Ho lungamente riflettuto su
questo post di Asclepio, azzeccato pseudonimo di scienziato ed iniziato . Prima
scienziato perché dalla matrice “deterministica” è arrivato ma poi, dopo un
lungo percorso di studio, si è staccato dal materialismo per una conseguente,
logica evoluzione. E’ indubbio che ne condivida non solo il percorso, ma anche
la “visione” d'insieme.
Quello che leggerete potrà
stupirvi, contrariarvi, deludervi ed anche demoralizzarvi, ma è importante
imparare a soppesare tutti e due i “lati della medaglia”, perché per quanto mi
riguarda è assolutamente vero che, in questo mondo, “nulla è mai come appare”.
Il lupo si maschera da agnello e non è davvero così facile imparare a “guardare
al di là del velo” senza la consapevolezza che proviene dalla conoscenza.
E’ strano (o forse no) ma mi
sovviene la canzone “Addio” di Francesco Guccini che nella terza “stanza”
canta: “… alle magie di moda delle
religioni orientali che da noi nascondono soltanto vuoti di pensiero…”.
Indubbiamente non si "fa di tutta l'erba un fascio" e ci tengo a precisare che conosco persone e cari amici che queste "filosofie" le studiano, le vivono e le trasmettono con assoluta abnegazione e cioè: con "Spirito di sacrificio, dedizione assoluta al bene altrui e ai proprî doveri; il tutto accompagnato da una consapevole rinuncia ai proprî interessi".
Indubbiamente non si "fa di tutta l'erba un fascio" e ci tengo a precisare che conosco persone e cari amici che queste "filosofie" le studiano, le vivono e le trasmettono con assoluta abnegazione e cioè: con "Spirito di sacrificio, dedizione assoluta al bene altrui e ai proprî doveri; il tutto accompagnato da una consapevole rinuncia ai proprî interessi".
Buona lettura
MLR
di: ASCLEPIO
Manuale di protezione energetica
– i pericoli della New Age
La New Age identifica una
compagine di movimenti e dottrine, relativamente recenti (si parte propriamente
dalla grande ondata di neo-spiritualismo degli anni ’70) di natura
pseudo-iniziatica che, sulla base di una mal compresa nuova età
“acquariana” tendono a trasmettere, ma
in chiave popolare e volgarizzata, insegnamenti anche attinenti in origine alla
visione sapienziale tradizionale, ma fortemente travisati se non addirittura
capovolti, in una chiave che non stenteremmo a riconoscere come
contro-iniziatica. A questi poi si sono aggiunti nel corso dei decenni altri
materiali totalmente spuri, fantasticati o provenienti dalle fonti più dubbie
(medianità e canalizzazioni varie di cui certi movimenti New Age sono
pienamente intrisi), estranei a qualsiasi insegnamento autenticamente
spirituale e tradizionale, spesso mettendo il tutto allo stesso piano di
dottrine psicologiche, del coaching motivazionale e di marketing con cui spesso
il resto viene mischiato. Una
caratteristica comune a questi pretesi indirizzi è di divulgare insegnamenti a
chiunque in modo pubblico e senza alcun filtro, soprattutto ciò che attiene a
pratiche, meditazioni, addirittura “rituali” o preghiere o “tecniche di
guarigione” ed altro, tutto ciò al di fuori di qualsiasi contesto iniziatico e
senza alcuno criterio. In effetti il fatto che questi elementi siano del tutto
privi di efficacia (nella maggior parte dei casi) non esime tuttavia dal
mettere in guardia dai pericoli “occulti” che essi possono rappresentare. Il
tutto veicolato a discepoli che tali non potrebbero mai essere (per carente
qualificazione) e da parte di “maestri” che tali non sono e non possono essere,
perché privi di un effettivo collegamento regolare ad un Fonte Sovrannaturale e
Iniziatica. Tale infatti è lo stato degli autoproclamati guru new age, in buona
o meno buona fede che siano.
Evidenzieremo tutti gli elementi
più condannabili, ponendoci nell’ottica dell’esoterismo tradizionale e della
medicina esoterica ad essa associata, per mostrare l’inconsistenza di certe
dottrine e pratiche di ispirazione new age, soprattutto in relazione alla
naturopatia e alle tecniche olistiche di guarigione, cercando anche di dare
indicazioni su come andrebbero “rettificate” ove possibile.
