giovedì 24 settembre 2020

RODENT RESEARCH 19: LA GENETICA PER I FUTURI VIAGGI SPAZIALI

 


Questi super topi potrebbero aiutare gli astronauti a salvare muscoli e ossa

Un esperimento della Nasa condotto tra la Stazione spaziale internazionale e i laboratori a Terra ha dimostrato che bloccare certi ormoni nei topi protegge dalla perdita di densità muscolare e ossea. Un effetto che potrebbe rivelarsi molto utile per la salute degli astronauti

Potremmo definirle delle campionesse di body building del mondo murino, anche se la loro straordinaria forma fisica non è proprio tutta natura. Alcune topoline sono state modificate geneticamente o dopate per manipolare la loro crescita muscolare e aiutare gli scienziati della Nasa a capire meglio gli effetti della microgravità su ossa e muscoli. Inviate nello Spazio a dicembre, hanno trascorso circa un mese sulla Stazione spaziale internazionale (Iss) e sono tornate a casa salve (grazie Crew Dragon) e sane. Anzi, più che sane: a differenza di quanto avviene di solito, gli animali manipolati hanno pressoché mantenuto massa muscolare e ossea o avuto tempi di recupero più rapidi. Che la strategia possa servire anche per gli esseri umani?

L’esperimento Rodent Research-19

Nell’articolo pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences , gli scienziati della Nasa descrivono i risultati dell’esperimento denominato Rodent Research-19.

A dicembre 40 giovani femmine di topo sono state inviate alla Iss per prendere parte a un esperimento per studiare gli effetti della microgravità su muscoli e ossa. In realtà si sa già che la permanenza nello Spazio comporta una significativa perdita di densità muscolare e ossea (è il motivo per cui gli astronauti si allenano ogni giorno): lo scopo, in questo caso, era capire se intervenendo sui meccanismi di formazione dei tessuti (in particolare sulle vie di segnalazione della miostatina e dell’activina) il problema possa essere prevenuto.

Tra gli animali spediti dalla Nasa, infatti, c’erano sia topoline normali, sia 8 campionesse di body building, grandi il doppio delle compagne, geneticamente modificate per bloccare le vie ormonali di miostatina e activina.

Monitorando gli animali sia durante la loro permanenza sulla Iss sia una volta tornati a Terra, e confrontandole con gli animali rimasti sul nostro pianeta, i ricercatori hanno constatato che le topine modificate geneticamente avevano pressoché mantenuto la massa muscolare e la densità ossea, mentre le compagne del gruppo di controllo avevano subito significative ripercussioni.

Un terzo gruppo di animali non modificati, poi, è stato sottoposto a un trattamento farmacologico per bloccare gli ormoni e verificare gli effetti di una eventuale terapia. Questi esemplari nello Spazio hanno mantenuto, se non addirittura aumentato, la propria massa ossea e muscolare e una volta tornati a Terra hanno recuperato più in fretta le capacità di reggere il peso corporeo.

Un aiuto per gli astronauti (e non solo)


Aver avuto prova che intervenire sull’azione di miostatina e activina ha l’effetto ricercato, spingerà gli scienziati a capire meglio i meccanismi di formazione di muscoli e ossa per sviluppare strategie per modularli, evitando effetti collaterali.

Esistono già infatti dei farmaci sperimentali per aiutare le persone affette da distrofie e altre condizioni a conservare muscoli e ossa, ma negli studi sono emersi effetti collaterali che sono chiaro indizio di come le molecole utilizzate per bloccare miostatina e activina in realtà agiscano anche su altri bersagli.

La sfida è capire come migliorare i farmaci che abbiamo.

“La nostra speranza è che questi possano essere utilizzati sia per gli astronauti durante lunghi viaggi nello spazio sia per le persone sulla Terra che soffrono di perdita muscolare e ossea“, hanno commentato gli autori della ricerca. “C’è ancora molto lavoro da fare a questo proposito, ma crediamo che questo tipo di strategia sia promettente”.

da:

https://www.wired.it/scienza/spazio/2020/09/09/super-topi-muscoli-astronauti/?refresh_ce

 

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