IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: la vera genesi dell'Homo sapiens

IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: la vera genesi dell'Homo sapiens
VIDEO TRAILER

VIDEO SINOSSI DELL'UOMO KOSMICO

VIDEO SINOSSI DELL'UOMO KOSMICO
VIDEO SINOSSI DELL' UOMO KOSMICO
Con questo libro Marco La Rosa ha vinto il
PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO
ALTIPIANI DI ARCINAZZO 2014
* MISTERI DELLA STORIA *

con il patrocinio di: • Associazione socio-culturale ITALIA MIA di Roma, • Regione Lazio, • Provincia di Roma, • Comune di Arcinazzo Romano, e in collaborazione con • Associazione Promedia • PerlawebTV, e con la partnership dei siti internet • www.luoghimisteriosi.it • www.ilpuntosulmistero.it

LA NUOVA CONOSCENZA

LA NUOVA CONOSCENZA

GdM

venerdì 14 aprile 2017

BUON COMPLEANNO "CUN ITALIA" !

Nella ricorrenza del Cinquantenario della sua fondazione, il Centro Ufologico Nazionale spegne le candeline con la produzione dei Simposi 2017 in grande stile


ARTICOLO COMPLETO A CURA DI ALBERTO NEGRI - SPAZIO TESLA:



PER APPROFONDIMENTI:






SE TI E' PIACIUTO QUESTO POST NON PUOI PERDERE:

LA VERA "GENESI" DELL'UOMO E' COME CI HANNO SEMPRE RACCONTATO? OPPURE E' UNA STORIA COMPLETAMENTE DIVERSA?

"L'UOMO KOSMICO", TEORIA DI UN'EVOLUZIONE NON RICONOSCIUTA"
" IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: LA VERA GENESI DELL'HOMO SAPIENS"
DI MARCO LA ROSA
SONO EDIZIONI OmPhi Labs








                             http://marcolarosa.blogspot.it/p/come-fare-per.html 

martedì 11 aprile 2017

IL CASO E LE MALATTIE TUMORALI


La maggior parte dei tumori è dovuta al caso ?
da:
Una ricerca (non) appena pubblicata dimostra che oltre ad ambiente e stile di vita contano anche gli errori (casuali ?) di replica del Dna
 
Le mutazioni che avvengono in modo spontaneo e (forse il condizionale ancora oggi è d’obbligo – ndr MLR) “casuale” nel Dna giocano un ruolo importante nel causare i tumori, confrontabile a quello dei fattori ereditari e dell’ambiente, intenso come esposizione a sostanze pericolose e stile di vita. All’origine dei tumori non ci sono quindi solo due cause, come si riteneva finora, ma tre. Lo dimostrerebbero i dati epidemiologici raccolti su 32 forme di tumore in 69 Paesi e pubblicati sulla rivista Science (2015). Presentati in una conferenza stampa a Washington organizzata dalla stessa rivista, i dati indicano che nelle 32 forme di tumore considerate nella ricerca circa due terzi sono attribuibili ai famigerati e supposti errori casuali che avvengono nelle cellule sane durante il normale processo di replicazione del Dna. E’ una sorta di rivoluzione, «un cambiamento di paradigma», come lo hanno definito gli autori della ricerca, coordinati dall’italiano Cristian Tomasetti, da 15 anni negli Stati Uniti e che lavora nell’università Johns Hopkins. Con Tomasetti hanno lavorato Lu Li, del dipartimento di Biostatistica della stessa università, e Bert Vogelstein, del Centro per la ricerca sul cancro della Johns Hopkins. «Finora si pensava che a causare il cancro fossero fattori ambientali ed ereditari, più un 60% di cause sconosciute. Adesso possiamo dire che le “mutazioni casuali “ sono una parte importante di quel 60%»., ha detto Tomasetti. Ma questo non implica in nessun modo il fatalismo, anzi: i ricercatori sono più convinti che mai che le principali armi siano la prevenzione e la diagnosi sempre più precoce, compresa quella basata sulle cosiddette biopsie liquidè, un particolare esame del sangue in grado di rilevare, non solo la presenza di un tumore, ma anche in quale parte del corpo si trovi, è stato messo a punto da ricercatori della University of California-San Diego, negli Stati Uniti.  I nuovi risultati segnano l’evoluzione di quelli che nel 2015 avevano segnalato per la prima volta il ruolo del caso (?) nella comparsa dei tumori, ma allora erano stati accusati di non essere completi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) aveva rilevato, per esempio, che mancavano i dati sui tumori di seno e prostata e che i dati riguardavano essenzialmente gli Stati Uniti. A livello popolare, poi, a peggiorare le cose c'era stato il riferimento a un ruolo della «sfortuna» nella comparsa di un tumore. Adesso le cose sono molto diverse e i dati più corposi e solidi. La nuova ricerca comprende le forme di tumore che mancavano nello studio precedente e, soprattutto, i dati riguardano 69 Paesi che, ha rilevato Tomasetti, «comprendono la maggior parte popolazione mondiale». Sono state utilizzate le informazioni contenute in 423 banche dati internazionali sui tumori e quelle sul processo di divisione delle cellule staminali in diversi tessuti umani, confrontate con i dati analoghi su 17 forme di tumore. I valori emersi sono paragonabili in tutti i Paesi, indipendentemente dalle caratteristiche ambientali. I risultati, hanno osservato i ricercatori, «continuano a suggerire che esiste una correlazione importante fra numero delle divisioni di cellule staminali in un organo e rischio di cancro» ma questo, hanno rilevato, non toglie nulla alla prevenzione. Nei Paesi in via di sviluppo, per esempio, una parte dei tumori potrebbe essere prevenuta modificando ambiente e stile di vita.
 