Analizziamo alcuni aspetti
pratici:
La suggestione dell'onnipotenza
dell'Inconscio
L’affermazione che sia “il tuo
inconscio a guarirti” si accompagna spesso alla
svalutazione della figura anche sacrale del Terapeuta e del Guaritore e
del suo ruolo attivo, degradato a semplice “specchio” dell’inconscio del
malato, mediatore dei voleri dell’inconscio, o semplice “facilitatore”, quindi
relegandolo in una funzione di semplice medium
e in un ruolo meno passivo. Questa è una contraffazione dell’idea di
autoguarigione e di forza vitale (concetto ad esempio omeopatico) trasferito in
tutt’altro dominio e travisato. In primo luogo, se è vero che le forze innate
di ogni essere naturale tendono all’omeostasi e all’autoequilibrio e quindi
all’autoguarigione è pur vero che in natura c’è l’uguale tendenza all’entropia
e al decadimento. Affidarsi all’inconscio e ritenere che in esso vi siano i
semi della guarigione è molto sbagliato, anche perché ordinariamente
l’inconscio contiene più propriamente i semi delle malattie, sia in termini di
condizionamenti individuali sia in termini di depositi karmici storici e
collettivi (qualcosa di non molto diverso dai miasmi hahnemanniani).
Analizziamo cosa è davvero l’Inconscio in termini di psicologia esoterica.
Nella migliore delle ipotesi siamo in presenza di un abuso terminologico e di
una non voluta confusione semantica. In realtà neppure Jung – peraltro un
grande iniziato – è arrivato a formulare esplicitamente una netta distinzione
fra in-conscio e super-conscio. Questa distinzione ineludibile è esplicitata
solamente nella psicologia transpersonale di S. Grof o nella “Psicosintesi” di
Roberto Assagioli, l’unica teoria psicologia ad essere davvero aderente alla
visione tradizionale delle grandi scuole sapienziali ed esoteriche d’Occidente
e d’Oriente (con la nozione trascendente di Atma). 1896 Fernand Khnopff, L'Art
ou le Sphinx ou les Caresses 'Art or the Sphinx or CaressesOra l’Inconscio,
specie quello più profondo, è la sede dei complessi psichici più primitivi,
meno evoluti, complessi istintivi riconducibili alla vita animale, e degli
impulsi più bassi, spesso radice di ossessioni, forme morbose, deliri, paure,
fobie. Le forme di invasamento e
ossessione trovano in questo substrato infero la loro base micro-cosmica
all’interno del complesso umano. Viceversa è il Super-conscio (il Sé
transpersonale, corpo causale etc.) ad essere la sorgente degli impulsi
evolutivi, a ispirare processi di elevazione spirituale. La vera radice della
guarigione occulta è solo il Divino, e non una qualche realtà naturale, a cui
appartiene anche il dominio infero delle forze inconsce sia individuali che
collettive. In questo senso il guaritore non può essere un signor Chiunque, ma
può agire solo in virtù di un carisma particolare, di una connessione effettiva
e operante coi Mondi Superiori e capace di indurre nel malato, non già
l’apertura della “porta degli inferi” ma l’attivazione sia pur limitata di una
comunicazione coi veicoli superiori del malato stesso per favorirne l’effettiva
cooperazione. In questo senso la guarigione è anche un processo potenzialmente
evolutivo. Ma anche qui non si deve tirare in ballo l’illusione consolatoria e
ingannevole dell’ “autoguarigione” (nata anche per vendere corsi aperti a
tutti): il malato non si auto-guarisce né il suo inconscio ha la chiave
della guarigione e della salus individuale. Ciò per una legge naturale
semplicissima: il meno non può produrre il più. Se si è malati si è in una
condizione deficitaria. Occorre dunque una spinta e un processo energetico
esterno, di natura spesso trascendente. Il Guaritore o colui che
pratica la Terapeusi ermetica lo fa solo in virtù di un suo particolare livello
evolutivo, di uno status che è anche iniziatico e di un livello di conoscenza e
comprensione superiori. Ugualmente grave è il tentativo culturale di
negarne il suo ruolo attivo ed agente. I guaritori sono dei compensatori aurici
che per emanazione colmano i deficit energetici altrui. Devono
letteralmente traboccare di energia ( e devono trovarsi nello stato idoneo in
quel momento). Il loro stato dunque è altamente proiettivo e giammai esso si
