mercoledì 1 luglio 2015

LA "NUOVA ERA" : ISTRUZIONI PER L'USO


Ho lungamente riflettuto su questo post di Asclepio, azzeccato pseudonimo di scienziato ed iniziato . Prima scienziato perché dalla matrice “deterministica” è arrivato ma poi, dopo un lungo percorso di studio, si è staccato dal materialismo per una conseguente, logica evoluzione. E’ indubbio che ne condivida non solo il percorso, ma anche la “visione” d'insieme.
Quello che leggerete potrà stupirvi, contrariarvi, deludervi ed anche demoralizzarvi, ma è importante imparare a soppesare tutti e due i “lati della medaglia”, perché per quanto mi riguarda è assolutamente vero che, in questo mondo, “nulla è mai come appare”. Il lupo si maschera da agnello e non è davvero così facile imparare a “guardare al di là del velo” senza la consapevolezza che proviene dalla conoscenza.
E’ strano (o forse no) ma mi sovviene la canzone “Addio” di Francesco Guccini che nella terza “stanza” canta: “…  alle magie di moda delle religioni orientali che da noi nascondono soltanto vuoti di pensiero…”.
Indubbiamente non si "fa di tutta l'erba un fascio" e ci tengo a precisare che conosco persone e cari amici che queste "filosofie" le studiano, le vivono e le trasmettono con assoluta abnegazione e cioè: con "Spirito di sacrificio, dedizione assoluta al bene altrui e ai proprî doveri; il tutto accompagnato da una consapevole rinuncia ai proprî interessi". 

Buona lettura

MLR



di: ASCLEPIO

Manuale di protezione energetica – i pericoli della New Age

La New Age identifica una compagine di movimenti e dottrine, relativamente recenti (si parte propriamente dalla grande ondata di neo-spiritualismo degli anni ’70) di natura pseudo-iniziatica che, sulla base di una mal compresa nuova età “acquariana”  tendono a trasmettere, ma in chiave popolare e volgarizzata, insegnamenti anche attinenti in origine alla visione sapienziale tradizionale, ma fortemente travisati se non addirittura capovolti, in una chiave che non stenteremmo a riconoscere come contro-iniziatica. A questi poi si sono aggiunti nel corso dei decenni altri materiali totalmente spuri, fantasticati o provenienti dalle fonti più dubbie (medianità e canalizzazioni varie di cui certi movimenti New Age sono pienamente intrisi), estranei a qualsiasi insegnamento autenticamente spirituale e tradizionale, spesso mettendo il tutto allo stesso piano di dottrine psicologiche, del coaching motivazionale e di marketing con cui spesso il resto viene mischiato.  Una caratteristica comune a questi pretesi indirizzi è di divulgare insegnamenti a chiunque in modo pubblico e senza alcun filtro, soprattutto ciò che attiene a pratiche, meditazioni, addirittura “rituali” o preghiere o “tecniche di guarigione” ed altro, tutto ciò al di fuori di qualsiasi contesto iniziatico e senza alcuno criterio. In effetti il fatto che questi elementi siano del tutto privi di efficacia (nella maggior parte dei casi) non esime tuttavia dal mettere in guardia dai pericoli “occulti” che essi possono rappresentare. Il tutto veicolato a discepoli che tali non potrebbero mai essere (per carente qualificazione) e da parte di “maestri” che tali non sono e non possono essere, perché privi di un effettivo collegamento regolare ad un Fonte Sovrannaturale e Iniziatica. Tale infatti è lo stato degli autoproclamati guru new age, in buona o meno buona fede che siano.
Evidenzieremo tutti gli elementi più condannabili, ponendoci nell’ottica dell’esoterismo tradizionale e della medicina esoterica ad essa associata, per mostrare l’inconsistenza di certe dottrine e pratiche di ispirazione new age, soprattutto in relazione alla naturopatia e alle tecniche olistiche di guarigione, cercando anche di dare indicazioni su come andrebbero “rettificate” ove possibile.
Analizziamo alcuni aspetti pratici:


