Un Biologo di Parma ha
"preceduto" le conclusioni dell'EFSA...
giorgio.pattera@alice.it
giorgio.pattera@alice.it
LA NOTIZIA DALL’EFSA:
Efsa: allarme acrilammide. Biscotti e patate a rischio
cancro
04/07/2014 Fonte: http://www.parmaquotidiano.info/2014/07/04/efsa-allarme-acrilammide-biscotti-e-patate-rischio-cancro/
L’Efsa, l’autorità europea
per la sicurezza alimentare con sede a Parma, lancia un allarme sull’uso di una
sostanza assai diffusa nell’industria alimentare, l’acrilammide, che serve a
dare un aspetto migliore ai cibi, conferendo una piacevole doratura. Efsa ha
confermato sospetti da tempo diffusi su legami fra l’acrilammide e i tumori.
“L’Efsa – afferma un comunicato della stessa agenzia – ha
confermato le valutazioni precedenti secondo cui, sulla base degli studi sugli
animali, l’acrilammide negli alimenti aumenta potenzialmente il rischio di
cancro per i consumatori in tutte le fasce d’età. L’acrilammide negli alimenti
è prodotta dalla stessa reazione chimica che conferisce al cibo la “doratura” –
rendendolo anche più gustoso – durante la normale cottura ad alta temperatura
(+150°C) in ambito domestico, nella ristorazione e nell’industria alimentare.
Caffè, prodotti fritti a base di patate, biscotti, cracker e pane croccante,
pane morbido e alcuni alimenti per l’infanzia rappresentano importanti fonti alimentari
di acrilammide. Sulla base del peso corporeo, i bambini sono la fascia d’età
maggiormente esposta. Le autorità europee e nazionali già raccomandano di
ridurre al minimo la presenza di acrilammide nei cibi e forniscono consulenza a
consumatori e produttori alimentari sulla dieta e sulla preparazione degli
alimenti”. Efsa non ha poteri tali da poter cambiare le norme sull’uso di
questa sostanza, ma auspica che i propri studi possano servire da “supporto per
i decisori europei e nazionali nella valutazione delle possibili misure per
ridurre ulteriormente l’esposizione dei consumatori a questa sostanza negli
alimenti”.“L’acrilammide consumata per via orale viene assorbita dal tratto gastrointestinale,
si distribuisce a tutti gli organi e viene ampiamente metabolizzata – spiega
Diane Benford presidente del gruppo di esperti scientifici impegnato
sull’acrilammide -. La glicidammide, uno dei principali metaboliti derivati da
questo processo, è la causa più probabile delle mutazioni geniche e dei tumori
osservati negli studi sugli animali. Finora gli studi sull’esposizione
professionale e alimentare all’acrilammide condotti nell’uomo hanno fornito
prove limitate e discordanti in merito all’aumento del rischio di sviluppo di
tumori”. Gli studi proseguiranno nei prossimi mesi, per arrivare ad un parere
definitivo entro fine anno.
04/07/2014 Fonte: http://www.parmaquotidiano.info/
ORA LO STUDIO DEL
BIOLOGO GIORGIO PATTERA DATATO 2013:
"Considerazioni sul referto delle analisi effettuate sul
contenuto dei campioni di
"perle" gelatinose (poli-acril-ammide)(1), cadute in una proprietà privata di Lugo di Romagna (RA) il 3 settembre
2012, in concomitanza di un forte temporale. (Ricerche e analisi a cura del Dr. Giorgio Pattera, Biologo; 15-02-2013).
E' opportuno ricordare che le nubi si formano grazie alla
presenza in quota di nuclei di condensazione (2), cioè di particolato finissimo
e/o sostanze gassose, particelle elettriche, ecc. (equazione di Mason, 1971).
Non essendo comprensibile né tantomeno giustificabile il
rinvenimento all'interno delle suddette "perle", in quantità non
trascurabili, di individui chimici (rame, bario, manganese) del tutto estranei
alla composizione d'un piccolo appezzamento sito in proprietà privata, si deve
forzatamente ricorrere all'ipotesi che tali elementi siano stati già presenti
in quota e che il suddetto polimero, fungendo da ulteriore nucleo di
condensazione, li abbia successivamente "inglobati", precipitando al suolo
per gravità.
In teoria, infatti, acqua piovana ed acqua distillata (=
demineralizzata) sarebbero la stessa cosa, se non esistesse all'interno delle
gocce di pioggia la presenza "sine qua non" dei nuclei di
condensazione. Tali n.d.c. sono costituiti da granelli di polvere, particelle
di terreno, sale marino, sabbia del deserto, particolari tipi di
argilla (Caolinite, Montmorillonite), microrganismi,
pollini, spore, sostanze chimiche, ecc. Tutti questi n.d.c. sono trasportati
nella troposfera, la cui altitudine media si attesta intorno ai 12.000 metri, a
causa dei moti ascensionali e discensionali atmosferici, causati dal
riscaldamento solare sulla diversificata morfologia della superficie terrestre.