limita a fare passivamente da “specchio” al malato o ad assecondare le voglie
dell’oscuro e caotico “inconscio” dal malato (il quale anzi “desidera” essere
malato, l’inconscio obbedendo infatti a leggi ripetitive) come invece sembra
recitare lo slogan dell’ideologia new age in tema di guarigione. Basterà
ricordare che Cristo, Apollonio di Tiana, Mesmer, Swedenborg, Cagliostro hanno
agito esattamente in questa chiave. Alice Bailey nel suo trattato Guarigione
Esoterica riconduce l’opera dei guaritori al Raggio dell’Amore o a quello della
Volontà. In entrambi i casi non si può non riconoscerne la qualità emanativa e
sempre attiva. Invece si tende a destituire di centraltità l’azione terapeutica
in parte per fattori pedestri (rigettare responsabilità giuridiche) in parte
per dare a tutti l’illusione di essere o poter fare da “mediatori” per
l’autoguargione del malato. Questa pretesa serve a diminuire la responsabilità
che l’operatore attribuisce a sé stesso anche di fronte ad eventuali obblighi
in materia di legislazione sanitaria (specie nei paesi più illiberali in
materia come l’Italia) e serve anche per vendere più corsi, ove a chiunque si
dà l’illusione di fare da “mediatore” in virtù di una “tecnica”…dimenticando
l’adagio popolare che ricorda che: “è il mago, e non la bacchetta, a fare la
magia…”. Quindi nella migliore delle ipotesi siamo in presenza della
necessità molto grossolana di “vendere di più” (da cui la democratizzazione
degli insegnamenti); d’altra parte è però abbastanza intuibile
che dietro a questi veri stravolgimenti ideologici siano in azione una vera
opera sovvertitrice tipicamente controiniziatica volta all’inversione degli
insegnamenti tradizionali. Usando una
classificazione antroposofica potremmo parlare di un influsso tecnicamente luciferico,
di “spiritualità” luciferica.
La tendenza "medianica"
Corollario di quanto già detto è
la necessaria denuncia della generale tendenza alla medianità. Come si sa la
medianità è l’opposto dell’elevazione in senso iniziatico, dato che la prima è
assimilabilabile ad uno stato di passività e di riduzione verso la
sub-coscienza. Paradossalmente la New Age sembra in realtà propiziare con le
sue pratiche proprio questi stati. Notiamo ad esempio l’uso medianico (o quasi
“divinatorio”) della kinesiologia fatto da alcune scuole naturopatiche. Il test
kinesiologico, quando correttamente inteso, sfrutta la differente risposta
muscolare come indice di una modificazione bioenergetica e questo in senso
fisico può indicare la sensibilità ad alimenti, stimoli, campi magnetici,
geopatie etc. Tuttavia si è creata l’abitudine di tarare il suo codice binario
come un sì/no, risposta affermativa e negativa a domande che l’esaminatore
porrebbe mentalmente ad un non meglio precisato interlocutore. Questo viene
spesso indicato come l’inconscio dell’esaminato (sempre lui!) concepito
come il depositario di ogni verità e informazione in merito alla cura. Sarebbe
così l’inconscio del paziente a decidere, attraverso un sì/no sia la diagnosi
che la prognosi, il tempo di trattamento, i rimedi vibrazionali da usare, la posologia
etc… In altri casi il naturopata kinesiologo afferma di comunicare direttamente
con l’ “Universo” (sic!, tale risposta ci è stata in effetti più volte
personalmente data da alcuni praticanti e istruttori). Che sia un mezzo
medianico è confermato anche dall’abitudine a testare neppure solo il paziente
ma a farlo tramite un terzo che funge da “testimone”, anche a distanza. Questo
metodo applicato alle medicine non convenzionali è totalmente antitradizionale
ed una pura fantasticheria moderna: nessun medico omeopata si è mai sognato
nella gloriosa tradizione di questa medicina di sostituire il colloquio e la
repertorizzazione con pratiche di questo tipo per scegliere i rimedi. Nessun
agopuntore ugualmente ha mai usato questi metodi e neppure nell’antica Cina è
mai attestato l’uso divinatorio ad esempio dell’I Ching per scegliere la
terapia. Nei tempi più antichi della Grecia pre-classica esisteva una medicina
divinatoria su basi quasi sciamaniche, ma si trattava di pratiche legate ad un
contesto strettamente iniziatico e sacerdotale, condizioni queste che non sono