La suggestione dell'onnipotenza dell'Inconscio

L’affermazione che sia “il tuo inconscio a guarirti” si accompagna spesso alla  svalutazione della figura anche sacrale del Terapeuta e del Guaritore e del suo ruolo attivo, degradato a semplice “specchio” dell’inconscio del malato, mediatore dei voleri dell’inconscio, o semplice “facilitatore”, quindi relegandolo in una funzione di semplice medium  e in un ruolo meno passivo. Questa è una contraffazione dell’idea di autoguarigione e di forza vitale (concetto ad esempio omeopatico) trasferito in tutt’altro dominio e travisato. In primo luogo, se è vero che le forze innate di ogni essere naturale tendono all’omeostasi e all’autoequilibrio e quindi all’autoguarigione è pur vero che in natura c’è l’uguale tendenza all’entropia e al decadimento. Affidarsi all’inconscio e ritenere che in esso vi siano i semi della guarigione è molto sbagliato, anche perché ordinariamente l’inconscio contiene più propriamente i semi delle malattie, sia in termini di condizionamenti individuali sia in termini di depositi karmici storici e collettivi (qualcosa di non molto diverso dai miasmi hahnemanniani). Analizziamo cosa è davvero l’Inconscio in termini di psicologia esoterica. Nella migliore delle ipotesi siamo in presenza di un abuso terminologico e di una non voluta confusione semantica. In realtà neppure Jung – peraltro un grande iniziato – è arrivato a formulare esplicitamente una netta distinzione fra in-conscio e super-conscio. Questa distinzione ineludibile è esplicitata solamente nella psicologia transpersonale di S. Grof o nella “Psicosintesi” di Roberto Assagioli, l’unica teoria psicologia ad essere davvero aderente alla visione tradizionale delle grandi scuole sapienziali ed esoteriche d’Occidente e d’Oriente (con la nozione trascendente di Atma). 1896 Fernand Khnopff, L'Art ou le Sphinx ou les Caresses 'Art or the Sphinx or CaressesOra l’Inconscio, specie quello più profondo, è la sede dei complessi psichici più primitivi, meno evoluti, complessi istintivi riconducibili alla vita animale, e degli impulsi più bassi, spesso radice di ossessioni, forme morbose, deliri, paure, fobie.  Le forme di invasamento e ossessione trovano in questo substrato infero la loro base micro-cosmica all’interno del complesso umano. Viceversa è il Super-conscio (il Sé transpersonale, corpo causale etc.) ad essere la sorgente degli impulsi evolutivi, a ispirare processi di elevazione spirituale. La vera radice della guarigione occulta è solo il Divino, e non una qualche realtà naturale, a cui appartiene anche il dominio infero delle forze inconsce sia individuali che collettive. In questo senso il guaritore non può essere un signor Chiunque, ma può agire solo in virtù di un carisma particolare, di una connessione effettiva e operante coi Mondi Superiori e capace di indurre nel malato, non già l’apertura della “porta degli inferi” ma l’attivazione sia pur limitata di una comunicazione coi veicoli superiori del malato stesso per favorirne l’effettiva cooperazione. In questo senso la guarigione è anche un processo potenzialmente evolutivo. Ma anche qui non si deve tirare in ballo l’illusione consolatoria e ingannevole dell’ “autoguarigione” (nata anche per vendere corsi aperti a tutti): il malato non si auto-guarisce né il suo inconscio ha la chiave della guarigione e della salus individuale. Ciò per una legge naturale semplicissima: il meno non può produrre il più. Se si è malati si è in una condizione deficitaria. Occorre dunque una spinta e un processo energetico esterno, di natura spesso trascendente. Il Guaritore o colui che pratica la Terapeusi ermetica lo fa solo in virtù di un suo particolare livello evolutivo, di uno status che è anche iniziatico e di un livello di conoscenza e comprensione superiori. Ugualmente grave è il tentativo culturale di negarne il suo ruolo attivo ed agente. I guaritori sono dei compensatori aurici che per emanazione colmano i deficit energetici altrui. Devono letteralmente traboccare di energia ( e devono trovarsi nello stato idoneo in quel momento). Il loro stato dunque è altamente proiettivo e giammai esso si limita a fare passivamente da “specchio” al malato o ad assecondare le voglie dell’oscuro e caotico “inconscio” dal malato (il quale anzi “desidera” essere malato, l’inconscio obbedendo infatti a leggi ripetitive) come invece sembra recitare lo slogan dell’ideologia new age in tema di guarigione. Basterà ricordare che Cristo, Apollonio di Tiana, Mesmer, Swedenborg, Cagliostro hanno agito esattamente in questa chiave. Alice Bailey nel suo trattato Guarigione Esoterica riconduce l’opera dei guaritori al Raggio dell’Amore o a quello della Volontà. In entrambi i casi non si può non riconoscerne la qualità emanativa e sempre attiva. Invece si tende a destituire di centraltità l’azione terapeutica in parte per fattori pedestri (rigettare responsabilità giuridiche) in parte per dare a tutti l’illusione di essere o poter fare da “mediatori” per l’autoguargione del malato. Questa pretesa serve a diminuire la responsabilità che l’operatore attribuisce a sé stesso anche di fronte ad eventuali obblighi in materia di legislazione sanitaria (specie nei paesi più illiberali in materia come l’Italia) e serve anche per vendere più corsi, ove a chiunque si dà l’illusione di fare da “mediatore” in virtù di una “tecnica”…dimenticando l’adagio popolare che ricorda che: “è il mago, e non la bacchetta, a fare la magia…”. Quindi nella migliore delle ipotesi siamo in presenza della necessità molto grossolana di “vendere di più” (da cui la democratizzazione degli insegnamenti); d’altra parte è però abbastanza intuibile che dietro a questi veri stravolgimenti ideologici siano in azione una vera opera sovvertitrice tipicamente controiniziatica volta all’inversione degli insegnamenti tradizionali. Usando  una classificazione antroposofica potremmo parlare di un influsso tecnicamente luciferico, di “spiritualità” luciferica.

