martedì 23 febbraio 2016

L'ARCA DELLA TRIBU' PERDUTA DEI LEMBA




SEGNALATO DA GIANLUCA VIAPPIANI (CENTRO CULTURALE DI RICERCHE ESOBIOLOGICHE GALILEO)

Fonte: sito di consulenza ebraica

L’Arca della tribù perduta dei LEMBA

Non tutti sanno che di arche ne esistevano anche copie. Alcune avevano una forma più piccola, venivano portate in battaglia sostenute sempre con due pali e avevano le stesse proprietà. Una era in possesso dei Lemba, una delle tribù scomparse di Israele. I Lemba sono stati scoperti e studiati da poco tempo, tuttora hanno usanze ebraiche e nella maggior parte di loro è stato scoperto un gene del DNA della tribù sacerdotale dei  Cohen, inoltre il loro DNA differisce completamente dalle altre popolazioni vicine.
Le copie dell'arca chiamate «ngoma» venivano portate in battaglia e sembra avessero le stesse caratteristiche e poteri dell'originale. La forma era differente, una specie di grosso catino o tamburo sorretto da due aste perchè non poteva toccare terra. Attualmente l’arca dei Lemba è custodita nel museo di Scienze umane ad Harare in Zimbawe. La riscoperta dei lemba si deve al Professor  Tudor Parfitt, docente presso la prestigiosa School of Oriental and African Studies di Londra, che nel 1999,  grazie all'analisi del Dna, aveva identificato la tribù scomparsa dell'Africa meridionale come una diretta discendente della stirpe sacerdotale israelita dei Cohen. Ora Parfitt, partendo dalla credibilità di quel marcatore genetico scoperto nei Lemba ha approfondito le loro tradizioni orali, in cui ricorre un oggetto a forma di tamburo chiamato «ngoma lungundu» usato per custodire oggetti rituali e dotato di proprietà quasi divine. Particolare cruciale: il contenitore era montato su staffe inserite in appositi anelli. Come l'arca, era troppo sacro per toccare il terreno ed emetteva un «fuoco di Dio» in grado di uccidere i nemici e, occasionalmente, anche gli stessi Lemba. Un anziano Lemba ha raccontato a Parfitt: « L'arca, veniva dal tempio a Gerusalemme. L’abbiamo portata qui in Africa». La tesi, contenuta nel libro che il professore ha pubblicato nel 2009 presso HarperOne, «The Lost Ark of The Covenant: Solving the 2,500-Year Mystery of the Fabled Byblical Ark»


 e in un documentario di History Channel, ritrasmesso sui canali satellitari Sky proprio nei giorni scorsi (ndr – MLR). Parfitt ha ri-trovato ( con non poca difficoltà ed anche pericolo personale),  il misterioso catino -tamburo con il fondo bucato e annerito da bruciature sul quale erano evidenti i resti di anelli sui lati e un rilievo di canne incrociate che secondo lui rimanda a un particolare dell'Antico Testamento, nel museo di Scienze umane ad Harare in Zimbawe.



 La tradizione Lemba sostiene che lo «ngoma» originale si sia auto-distrutto circa 400 anni fa, ed è stato successivamente ricostruito dai sacerdoti della tribù sui suoi stessi resti: «Non ci sono molti dubbi che l'oggetto ritrovato sia l'ultima cosa sulla Terra che discende direttamente dall'arca di Mosè», dice il professore. Nella tradizione orale della tribù africana si venera una località chiamata Senna. Parfitt l'ha trovata: è una città sepolta nello Yemen. Da qui, ipotizza lo studioso, la tribù d'Israele emigrata sarebbe in qualche modo diventata custode dell’Arca intorno all'VIII secolo dell'era cristiana (quando, secondo alcune testimonianze, essa si trovava in Arabia), e sarebbe poi stata portata in Africa via mare seguendo la costa.



SE TI E' PIACIUTO QUESTO POST NON PUOI PERDERE:

LA VERA "GENESI" DELL'UOMO E' COME CI HANNO SEMPRE RACCONTATO? OPPURE E' UNA STORIA COMPLETAMENTE DIVERSA?

"L'UOMO KOSMICO", TEORIA DI UN'EVOLUZIONE NON RICONOSCIUTA"
" IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: LA VERA GENESI DELL'HOMO SAPIENS"
DI MARCO LA ROSA
SONO EDIZIONI OmPhi Labs





                             http://marcolarosa.blogspot.it/p/come-fare-per.html 

Nessun commento:

Posta un commento