certo quelle degli attuali “ambienti olistici”! Per capire il senso di
questo fenomeno si fa notare che molti arrivano addirittura a non voler
interrogare il cliente o neppure in certi casi a studiare le proprietà dei
rimedi (omeopatici, floreali, oli essenziali) per non essere influenzati
durante la lettura kinesiologica. Si tende dunque a svuotarsi completamente
come operatori diventando sempre più dei semplici medium della stessa
Kinesiologia. Al tempo stesso come già detto ci si “svuota”. È significativo
notare come tutto questo si accompagni ad atteggiamenti teorici che tendono a
denigrare il “mentale” (così come alla colpevolizzazione del perfido emisfero
sinistro, “maschile” e “razionale”). Purtroppo la tipica confusione “medianica”
sta nel propendere verso una regressione a stati evolutivamente inferiori di
coscienza. Ben fece notare Rudolf Steiner invece come lo stato attuale
dell’evoluzione umana sia quello dell’anima cosciente, e dell’Io. Dunque è
dalla facoltà cosciente che si deve partire; ed eventualmente trascenderla
attraverso un’elevazione ed espansione del proprio campo coscienziale (ma qui
parliamo di stati accessibili agli Iniziati e agli Adepti) attraverso la
connessione coi veicoli superiori: cioè esattamente con il Corpo Mentale
(superiore), non parliamo neppure della possibilità di comunicazione con il
Causale, stadio ancora più lontano da realizzare. La vera Intuizione intellettuale,
facoltà super-razionale, si ottiene aprendosi a stati superiori di coscienza,
non già regredendo a stati inferiori, medianici di sub-coscienza. Altro
che farsi meramente canale di un tecnica, il vero Terapeuta dovrebbe giungere a
comprendere per via sovranormale le cause occulte delle malattie….ma questo non
si ottiene rinnegando la coscienza di veglia, lo studio, la riflessione, semmai
elevandosi al di sopra di queste facoltà ordinarie, ma facendo perno su di
esse! Lo scopo di questi atteggiamenti totalmente scorretti, in cui
persone non idonee, praticamente chiunque, si prestano a certe attività in cui
apparentemente il proprio contributo è pressoché “meccanico”, sta nel
permettere una vera e propria canalizzazione (più o meno diretta) degli
eggregori di queste pratiche new age, che assumono ormai vita propria e di cui
gli operatori olistici diventano semplici medium. Peraltro ciò propizia e
rafforza la tendenza medianica generale, modificando in senso regressivo il
campo cosciente dell’umanità in generale. Non servirà neppure ricordare che, ove un
eggregore agisce nell’inconsapevolezza di coloro che vi attingono, esso diviene
sempre necessariamente vampirico.
Quando poi tali pratiche di
collegamento con l’inconscio, che micro-cosmicamente rappresenta la regione
infera, si spingono sino alle ipnosi regressive, si giunge ad un livello
tecnicamente paragonabile ad una vera e propria evocazione, ben evidente in
effetti nelle sedute ottenute da Corrado
Malanga.6-giorni-sulla-terra-immagini-2 In realtà oltre al fatto che tali
pratiche sono quasi sempre prive di senso davvero terapeutico -anche in un
contesto psichiatrico – specie se spinte
troppo in profondità. Data la natura infera e ctonia delle forze che vengono
smosse sarebbe opportuna una precisa qualificazione esorcistica di chi deve
eventualmente trovarsi a gestire tali “forze”. L’impressione generale è che di
nuovo, si sia in presenza di una morbosa attrazione verso l’inconscio, verso
l’oscurità, verso zone crepuscolari delle coscienza e della realtà. In ogni
caso queste pratiche – fra cui come ebbe modo di mostrare anche J. Evola in Maschera e volto dello
Spiritualismo contemporaneo rientra anche la psicoanalisi – sono foriere di un clima di evocazione
permanente su scala collettiva, che propizia sempre di più l’irruzione di forze
caotiche, perverse e irrazionali nel quotidiano e nella coscienza umana;
fenomenologia che certo non ha bisogna di essere dimostrata, data l’abbondanza
di casi ormai ordinari di cronaca nera, che testimoniano il raggiungimento
quasi di un livello di ‘invasamento collettivo’. La stessa cosa potremmo dire
di quei molto discutibili psicodrammi che vanno sotto il nome di “costellazioni
familiari“.