La tendenza "medianica"

Corollario di quanto già detto è la necessaria denuncia della generale tendenza alla medianità. Come si sa la medianità è l’opposto dell’elevazione in senso iniziatico, dato che la prima è assimilabilabile ad uno stato di passività e di riduzione verso la sub-coscienza. Paradossalmente la New Age sembra in realtà propiziare con le sue pratiche proprio questi stati. Notiamo ad esempio l’uso medianico (o quasi “divinatorio”) della kinesiologia fatto da alcune scuole naturopatiche. Il test kinesiologico, quando correttamente inteso, sfrutta la differente risposta muscolare come indice di una modificazione bioenergetica e questo in senso fisico può indicare la sensibilità ad alimenti, stimoli, campi magnetici, geopatie etc. Tuttavia si è creata l’abitudine di tarare il suo codice binario come un sì/no, risposta affermativa e negativa a domande che l’esaminatore porrebbe mentalmente ad un non meglio precisato interlocutore. Questo viene spesso indicato come l’inconscio dell’esaminato (sempre lui!) concepito come il depositario di ogni verità e informazione in merito alla cura. Sarebbe così l’inconscio del paziente a decidere, attraverso un sì/no sia la diagnosi che la prognosi, il tempo di trattamento, i rimedi vibrazionali da usare, la posologia etc… In altri casi il naturopata kinesiologo afferma di comunicare direttamente con l’ “Universo” (sic!, tale risposta ci è stata in effetti più volte personalmente data da alcuni praticanti e istruttori). Che sia un mezzo medianico è confermato anche dall’abitudine a testare neppure solo il paziente ma a farlo tramite un terzo che funge da “testimone”, anche a distanza. Questo metodo applicato alle medicine non convenzionali è totalmente antitradizionale ed una pura fantasticheria moderna: nessun medico omeopata si è mai sognato nella gloriosa tradizione di questa medicina di sostituire il colloquio e la repertorizzazione con pratiche di questo tipo per scegliere i rimedi. Nessun agopuntore ugualmente ha mai usato questi metodi e neppure nell’antica Cina è mai attestato l’uso divinatorio ad esempio dell’I Ching per scegliere la terapia. Nei tempi più antichi della Grecia pre-classica esisteva una medicina divinatoria su basi quasi sciamaniche, ma si trattava di pratiche legate ad un contesto strettamente iniziatico e sacerdotale, condizioni queste che non sono certo quelle degli attuali “ambienti olistici”! Per capire il senso di questo fenomeno si fa notare che molti arrivano addirittura a non voler interrogare il cliente o neppure in certi casi a studiare le proprietà dei rimedi (omeopatici, floreali, oli essenziali) per non essere influenzati durante la lettura kinesiologica. Si tende dunque a svuotarsi completamente come operatori diventando sempre più dei semplici medium della stessa Kinesiologia. Al tempo stesso come già detto ci si “svuota”. È significativo notare come tutto questo si accompagni ad atteggiamenti teorici che tendono a denigrare il “mentale” (così come alla colpevolizzazione del perfido emisfero sinistro, “maschile” e “razionale”). Purtroppo la tipica confusione “medianica” sta nel propendere verso una regressione a stati evolutivamente inferiori di coscienza. Ben fece notare Rudolf Steiner invece come lo stato attuale dell’evoluzione umana sia quello dell’anima cosciente, e dell’Io. Dunque è dalla facoltà cosciente che si deve partire; ed eventualmente trascenderla attraverso un’elevazione ed espansione del proprio campo coscienziale (ma qui parliamo di stati accessibili agli Iniziati e agli Adepti) attraverso la connessione coi veicoli superiori: cioè esattamente con il Corpo Mentale (superiore), non parliamo neppure della possibilità di comunicazione con il Causale, stadio ancora più lontano da realizzare. La vera Intuizione intellettuale, facoltà super-razionale, si ottiene aprendosi a stati superiori di coscienza, non già regredendo a stati inferiori, medianici di sub-coscienza. Altro che farsi meramente canale di un tecnica, il vero Terapeuta dovrebbe giungere a comprendere per via sovranormale le cause occulte delle malattie….ma questo non si ottiene rinnegando la coscienza di veglia, lo studio, la riflessione, semmai elevandosi al di sopra di queste facoltà ordinarie, ma facendo perno su di esse! Lo scopo di questi atteggiamenti totalmente scorretti, in cui persone non idonee, praticamente chiunque, si prestano a certe attività in cui apparentemente il proprio contributo è pressoché “meccanico”, sta nel permettere una vera e propria canalizzazione (più o meno diretta) degli eggregori di queste pratiche new age, che assumono ormai vita propria e di cui gli operatori olistici diventano semplici medium. Peraltro ciò propizia e rafforza la tendenza medianica generale, modificando in senso regressivo il campo cosciente dell’umanità in generale. Non servirà neppure ricordare che, ove un eggregore agisce nell’inconsapevolezza di coloro che vi attingono, esso diviene sempre necessariamente vampirico.

