giovedì 31 dicembre 2015

NIKOLA TESLA E L’EVIDENZA DELL’ETERE


COME SAREBBE OGGI IL NOSTRO MONDO SE TESLA AVESSE VINTO SU TUTTI I FRONTI ?

"La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità".
                                      (Nikola Tesla - Smiljan 1856 - New York 1943)

di Marco La Rosa

L’ETERE è Il mezzo per cui il grande Architetto ha potuto manifestare l’Universo visibile. Il Cosmo dunque è multidimensionale poiché l’etere vibra simultaneamente ma diversamente per ognuna delle infinite dimensioni che coesistono senza conflitto. E’ plausibile quindi ipotizzare che le multiformi vibrazioni eteriche all’interno di ciascuna dimensione, generino la materia sia animata che non ed infondano energia infinita ed intelligente , l’energia vitale, quella che crea ordine. Ecco perché l’Universo, contrariamente alle previsioni della fisica classica, non sta andando verso l’entropia, il disordine e la morte ma, piuttosto, verso la neghentropia, l’ordine e la vita. l’Etere fin dall’antichità è  stato percepito e compreso come emanazione divina o spirituale, intelligente e onnipresente che genera ed orienta i campi energetici universali. E’ molto importante quindi comprendere che i nostri antenati conoscevano meglio di noi l’energia vitale che si ottiene per attivazione dell’Etere:  prana, Ki, pneuma,  Od, Orgone, Mana… solo per citarne alcuni. Ora sappiamo che la cosiddetta scienza “eterica” o “campo del punto zero” è l’unico modello veramente adattabile all’Universo perché è ormai evidente che combaci con le prove “scientifiche scomode”che sono ora disponibili. Le attuali teorie che operano con questi concetti: la “Fisica Sequenziale”, la “Cinetica Sub-quantica”, la Termodinamica del Non-equilibrio”, la “Teoria del Sistema Generale”, la “Teoria del Sistema Reciproco”, la “Teoria dell’Universo Armonico”, la “fisica dell’onda scalare di Maxwell/Whittaker”, la “Fisica Iperdimensionale” e tutte le varie “Teorie del Campo Unificato” concordano sull’evidenza che la nostra realtà fisica emerge da questa “sostanza energetica nascosta”, che crea tutto ciò che vediamo e percepiamo.

L’ETERE, L’ENERGIA LIBERA E L’OSTRUZIONISMO DELLE LOBBY DI POTERE

Il concetto di “etere” nelle teorie e negli esperimenti di Nikola Tesla.

Nikola Tesla iniziò la sua carriera con studi e ricerche assolutamente innovative per il tempo, ma tutto sommato comprensibili ed accettabili dal sistema scientifico ed economico-finanziario, poiché erano ampiamente remunerative e monetizzabili, ma soprattutto perché permettevano una capillare diffusione che preludeva ad un commercio di monopolio per gli allora emergenti gruppi di controllo economico-sociale. Successivamente però, l’anima geniale ed altruista di Tesla ebbe la meglio ed iniziò a sviluppare ricerche di natura notevolmente più avanzata ma che avrebbero sconvolto completamente gli equilibri economico – sociali del mondo capitalista - speculativo in piena ascesa. Proprio in questo periodo Tesla ebbe intuizioni uniche e  si trovò ad aprire porte ignote a chiunque. Egli, nel corso di esperimenti sull’elettricità scoprì proprietà che emergendo improvvisamente causavano effetti strani e peculiari, ma che opportunamente manipolati e veicolati potevano essere trasmessi dappertutto ed a grande distanza, con notevole vantaggio del progresso e benessere globale. 



