IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: la vera genesi dell'Homo sapiens

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VIDEO SINOSSI DELL'UOMO KOSMICO

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Con questo libro Marco La Rosa ha vinto il
PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO
ALTIPIANI DI ARCINAZZO 2014
* MISTERI DELLA STORIA *

con il patrocinio di: • Associazione socio-culturale ITALIA MIA di Roma, • Regione Lazio, • Provincia di Roma, • Comune di Arcinazzo Romano, e in collaborazione con • Associazione Promedia • PerlawebTV, e con la partnership dei siti internet • www.luoghimisteriosi.it • www.ilpuntosulmistero.it

LA NUOVA CONOSCENZA

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GdM

giovedì 4 ottobre 2012

IL MISTERO DELLA STATUA DI FERRO



Una scoperta che suona inquietante come la trama di un film di Indiana Jones, i ricercatori hanno scoperto che una vecchia statua buddista trovata da una spedizione nazista nel 1936, è antica di oltre 1000 anni è stata ricavata modellando una pietra meteorica.

I risultati, pubblicati sulla rivista Meteoritics e Scienze Planetarie, rivelano che la statua è stata scolpita con materiale meteorico che fa parte della rare classe "ataxite".
La statua, nota anche come "Iron Man", pesa 10 kg ed è alta  circa 24 centimetri.

'La statua è stata scolpita da un frammento del meteorite che si schiantò in Chinga nelle aree di confine tra Mongolia e Siberia, circa 15.000 anni fa', ha detto Elmar Buchner della Stoccarda University, che ha riportato alla luce dell'opinione pubblica il manufatto.

La scoperta ufficiale è del 1913 da parte di alcuni cercatori d'oro. Ma noi crediamo che questo frammento di meteorite fu raccolto molti secoli prima.'
La squadra è stata in grado di classificare la pietra come un' ataxite, una rara classe di meteoriti di ferro con alto contenuto di nichel.

 Iron Man,  si ritiene rappresenti un ibrido stilistico tra la cultura buddista e quella pre-buddhista: Bon che ritrae il Dio Vaisravana, il re buddista del Nord, conosciuto anche come Jambhala in Tibet.
Il manufatto, fu trafugato dal Tibet nel 1936 da una spedizione di scienziati tedeschi guidati dal famoso zoologo Ernst Schäfer.
La spedizione era allora sostenuta dalle SS naziste con a capo Heinrich Himmler, ed ufficialmente, riguardava la ricerca sulla fauna selvatica e l'antropologia del Tibet.
Tuttavia, è logico ritenere che il sostegno di Himmler era basato principalmente  sulla sua convinzione che le origini della razza ariana si potevano trovare nel Tibet.

Da notare, la grande "svastica" scolpita al centro della statua, in realtà di verso opposto a quella nazista. (ndr)

Una volta arrivata a Monaco di Baviera entrò a far parte di una collezione privata, e solo ora, dopo un'asta  è stata resa disponibile per uno studio accurato.


Fonte:
http://www.dailymail.co.uk/sciencetech/article-2209017/Discovered-Nazi-expedition-1936-incredible-1-000-year-old-Buddhist-statue-METEORITE.html