Quando poi tali pratiche di collegamento con l’inconscio, che micro-cosmicamente rappresenta la regione infera, si spingono sino alle ipnosi regressive, si giunge ad un livello tecnicamente paragonabile ad una vera e propria evocazione, ben evidente in effetti nelle sedute ottenute da Corrado Malanga.6-giorni-sulla-terra-immagini-2 In realtà oltre al fatto che tali pratiche sono quasi sempre prive di senso davvero terapeutico -anche in un contesto psichiatrico –  specie se spinte troppo in profondità. Data la natura infera e ctonia delle forze che vengono smosse sarebbe opportuna una precisa qualificazione esorcistica di chi deve eventualmente trovarsi a gestire tali “forze”. L’impressione generale è che di nuovo, si sia in presenza di una morbosa attrazione verso l’inconscio, verso l’oscurità, verso zone crepuscolari delle coscienza e della realtà. In ogni caso queste pratiche – fra cui come ebbe modo di mostrare anche  J. Evola in Maschera e volto dello Spiritualismo contemporaneo rientra anche la psicoanalisi  – sono foriere di un clima di evocazione permanente su scala collettiva, che propizia sempre di più l’irruzione di forze caotiche, perverse e irrazionali nel quotidiano e nella coscienza umana; fenomenologia che certo non ha bisogna di essere dimostrata, data l’abbondanza di casi ormai ordinari di cronaca nera, che testimoniano il raggiungimento quasi di un livello di ‘invasamento collettivo’. La stessa cosa potremmo dire di quei molto discutibili psicodrammi che vanno sotto il nome di “costellazioni familiari“.


Il Reiki

Contrariamente  a quanto si pensa di solito, il Reiki non è una pratica New Age, o meglio non nasce come tale, ma avrebbe una sua base tradizionale. Il suo fondatore, Mikao Usui, non era come la vulgata popolare e leggendaria vuole, un cristiano; fu invece un monaco del lignaggio Jodo shu del Buddhsimo giapponese ( e non ,come sostengono altri erroneamente, del Tendai). Nell’ambito di questa scuola mahayana particolarmente legata al Buddha Amitaba, Usui avrebbe in realtà “risvegliato”, durante un ritiro, un sistema di Terapeutica già rivelato in alcuni sutra mahayana. Tuttavia questo lignaggio terapeutico è andato incontro rapidamente ad un processo catagogico e degenerativo nel momento in cui dopo la morte di Usui, sua moglie iniziò a vendere (!!) le iniziazioni attraverso un processo che tecnicamente è simonìa. Questo semplice atto, come anche il fatto di estendere a grandi gruppi non qualificati l’accesso al  campo energetico di una pratica, è già sufficiente a causare una vera inflazione qualitativa di qualsiasi struttura iniziatica. Contrariamente a quanto pensano i praticanti Reiki i “sigilli” usati per la guarigione a distanza non sono meri “schemi radionici”. Come sa qualsiasi studioso di ermetismo occidentale tali formazioni grafiche sono sigilli di evocazione di altrettante Intelligenze geniali appartenenti al relativo campo eggregorico (la terapeutica magica in Oriente come in Occidente risponde ai medesimi meccanismi e segue le stesse leggi). È bene però spiegare che ogni sigillo connette ad un Genio, anche se questo gli istruttori di Reiki non lo sospettano neppure. Ora, il sigillo o cifra di un Genio, nel momento in cui vengono divulgati, fotografati, diffusi sui media subiscono inevitabilmente una drastica “inflazione psichica”, tale da comprometterne la qualità e l’azione. Attualmente l’Eggregore del Reiki, stante queste condizioni che lo hanno tecnicamente profanato, è un eggregore totalmente corrotto e catagogico. Chi vi entra in contatto, lungi dal poter guarire realmente oltre il normale placebo, rischia anzi di saturarsi di energie molto dannose e squilibranti, soprattutto per l’operatore. Non è un caso che Lama Gangchen Rinpoche, un grande lama guaritore del Buddhismo tibetano abbia infatti dovuto agire riequilibrando i suoi allievi praticanti di Reiki ed anche provveduto a ‘rettificare’ il loro sistema dando le iniziazioni al Chawang tibetano Ngalso, tratto dal Guhyasamāja Tantra. Inoltre i suoi praticanti Reiki sono stati indirizzati a riprendere il lignaggio originario Komyo, proprio per non compromettersi con l’ormai decaduto sistema oggi in voga e diffuso nei corsi, quello profanamente divulgato dalla moglie di Usui. Risulta infatti che in ambito monastico in Giappone sia rimasto un detentore del lignaggio originario non corrotto, Rev. Hyakuten Inamoto, monaco del Jodo shu, la scuola della Terra Pura a cui apparteneva Usui. Presso queste condizioni sembra che possa esservi la possibilità di un canale puro ed operante del Reiki. A parte questo, ciò che è stato venduto per decenni agli onnivori e ingenui profani occidentali è materiale oramai talmente degenerato e decaduto che anche solo sperare di poterne fare qualcosa di positivo è mera fantasia. È il caso invece di far presente il pericolo a livello energetico che può essere rappresentato dal contatto con un eggregore involuto e corrotto.