Resta comunque l’inequivocabile certezza che il “caso” non è contemplato in natura, quindi anche questa ricerca-statistica, per ora, lascia il tempo che trova perché la nostra comprensione del DNA è tutt’altro che completa.
MLR
 
COMMENTO ALLA NOTIZIA DA:
 
"E’ di questi ultimi giorni la campagna d'informazione lanciata su larga scala (e con un tempismo perfetto che dà da pensare ad una strategia mediatica studiata a tavolino) su pressoché tutti i principali canali comunicativi (Tv – testate giornalistiche e siti tematici) volta a dare estremo risalto ad uno studio scientifico (peraltro pubblicato nel 2015) presentandolo come l’ultima verità acquisita dalla comunità scientifica mondiale.
Perché ci si ammala di cancro? Ecco tutte le colpe del Dna - Corriere della Sera -23 marzo
Tumori la maggior parte sono dovuti al caso – Repubblica – 23 marzo
I tumori come mutazioni casuali del Dna - La Stampa-23 mar 2017
 Peccato che il lavoro di cui trattasi sia già piuttosto datato (è stato pubblicato nel 2015 sulla rivista Science)  e che nel frattempo numerosi altri studiosi si siano prodigati a pubblicare i loro risultati e controdeduzioni a tale ipotesi.
 Peccato soprattutto che a questi però, numericamente ben più numerosi, non sia stato dato risalto alcuno.
Che sia anche questo frutto del “Caso”?
Se non esiste nessun modo di prevedere se e quando un atomo radioattivo nel nostro corpo deciderà di decadere e sparare una particella a frantumare un gene “onco-sopressore” in una nostra cellula – non vedo perché questa circostanza debba essere considerata un effetto quantistico, intrinsecamente casuale, addebitabile quindi ad un “errore” del nostro “povero” DNA.
 Sarebbe come se gli inquirenti chiamati ad indagare su un caso di morte violenta lo liquidassero come “suicidio” solo perché non in grado di determinarne il colpevole effettivo….
Certo è che ora, grazie a questo bombardamento mediatico, la gente comune, al più disinformata (o è meglio dire male informata?), potrà sentirsi sicuramente moralmente più sollevata, libera di recarsi a fare le proprie vacanze in Giappone (a Fukushima ciò che è evidente è solo l’ ”ombra del mostro”…) o nel Mar Rosso (sui cui fondali giacciono tonnellate di fusti contenenti rifiuti tossici/radioattivi scaricati dalle industrie occidentali con la complicità di governi conniventi) o nelle zone del Mediterraneo dove si sono verificati casi analoghi grazie al disinteressato interesse di attività mafiose/affaristiche, e le popolazioni della terra dei Fuochi, finalmente, potranno tornare a lavorare tranquillamente i loro campi che sono stati usati per decenni come discariche per tutte le porcherie del mondo civilizzato, e i cittadini del mondo intero saranno finalmente liberi dall’incubo di dover continuamente pensare a cosa gli mettono nel piatto le industrie manifatturiere del Food  (grano Ucraino e Bielorusso ) e i Russi stessi ora si chiederanno “ma tutti quei soldi spesi per costruire sto ca..xxo di sarcofago? Ma chi ce l’ha fatto fare!!?”.
E gli inglesi riusciranno a mangiarsi tutto il riso di Fukushima, che nel frattempo hanno comperato attraverso una società commerciale britannica (a bassissimo prezzo = altissimi guadagni) pensando di trasferirne buona parte verso i paesi europei (visto che ha prevalso la Brexit ora questo dovrebbe essergli impedito…)