antikitera.net

mercoledì 3 ottobre 2012

IN QUESTO MONDO DI LADRI - Passaparola



In questo mondo di ladri i politici arrestati, rinviati a giudizio, condannati occupano interi notiziari. C'è materiale per una biblioteca di Alessandria del crimine. Neppure Ercole riuscirebbe a ripulire dallo sterco la moderna stalla di Augia che è diventata l'Italia. Per molto meno in altri Paesi la gente sarebbe scesa in piazza, avrebbe assediato il Parlamento. In Italia non succede. Ci si interroga su questo mistero, su questa apparente ignavia, da anni, senza trovare una risposta convincente. Tra le cause c'è la sindrome di Stoccolma per cui un intero popolo si è affezionato ai suoi carnefici, la menzogna trasformata in verità di Regime con l'occupazione di giornali e televisioni, come da piano della P2, la scomparsa dal Parlamento di ogni opposizione con due gemelli, pdl e pdmenoelle, che si sono alternati durante il Ventennio dell'Inciucio con lo stesso programma, litigando a uso delle telecamere nei talk show, e che ora hanno gettato la maschera governando insieme a Rigor Montis, l'indifferenza verso uno Stato sentito ostile ed estraneo, con mille ragioni, dai cittadini.
La risposta definitiva alla Seconda Repubblica dei Ladri, impunita e tollerata dall'opinione pubblica, è però più semplice. E' un discorso di pane e companatico. Quanti sono gli italiani che vivono di politica? I cerchi molteplici e senza fine che partono dai partiti, per continuare nelle municipalizzate, per proseguire nei concessionari di Stato e, in cerchi più larghi, nelle cooperative rosse e bianche a cui sono commissionate piccole e grandi opere inutili indebitando Stato, Regioni, Province, Comuni, nei centomila pensionati d'oro e d'argento, negli evasori totali, negli scudati fiscali, fino all'ultimo precario assunto in cambio di un voto? I beneficiati sono legione e votano. Il Sistema sopravvive perché un numero sterminato di italiani ne trae vantaggio. Parecchi milioni, un calcolo approssimativo di forse otto milioni che però va moltiplicato per almeno tre, il minimo nucleo familiare. Ventiquattro milioni di italiani, circa metà della popolazione che non vede, non sente, non parla e vota per i partiti. Un meccanismo alimentato, finché regge, da un debito pubblico insostenibile e dalla tassazione più alta d'Europa. Una tempesta perfetta è in arrivo. "In questo mondo di ladri, c'è ancora un gruppo di amici, che non si arrendono mai". Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere.

http://www.beppegrillo.it/

OSSERVAZIONE ITALIA -GRILLO


ESTRATTO da www.beppegrillo.it



" Con un'informazione libera l'Italia cambierebbe in 24 ore. I giornalisti italiani si suddividono in tre categorie: gli indipendenti (pochi, eroici e spesso emarginati), gli schiavi (tantissimi, sfruttati e pagati 5/10/20 euro a pezzo) e i Grandi Trombettieri del Sistema, nominati in posizioni di comando dai partiti e dalle lobby (direttori di testata, caporedattori....
Il conflitto di interessi tra informazione e potere economico e politico è diventato insopportabile. La maggior parte degli italiani è informata da sette televisioni e tre giornali. Rai1, Rai 2 e Rai 3 sono occupate dai partiti, Canale 5, Italia 1 e Retequattro sono di proprietà di Berlusconi, a capo di un partito, la7 appartiene a Telecom Italia. La Repubblica è di De Benedetti, tessera numero uno del Pdmenoelle, La Stampa è della famiglia Agnelli, gli azionisti di riferimento del Corriere della Sera sono le banche e Confindustria.
...Siamo manipolati dai partiti, dalle banche e dalle industrie che, attraverso i media, stravolgono la realtà. L'Italia è un'Isola dei Famosi, un reality show di sessanta milioni di persone che ascoltano favole, racconti fantastici in dosi così massicce e da così lungo tempo da aver trasformato il Paese in un gigantesco Truman Show in cui la verità è menzogna e la menzogna è verità.... "

lunedì 1 ottobre 2012

ASTEROIDE COLPI' LA TERRA 12900 ANNI FA?




Una nuova ricerca pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences sembra aver prodotto risultati consistenti in merito ad una controversa teoria sulla nostra storia recente, che ha come protagonista un asteroide che si schiantò sul nostro pianeta circa 12.900 anni fa.

L'origine di questa teoria ha radici antiche, e nel 2007 ha avuto nuove conferme quando un team di scienziati riportò di aver osservato diverse tracce di impatto con un ipotetico bolide celeste in alcuni siti di importanza geologica.

Il sospetto che un asteroide possa essersi scontrato con la Terra in periodi relativamente recenti nasce dal fatto che in tutti i siti sono state scoperte milioni di microsfere magnetiche. Queste microsfere, del diametro di 10-50 micrometri (meno dello spessore di un capello umano) si trovano in centinaia di migliaia per un solo chilogrammo di terreno prelevato da ogni scavo.
I campioni di roccia provengono dallo strato definito Younger Dryas Boundary ("Limite Dryas recente"), risalente ad un periodo in cui il clima terrestre sembrava essere nuovamente precipitato in una sorta di era glaciale, e la fauna preistorica si era improvvisamente ridotta di numero.