 Lo "psicologismo" in psicosomatica

Esiste una tendenza generale fra gli autori, anche medici, in ambito olistico di creare suggestivi sistemi di corrispondenze simboliche per svelare il “significato” delle malattie, secondo un paradigma di interpretazioni simboliche modellato sull’esempio della psicoanalisi, il primo pioniere in tal senso è stato infatti un allievo di Freud, il Groddeck. Tuttavia negli ultimi tempi si è arrivati a veri e propri best sellers nel campo dell’olismo e della psicosomatica, dai libri di R. Dalkhe alla cosiddetta “metamedicina“. A parte le stranezze delle teorie di Dalkhe che considera solo tre archetipi tradizionali ( Venere, Marte e Saturno) anziché sette – anomalia di cui non fornisce spiegazione alcuna – va rilevato che tutti questi “sistemi”, accomunati dal fatto di fare lunghi elenchi di corrispondenze fra ogni patologia e un preciso “problema” o “processo” psicologico, sono tutti discordanti fra loro e ogni autore fornisce presunte “spiegazioni” spesso assai divergenti da quelle riferite dagli altri…tanto da far pensare che, se corrispondenza vi fosse in certi casi, è più che altro l’individualità a prevalere sul caso generale, compromettendo la possibilità stessa di stabilire una “legge“, sulla base di questo paradigma medico. Gran parte di questi autori non fa altro che formulare affermazioni apodittiche e aprioristiche, mai supportate da una base clinica e da un controllo statistico. Il rischio di questo approccio sta appunto nello schiacciare il livello causale delle patologie solo in ambito psicologico: questo ha un effetto negativo anzitutto perché tende anche se indirettamente a “colpevolizzare” il malato instillando il sospetto di un qualche squilibrio psicologico probabilmente non effettivo e addossando ai suoi processi emozionali e di pensiero la responsabilità di tutto. In realtà lo squilibrio non deve essere ricercato unicamente in ambito emozionale e psicologico, e vi è un’ampia serie di ambiti dove cercare: ambiti energetici, karmici, astrologici, o di altra natura “occulta”, che possono essere presi in considerazione se si vuole una visione globale e olistica non solo a parole. Ad esempio dal punto di vista della Medicina esoterica, la causa di un male potrebbe essere in un transito astrologico, in una maledizione degli Antenati, nell’azione dei Voladores sciamanici, o dei Naga ( spiriti della Natura nel buddhismo e nell’induismo, sovente causa di attacchi all’uomo). Nel mio articolo sulla medicina tibetana ho accennato al gran numero di classi di esseri che causano disordini, per lo più psichiatrici. Ora lo “psicologismo”, come tendenza a ricercare le cause solo o soprattutto a livello psicologico, fornisce una sorta di paravento che addirittura occulterebbe ancora di più l’azione predatoria in atto in questi processi. Anzi bisognerebbe ricordare che spesso gli stessi disagi psicologici possono essere causati proprio dall’azione di questi esseri sottili sul corpo astrale… Se si vuole fare una psicosomatica in grado di valutare anche questi aspetti e meno pretenziosa, si deve mutare paradigma ed abbassare il tiro, per così dire. Non si deve ipotizzare un “significato” per ogni patologia (anche perché non vi è ancora nessuna dimostrazione che vi sia una corrispondenza unica valida per tutti gli individui), ma limitarsi al “significato” dell’organo colpito o della funzione lesa. La chiave è il concetto di dimensione d’organo che vede ogni “organo” come deposito di funzioni ancestrali, immagini archetipiche specifiche, relazioni energetiche. Questa nozione può divenire così compatibile con l’anatomia sottile del corpo, ed è suscettibile di interpretazioni analogiche che possono gettare una relazione con gli latri livelli della Medicina esoterica (astrologici, karmici, attacchi psichici). Lo psicologismo è invece una deviazione moderna che non trova posto nella visione tradizionale.