Di sicuro non se lo potranno chiedere i 4000 “bonificatori” deceduti in occasione dell’incidente nucleare di Chernobyl (mandati a spalare con vanghe e badili ), e non potranno sentirsi più “alleggeriti” i tanti bambini deceduti nelle province campane, così come i circa 300.000 deceduti per tumore ogni anno in Italia o le decine di milioni deceduti nel mondo.
 Ma…. il “Caso”, perché ha deciso di accanirsi così, negli ultimi decenni, contro la razza umana?
 Come mai questi ricercatori, che hanno sostanzialmente elaborato un algoritmo statistico basandosi su dati probabilistici e “discutibili”, non si sono chiesti come mai il “Caso” si comporti in maniera così “discontinua” in rapporto al fattore “Tempo”?
E come mai sto maledetto “Caso” è capace di abbattersi  con particolare spietatezza su alcune popolazioni piuttosto che su altre?
 Il DNA dei morti di mesotelioma di Casale Monferrato è stato vittima degli influssi di una singola e particolarissima “convergenza astrale” che, presa a sé, statisticamente non ha rilevanza alcuna in rapporto ai “grandi numeri” su cui si basa questa ricerca?
 E le popolazioni delle Terre (o i mari) dei Fuochi, sparsi per il mondo, sono da considerarsi come le eccezioni che confermano la regola?
 Ma è il “Caso” che ha determinato lo straordinario  sincronismo con cui è stato dato risalto a siffatta “ricerca scientifica” oppure l’Industria del Cancro (e con ciò intendo tutta la rete di strutture e apparati pubblici e privati, industrie e organizzazioni che antepone l’interesse economico/affaristico a quello della tutela della salute), ci ha messo….lo zampino?
Risultati immagini per litvinenko
 (quando vogliono sanno perfettamente come provocartelo…)
E infine, se dovesse prevalere questa “diabolica” concezione, che ne sarebbe della Prevenzione? 
 Non ci resterebbe altro che giocarcela a dadi col Diavolo?
 

 
PER APPROFONDIMENTI:






SE TI E' PIACIUTO QUESTO POST NON PUOI PERDERE:

LA VERA "GENESI" DELL'UOMO E' COME CI HANNO SEMPRE RACCONTATO? OPPURE E' UNA STORIA COMPLETAMENTE DIVERSA?

"L'UOMO KOSMICO", TEORIA DI UN'EVOLUZIONE NON RICONOSCIUTA"
" IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: LA VERA GENESI DELL'HOMO SAPIENS"
DI MARCO LA ROSA
SONO EDIZIONI OmPhi Labs








                             http://marcolarosa.blogspot.it/p/come-fare-per.html 

venerdì 7 aprile 2017

IL PONTE DI EINSTEIN -ROSEN


Primo prototipo di wormhole per i viaggi nel tempo:

Non più solo fantascienza: i cunicoli che permettono di viaggiare nello spazio e nel tempo, i cosiddetti wormhole, adesso possono essere costruiti in laboratorio: sebbene su una scala piccolissima, dimostrano per la prima volta che attraversare il tempo è possibile e, in attesa di futuri viaggi intergalattici, promettono di rendere più potenti gli attuali dispositivi basati sulle nanotecnologie.  Il prototipo, descritto online sul sito ArXiv e in via di pubblicazione sull'International Journal of Modern Physics D, darà luogo ad un esperimento condotto in Italia, presso l'università di Napoli Federico II.  "Abbiamo realizzato il prototipo", ha detto il coordinatore del gruppo internazionale autore della ricerca, il fisico Salvatore Capozziello, dell'Università Federico II di Napoli, dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e presidente delle Società Italiana di Relatività Generale e Fisica della Gravitazione (Sigrav). 