E' anche il periodo in cui appaiono le prime tracce di cambiamento nella "cultura Clovis": importanti cambiamenti sociali e ambientali nelle popolazioni primitive del Nord America.

Il Dryas recente è definito un periodo “corto” in termini geologici, ( da 12.900 a 11.500 anni fa); è quindi possibile datare con una certa precisione la formazione delle sfere microscopiche, e metterle a confronto con quelle prelevate da strati geologici precedenti o successivi.

I risultati della ricerca del 2007 vennero messi in dubbio da uno studio pubblicato due anni dopo, studio che citava, in almeno due siti coinvolti nella precedente ricerca, un'assenza di  microsfere magnetiche nello strato del Dryas in questione.

La nuova pubblicazione, invece, sembra smentire i risultati del 2009, apparentemente basati sul un difetto di metodo. "Il nostro studio replica in piccola parte la ricerca del 2007 usando gli stessi limiti restrittivi, e i nostri risultati sono convergenti. Rimane ancora molta ricerca per confermare o smentire l'ipotesi [del meteorite]" spiega Malcolm LeCompte della Elizabeth City State University, a capo del team di ricerca.

"Abbiamo analizzato le microsfere con un SEM (microscopio elettronico a scansione), ottenendo immagini ad alta risoluzione. Abbiamo anche utilizzato i raggi-X per scoprire da quali elementi erano composte" ha dichiarato Charles Mooney, manager del laboratorio di analisi tramite SEM.

Le microsfere sono composte principalmente da ferro, alluminio, silicio, e occasionalmente titanio o cerio. La proporzione degli elementi suggerirebbe, per alcune microsfere, una certa parentela con la crosta terrestre; per altre, invece, la composizione è più simile alla tipica struttura di materiale meteorico.
Il dato certo è che la loro parte superficiale si è formata attraverso enormi temperature e pressioni, e a seguito di un rapido raffreddamento.
Se si fosse trattato di un asteroide esploso al contatto con la nostra atmosfera, i frammenti del bolide, colpendo la superficie della Terra, avrebbero creato temperature superiori ai 2.000°C, più che sufficienti per far fondere gli elementi che compongono le microsfere magnetiche. "E' compatibile con la teoria dell'impatto, ma non regge agli occhi degli sciettici per via delle poche prove positive" sostiene LeCompte.
Da: Antikitera.net




domenica 30 settembre 2012

sabato 29 settembre 2012

NESSUNO MORIRA' PER L'EURO




Passaparola - Nessuno in Grecia morirà per l'Euro

di: Giuseppe Ciulla

"Quando la mia generazione, quella dei quarantenni viveva con il sogno, con il mito dell’ingresso in Unione Europea, si immaginava un’Europa che fosse inclusiva, che fosse un abbraccio per tutti i popoli europei, che desse opportunità di lavoro, di movimento, oggi siamo spaventati, oggi ci detestiamo. Oggi c’è una spaccatura tra il nord e il sud Europa, dove il nord impone le riforme perché dà i soldi ai paesi che sono in difficoltà e il sud Europa che invece subisce queste riforme e chiaramente considera male chi in qualche modo impone la propria volontà, i propri modelli al proprio paese." Giuseppe Ciulla