Una parola in favore va spesa per la Nuova Medicina Germanica di R. Hamer poiché si basa su effettivi riscontri clinici, formula leggi di tipo biologico e usa una psicosomatica ristretta al piano fisico (neurologico), ma in questo suo ambito è perfettamente corretta. Le conclusioni di Hamer sembrano più orientate comunque a delle correlazioni fra traumi e organi o tessuti (foglietti embrionali) che non fra traumi e patologie di ogni tipo. Ad ogni modo, quando le correlazioni diventano troppo dettagliate e ‘analitiche’ si ha l’impressione di forzare e comprimere l’individualità del caso in schemi aprioristici. Dunque è sempre il Terapeuta che deve sapere leggere e interpretare e mai può farlo il “protocollo” di nessuna teoria e ideologia.

Altri errori dottrinali

il “Siamo tutti operatori di Luce”. Tutti automaticamente si fregiano del preteso titolo di guaritori pranici o “aurici” e tutti si illudono di poter “manipolare” corpi sottili e campi di forze. In realtà, in nessuna autentica tradizione spirituale che comprendesse lo sviluppo di carismi e abilità “compensatrici” o terapeutiche è mai stato affermato che queste capacità siano universalmente possedute da tutti o democraticamente trasmissibili a tutti. E’ vero che, eccezionalmente, si trovano individui con una predisposizione compensatrice (per usare una espressione di Kremmerz) oppure che si possano rinforzare certe attitudini con un training specifico di tipo vario (magnentismo, parapsicologia, tecniche di psicodinamica, suggestione ecc..), tuttavia è da ritenersi, quando non del tutto inefficace, anche pericoloso per sé e per gli altri cimentarsi in tecniche “terapeutiche” o “praniche”, senza un specifico collegamento a Catene Iniziatiche autentiche, che prevedano il conferimento di tali speciali “crismi”. L’assenza di questa condizione oltre a comportare rischi per l’operatore ne produce senz’altro al soggetto da guarire, specie per il rischio di “contagi fluidici” o “larvali” di cui lo stesso incauto operatore non saprebbe schermarsi. Molti di questi sedicenti “operatori” finiscono per diventare “untori sottili” senza saperlo. Inutile dire che è molto discutile pensare che un semplice corso di “naturopatia vibrazionale” sforni adeguati “pranoterapeuti”. Ciò che abbiamo etto del Reiki esemplifica abbondantemente la questione.
 il “buonismo“: la New Age mostra una negazione di tutti gli atteggiamenti umani che non rientrano in un canone etico artefatto dove tutti i comportamenti presuntivamente spirituali debbano essere improntati a tolleranza e pacifismo, con più o meno velato rigetto di ogni attitudine marziale e virile. Chiunque non si uniformi a questo “canone” etico è detto persona “poco consapevole”, ed altri epiteti pretenziosi … Ora, è assolutamente falso immaginare che la “rabbia” sia solo un sentimento negativo. Esiste una rabbia egoica, ma esiste una rabbia che può venire dall’Io spirituale, finanche dal Sé. Il Buddhismo Vajrayana esemplifica questo con l’espressione “rabbia Vajra” che è tipica dell’asceta e che è uno strumento della Saggezza originaria della Mente oltre che un legittimo strumento di evoluzione. Anche la tradizione cabalistica contempla il necessario equilibrio fra i due Pilastri destro e sinistro: la New Age e i cultori delle ideologie correlate mostrano una paura e un rifiuto totale e aprioristico verso la sfera di Geburah che invece fa parte dell’Ordine Cosmico, e confondono la vera  Geburah con il suo riflesso oscuro e squilibrato. Ne segue tutta una serie di giudizi e di indicazioni comportamentali errate. il “moralismo” del se soffri è perchè “devi imparare una lezione”. Ciò può essere vero, in alcuni casi, ma non può essere una legge universale. Esistono molti “fattori” o “forze” che sono semplici trouble makers o dei tricksters ed esercitano semplicemente un’azione vampirica o prevaricatrice e non hanno nulla di utile che deponga a loro favore. Bisogna sopravvivere e difendersi (le tradizioni sciamaniche antiche ed autentiche, non quelle edulcorate e rivendute al consumatore new age, sono tutte chiarissime in questo senso) . Questo atteggiamento è proprio il meccanismo con cui la New Age serve ad occultare meglio i predatori. Gli elementi moralistici invece derivano sopratutto dalla matrice anglosassone e luterana degli ambienti in cui la New Age si è sviluppata e servono solo da strumento, in questo caso, a nascondere certi meccanismi predatori.
