domenica 12 gennaio 2014

LA GRANDE PIRAMIDE DI CHEOPE: RICERCATORI TEDESCHI FANNO INFURIARE LE AUTORITA' EGIZIANE



LA GRANDE PIRAMIDE E LA DIATRIBA PER LA SUA  DATAZIONE, SI ARRICCHISCONO DI UN ULTERIORE E ROCCAMBOLESCO EPISODIO CHE E’ ACCADUTO NELL’APRILE DELLO SCORSO ANNO.
RINGRAZIAMO L’AMICO ADRIANO FORGIONE CHE NEL NUMERO ATTUALMENTE IN EDICOLA (63-1-2014) DELLA RIVISTA FENIX RIASSUME IN BREVE LA VICENDA.

di: Adriano Forgione




Tra le news di questo numero, a pag. 9, abbiamo pubblicato la notizia che alcuni archeologi tedeschi avrebbero vandalizzato la Grande Piramide di Cheope al fine di retrodatarla. Trattandosi di un argomento sensibile, tutto questo ha generato un vespaio di polemiche tra gli addetti ai lavori. Fino a poco prima di andare in stampa le notizie erano molto vaghe. Alcuni parlavano di studenti, altri che si trattasse di archeologi appartenenti a istituzioni accademiche. Tutto questo ha generato una quantità di domande sulla vicenda, che ad oggi sono ancora senza risposta. Tuttavia siamo in grado di gettare un po’ di luce su quanto accaduto. I due personaggi coinvolti sono Dominique Görlitz e Stefan Erdmann (insieme al regista Frank Höfer), ricercatori alternativi che sembrano aver ricevuto regolare permesso per accedere alla Grande Piramide il 17 aprile 2013, tra le ore 06:00-08:00. I due non sembrano essere ufficialmente affiliati a nessuna istituzione, piuttosto sono, come noi, studiosi di “storia occulta” e, da quanto si apprende tramite diverse fonti internet, sono convinti (e non sono gli unici in tal senso) che la Grande Piramide sia molto più antica rispetto a ciò che attualmente si crede e si dichiara ufficialmente (2750 a.C. ca). Sia Dominique Görlitz che Stefan Erdmann sembrano essere interessati ad aspetti quali antichi astronauti e società segrete. Il loro viaggio in Egitto era apparentemente parte della produzione di un documentario, attualmente ancora in lavorazione, intitolato Das Projekt Cheope (Il Progetto Cheope), per il quale hanno instaurato una raccolta volontaria di fondi. Ecco quanto da loro dichiarato recentemente: «Il gruppo di ricerca intorno al dr. Dominique Goerlitz , Stefan Erdmann e il regista Frank Hoefer (NuoViso) sta lavorando in modo indipendente e senza grandi sponsor alle spalle. Fino ad ora una parte del budget è stata finanziata privatamente. Esso prevedeva le riprese per diversi giorni in Egitto, così come gli esami della Camera del Re e delle camere di scarico al di sopra di essa.

Questo ci ha già permesso di prelevare campioni dal cartiglio con il nome del re presente in una delle camere. 


Inoltre, rimaniamo in contatto con un istituto di prestigio per le analisi di laboratorio in Germania, che sta esaminando i campioni del cartiglio (...) Grazie alle costose e difficili autorizzazioni per poter filmare in Egitto abbiamo potuto ottenere gli importanti campioni, come documentato dai nostri filmati». Molti dei video associati al progetto su Youtube sono stati oscurati da quando la controversia è esplosa, ma nel momento in cui scrivo è ancora attivo il link di un filmato (http://www.youtube.com/watch?v=a-8E8hShPbI#t=97) che mostra le riprese del danneggiamento (in alto) che è stato perpetrato ai danni del monumento. Ci sono un paio di cose da sottolineare. In primo luogo, il prelievo di materiale nel video sembra non avvenire dal famoso cartiglio di Cheope, come è stato contestato dalle autorità egizie, ma un po’più a destra. Forse sono state grattate più aree? In secondo luogo, immediatamente prima della scena citata vengono mostrati i due studiosi salire una scala nella Camera del Re. Il cartiglio grattato però non è accessibile dall'interno di tale camera, quindi non so cosa stessero facendo lì con quella scala, a meno che non stessero “posando” per una ripresa più sensazionalistica. Ciò che però è più interessante è che i due sono stati in grado di portare la scala nella Grande Piramide, cosa impossibile senza concessioni e ciò sembra confermare il fatto che abbiano ottenuto davvero dei permessi ufficiali (li hanno avuti anche per prelevare il materiale?). Sono state già arrestate 6 persone per questo e l’Interpol ha già chiesto alle autorità egizie di espellere per sempre dall’Egitto i tre tedeschi, che così non potranno portare a termine quanto iniziato. Ho tanto la sensazione che qualcuno stia preparando il ritorno del faraone Hawass che ha già delirato, accusando assurdamente Robert Bauval attraverso l’Al Masry Al Youm, di essere la mente “sionista” (!) di questa organizzazione. Aborrendo tali affermazioni del redivivo Hawass, allo stato delle cose attendiamo di sapere anche il punto di vista dei coinvolti, dato che spesso in Egitto “si rigira la frittata” su argomenti come questi. Sono stato sempre in prima linea nel credere che la Piramide (come altri monumenti in Egitto) sia più antica e spero che questo venga davvero provato quanto prima.


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