Il modulo Columbus sulla Stazione Spaziale
Internazionale, il centro di ricerca europeo nello spazio. Negli ultimi 10
anni, è stato utilizzato dagli astronauti per condurre esperimenti su se stessi,
coltivare piante e persino sviluppare nuovi metalli: scopriamone di più. Dieci
anni fa, Columbus è stato lanciato nella stiva dello shuttle Atlantis. Il primo
laboratorio europeo in orbita è stato costruito per la Stazione Spaziale
Internazionale. Ora è un proficuo luogo di lavoro, il preferito dall'astronauta
italiano Paolo Nespoli, recentemente tornato dallo spazio.
PAOLO NESPOLI, ASTRONAUTA:
"Per un astronauta europeo,
è un po' come essere a casa: per definizione, quando un astronauta europeo vola,
è responsabile di Columbus, del laboratorio stesso, il che significa
mantenerlo, assicurarsi che tutto proceda al meglio". Dieci anni fa,
l'astronauta Leopold Eyharts era sulla navetta per supervisionare
l'installazione. Il modulo pesa ben 10 tonnellate.
LEOPOLD EYHARTS, ASTRONAUTA:
"Sono stato fortunato a far
parte di questa missione ed essere il primo astronauta europeo ad entrare nel
Columbus, in pratica è il posto principale a bordo della Stazione Spaziale
Internazionale, il modulo all'interno è molto ben organizzato: è un vero
laboratorio scientifico". "Qui abbiamo un ambiente di microgravità
permanente, quindi possiamo fare esperimenti con una lunga esposizione alla
microgravità, è un'autentica infrastruttura scientifica". La crescita
delle piante rappresenta un esempio di come gli esperimenti a lungo termine
possano produrre risultati rivoluzionari, che potrebbero aiutare a nutrire gli
astronauti nello spazio in futuro.
ANN-IREN KITTANG JOST,
RESPONSABILE RICERCA INTERDISCIPLINARE:
"In realtà, possiamo
coltivare piante in microgravità o assenza di peso: le piante possono
adattarsi, possono germogliare dai semi, attraversare l'intero ciclo di vita e
produrre nuovi semi, quindi si adattano abbastanza bene a queste condizioni, il
che è piuttosto affascinante". Un altro esperimento di lunga data sul
Columbus, chiamato Expose, ha visto forme di vita dalla Terra esposte al vuoto
dello spazio, al di fuori del Columbus per diverse settimane.
ELKE RABBOW, ASTROBIOLOGA:
"Tre di queste forme sono
finite dentro la missione Expose sino alla Stazione Spaziale: insieme ad esse,
abbiamo inviato diversi microorganismi, dai batteri ai licheni e anche alcune
larve di animali e, in effetti, quando sono tornati, diversi di questi organismi
erano sopravvissuti". Molti degli esperimenti si svolgono sugli stessi
astronauti, testando muscoli, ossa, sangue e cervello.
Tra le scoperte sorprendenti, il
cervello degli astronauti ha una ridotta attività elettrica e una ridotta
capacità nello spazio, sebbene nessuno sappia esattamente il perché. Un altro
studio a lungo termine, chiamato Dosis, ha creato una mappa 3D dei cambiamenti
abbastanza significativi nei livelli di radiazioni che gli astronauti
incontrano in diverse parti del modulo Columbus. Si è scoperto, inoltre, che la
dose di radiazioni che i loro corpi ricevono dipende anche da altri fattori.
THOMAS BERGER, RESPONSABILE
GRUPPO RICERCA BIOFISICA CENTRO EUROPEO ASTRONAUTI:
"Poiché Dosis 3D è in
funzione da molto tempo, potremmo anche vedere i cambiamenti nell'ambiente
radiattivo, dovuti al fatto che, ad esempio, la Stazione Spaziale è stata
sollevata di 70 km in altitudine, il che ha cambiato l'ambiente di radiazione:
potremmo vedere le variazioni dovute al ciclo solare, a seconda che il Sole sia
molto o poco attivo". Sperimentare in un ambiente privo di gravità ha
permesso a questi scienziati di sviluppare nuove leghe metalliche, che vengono
ora utilizzate in applicazioni ad alta tecnologia sulla Terra. E mentre a terra
possono controllare e riconfigurare i loro strumenti, in orbita si affidano
interamente all'equipaggio della Stazione Spaziale.
THOMAS VOLKMANN, CENTRO
AEROSPAZIALE TEDESCO:
"Gli astronauti sono
importanti per noi, hanno installato la struttura, cambiato i sistemi delle telecamere,
per determinati esperimenti possiamo aver bisogno di fotocamere ad alta
risoluzione spaziale, o per altri esperimenti abbiamo bisogno di un livello di
frame elevato, tutto ciò è messo in atto dagli astronauti". Columbus è
solo un modulo della Stazione Spaziale Internazionale, con a bordo anche
laboratori americani, giapponesi e russi. La piattaforma, fondata da un modulo
russo nel 1998, dovrebbe funzionare anche nel prossimo decennio.
LEOPOLD EYHARTS, ASTRONAUTA:
"La Stazione Spaziale
Internazionale è anche un ottimo strumento per preparare il futuro
dell'esplorazione, dal punto di vista medico sullo studio del corpo umano, ma
anche tecnologico, della robotica ed altri tipi di cose utilizzabili
nell'esplorazione futura".
PAOLO NESPOLI, ASTRONAUTA:
"È incredibile che in uno
spazio relativamente piccolo, perché alla fine si tratta di un modulo, grande
quanto una stanza, puoi fare tutto ciò che vuoi relativamente alla scienza
nello spazio".
Da:
http://it.euronews.com/2018/01/18/space-il-centro-europeo-astronauti-e-il-columbus
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