Dai due punti precedenti segue perfino un’indicazione alimentare verso alimenti “sattvici” (secondo la nomenclatura induista) volti ad esaltare la “frequenza vibratoria” ed alzare la consapevolezza così come a evitare “energie dense”. Ora qui è necessario un appunto. L’alimentazione sattvica (prevalentemente latto-vegetariana, lasciamo stare il veganismo che è una deviazione moderna mai esistita nell’induismo) è cosa buona solo per gli asceti (o chi temporaneamente deve svolgere un lavoro di ascesi) ma è assolutamente deleteria per gli altri due gruppi (individui connotati dai guna tamas o rajas). Gli individui sattvici costituivano per corrispondenza la casta più alta, quella dei sacerdoti. Si trattava di un numero ristretto ed eccezionale (anche a livello razziale) di individui. E parliamo del periodo vedico. Soprattutto è bene tenere conto del mutamento dei tempi: ora, nel Kali Yuga, questi individui sono tecnicamente scomparsi (salvo rarissime figure di Maestri spirituali), non si illuda pertanto il sognatore o fabulatore “indaco” di appartenere a questa razza di individui superiori, già in crisi ai tempi del Buddha storico. L’alimentazione sattvica è deleteria per gli altri individui e alla lunga li indebolisce (se si vuole sapere se si è sattvici si provi a mantenere sei mesi di totale castità…). Suggerire un’alimentazione sattvica ad individui con una complessione tutt’altro che sattivca è cosa estremamente discutibile, fonte di potenziali forti squilibri per la salute. Gli insegnamenti tradizionali dell’India hanno sempre teso a far seguire a ciascuno la via idonea alla propria natura. Altra cosa è indicare un certo equilibrio alimentare nel non incoraggiare troppo i difetti della propria costituzione, ma  propagandare una dieta del tutto inappropriata alla propria costituzione è dannoso. Purtroppo le scuole di naturopatia tendono non solo a bandire la carne (a volte forse più necessaria sul piano energetico che non sul piano “fisico” o nutrizionale) ma temono come il “Male assoluto” qualsiasi tipo di alimento o sostanza stimolante (perfino un banale caffè) perché visto come troppo “yang“. Ora, oggigiorno è proprio dell’energia yang che si ha bisogno per potersi schermare e combattere contro le forze caotiche e prevaricatrici che ad ogni livello (da quello emozionale a quello economico) ci vanno a predare. Con la scusa del “risveglio della coscienza” (cosa che per l’individuo ordinario è mera utopia) si tende invece a istillare in soggetti sensibili a suggestioni ‘spiritualistiche’ degli atteggiamenti assai depotenzianti sul piano energetico per favorire i meccanismi predatori e vampirici di Forze che attraverso i distorti insegnamenti New Age hanno acquisito forza e vigore… L’ “ottimismo” New Age. Tutto è essenzialmente buono, chi vede il pericolo e l’avversità viene accusato di creare paura, sentimento a bassa frequenza vibratoria. Si scordano che la paura è uno strumento di allarme e sopravvivenza oltre che di evoluzione, in certi casi. La lotta e il conflitto fanno parte della dimensione in cui viviamo: comportarsi come se si fosse già “reintegrati nell’Assoluto” è il modo migliore per schiantarsi contro un muro. Invece -ed è accaduto al sottoscritto- chiunque indichi pericoli viene accusato di essere ottuso, intollerante, non evoluto, e senza risveglio. Nessuno invece è lontano dal risveglio quanto colui che si sogna di essere un illuminato senza invece vedere in che realtà vive… E tutti gli autentici insegnamenti spirituali sono stati sempre basati sulla presa di coscienza obiettiva del proprio stato attuale. È più che superfluo osservare che siamo (ancora) nella Dualità, ed è saggio comportarsi di conseguenza. In compenso gli autori New Age si effondono in improbabili profezie circa gli imminenti e inevitabili “salti quantici” o vibrazionali che ci eleveranno tutti…il tutto spesso accompagnato da “canalizzazioni” di entità “astrali”, “invisibili”, o in altri casi ufologiche, sulle cui identità vi sarebbe anche molto da eccepire! Il “mondialismo”, per cui tutti i popoli e le razze e soprattutto le culture sono uguali, e tutte ugualmente belle e buone. Ora, se è bene che tutte le genti si sviluppino in un comune sentire planetario di appartenenza e di cooperazione non si deve però nascondere il differente ruolo gerarchico e la funzione-guida che solo determinati gruppi umani di volta in volta esercitano nell’evoluzione planetaria (questo anche secondo gli insegnamenti della Blavatsky prima delle tante