A questo punto penso
sia lecito porsi la domanda: se le "perle gelatinose" di "KRILIUM"
(= poli-acrilammide), cadute a Lugo dopo un violento temporale in una proprietà
privata recintata, rinvenute INTEGRE (= senza alcuna soluzione di continuità della
superficie), raccolte INTATTE con la massima cura ed introdotte in contenitore
STERILE acquisito in farmacia, contenevano quantità non trascurabili (a
differenza dell'Alluminio, rivelatosi al di sotto del limite di
quantificazione(3)) di BARIO, MANGANESE e RAME, come facevano questi ultimi tre
elementi a trovarsi nella troposfera, tanto da essere "inglobati" dai
nuclei di condensazione del "Krilium" ? L'interrogativo ci pare
legittimato anche dal fatto che nella nostra litosfera (= crosta terrestre, uno
dei serbatoi dei n.d.c.) i tre elementi citati non compaiono certo fra i più
abbondanti, sia come % in peso sia come %, sempre in peso, delle medesime forme
di ossidazione (cfr. allegati).
Invocare
sbrigativamente, come sospetta causa della presenza in quota di tali (più che
insoliti) n.d.c., l'inflazionato problema "inquinamento", ci sembra
oltremodo riduttivo, se non qualunquistico. Ad ogni buon conto, anche
etichettando l'eventuale, più che mai ipotetico, residuo di trattamento industriale
come genesi dei suddetti n.d.c., "qualcuno" dovrebbe almeno
giustificare la presenza nella troposfera di questo insolito
"intruso" (il "KRILIUM") e motivare lo scopo dell'inseminazione
delle nubi con la poli-acril-ammide (Peter Cordani, Patent US 6,315,213 B1 -
13/11/2001), la quale, come recita la nota n.°1, "L'acrilammide è una
potente neurotossina e nella forma non-polimerizzata è facilmente assorbita
attraverso la pelle. Una volta avvenuta la gelificazione,
perde la sua pericolosità, in quanto non è più assorbita...".
"QUALCUNO"
si è mai chiesto quali potrebbero essere le conseguenze, dirette o indirette,
se la poli-acril-ammide, per motivi ancora non studiati, DOVESSE PERDERE LA
POLIMERIZZAZIONE e/o LA GELIFICAZIONE ?
Il "gel" di
Krilium, sottoposto in laboratorio ad una fonte di energia termica, tende a
"raggrinzirsi", cedendo all'ambiente circostante il proprio contenuto
acquoso e trattenendo gli elementi "sequestrati", riducendosi ad una
pellicola omogenea e trasparente.
E' stato pubblicizzato dalla "Monsanto Company"
come un "condizionatore del suolo" ed è, almeno formalmente,
impiegato per uso agricolo e orticolo, con vari nomi commerciali. La forma
anionica (poliacrilammide-reticolata) viene spesso utilizzata come ammendante
sui terreni agricoli. Le funzioni primarie di ammendanti a base di
poliacrilammide sono l'aumento della produttività delle coltivazioni,
l'aerazione e la porosità dei terreni e la riduzione della compattazione,
polverosità e dilavamento. Funzioni secondarie sono l'aumento di vigore,
colore, aspetto, profondità di radicamento e lo sviluppo dei semi delle
piante, diminuendo il fabbisogno d'acqua ("Le
poliacrilammidi reticolate possono assorbire acqua, ormando dei gel con svariate
proprietà", cfr. nota 1), le malattie, le spese di manutenzione e
l'erosione da parte delle acque.
Vista così, la
MONSANTO sembra essere una benefattrice dell'Umanità...,
sennonché...
RICADUTE sull'AMBIENTE
Molte riserve sono state sollevate circa l'uso di
poliacrilammide in agricoltura: esiste un potenziale rischio di contaminazione
degli alimenti con la neuro-tossina acrilammide.
La poliacrilammide è relativamente non-tossica, ma è noto
che i prodotti commercialmente disponibili contengono alcune quantità di
acrilammide, residuate dal suo ciclo di sintesi, di solito intorno allo 0,05%.
Inoltre, si teme che la poliacrilammide possa
de-polimerizzarsi per formare acrilammide. In uno studio condotto nel 2003
presso il Central Science Laboratory di Sand Hutton, Inghilterra, la
poliacrilammide è stata trattata al pari di alimenti da consumarsi previa
cottura (= somministrazione di energia termica, circa 200°C, n.d.r.). E' stato
appurato che tali condizioni non causano la de-polimerizzazione in modo
significativo. Tuttavia lo Stato della California richiede (dal 2010) che i prodotti
contenenti acrilammide siano etichettati con l'indicazione secondo cui "...l'ingrediente
è una sostanza chimica nota nello Stato della California come causa di
cancro".