  Egli denominò questa forza creativa “etere”:  “L’etere è portatore di luce e riempie ogni spazio, l’etere agisce come forza creativa che dà la vita. Viaggia in “turbini infinitesimi” (“micro eliche”) prossime alla velocità della luce, divenendo materia misurabile. La sua forza diminuisce e arriva a terminare del tutto, regredendo in materia, secondo una specie di processo di decadimento atomico […] Ogni atomo ponderabile è differenziato da un fluido tenue, che riempie tutto lo spazio meramente con un moto rotatorio, proprio come fa in vortice di acqua in un lago calmo. Una volta che questo fluido – ovvero l’etere – viene messo in movimento, esso diventa grossolana materia. Non appena il suo movimento viene arrestato la sostanza primaria ritorna al suo stato normale […] Può allora accadere che, se riesce in qualche modo a imbrigliare questo fluido, l’uomo possa innescare o fermare questi vortici di etere in movimento in modo da creare alternativamente la formazione e sparizione della materia. Dunque al suo comando, quasi senza sforzo da parte sua, vecchi mondi svanirebbero e nuovi mondi entrerebbero nell’esistenza. L’uomo potrebbe così alterare le dimensioni di questo pianeta, controllare le sue stagioni, aggiustare la sua distanza dal sole, guidarlo nel suo viaggio eterno lungo l’orbita di sua scelta, attraverso le profondità dell’universo. Egli potrebbe far collidere i pianeti e creare i suoi soli e le sue stelle, il suo calore e la sua luce, egli potrebbe dare origine alla vita in tutte le sue infinite forme. Dare origine alla nascita e alla morte della materia sarebbe il più grande degli atti umani, cosa che darebbe all’uomo una conoscenza profonda della creazione fisica; tutto questo gli permetterebbe di compiere il suo destino ultimo”.  Di conseguenza secondo Tesla il campo gravitazionale terrestre è dovuto allo spostamento del pianeta attraverso l’Etere: “quando la materia solida viaggia attraverso lo spazio, subisce il vento dell’etere e le differenze in potenziali elettrici provocano dei cambiamenti nel dislocamento elettromagnetico all’interno della massa e del vento dell’etere. Il campo elettrico della terra crea il dislocamento magnetico all’interno dell’etere e lo accumula all’interno del campo elettrico della terra. La differenza tra il dislocamento magnetico all’interno di una massa ed il dislocamento magnetico fuori della massa dell’etere è la gravità”. 


Purtroppo queste sue scoperte avvennero proprio in concomitanza al famoso esperimento, dei fisici Michelson e Morley ed alla nuovissima teoria della relatività di Albert Einstein, che avevano messo fuori causa (erroneamente ed anche volutamente in malafede,  ma questo lo sappiamo bene solamente oggi) sul piano accademico e quindi scientifico,  l’esistenza dell’ etere. Da questo momento in poi Nikola Tesla si trovò completamente solo a combattere una battaglia impari per contrastare i suoi avversari più speculatori economici che scienziati. Molto autorevole e qualificato, a questo proposito, il parere del noto fisico contemporaneo, Massimo Teodorani, che ha scritto un’illuminante biografia di Tesla: “… Tesla imputava ai suoi avversari l’assunto di un “paradigma sbagliato” in quanto generato da problemi mal posti, da esperimenti manipolati al puro fine di confermare le vecchie teorie, e da una teoria come quella della relatività, che secondo Tesla era minata alla base da un vizio di impostazione nonostante la sofisticata formalizzazione matematica con cui essa era presentata. Ma perché esistevano differenze di impostazione tra lui e i suoi colleghi del tempo? La ragione è semplice. I suoi contemporanei basavano il loro lavoro agganciandosi a quanto era già scritto nei libri di testo e negli articoli tecnici del tempo e sottoponendosi al giudizio collegiale dei colleghi per ottenere un consenso. E quel consenso mirava esclusivamente a perpetuare il sapere del tempo: la teoria della relatività di Einstein, per quanto in sé nuovissima, doveva in qualche modo agganciarsi alla precedente meccanica classica per stabilirne un logico continuum evolutivo. Era sui calcoli dei predecessori che bisognava far evolvere il libro della fisica e non tanto su un’osservazione più diretta e imparziale dei fenomeni naturali. Nikola Tesla agiva in maniera completamente differente. Lui prima di costruire castelli in aria, magari raffinatissimi dal punto di vista della formalizzazione matematica, desiderava esplorare la realtà spingendo ai massimi livelli le sue sperimentazioni, compiendo un test dopo l’altro per vedere come effettivamente la natura rispondeva alle sue stimolazioni. Dopodiché prendeva nota dei risultati, di tutti i risultati e non solo di quelli che gli facevano comodo per comprovare le sue teorie. Questo metodo, completamente sperimentale, lo portava a sondare la natura in profondità registrando minuziosamente le fenomenologie riscontrate, incluse le anomalie che le accompagnavano. Mentre i suoi colleghi ignoravano deliberatamente le anomalie e cercavano di farle sparire dai loro calcoli, Tesla ne prendeva nota e cercava di elaborare su di esse delle nuove congetture.


