giovedì 25 giugno 2020

"IL PRINCIPIO DI MEDIOCRITA' "...FINALMENTE CE NE SIAMO ACCORTI?



L'universo è molto più grande di quanto si pensava prima della scoperta di Edwin Hubble che alcune formazioni, che venivano considerate delle nebulose, sono in realtà galassie esterne alla Via Lattea. Il loro numero è stimato attualmente in oltre 100 miliardi.

L'esistenza di altri sistemi planetari, confermata dalla scoperta di diversi pianeti extrasolari, rende probabile l'esistenza di altri pianeti del tutto simili alla Terra.

La maggioranza della comunità scientifica concorda ormai nel ritenere l'origine e l'evoluzione della vita come un fenomeno naturale, che si verifica necessariamente ogni qual volta esistano determinate condizioni fisico-chimiche. Viste le dimensioni dell'universo, è del tutto probabile che esse si verifichino o si siano verificate in molti altri casi. Questo dato è supportato dal principio antropico forte.

Tra i maggiori sostenitori del principio di mediocrità, specialmente per quanto riguarda l'esistenza di vita evoluta al di fuori della Terra, vi sono gli astronomi Carl Sagan e Frank Drake.
Il principio di mediocrità è opposto all'ipotesi della rarità della Terra, secondo la quale la nascita ed evoluzione della vita sulla Terra ha richiesto una combinazione estremamente improbabile di eventi e circostanze astrofisiche e geologiche.

Da: wikipedia


PER APPROFONDIMENTI:



LA NOTIZIA ATTUALE:

Siamo soli nell’universo? Parla l’Università di Nottingham: “36 civiltà intelligenti popolano la Via Lattea”.

A circa 17mila anni luce da noi, nella nostra galassia, potrebbero esistere dozzine di forme di vita intelligente. Lo rivela uno studio dell’Università di Nottingham.

Che probabilmente il nostro non è l’unico pianeta a essere popolato nell’intero universo lo avevamo già immaginato. Ora è stata sviluppata una teoria che corrobora questa tesi: non solo l’uomo non sarebbe solo nell’universo, ma addirittura non sarebbe l’unica forma di vita intelligente presente nella Via Lattea. L’Università di Nottingham ha realizzato una ricerca secondo cui la nostra galassia sarebbe popolata da almeno 36 civiltà intelligenti. I dettagli ce li racconta il Daily Star.

Potrebbero essercene addirittura 36 e a una distanza di circa 17mila anni luce dal nostro pianeta. Questo significa che con le tecnologie di cui disponiamo attualmente è praticamente impossibile captare un qualche segnale proveniente da queste civiltà. In futuro, grazie a un avanzamento delle conoscenze, il contatto che in tantissimi auspicano di trovare (per poter così provare l’esistenza degli extraterrestri) potrebbe diventare possibile.

Il calcolo realizzato dagli scienziati che hanno partecipato alla ricerca guarda al dato evoluzionistico. In pratica, ipotizzando che lo sviluppo della vita sugli altri pianeti segua una via similare a quella seguita dallo sviluppo della vita sulla Terra, 36 civiltà intelligenti dovrebbero già esistere ed emettere segnali radio nell’universo. Ha spiegato il professore di Astrofisica Christopher Conselice (colui che ha guidato la squadra):
“Dovrebbero esserci almeno alcune dozzine di civiltà attive nella nostra Galassia, supponendo che occorrano cinque miliardi di anni affinché la vita intelligente si formi su altri pianeti, come sulla Terra. L’idea guarda all’evoluzione, ma su scala cosmica. Chiamiamo questo calcolo limite copernicano astrobiologico.”


Cos’è il limite copernicano astrobiologico? Si tratta di un approccio che adatta la teoria dell’evoluzione e che si basa su due assunti. Il risultato vuole che nei pianeti che come la Terra insistono sull’orbita abitabile di una stella (e che possiedono la giusta distribuzione di elementi) la vita si sviluppa in un tempo che varia dai 4,5 ai 5,5 miliardi di anni (da calcolarsi dal momento della formazione del pianeta).

Nonostante ciò, la nostra potrebbe essere davvero l’unica forma di vita intelligente esistente nella Via Lattea. Questo perché le probabilità che esistano stelle che abbiano una massa similare a quella del Sole sono molto basse, e dunque le stelle ospiti sarebbero nane rosse (instabili).

DA:


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SONO EDIZIONI OmPhi Labs








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