Il Passaparola di Giuseppe Ciulla, giornalista

Mi chiamo Giuseppe Ciulla, sono un giornalista, sono un autore televisivo e scrivo dei libri, lo faccio facendo dei viaggi, viaggi lungo i confini d’Europa, l’ho fatto in passato, l’ho fatto anche recentemente con un viaggio in Grecia.
Questo viaggio in Grecia finirà in un libro che uscirà nei prossimi mesi con Chiarelettere.
Perché la Grecia? Perché la Grecia è in questo momento il confine più disastrato, più malconcio e nello stesso tempo più affascinante, è più bello che ci sia da raccontare, è attraverso il racconto dei confini che si capisce cos’è l’Europa in questo momento, l’avevo scoperto un po’ di anni fa quando avevo fatto un viaggio lungo i paesi dell’est europeo che erano entrati nell’Unione Europea e abbiamo avuto conferma quest’anno con il viaggio in Grecia.
Ho cercato di fare un viaggio che sfuggisse un po’ a quelli che sono i cliché della crisi, che raccontasse ciò che giornali non raccontano. E’ tutto vero ciò che si dice intorno alla Grecia, è vero che la Grecia ha truccato i conti, è vero che ha migliaia di dipendenti comunali pubblici assunti con logiche clientelari, la Grecia ne ha fatte di ogni, su questo non c’è dubbio. Dopo di che c’è un tessuto sociale, ci sono mondi che nessuno racconta, che i giornali non raccontano e che sono totalmente sconosciuti soprattutto nei palazzi di vetro, nei palazzi che contano, ai tecnocrati europei, a Bruxelles, a Strasburgo, a Francoforte, allora questo viaggio. Durante questo viaggio, ho capito come la Grecia in realtà non è un paese occidentale come lo intendiamo, ma la Grecia è un popolo, più che una nazione, è un popolo che vive costantemente con lo sguardo rivolto a est, per questo probabilmente non è da considerarsi occidente così come noi lo intendiamo. Lo sguardo rivolto a est vuol dire rivolto a una capitale perduta, a Bisanzio, a Costantinopoli, la Grecia è la Grecia degli scambi di popolazione. Metà della popolazione che vive in Grecia è arrivata nel 1923 con gli scambi di popolazione arrivati dall’Asia minore, con la Turchia, dal Ponto, dal Mar Nero, dal Caucaso persino dopo i conflitti in Caucaso e sentire questi racconti è straordinario, sentire come la seconda generazione, i figli di quelle persone che hanno vissuto questi viaggi vivono ancora con lo struggimento per la capitale perduta, per Bisanzio è meraviglioso.
Trai mondi sconosciuti che ho visto, che ho potuto toccare con mano in questo viaggio, c’è quello che riguarda un piccolo paesino nella Tracia, quindi al confine tra la Grecia e la Turchia, che poi è il confine tra l’Unione Europea e ciò che non è Unione Europea. Questo paesino è abitato dai Pomacchi. I Pomacchi sono bulgari di fede islamica. In questo paesino c’è Mufti, un religioso islamico che tutte le volte che ha notizia che uno straniero che arriva dal Medio Oriente o dall’Afghanistan che cerca di passare il fiume Ebros che divide Turchia e Grecia e tutte le volte che uno di questi stranieri muore nel fiume e purtroppo capita spesso, lui si fa 100 chilometri con il suo camioncino, va a recuperare il corpo, la salma di questo straniero che chiaramente non è reclamata da nessuno e lo seppellisce nel suo paesino, ha creato un cimitero di circa 400 tombe.
Nessuno sa la storia di questo uomo, eppure credo che l’Europa dovrebbe conoscere meglio la vera pelle della frontiera che è fatta del coraggio di uomini come questo Mufti o del fatalismo anche che molti greci hanno nell’affrontare la crisi e nell’affrontare questo momento.
Ho visto la depressione che c’è a Atene da cui ho cercato di sfuggire tutte le volte che potevo e il disincanto che si incontra invece in altri luoghi della Grecia, in montagna, del Lidia, nella regione forse più povera della Grecia, nell’Arcadia, nel Peloponneso, sono tutti luoghi dove è vero, la crisi c’è, nessuno può negare che ci sia, ma viene affrontata con una leggerezza, con un disincanto, che ti fa dire che nessuno morirà per l’Euro, poi capisci che la questione è esattamente questo, che l’Europa è diventata solo l’Euro. Non è l’Europa che avevamo immaginato. Quando la mia generazione, quella dei quarantenni viveva con il sogno, con il mito dell’ingresso in Unione Europea, si immaginava un’Europa che fosse inclusiva, che fosse un abbraccio per tutti i popoli europei, che desse opportunità di lavoro, di movimento, oggi siamo spaventati, oggi ci detestiamo. Oggi c’è una spaccatura tra il nord e il sud Europa, dove il nord impone le riforme perché dà i soldi ai paesi che sono in difficoltà e il sud Europa che invece subisce queste riforme e chiaramente vede male, considera male chi in qualche modo impone la propria volontà, i propri modelli al proprio paese.
Questa non è l’Europa che avevamo in mente, ne siamo talmente spaventati di questa Europa che ragiona solo intorno all’Euro e non attorno alle identità, ai popoli che la compongono che infatti i paesi dell’area balcanica, i paesi dell’est europeo che sono entrati nell’Unione Europea non lo vogliono neanche l’Euro, con il cavolo che accetteranno questa moneta perché significa sacrifici!
Ho seguito anche per esempio l’ultima tornata elettorale, la cosa interessante era che era bastato semplicemente il sospetto che Syriza, la principale forza di sinistra, il principale raggruppamento dei partiti di sinistra che è passato dal 4 al 27% in pochi mesi, il sospetto che questa forza politica potesse chiedere l’uscita dalla Grecia dall’Unione Europea per far balzare questa forza politica dal 4 al 27%.
In realtà Syrizza non l’aveva mai detto, ma l’aveva lasciato intendere in qualche modo, certamente l’Euro è visto come una gabbia ormai, non soltanto dalla Grecia ma anche da altri paesi europei, in fondo anche in Spagna, in Italia, anche in molti paesi in difficoltà ci si domanda: ma che ci siamo entrati a fare se questa è l’Europa, che ci siamo entrati a fare se questa roba vuole dire così tanti sacrifici. Non so se la Grecia uscirà dall’Eurozona, non so se fallirà, quello che so è che se dovesse fallire il popolo greco, affronterebbe questo passaggio da una parte chiaramente con i drammi che ne verrebbero fuori, ma anche con una leggerezza che agli altri popoli europei è sconosciuta. I greci sono abituati a vivere in spazi amplissimi, sono stati dentro la dominazione bizantina, poi sono stati dentro l’impero Ottomano, il concetto di Stato così come gli è stato imposto è “un po’ stretto” al cittadino greco, se anche dovessero uscire dalla zona Euro, mi ha detto per esempio un monaco che ho incontrato sul cammino per il Monte Athos: “Viviamo con mille Euro, vivremo con 500 Euro”. Io credo che nessuno in Grecia morirà per l’Euro.