Il Reiki
Contrariamente a quanto si pensa di solito, il Reiki non è
una pratica New Age, o meglio non nasce come tale, ma avrebbe una sua base
tradizionale. Il suo fondatore, Mikao Usui, non era come la vulgata popolare e
leggendaria vuole, un cristiano; fu invece un monaco del lignaggio Jodo shu del
Buddhsimo giapponese ( e non ,come sostengono altri erroneamente, del Tendai).
Nell’ambito di questa scuola mahayana particolarmente legata al Buddha Amitaba,
Usui avrebbe in realtà “risvegliato”, durante un ritiro, un sistema di
Terapeutica già rivelato in alcuni sutra mahayana. Tuttavia questo lignaggio
terapeutico è andato incontro rapidamente ad un processo catagogico e
degenerativo nel momento in cui dopo la morte di Usui, sua moglie iniziò a
vendere (!!) le iniziazioni attraverso un processo che tecnicamente è simonìa.
Questo semplice atto, come anche il fatto di estendere a grandi gruppi non
qualificati l’accesso al campo
energetico di una pratica, è già sufficiente a causare una vera inflazione
qualitativa di qualsiasi struttura iniziatica. Contrariamente a quanto pensano
i praticanti Reiki i “sigilli” usati per la guarigione a distanza non sono meri
“schemi radionici”. Come sa qualsiasi studioso di ermetismo occidentale tali
formazioni grafiche sono sigilli di evocazione di altrettante Intelligenze
geniali appartenenti al relativo campo eggregorico (la terapeutica magica in Oriente
come in Occidente risponde ai medesimi meccanismi e segue le stesse leggi). È
bene però spiegare che ogni sigillo connette ad un Genio, anche se questo gli
istruttori di Reiki non lo sospettano neppure. Ora, il sigillo o cifra di un
Genio, nel momento in cui vengono divulgati, fotografati, diffusi sui media
subiscono inevitabilmente una drastica “inflazione psichica”, tale da
comprometterne la qualità e l’azione. Attualmente l’Eggregore del
Reiki, stante queste condizioni che lo hanno tecnicamente profanato, è un
eggregore totalmente corrotto e catagogico. Chi vi entra in contatto, lungi dal
poter guarire realmente oltre il normale placebo, rischia anzi di saturarsi di
energie molto dannose e squilibranti, soprattutto per l’operatore. Non è un
caso che Lama Gangchen Rinpoche, un grande lama guaritore del Buddhismo
tibetano abbia infatti dovuto agire riequilibrando i suoi allievi praticanti di
Reiki ed anche provveduto a ‘rettificare’ il loro sistema dando le iniziazioni
al Chawang tibetano Ngalso, tratto dal Guhyasamāja Tantra. Inoltre i suoi
praticanti Reiki sono stati indirizzati a riprendere il lignaggio originario
Komyo, proprio per non compromettersi con l’ormai decaduto sistema oggi in voga
e diffuso nei corsi, quello profanamente divulgato dalla moglie di Usui.
Risulta infatti che in ambito monastico in Giappone sia rimasto un detentore
del lignaggio originario non corrotto, Rev. Hyakuten Inamoto, monaco del Jodo
shu, la scuola della Terra Pura a cui apparteneva Usui. Presso queste
condizioni sembra che possa esservi la possibilità di un canale puro ed
operante del Reiki. A parte questo, ciò che è stato venduto per decenni agli
onnivori e ingenui profani occidentali è materiale oramai talmente degenerato e
decaduto che anche solo sperare di poterne fare qualcosa di positivo è mera
fantasia. È il caso invece di far presente il pericolo a livello energetico che
può essere rappresentato dal contatto con un eggregore involuto e corrotto.
Lo "psicologismo" in psicosomatica
Esiste una tendenza generale fra
gli autori, anche medici, in ambito olistico di creare suggestivi sistemi di
corrispondenze simboliche per svelare il “significato” delle malattie, secondo
un paradigma di interpretazioni simboliche modellato sull’esempio della
psicoanalisi, il primo pioniere in tal senso è stato infatti un allievo di
Freud, il Groddeck. Tuttavia negli ultimi tempi si è arrivati a veri e propri
best sellers nel campo dell’olismo e della psicosomatica, dai libri di R.