In uno studio condotto nel 1997 alla Kansas State University
, sono stati testati gli effetti delle condizioni ambientali sulla
poliacrilammide ed è stato dimostrato che, in determinate circostanze, la
degradazione di poliacrilammide determina il rilascio di acrilammide, potente
neurotossina."
FONTE :
NOTE:
(1) - Il gel di poliacrilammide è un copolimero cross-linked
della acrilammide (derivato dell'acido acrilico). L'acrilammide è una potente
neurotossina e nella forma non polimerizzata è facilmente assorbita attraverso
la pelle. Una volta avvenuta la gelificazione, perde la sua pericolosità, in
quanto non è più assorbita. È un supporto molto usato perché ha una porosità
omogenea e riproducibile. Le poliacrilammidi reticolate possono assorbire
acqua, formando dei gel con svariate proprietà.
(2) -Il fenomeno
della CONDENSAZIONE (che innesca la formazione delle nubi) avviene grazie alla
presenza in atmosfera dei Nuclei di Condensazione, sui quali le molecole di
vapore acqueo si vanno ad aggrappare. I
Nuclei di Condensazione sono "particelle igroscopiche che si trovano in
sospensione nell’aria, con dimensioni variabili da < 4/10 di millesimo di
mm. a 10 millesimi di mm.; a partire da circa 20/25 millesimi di mm. in poi,
tendono a ricadere per effetto gravitazionale" (Aitken, 1880). Le nubi
sono costituite quindi da un ammasso di goccioline d’acqua e/o cristalli di
ghiaccio così numerosi da diventare visibili ed hanno un diametro che oscilla
(per convenzione) da pochi micron a 100 micron; oltre i 100 micron (1/10 di
millimetro) si inizia a parlare di gocce di pioggia.
(3) - LQ = Limite di Quantificazione: è la minima
concentrazione di analita nel campione in esame che possa essere individuata
con accettabile precisione ed accuratezza. Di contro, va specificato che ogni
risultato espresso come "
FONTE:
...E PER CHIUDERE UN
ALTRO CASO DEL 2012…
sabato 4 febbraio 2012
Sfere dal cielo
28 gennaio 2012 - Inghilterra - Un uomo, nel Dorset, è
rimasto sconcertato dopo che alcune piccole sfere gelatinose di colore blu sono
cadute dal cielo nel suo giardino. Steve Hornsby, cittadino di Bournemouth, ha
spiegato che erano del diametro di tre centimetri. Le sfere erano piovute nel
tardo pomeriggio di giovedì nel corso di una grandinata.
L’uomo, che ha trovato circa una dozzina di sfere nel
giardino, ha precisato: “Erano difficili da prendere: ho dovuto usare un
cucchiaio per riporle in un vasetto di marmellata. Avevano un guscio esterno
con uno interno più morbido, ma non sprigionavano alcun odore, non erano appiccicose
e non si scioglievano. L’ufficio meteorologico ha asserito che la sostanza
gelatinosa "non è di origine meteorologica".
Josie Pegg, assistente scientifico della Bournemouth
University, ipotizza che si tratti di "uova di invertebrati marini
trasportati da volatili”. Altri scienziati dello stesso ateneo hanno annunciato
di aver risolto l’enigma. Le sfere blu sono composte da sodio poliacrilato, un
polimero asciugante usato nei pannolini e dai giardinieri per assorbire
l’umidità. Le sfere sarebbero poi cadute, insieme con la grandine. Questa
spiegazione è interessante, poiché si potrebbe pensare che siano stati
impiegati polimeri igroscopici.
La dottoressa Hildegarde Staninger, prima che si
pronunciassero gli ordinari britannici, aveva già intuito che si potesse
trattare di polimeri. La ricercatrice californiana, infatti, ha ventilato
l’ipotesi che siano capsule formate da idrogel: un idrogel è un colloide
formato da catene polimeriche di molecole disperse in acqua, il cui contenuto
in acqua può superare il 99%. Possono formare idrogel diversi composti
naturali, come nel caso dell'alga, nota come agar agar e di varie molecole
polisaccaridiche, ma anche composti artificiali come i siliconi e la poliacrilammide,
un polimero brevettato dalla nefasta Monsanto con il nome commerciale di
“Krillium” ed adoperato in agricoltura, ufficialmente per
favorire la crescita delle piante. Sia come sia, non saremo molto lontani dalla
verità, se, nel singolare fenomeno, vedremo lo zampino dei soliti noti...
Fonti: S. Morris, Blue balls mystery solved by scientists,
2012; Terrarealtime, Inghilterra: misteriose sfere gelatinose , 2012
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"L'UOMO KOSMICO", TEORIA DI UN'EVOLUZIONE NON RICONOSCIUTA
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