sabato 26 gennaio 2019

LA "NUOVA" FISICA - LEZ. N.1

INIZIAMO OGGI CON QUESTO POST, L’INTRODUZIONE E L’APPROFONDIMENTO DI NUOVI E RIVOLUZIONARI CONCETTI DI FISICA. MI RENDO PERFETTAMENTE CONTO CHE LE TEORIE ESPRESSE RISULTERANNO OSTICHE, ASSOLUTAMENTE SPECIALISTICHE E OVVIAMENTE COMPLICATE, E QUINDI PER ESPLICITA AMMISSIONE DEL DR. GIUSEPPE COTELLESSA, ANCHE BISOGNOSE DI UN CONTRADDITTORIO CHE FINO AD ORA NON SI E’ POTUTO FARE PER UNA SOSTANZIALE MANCANZA DI INTERESSE…
DIAMO QUINDI VOCE E VISIONE ANCHE SU QUESTO BLOG, NELLA SPERANZA CHE IN FUTURO SI POSSA PROGREDIRE ATTRAVERSO UN COSTRUTTIVO DIBATTITO.

MARCO LA ROSA


 APPROFONDIMENTO E REVISIONE DEI CONCETTI FONDAMENTALI DI FISICA

LEZIONE  -1-

del Dott. Giuseppe Cotellessa 

Sir Isaac Newton ai suoi tempi non conosceva l'esistenza delle cariche elettriche positiva e negativa. Ha impostato la fisica inventando il concetto di massa. Successivamente è stata scoperta la carica elettrica. Questi due mondi, meccanico ed elettrico, hanno coesistito insieme come due mondi separati. Anche oggi non è ancora possibile unificare la forza gravitazionale con quella elettrica. E' necessario fare degli approfondimenti per cercare di comprenderli meglio.
E' noto che in campo meccanico esistono grandezze fondamentali come l'energia cinetica

1) Ec = 1/2mv2
e la quantità di moto
2) p=mv
Non esistono grandezze equivalenti nel mondo elettrico dell'energia cinetica meccanica
3) Ec = 1/2qv2
e della quantità di moto elettrico
4) p=qv

Altre considerazioni importanti:

Einstein ha compreso che il valore della massa non è costante ma funzione della velocità nella relatività ristretta e che inoltre la massa è solo una forma di energia

5) E =mc2

Inoltre non esistono masse negative e positive. Se consideriamo la carica elettrica q dobbiamo constatare:

1) che il suo valore è indipendente dalla velocità della particella
2) la carica elettrica non è una forma di energia
3) esistono cariche elettriche positive e negative.

Queste semplici considerazioni fanno supporre che bisogna considerare l'esistenza della massa meccanica m in modo simile alla esistenza del campo magnetico H. Gli effetti magnetici non sono dovuti all'esistenza di poli magnetici isolati ma è un effetto dovuto al movimento della carica elettrica. Così la massa dovrebbe essere un effetto di qualche proprietà della carica elettrica. Comprendere i legami tra proprietà delle cariche elettriche e l'esistenza ed il valore della massa (a riposo ed in movimento) dovrebbe costituire il più grandioso sforzo della fisica negli anni a venire per comprendere veramente la realtà fisica del mondo. Altrimenti l'umanità  rischia di fare giganteschi sforzi sperimentali con consumo inutile di gigantesche risorse economiche destinati al fallimento.

Per ultimo ma non meno importante è la seguente considerazione:

(1) Per circa 130 anni, dal 1889, la misura del chilo è stata ottenuta attraverso una bilancia tradizionale, costituita da un cilindro di platino e iridio mantenuto in una campana di tre strati di vetro. Questo prototipo, conservato presso l’International Bureau of Weights and Measures a Sèvres, in Francia, serve a identificare materialmente la massa di un chilogrammo, un parametro di riferimento – un’unità di misura, appunto – per misurare qualsiasi altra massa esistente. Tuttavia, a un secolo di distanza dalla prima misura, questo chilogrammo originale conservato in Francia ha perso circa 50 milionesimi di grammo. Una frazione infinitesimale, che tuttavia può fare una minima differenza, se si considera che copie dell’originale, effettuate successivamente, non hanno perso massa. Anche per questa ragione e per ottenere una misura ancora più precisa, gli scienziati hanno pensato di optare per un metodo tanto impeccabile quanto complesso. L’idea è quella di utilizzare una bilancia di Planck, che possa essere impiegata in tutto il mondo: potrebbe essere utile, per esempio, alle aziende farmaceutiche per misure di grande precisione come quelle per dosare il contenuto di farmaci e prodotti medici, nonché in ambito forense, per misure tossicologiche e in vari altri settori. La costante di Planck è fissata ed è esattamente pari a 6.62607015×10-34 chilogrammi per metro quadro al secondo, una misura che contiene al suo interno il chilogrammo e da cui questa misura stessa può essere estrapolato. Ma l’impresa non è affatto semplice. In pratica, un peso posto da un lato deve essere bilanciato da una forza elettrica dall’altro lato. Tale forza è strettamente legata con la costante di Planck ed è direttamente associata anche alla misura del chilogrammo. Una misura è stata svolta dall’Università a Ilmenau, in Germania, ma diversi gruppi in tutto il mondo hanno messo a punto la bilancia, ad esempio anche un gruppo coordinato dal Nist statunitense che ha pubblicato uno studio sulla rivista Aip. Quest'ultimo approfondimento del sistema metrologico internazionale è un piccolo contributo alla soluzione del problema, ma non costituisce ancora la vera soluzione del problema ancora tutta da impostare.


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