 I cunicoli dello spaziotempo erano stati previsti negli anni '30 da Albert Einstein e Nathan Rosen, nella teoria nota come 'ponte di Einstein-Rosen', e descrivevano gigantesche strutture cosmiche. "Il problema di partenza - ha osservato Capozziello - era spiegare l'esistenza di strutture che, come i buchi neri, assorbono tutta l'energia di un sistema senza restituirla: in pratica ci si trovava di fronte ad una violazione del principio di conservazione dell'energia". Una delle spiegazioni possibili, ha detto ancora il fisico, ipotizza che lo spaziotempo sia 'bucato': "è un'ipotesi molto affascinante e futuristica, che implica la possibilità di passare da una zona all'altra dello spaziotempo come di collegare fra loro universi paralleli".  Il problema è verificare tutto questo con un esperimento. "La nostra idea - ha detto il fisico - è riuscire a simulare gli effetti gravitazionali a energie più basse e ci siamo chiesti se in questo modo sarebbe stato possibile riprodurre un wormhole in laboratorio". Il prototipo è minuscolo. E' stato ottenuto collegando due foglietti del materiale più sottile del mondo, il grafene, con legami molecolari e un nanotubo. La struttura ottenuta è neutra e stabile, nel senso che al suo interno non entra nulla e nulla fuoriesce, ma quando si introducono dei difetti vengono generate correnti in entrata e in uscita.  "Spostandoci su dimensioni cosmiche, potremmo considerare un osservatore che con la sua navetta si avvicina a un wormhole come un elemento capace di perturbare la struttura: in questo caso - ha osservato - sarebbe possibile passare da una parte all'altra del cunicolo spaziotemporale, così come trasmettere segnali da una parte all'altra".  Se da un lato un cunicolo spaziotemporale ottenuto in laboratorio fa volare la fantasia, le possibili applicazioni sono molto concrete: "i foglietti di grafene permettono di controllare correnti in entrata e in uscita" e ora l'obiettivo è ottenere un  prototipo riproducibile su scala industriale.  "Produrre una struttura simile significa poter trasmettere segnali in modo estremamente preciso a livello di atomi", ha osservato l'esperto. "Il progetto è in via di definizione con il gruppo di Francesco Tafuri, del dipartimento di Fisica della Federico II". Si potrebbero ottenere, ad esempio, nanostrutture capaci di trasmettere segnali in modo istantaneo poiché la corrente elettrica passerebbe nel vuoto.

da:




PER APPROFONDIMENTI:






SE TI E' PIACIUTO QUESTO POST NON PUOI PERDERE:

LA VERA "GENESI" DELL'UOMO E' COME CI HANNO SEMPRE RACCONTATO? OPPURE E' UNA STORIA COMPLETAMENTE DIVERSA?

"L'UOMO KOSMICO", TEORIA DI UN'EVOLUZIONE NON RICONOSCIUTA"
" IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: LA VERA GENESI DELL'HOMO SAPIENS"
DI MARCO LA ROSA
SONO EDIZIONI OmPhi Labs








