiale radioattivo, ecc.). Le iniziative promosse attualmente in questo ambito

riguardano sia il livello nazionale che la cooperazione bilaterale e internazionale. Gli Stati Uniti

sono il principale promotore di diversi programmi di riduzione della minaccia in collaborazione con i

paesi CSI. L’AIEA stessa ha approvato un Codice di condotta sulla sicurezza delle fonti radioattive.

Tra le altre iniziative internazionali si possono citare il Piano di azione del G8 sulla sicurezza delle

fonti radioattive approvato al Vertice di Evian nel 2003 e la Proliferation Security Iniziative (PSI)

adottata nel maggio 2003, volta a promuovere la cooperazione internazionale e porre fine al

trasporto illegale di ADM e di materiale connesso a tali armi. Diversi gruppi per il controllo delle

esportazioni, tra cui il Gruppo Australia e il Gruppo dei fornitori di materiale nucleare (Nuclear

Suppliers Group) agiscono anch’essi in favore della regolamentazione del transfer di materiale e

tecnologie sensibili.

SEGUE VENTESIMA PARTE

Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO RISPOSTA DEL DOTT. COTELLESSA

VENTESIMA PARTE

90. Misure più ampie e di più lungo termine per il contenimento della proliferazione di materiale e

di tecnologie nucleari potrebbero prevedere, inoltre, la revisione dei vigenti regimi di non

proliferazione, anche se il fallimento della Conferenza di revisione 2005 del TNP, tenutasi a New

York con l’obiettivo di raggiungere un accordo su un’ulteriore rafforzamento delle garanzie

dell’AIEA, dimostra le difficoltà incontrate nella costruzione di un consenso su temi così sensibili.


Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO RISPOSTA DEL DOTT. COTELLESSA

Rispondo al commento di Agostina
Slaris del 7-8-2013 ore 16:56.
Teoricamente applicando il principio dell'invenzione potrebbe essere possibile rivelare il nuovo tipo di esplosivo. L'utilità del nuovo principio è consentire di ottenere risultati con problemi che attualmente non possono essere risolti, o semplificare la gestione di problemi risolvibili da altre tecniche in modo più complesso.
La potenza della nuova invenzione verrà apprezzata maggiormente quando si dovranno affrontare e risolvere in modo fisico problemi oltremodo complicati, complessi e difficilissimi.
Nel caso in questione bisognerebbe realizzare prima dei prototipi adatti allo scopo ed effettuare poi delle verifiche sperimentali per determinare fino a quale concentrazione o grandezza della traccia di esplosivo il nuovo dispositivo può dimostrare l'efficacia di rivelazione dellla nuova forma dell'esplosivo realizzato da Al Qaeda.

Giuseppe Cotellessa

Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO PERVENUTO VIA MAIL:

L'applicazione dell'invenzione del genio del Dott. Giuseppe Cotellessa poteva evitare l'incidente a Venezia tra una gondola ed un vaporetto?





Massimo Urbani

Marco La Rosa ha detto...

COMMENTO PERVENUTO VIA MAIL:

E' possibile chiarire con un esempio molto semplice la differenza del concetto di interpretazione soggettiva da parte degli esseri viventi ed oggettiva da parte dei dispositivi di misura di qualche fenomeno fisico?



Agostina Salaris

Marco La Rosa ha detto...

RISPOSTA DEL DOTT. COTELLESSA AL COMMENTO DI MASSIMO URBANI:


Rispondo al commento di Massimo Urbani del 20-8-2013 ore 19:20. La risposta è positiva. Tuttavia mentre si ha la comprensione intellettuale che è possibile evitare grazie all'applicazione dell'invenzione la continua strage di vittime, non so prevedere quantitativamente quando praticamente sarà realtà la forte riduzione della strage di vittime innocenti potenzialmente evitabile.
Per tutti, almeno grazie a questi commenti, sarà possibile conoscere la risposta solamente con il trascorrere del tempo.

Giuseppe Cotellessa

Marco La Rosa ha detto...

