SEGNALATO DAL DR. GIUSEPPE COTELLESSA (ENEA)
Robot simili all’uomo. Dotati di
braccia, gambe, sensi. La robotica umanoide è un campo di ricerca emergente
destinato a catalizzare nei prossimi decenni l’attenzione e gli sforzi di
scienziati e case costruttrici. Da frontiera fantascientifica – immaginata
dalla letteratura e dal cinema all’inizio del Novecento – a realtà in continua
evoluzione: negli ultimi trent’anni la ricerca robotica ha alzato l’asticella,
costruendo macchine intelligenti antropomorfe in grado di interagire con l’uomo
e di adattarsi all’ambiente circostante. D’altronde, che il destino dei robot
sia quello di vivere in simbiosi con gli esseri umani è scritto nell’etimologia
della parola: fu il drammaturgo ceco Karel Capek ad utilizzarla per primo in
una sua opera per descrivere dei moderni Frankenstein al servizio degli uomini.
Era il 1920. Poi arrivò Isaac Asimov, il padre della narrativa di fantascienza,
con i suoi robot positronici e le tre leggi della robotica, ormai famose. La
robotica umanoide, quella vera, inizia a fare la sua comparsa negli anni
Settanta quando gli ingegneri della Waseda University di Tokyo progetteranno
Wabot-1, il primo robot dotato di braccia, gambe e sensori visivi.
Robotica umanoide: Giappone
all’avanguardia con Asimo:
Proprio in Giappone – che è oggi
uno dei Paesi che sta investendo di più nel settore della robotica umanoide – è
stato progettato e realizzato quello che da molti è considerato il robot più
intelligente del mondo: Asimo. Capace di correre ed evitare ostacoli in
movimento, questo umanoide targato Honda risponde a semplici comandi vocali,
riconosce i volti e le voci di un gruppo ristretto di persone e riesce persino
a dosare la forza per afferrare gli oggetti. La robotica umanoide nella sua
migliore espressione.
Si chiama invece Pepper robot ed
è già entrato in migliaia di case giapponesi, al prezzo di circa 1500 euro, il
social robot creato dagli ingegneri francesi di Aldebaran Robotics (che adesso
si chiama Softbank Robotics): un umanoide in grado di dialogare e leggere le
nostre emozioni. Le sue caratteristiche lo rendono utile anche al di fuori
delle mura domestiche: alcune aziende, infatti, lo hanno già testato come
commesso.
Possiede analoghe capacità
relazionali RoboThespian, l’umanoide che si può prendere in affitto per
spettacoli o manifestazioni commerciali. A differenza di Asimo e Pepper, non
cammina ma parla, canta e balla. RobotThespian è stato realizzato da Enginereed
Arts, che ha progettato e sta perfezionando anche Socibot e Byrun.
Nao è un’altra creatura di
Aldebaran Robotics ed è quanto di meglio possa offrire oggi il campo della
robotica educativa. Una piattaforma didattica programmabile che è stata
sperimentata anche in diverse scuole italiane, anche se il suo costo resta
ancora relativamente alto
Nadia Thalmann è l'unica persona
al mondo ad avere un alter ego robotico: Nadine. Nadine è un robot umanoide che
ha le sue stesse sembianze: capelli castani, pelle chiara e morbida, lo stesso
taglio della bocca e degli occhi, che si aprono e chiudono ritmicamente. Nadine
è in grado di svolgere una serie di funzioni: risponde a qualunque domanda, si
muove (pur restando sempre seduta) in modo appropriato rispetto, per esempio, a
una mano tesa o a un saluto, riconosce le persone e, almeno fino a un certo
punto, il loro comportamento.
Non può ancora ingannare nessuno
sulla propria identità di robot, ma secondo la professoressa Thalmann il giorno
in cui il test di Touring verrà superato da una macchina in realtà non è
lontano. E molte persone, dice, penseranno che i robot come Nadine possano
provare sentimenti e dovranno essere educate su questo. Nadia Thalmann ha
realizzato Nadine e altri robot-aiutanti all'Institute for Media Innovation che
dirige alla Nanyang Technological University di Singapore. Da trent'anni è
impegnata nella realizzazione di umanoidi, ma si è occupata anche di realtà
virtuale e ha studiato psicologia e fisica quantistica.
Da:
http://www.lescienze.it/news/2016/10/29/video/thalmann_robot_umanoidi-3288289/1/
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DI MARCO LA ROSA
SONO EDIZIONI OmPhi Labs
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