Da questo momento in poi, un nuovo e più determinato Tesla inizia il periodo di sperimentazione piu’ significativa ma anche più oscura e segreta a Colorado Springs ed  a Long Island, dove indubbiamente scoprì quelle fenomenologie che lo portarono a formulare la sua ipotesi sull’etere e da essa la possibilità di estrarre energia libera in grandi quantità. Egli effettuò i primi esperimenti di trasmissione di elettricità senza fili, usando il suo famoso “trasmettitore di amplificazione”, ricavato migliorando e potenziando la sua ben nota bobina che gli aveva permesso di produrre la corrente alternata. Il principio fondamentale della sua nuova invenzione era l’invio di cospicue emissioni di energia elettrica alla Terra sintonizzandosi con la sua frequenza di risonanza, un pò come si fa con le grancasse dei violini l’onda elettrica, in questo specifico caso,  avrebbe raggiunto il centro della Terra e poi sarebbe rimbalzata verso la strumentazione di Tesla la quale pompava in continuazione energia amplificando l’onda di ritorno.


Lo scopo di Tesla era quello ritrasmettere conseguentemente l’energia attraverso la ionosfera a vari ricevitori che l’avrebbero raccolta. Non risultano prove documentate che lui fosse effettivamente riuscito in questo intento, ma è invece confermato che con questo sistema di trasmissione elettrica senza fili egli riuscì comunque ad accendere una gran quantità di lampadine situate a 40 chilometri di distanza; il sistema funzionava, ma andava calibrato e migliorato. Purtroppo gli ambienti accademici, economici e politici, quando si accorsero degli intenti “populistico-sociali” del grande inventore, fecero in modo che nessuno potesse aiutarlo o finanziarlo, di fatto isolandolo in un sostanziale immobilismo. Le idee di Tesla non incontravano i favori dei magnati del tempo i quali non approvavano in alcun modo questo metodo di elettrificare il mondo, perchè ovviamente si scontrava con il business da loro stessi costruito su sistemi più convenzionali basati sulla trasmissione di energia elettrica con uso di fili che ovviamente, significava avere un perfetto controllo delle masse, costrette da quel momento in poi, a comprare energia divenendo di fatto schiavi del nuovo sistema economico-capitalista. Un filo dunque che avrebbe legato indissolubilmente il compratore al venditore-controllore. Possiamo dire che invariabilmente, quasi tutti gli arditi progetti di Tesla avevano come minimo comune denominatore la convinzione dell’ evidenza dell’ etere e la possibilità di estrarre energia da esso. Purtroppo Tesla non ci ha lasciato articoli tecnici di stampo accademico, cosa che peraltro gli sarebbe stata comunque impedita, come ben circostanziato prima. Il genio serbo scrisse invece un gran numero di appunti sui suoi diari personali ( per la maggior parte trafugati o distrutti) dai quali qualche scienziato dei giorni nostri ha cercato di estrarre informazioni utili per proseguire gli esperimenti sull’energia libera e per derivare modelli teorici basati sui risultati ottenuti. Nikola Tesla ha ottenuto circa 300 brevetti in tutto il mondo, è stato l’inventore della corrente alternata, che ha contribuito alla nascita della Seconda Rivoluzione Industriale, e la Suprema Corte degli Stati Uniti gli ha attribuito la precedenza nella scoperta della radio rispetto a Guglielmo Marconi. Alla sua morte il governo americano classificò i suoi scritti come Top Secret, privandoci così oltre ad un patrimonio scientifico di incalcolabile valore, anche della possibilità di raggiungere prima il salto evolutivo per una nuova umanità in armonia con la nostra Terra ed il Cosmo.


BIBLIOGRAFIA:

The Science of Oneness di David Wilcock
https://antoniovaccarello.wordpress.com/letere/
Tesla, lampo di genio di Massimo Teodorani, Macro Edizioni, 2005.
Esperimenti scientifici non autorizzati  - di Marco Pizzuti – Ed. Il punto D’Incontro 2013


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