RISPOSTA DEL DOTT. COTELLESSA AL COMMENTO DI AGOSTINA SALARIS


Risulta molto interessante il commento di Agostina Salaris del 20-8-2013 ore 19:21.
Ad esempio il nostro organismo è in grado di percepire in modo soggettivo le condizioni di freddo e di caldo in modo molto impreciso.
Se immergiamo entrambe le mani in un contenitore contenente acqua tiepida dopo avere immersa una mano in acqua fredda e l'altra in acqua calda si constaterà:che a mano immersa in acqua calda avvertirà la sensazione di freddo, mentre la mano immersa in acqua fredda avvertirà la sensazione di caldo.
Il nostro corpo non è in grado di valutare un valore preciso di temperatura.
Un termometro è in grado di valutare in modo oggettivo il valore della temperatura con un valore quantitativo e non in base ad una sensazione soggettiva.
La capacità di vedere ed interpretare le immagini da parte dell'uomo è un sistema molto sofisticato, ma soggettivo.
Fino ad oggi non è stato realizzato un dispositivo oggettivo che possa competere con la combinazione capacità visiva dell'occhio umano ed interpretativa del cervello umano.
L'acuità visiva dell'occhio dell'aquila sarà maggiore sicuramente rispetto a quella umana, ma la capacità iterpretativa del cervello dell'aquila sarà di gran lunga inferiore rispetto alla capacità intepretativa del sistema del cervello umano.
Tant'è vero ancora oggi i radiologi riducono tutto ad immagine visibile dall'occhio ed intepretabile dal cervello umano per emettere la relativa diagnosi di una malattia.
Certamente risulteranno diagnosi sia con falsi positivi che con falsi negativi.
Non conosco le relative percentuali.
Tuttavia l'uso di questo sistema soggettivo risulta molto comodo.
E' evidente che solamente il pensare in questi nuovi termini comporterà una radicale innovazione che abbraccerà tantissimi campi applicativi con notevoli effetti positivi.
E' umano che ci vorrà molto tempo prima che questi concetti siano accettati in modo naturale e diventino come dire scontati per tutti.
Questi commenti risultano molto stimolanti e danno la possibilità di maggiore comprensione.
Richiede comunque un lavoro continuo ed umile da formichine.

Giuseppe Cotellessa


Marco La Rosa ha detto...

DAL DOTT. COTELLESSA

Spedizione scientifica a Malta per l’analisi geologica delle coste, organizzata da ENEA, Università di Trieste e Università di Malta

ENEA, Università di Trieste e Università di Malta hanno condotto a Malta una spedizione scientifica denominata GEOSWIM 2.0, per verificare i meccanismi di erosione costiera, le variazioni del livello del mare, la formazione di http://www.enea.it/it/enea_informa/img-1/news/Geoswim.jpg

grotte marine e la presenza di sorgenti di acqua dolce. I ricercatori coinvolti nel progetto hanno circumnavigato a nuoto per circa 80 chilometri le coste delle isole di Gozo e Comino, trainando una piccola imbarcazione appositamente modificata per contenere sonde, telecamere e satelliti GPS, in grado di registrare le variazioni delle condizioni chimico-fisiche delle acque.

Malta è posizionata nel cuore del Mediterraneo e all’interno delle sue aree marine sono presenti grotte e reperti archeologici, elementi ideali per lo studio e l’analisi delle variazioni attuali di risalita del livello del mare.

La spedizione a Malta rientra nell’ambito di un progetto per lo studio geomorfologico delle coste del Mediterraneo e segue di un anno le rilevazioni effettuate nella penisola dell’Istria.

Marco La Rosa ha detto...

DA DOTT. COTELLESSA

Al via la collaborazione tra ENEA e Associazione Marenostrum di Archeoclub d’Italia

L’ENEA e l’Associazione Marenostrum di Archeoclub d’Italia hanno firmato un accordo di collaborazione triennale per l’analisi di siti di interesse geo-archeologico e per ricerche sul patrimonio culturale subacqueo della regione Campania.

http://www.enea.it/it/enea_informa/img-1/news/BarcaCampania.JPGIn particolare sarà realizzato nella primavera 2014 il primo “Spring Lab Geoarcheology” della regione che riguarderà l’area archeologica protetta della Gaiola sulla costa di Posillipo, area con notevoli potenzialità dal punto di vista turistico e naturalistico, e nella quale sono state individuate antiche opere marittime sommerse a ridosso dell’attuale linea di costa.

Si tratta di un laboratorio all’aperto di geoarcheologia costiera che consentirà all’ENEA di applicare innovative tecniche di ricerca e rilievo subacqueo, basato anche sull’utilizzo di brevetti specifici.

L’attenzione sarà focalizzata su un probabile ormeggio di epoca romana che attualmente presenta strutture sommerse o semisommerse in erosione.

Con la collaborazione degli archeologi sarà possibile connotare i manufatti antropici come indicatori per la lettura della dinamica dei fenomeni geologici costieri.

Queste indagini geoarcheologiche potranno contribuire alle ipotesi sulla variazione del livello del mare dall’epoca romana ad oggi.

Le aree di studio si estenderanno successivamente ai principali golfi della Campania. Tra le finalità di questa collaborazione vi è anche lo studio per la fruizione in loco dei beni culturali sommersi della Campania attraverso la creazione di percorsi subacquei a tema.

Questo accordo rappresenta il frutto più recente di una proficua collaborazione interdisciplinare (ingegneria, geologia, archeologia) fra un gruppo di ricercatori del Laboratorio di Chimica Ambientale del centro di ricerca ENEA di Portici, ed il mondo dei Beni Culturali della Regione Campania: le Sovrintendenze, università, associazioni. Infatti, già in passato il centro di Portici, situato in prossimità delle principali aree archeologiche campane, si è occupato di alcune problematiche riguardanti il parco archeologico dell’antica Stabiae (Castellammare di Stabia) come pure della valorizzazione delle aree archeologiche sommerse dell’antica colonia romana di Sinuessa (Sessa Aurunca).