                             http://marcolarosa.blogspot.it/p/come-fare-per.html 
 



martedì 4 aprile 2017

L'EFFICACIA DELLA SOMATOSTATINA E...L'INDIFFERENZA DEI "SIGNORI" CHE GESTISCONO LA MEDICINA





DEL DR. GIUSEPPE DI BELLA

“Ho spiegato  come evidenze scientifiche di un’ assoluta chiarezza e incontestabile logica continuino   a non essere valorizzate nella cura dei tumori. Inserirò nel libro della prevenzione , nei capitoli di quella secondaria e terziaria ,i dati  della fisiologia , biologia . biochimica ed endocrinologia , per cui  tutti i meccanismi di crescita, sia fisiologica che neoplastica , sono basati e non possono pertanto prescindere, dall’asse ormonale proliferativo, potenzialmente oncogeno: ormone della crescita ( GH) , Prolattina ( PRL)   fattore di crescita simil insulinico ( IGF1) , e tutta la cascata di fattori di crescita dipendenti da quest’asse, che accelerano e potenziano la crescita tumorale, cui nei tumori ormono-dipendenti, si aggiunge il rispettivo ormone sessuale , estrogeno o testosterone. Questi  meccanismi  sono comuni alla crescita  sia normale che tumorale , questa si differenzia  per le quantità moltiplicate di molecole che utilizza di quest’asse ormonale , rispetto alle cellule sane.  La somatostatina (e analogo octreotide) sono l’antidoto fisiologico , biologico , naturale  che inibisce quest’asse proliferativo e la cascata di fattori di crescita interattivi , con efficacia  particolarmente legata alla precocità della sua  somministrazione per le capacità mutagene delle cellule tumorali che   selezionano e trattengono progressivamente sempre maggiori capacità proliferative , di resistenza , di mobilità, di tossicità.
I signori che gestiscono la medicina  si  stanno preparando ad allagare il mercato oncologico con una quantità di cosiddetti farmaci biologici e anticorpi monoclonali di elevatissimo costo, che agendo su singoli fattori di crescita ( i  fattori di crescita  più  attivi sono circa 40 )  non possono che esercitare effetti limitati nel tempo e nell’efficacia , ma con costi astronomici e un’ulteriore aggravio sul contribuente  già vessato da una pressione fiscale insostenibile . Si calcola che la spesa si aggirerà  sugli 800 milioni di euro circa. Con la nostra Fondazione  abbiamo completato l’iter sperimentale per le nano emulsioni di somatostatina   con considerevole aumento dell’emivita da 3 minuti a 240 minuti  , il che consentirà la somministrazione per bocca .Per potere passare alla distribuzione del prodotto, stanno iniziando  le prove biologiche sugli animali e su volontari , all’estero , con approvazione del rispettivo comitato etico”.



PER APPROFONDIMENTI:







SE TI E' PIACIUTO QUESTO POST NON PUOI PERDERE:

LA VERA "GENESI" DELL'UOMO E' COME CI HANNO SEMPRE RACCONTATO? OPPURE E' UNA STORIA COMPLETAMENTE DIVERSA?

"L'UOMO KOSMICO", TEORIA DI UN'EVOLUZIONE NON RICONOSCIUTA"
" IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: LA VERA GENESI DELL'HOMO SAPIENS"
DI MARCO LA ROSA
SONO EDIZIONI OmPhi Labs








                             http://marcolarosa.blogspot.it/p/come-fare-per.html 




sabato 1 aprile 2017

SCIENZA E LIMITI ETICO-MORALI : MA ESISTONO VERAMENTE?


SEGNALATO DAL DR. GIUSEPPE COTELLESSA (ENEA)

La scienza oltre i limiti: "Abbiamo creato la vita in laboratorio"

Un team di scienziati dell'Università di Cambridge ha creato in coltura un embrione di topo, vedendo crescere di fatto una vita creata totalmente in laboratorio.

Un embrione creato totalmente in laboratorio, con un sapiente mix di cellule staminali e una sorta di "ponteggio" tridimensionale per consentire alla massa cellulare di crescere e svilupparsi fuori dall'utero. E' il risultato clamoroso ottenuto da un team di scienziati dell'Università di Cambridge, che hanno creato in coltura un embrione di topo vedendo crescere di fatto una vita creata in laboratorio. I ricercatori, il cui studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Science, hanno utilizzato la ricerca scientifica sulle fasi preliminari dello sviluppo della vita con l'obiettivo di ridurre i test sugli embrioni umani. "Sia le cellule embrionali che quelle extraembrionali iniziano a comunicare tra loro e si organizzano in una struttura che sembra e si comporta come un embrione", spiega Magdalena Zernicka-Goetz del Dipartimento di Fisiologia, Sviluppo e Neuroscienze, che ha guidato la ricerca. "Ha regioni anatomicamente corrette che si sviluppano nel posto giusto e al momento giusto". Al momento la tecnica potrebbe permettere di sostituire gli embrioni umani nello studio delle primissime fasi fondamentali dello sviluppo ma  i ricercatori ammettono che, nonostante "questo embrione ricordi da vicino un embrione vero, è improbabile che si possa sviluppare ulteriormente in un feto sano": sarebbe necessaria una terza tipologia di cellule staminali, quella che consentirebbe lo sviluppo del sacco vitellino che fornisce nutrimento per l'embrione. Tuttavia già nel 2016 due gruppi di ricerca avevano fatto crescere embrioni umani fuori da un corpo femminile, su un terreno di coltura, per 13 giorni suscitando anche interrogativi di tipo etico sulle prospettive aperte dagli esperimenti, perché 14 giorni, due settimane esatte, sono considerate in diversi Paesi il limite invalicabile oltre cui è ammessa la sperimentazione su embrioni umani.  A due settimane infatti nell'embrione compare una struttura chiamata stria primitiva, un gruppo di cellule che sancisce il momento in cui l’embrione non può più dividersi o fondersi, cioè - secondo un certo punto di vista - acquisisce un’esistenza individuale.