Se le cose che mi ho detto vi hanno interessato, passate parola!"


venerdì 28 settembre 2012

E’ MORTO MARIO PINCHERLE, PRIMO GRANDE TEORICO DELLO “ZED”.




L'archeologo e poeta Mario Pincherle, autore di un'affascinante quanto controversa ipotesi sulla piramide di Cheope, e' morto all'eta' di 93 anni a Bientina (Pisa), dove viveva dal 1992. La carriera di ricercatore di Pincherle subi' una svolta nel 1965, quando teorizzo' l'esistenza di una torre, detta poi Zed, all'interno della piramide di Cheope. La sua scoperta fu annunciata nel 1969 con uno studio pubblicato dall'Accademia dei Lincei, dove sostiene che la piramide di Cheope non e' la tomba del faraone, bensi' un momento costruito proprio a protezione dello Zed con funzioni di calendario cosmico, osservatorio astronomico e bussola. La scoperta dette impulso ad un nuovo progetto di ricerca volto alla ricostruzione delle tecniche di edificazione impiegate nell'antico Egitto.
Tra i libri di Pincherle figurano "La nuova Etruscologia" (1999), "Il segreto dell'Arca" (2000), "Il Vangelo della Gioia" (2001), "Il Gesu' proibito" (1997), "Il Vangelo di Gesu' bambino" (1999), "La grande Piramide e lo Zed" (2000), "Acquario" (2000), "Il quinto Vangelo" (2001), "Leopardi segreto" (2006), "Il libro di Abramo: i trentadue sentieri della saggezza" (2009), "Giobbe: il segreto della Bibbia" (2009), "Katherine Mansfield, una strana morte" (2005). Grande conoscitore di lingue antiche, Mario Pincherle ha anche tradotto molti testi antichi tra cui gli apocrifi "Il Vangelo di Tommaso" e "Il libro di Enoch", entrambi tradotti dall'aramaico.
Nato a Bologna il 9 luglio 1919 da un'importante famiglia di origine ebrea, perseguitata durante il fascismo, Mario Pincherle fu partigiano tra le montagne delle Marche. Dopo aver vissuto a lungo a Bologna e per un breve periodo a Vignola (Modena), trasferi' ad Ancona dove rimase fino al 1992 per poi spostarsi definitivamente in Toscana.
 Da: Antikitera.net