edulcorazioni che la teosofia ha subito sino ad oggi), fatto anche additato da Steiner. obey-giant-hostile-takeoverUgualmente ci sono specifiche funzioni catagogiche e involutive esercitantesi attraverso alcuni gruppi umani, etnie, culture, razze e perfino determinate religioni. Il non voler prendere atto non solo delle differenze ma dei potenziali pericoli catagogici dipende dalle infatuazioni ideologiche con cui certi ambienti New Age si sono fusi. Ad esempio, l’integrazionismo e l’immigratismo  mascherati da “anti-razzismo” sono gli attuali strumenti attraverso cui determinate civiltà ed etnie (con tutte le Forze spirituali, o almeno sottili, ad esse collegate) sono state avviate alla distruzione programmata da altre “forze” che evidentemente a questo puntano, per meglio esercitare su scala globale gli stessi meccanismi di tipo vampirico e distruttivo che altrove esercitano a livello di individui o piccoli gruppi. Si tratta di forze occulte della Sovversione mondiale che ora stanno passando dalla fase sovvertitrice a quella organizzatrice, nella forma del cosiddetto “Nuovo Ordine Mondiale” (tecnicamente ispiratore, programmatore e finanziatore della globalizzazione finanziaria e dei flussi migratori). La smania del politicamente corretto ha portato alcuni neo-spiritualisti moderni ad una eccessiva simpatia per i movimenti cosiddetti “LGBT” e per l’ideologia “gender”, il pansessualismo, etc… La diffusione di una certa ideologia omosessualista così come il voler diffondere canoni estetici e modelli comportamentali a “basso tasso di identità e differenziazione”, il tendere alla de-differenziazione dei generi, hanno tutti un preciso effetto sulla involuzione delle energie sessuali e basali degli individui e dei gruppi. E’ una legge ben nota agli studiosi di occultismo ed esoterismo, ma anche propria delle scienze naturali che i processi evolutivi puntano alla differenziazione e alla strutturazione, mentre quelli involutivi tendono alla omogeneizzazione e de-differenziazione. Questo esercita una caduta non solo di identità ma anche di “frequenza” energetica delle nuove generazioni instillando un abbassamento qualitativo degli istinti basali. Ma vi è qualcosa di molto più inquietante. La differenza di polarità fra uomo e donna crea una forte tensione energetica, tanto più forte quanto più il maschio e la femmina sono differenziati. Questa tensione “fluidica” è fonte di evoluzione, di creatività personale, artistica, emotiva, e fornisce anche slanci potenzialmente evolutivi e creativi (non solo procreativi), cosa ben nota alle tradizioni che sfruttano il sesso a fini ascetici o iniziatici (caso esemplare nei sistemi orientali che fanno capo ai testi detti Tantra, ma non solo…). È più che evidente il sospetto che questo fenomeno di pan-sessualizzazione (usiamo il termine più vago possibile per essere un po’ meno politicamente scorretti) abbia un fine vampirico collettivo: quello di deprivare il genere umano di un potente strumento “magnetico” di elevazione (di cui perfino uno scienziato, Wilhelm Reich, ha intravisto le concrete possibilità).
La “devirilizzazione”. Il genere più colpito in questo ambito è quello maschile, anche perché le pseudo spiritualità new-ager sono prevalentemente (ma non sempre) eccessivamente “femministe” nel senso di voler dichiaratamente e intenzionalmente “innalzare” l’ energia femminile planetaria, vedendo in essa una fonte di amore e di “bene” contro quella maschile che sarebbe fonte di guerra e aggressività. Ora questo punto in parte si ricollega al precedente, con effetti davvero inquietanti se si pensa alla frazione di estrogeni (ormoni femminili) sempre più artificialmente presenti nelle carni da allevamento, o come componente nell’inquinamento dei fiumi e delle acque che gli stessi scienziati hanno più volte denunciato, con effetti persino sulle specie animali con effetti quali: oligospermìa, aumentata infertilità maschile, riduzione dello sviluppo dei genitali. Queste modificazioni che colpiscono soprattutto i maschi delle specie ne comprometterebbero in futuro e seriamente le capacità riproduttive. Il fine però è certamente quello di colpire soprattutto la sfera e l’ambito umano, sempre nell’ottica dei meccanismi in parte predatori, in buona anche parte prevaricatori, in atto anche attraverso le ideologie New Age. È più che evidente che un popolo senza guerrieri è assai più facile da sottomettere….


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