I LIMITI DELLA SCIENZA:

 Quattro anni fa, lo stesso gruppo di ricercatori dell’università di Cambridge guidato dalla biologa Magdalena Zernicka-Goetz, era per primo riuscito a far crescere embrioni di topo oltre lo stadio in cui avviene l’impianto. Da allora, perfezionando i metodi, diversi gruppi di ricerca hanno fatto crescere gli embrioni, donati dalle cliniche per la fecondazione assistita - su un substrato di plastica trasparente. Si è visto che, come gli embrioni fanno normalmente nell’utero, anche dopo l’impianto sul substrato artificiale le cellule si sono riorganizzate dando vita alle strutture che poi formano la placenta e il sacco vitellino, e altri tipi di cellule, con la giusta organizzazione tridimensionale. Queste prime fasi del processo, insomma, avvengono in automatico, senza interazione col corpo della madre, al contrario di quanto si pensava. In Italia è vietata la sperimentazione sugli embrioni. Al quattordicesimo giorno, come richiesto dalle leggi inglesi i ricercatori hanno interrotto l’esperimento. In tempo comunque per osservare che già a questi primi stadi lo sviluppo degli embrioni umani è diverso in alcuni dettagli non secondari da quello dei topi, ossia dal modello più studiato.

Da:
http://www.today.it/scienze/embrione-laboratorio.html

PER APPROFONDIMENTI:







SE TI E' PIACIUTO QUESTO POST NON PUOI PERDERE:

LA VERA "GENESI" DELL'UOMO E' COME CI HANNO SEMPRE RACCONTATO? OPPURE E' UNA STORIA COMPLETAMENTE DIVERSA?

"L'UOMO KOSMICO", TEORIA DI UN'EVOLUZIONE NON RICONOSCIUTA"
" IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: LA VERA GENESI DELL'HOMO SAPIENS"
DI MARCO LA ROSA
SONO EDIZIONI OmPhi Labs








                             http://marcolarosa.blogspot.it/p/come-fare-per.html 


giovedì 30 marzo 2017

LA VITA SINTETICA


A un passo dal primo Dna sintetico: costruiti 6 cromosomi dal lievito del pane

Il primo genoma sintetico è ormai vicinissimo: un Dna interamente progettato e costruito dall'uomo non è più fantascienza, ma una realtà che promette di trasformare in modo radicale il futuro della biologia. Ormai è solo questione di tempo: utilizzando gli stessi 'ingredienti' della natura e uno speciale software chiamato BioStudio, sono stati costruiti cinque cromosomi del comune lievito del pane Saccharomyces cerevisiae, che si aggiungono a quello ottenuto nel 2014. I cromosomi sintetici del lievito sono quindi sei e costituiscono oltre un terzo dei 16 cromosomi complessivi di questo organismo. Ai cinque nuovi cromosomi sintetici (chiamati synII, synV, synVI, synX, e synXII) e alle prospettive che si aprono nella biologia sintetica la rivista Science dedica nove articoli. Di questi, sette si devono al progetto internazionale Genoma Sintetico del Lievito, indicato con la sigla Sc2.0, lo stesso che aveva ottenuto il primo cromosoma. Il lievito del pane conferma così la sua tradizione di apripista nella storia della genetica, considerando che nel 1996 è stato il primo organismo con le cellule dotate di nucleo (eucariota) di cui è stata ottenuta la mappa del Dna. Ora il progetto intende costruire la versione sintetica degli altri dieci cromosomi del lievito e ottenere così il primo genoma sintetico mai realizzato. A soli sei anni dal primo successo eclatante, con la costruzione della prima cellula sintetica da parte del pioniere di questo campo di ricerca, Craig Venter, la biologia sintetica si avvicina a un altro traguardo fondamentale. Quando il genoma del lievito sarà completo la ricerca avrà a disposizione un organismo che ha molto in comune con l'uomo, ha osservato il genetista Edoardo Boncinelli: "tra il lievito e noi esseri umani - ha rilevato - c'è un'incredibile comunanza, anche se le dimensioni sono molto diverse". i meccanismi che controllano le cellule del lievito sono infatti gli stessi che controllano l'espressione dei geni nelle cellule dei mammiferi, ha osservato anche il genetista Stefano Gustincich, direttore del Laboratorio di Neurogenomica dell'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit). Si avvicina anche la realizzazione del sogno di Venter, che nel 2016 aveva ottenuto il primo Dna con i geni indispensabili alla sopravvivenza: una sorta di mattoncino Lego della biologia da assemblare in tanti modi diversi per svolgere funzioni diverse, come produrre biocarburanti o farmaci.

