“La pareidolia (dal greco εἴδωλον èidōlon, "immagine", col
prefisso παρά parà, "vicino") è l'illusione subcosciente che tende a
ricondurre a forme note oggetti o profili (naturali o artificiali) dalla forma
casuale. È la tendenza istintiva e automatica a trovare strutture ordinate e
forme familiari in immagini disordinate; l'associazione si manifesta in special
modo verso le figure e i volti umani. Classici esempi sono la visione di
animali o volti umani nelle nuvole, la visione di un volto umano nella luna (il
"sembiante della luna") oppure l'associazione di immagini alle
costellazioni. Sempre alla pareidolia si può ricondurre la facilità con la
quale riconosciamo volti che esprimono emozioni in segni estremamente
stilizzati quali le emoticon”.
Non è comunque facile catalogare
sempre come “pareidolia” ogni situazione strana associabile a questo fenomeno.
E’ forse così nel caso che fra poco leggerete. In effetti sarebbe sufficiente
un’accurato esame geologico sul posto (magari non sempre facile ), oppure l’utilizzo
di un sofisticato software informatico in grado di analizzare l’immagine e
darci quindi un buon grado di affidabilità interpretativa. Vedremo se così sarà
per il supposto “volto della roccia” di Reeks Island. Intanto vi invito ad osservare bene la foto del volto principale e vi segnalo anche un'altra piccola "anomalia" (?) appena sotto che ho cerchiato di rosso... voi cosa vedete?
MLR
MISTERIOSO VOLTO GIGANTE
INDIVIDUATO SULLA SCOGLIERA DI UNA REMOTA ISOLA DEL CANADA. È UN EFFETTO OTTICO
OPPURE È STATO SCOLPITO DA QUALCUNO?
È stato realizzato da madre
natura, oppure si tratta di un opera artificiale creata dall'uomo? Questa è la
domanda che molti si fanno all'indomani della scoperta di un presunto volto
gigante osservato su una remota isola canadese.
Un misterioso volto gigante è
stato individuato sulla scogliera di una remota isola canadese che fa parte del
Pacific Rim National Park Reserve. In realtà, si tratta di una riscoperta, in
quanto l’enigmatico volto era già stato osservato nel 2008 da un kayaker,
mentre remava nei pressi di Reeks Island, una delle numerose isole che formano
l’arcipelago del Broken Group. A ri-scoprire il misterioso volto è stato Hank
Gus, della Tseshaht First Nation, il quale
aveva sentito parlare del “volto nella roccia”. Gus ha cercato la scultura per
due anni poi, poche settimane fa, ha finalmente trovato il tesoro nascosto, ha
preso il suo telefono cellulare e ha immortalato l’enigmatico volto scolpito
sulla scogliera.
«È abbastanza visibile dal mare,
ed è alquanto grande», ha spiegato Gus a CTN News. Secondo alcune stime, il
volto sarebbe alto circa 2,10 metri. «Si trova a circa 12 metri dal livello del
mare e a circa 8 metri dalla cima della scogliera. Si trova in un luogo di
difficile accesso». Quando il kayaker individuò il volto nel 2008,
immediatamente mandò delle foto all’agenzia governativa Parks Canada, ma i
tecnici non furono in grado di individuare la posizione precisa. La domanda che
un po’ tutti si pongono è se il volto è opera di una qualche antica cultura
canadese ancora sconosciuta o si tratta di una bizzarra scultura operata dalla
natura ? (e per noi fenomeno ottico denominato tecnicamente: “pareidolia”
– ndr). Il problema è che il luogo della curiosa formazione è difficilmente
raggiungibile e quindi risulta complicato poter condurre ulteriori indagini sul sito. Gus
ha spiegato che il volto è molto simile ad una scultura in legno che si trova
sulla porta dell’amministrazione di Tseshaht.
«Gli somiglia in maniera impressionante. Il suo nome è Ugi ed è il simbolo del vento. C’è un possibile riferimento alla storia dei nostri antenati», azzarda Gus.
(NDR - Ritengo questa ipotesi interessante in quanto, se quello che ho cerchiato in rosso nella prima fotografia fosse un volto di profilo, i bassorilievi della porta sarebbero raffigurati tutti e due: volto di fronte e volto di profilo, e forse... andando sul posto si potrebbe ritrovare anche il bassorilievo che rappresenta la balena ? - MLR).
«Gli somiglia in maniera impressionante. Il suo nome è Ugi ed è il simbolo del vento. C’è un possibile riferimento alla storia dei nostri antenati», azzarda Gus.
(NDR - Ritengo questa ipotesi interessante in quanto, se quello che ho cerchiato in rosso nella prima fotografia fosse un volto di profilo, i bassorilievi della porta sarebbero raffigurati tutti e due: volto di fronte e volto di profilo, e forse... andando sul posto si potrebbe ritrovare anche il bassorilievo che rappresenta la balena ? - MLR).
“Tseshaht First Nation” è un
amalgama di molte tribù “indio-amerinde” della Valle di “Alberni” nell’attuale
territorio di Vancouver nella provincia canadese di British Columbia . La
comunità principale si trova a Port Alberni, Columbia Britannica . La prima
nazione Tseshaht è uno dei 14 gruppi originari che compongono la cultura “Nuu-chah-nulth”
(che significa: “lungo tutte le montagne”)
e la loro lingua appartiene alla famiglia “Wakashan”. La Storia tramandata oralmente, racconta che il primo “Tseshaht” fu creato ed inserito sul
territorio di “Wake-siah” oggi denominato Monte Benson nella British Columbia, da dove poi
avrebbe sparso la prole spostandosi verso il mare e vivendo prevalentemente di
pesca e caccia alle balene.
Fonti e Bibliografia:
wikipedia
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