Ecco la teoria dell'universo
sferico: possibile o solo una fantasiosa ipotesi?
Gli astrofisici spesso elaborano
delle teorie alquanto fantasiose, che proprio per questo spesso non sono ben
accolte dalla comunità scientifica oppure perchè troppo complesse. Ma una nuova
ricerca che suggerisce che l’universo sia in realtà un ambiente chiuso,
abbandonando la teoria dell’universo piatto e dell’universo “a ciambella”,
quest’ultima forse mai davvero presa in considerazione. Un team internazionale
di astronomi, guidato da Eleonora Di Valentino dell’Università di Manchester,
ha analizzato una serie di dati raccolti lo scorso anno dal satellite Planck,
dell’Agenzia Spaziale Europea.
L’affascinante teoria sarebbe
sostenuta dai dati raccolti dal satellite Planck, ne 2018
Contrariamente alla diffusa
teoria secondo cui l’universo è piatto, Di Valentino e il suo team sono giunti
alla conclusione che l’universo possa essere invece una sfera curva, chiusa ed
espandibile. Questa teoria trova il suo fondamento nella teoria della
relatività di Albert Einstein e, più specificamente, in un fenomeno noto come
“lente gravitazionale”, in cui la gravità arriva a piegare la luce. L’indizio
principale dietro l’universo curvo è emerso quando Di Valentino e il suo team
hanno analizzato il Cosmic Microwave Background.
Il CMB è la radiazione residua
del Big Bang, evento che collochiamo al momento della nascita di tutto ciò che
conosciamo. Più semplicemente, potremmo paragonarlo ad una luce fioca che
permarrebbe anche se spegnessimo tutte le altre fonti di luce nell’universo. I
dati del satellite Planck mostrano che questo fenomeno ha dato vita ad una
sorta di anomalia, nota come Alens. “Un universo chiuso può fornire una
spiegazione fisica di questo effetto“, hanno scritto i ricercatori.
Ad oggi, non è possibile
confermare la plausibilità di un universo curvo e sferico, ma con l’affinarsi
delle conoscenze scientifiche, tra qualche anno potremmo avere risposte diverse.
Tuttavia, individuare dati ed
elementi che concretamente possano dare sostegno ad una teoria del genere è più
facile a dirsi che a farsi, soprattutto in un campo insidioso come quello
dell’astrofisica; infatti, tutto ciò che conosciamo, che abbiamo studiato e
analizzato riguardo la forma del nostro universo, conferma che i nostri
concetti alla base del modello dell’universo piatto sono corretti. Ad esempio,
lo studio sulla materia oscura, che svolgerebbe un ruolo di primo piano
nell’espansione dell’universo, non si adatta alla teoria dell’universo curvo.
Una precedente analisi dei dati
di Planck del 2018 ha trovato indizi che suggeriscono la plausibilità di un
universo curvo, ma gli astrofisici George Efstathiou e Steven Gratton hanno
concluso che c’erano “prove evidenti a supporto di un universo spazialmente
piatto“. Per ora, quindi, sembra che la teoria dell’universo curvo sia da
confutare, ma con nuovi dati e grazie a ricerche sempre più approfondite, col
passare del tempo potremmo forse trovare una risposta al grande quesito della
forma del nostro universo.
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DI MARCO LA ROSA
SONO EDIZIONI OmPhi Labs
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