da:
COS’ E’ LA VITA SINTETICA?

“Per vita sintetica (dall'inglese synthetic life), si definisce una forma di vita generata da un processo di manifattura o sintesi. Tuttavia, ufficialmente non c'è pieno accordo sulla esistenza di forme di vita simili. Il 31 maggio 2007 fu depositato presso il US patent & trademark Office il brevetto numero 20070122826, intitolato "Minimal bacterial genome" Questo brevetto si riferisce ad un organismo di 381 geni, ottenuto costruendo un cromosoma sintetico, usando sostanze chimiche presenti in laboratorio. Questo microorganismo è stato ribattezzato "Syntia". Il brevetto è detenuto dal J. Craig Venter Institute di J. Craig Venter, lo scienziato che guidò il progetto concorrente al progetto Genoma. Si è partiti dal Mycoplasma genitalium che contiene 482 geni (ed è quindi il più piccolo genoma presente in natura) e sono stati rimossi sistematicamente alcuni geni, fino ad arrivare al numero di geni minimo per garantire a una cellula la possibilità di vivere e riprodursi in laboratorio. Per individuare i geni non essenziali è stato utilizzata la mutagenesi traspositiva, che consiste nell'inserimento casuale di trasposoni (si definiscono trasposoni alcuni elementi genetici presenti nei genomi di procarioti ed eucarioti, capaci di spostarsi da una posizione all'altra del genoma) nel genoma di Mycoplasma genitalium. Le cellule sono poi fatte crescere e il DNA viene estratto e sequenziato, per individuare in quali regioni genomiche si è inserito il trasposone. Poiché l'inserimento del trasposone in una sequenza genica interferisce con la sua funzione, i batteri in grado di sopravvivere hanno subito un'inserzione in una sequenza che può essere considerate non essenziale. Questo approccio ha permesso di isolare 381 geni indispensabili alla vita. Questo studio è chiamato Minimal Genome Project”. Il J. Craig Venter Institute ha quindi sintetizzato artificialmente, il Mycoplasma mycoides JCVI-syn1.0 partendo da una sequenza nucleotidica creata in laboratorio di M. mycoides inserita in un Mycoplasma capricolum a cui era stato eliminato il genoma. Allo stato attuale il batterio artificiale Mycoplasma laboratorium, non è stato ancora sintetizzato. Nel 2010 Craig Venter et al. hanno pubblicato un articolo su Science (http://science.sciencemag.org/content/329/5987/52.full) in cui annunciano di avere costruito in laboratorio la prima cellula artificiale, controllata da un DNA sintetico e in grado di dividersi e moltiplicarsi proprio come qualsiasi altra cellula vivente.




PER APPROFONDIMENTI:






SE TI E' PIACIUTO QUESTO POST NON PUOI PERDERE:

LA VERA "GENESI" DELL'UOMO E' COME CI HANNO SEMPRE RACCONTATO? OPPURE E' UNA STORIA COMPLETAMENTE DIVERSA?

"L'UOMO KOSMICO", TEORIA DI UN'EVOLUZIONE NON RICONOSCIUTA"
" IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: LA VERA GENESI DELL'HOMO SAPIENS"
DI MARCO LA ROSA
SONO EDIZIONI OmPhi Labs








                             http://marcolarosa.blogspot.it/p/come-fare-per.html