Dalkhe alla cosiddetta “metamedicina“. A parte le stranezze delle teorie di
Dalkhe che considera solo tre archetipi tradizionali ( Venere, Marte e Saturno)
anziché sette – anomalia di cui non fornisce spiegazione alcuna – va rilevato
che tutti questi “sistemi”, accomunati dal fatto di fare lunghi elenchi di
corrispondenze fra ogni patologia e un preciso “problema” o “processo” psicologico,
sono tutti discordanti fra loro e ogni autore fornisce presunte “spiegazioni”
spesso assai divergenti da quelle riferite dagli altri…tanto da far pensare
che, se corrispondenza vi fosse in certi casi, è più che altro l’individualità
a prevalere sul caso generale, compromettendo la possibilità stessa di
stabilire una “legge“, sulla base di questo paradigma medico. Gran parte di
questi autori non fa altro che formulare affermazioni apodittiche e
aprioristiche, mai supportate da una base clinica e da un controllo statistico.
Il rischio di questo approccio sta appunto nello schiacciare il livello causale
delle patologie solo in ambito psicologico: questo ha un effetto negativo
anzitutto perché tende anche se indirettamente a “colpevolizzare” il malato instillando
il sospetto di un qualche squilibrio psicologico probabilmente non effettivo e
addossando ai suoi processi emozionali e di pensiero la responsabilità di
tutto. In realtà lo squilibrio non deve essere ricercato unicamente in ambito
emozionale e psicologico, e vi è un’ampia serie di ambiti dove cercare: ambiti
energetici, karmici, astrologici, o di altra natura “occulta”, che possono
essere presi in considerazione se si vuole una visione globale e olistica non
solo a parole. Ad esempio dal punto di vista della Medicina esoterica, la causa
di un male potrebbe essere in un transito astrologico, in una maledizione degli
Antenati, nell’azione dei Voladores sciamanici, o dei Naga ( spiriti della
Natura nel buddhismo e nell’induismo, sovente causa di attacchi all’uomo). Nel
mio articolo sulla medicina tibetana ho accennato al gran numero di classi di
esseri che causano disordini, per lo più psichiatrici. Ora lo “psicologismo”,
come tendenza a ricercare le cause solo o soprattutto a livello psicologico,
fornisce una sorta di paravento che addirittura occulterebbe ancora di più
l’azione predatoria in atto in questi processi. Anzi bisognerebbe ricordare che
spesso gli stessi disagi psicologici possono essere causati proprio dall’azione
di questi esseri sottili sul corpo astrale… Se si vuole fare una psicosomatica
in grado di valutare anche questi aspetti e meno pretenziosa, si deve mutare
paradigma ed abbassare il tiro, per così dire. Non si deve ipotizzare un
“significato” per ogni patologia (anche perché non vi è ancora nessuna
dimostrazione che vi sia una corrispondenza unica valida per tutti gli
individui), ma limitarsi al “significato” dell’organo colpito o della funzione
lesa. La chiave è il concetto di dimensione d’organo che vede ogni “organo”
come deposito di funzioni ancestrali, immagini archetipiche specifiche,
relazioni energetiche. Questa nozione può divenire così compatibile con
l’anatomia sottile del corpo, ed è suscettibile di interpretazioni analogiche
che possono gettare una relazione con gli latri livelli della Medicina
esoterica (astrologici, karmici, attacchi psichici). Lo psicologismo è invece
una deviazione moderna che non trova posto nella visione tradizionale.
Una parola in favore va spesa per
la Nuova Medicina Germanica di R. Hamer poiché si basa su effettivi riscontri
clinici, formula leggi di tipo biologico e usa una psicosomatica ristretta al
piano fisico (neurologico), ma in questo suo ambito è perfettamente corretta.
Le conclusioni di Hamer sembrano più orientate comunque a delle correlazioni
fra traumi e organi o tessuti (foglietti embrionali) che non fra traumi e
patologie di ogni tipo. Ad ogni modo, quando le correlazioni diventano troppo
dettagliate e ‘analitiche’ si ha l’impressione di forzare e comprimere
l’individualità del caso in schemi aprioristici. Dunque è sempre il Terapeuta
che deve sapere leggere e interpretare e mai può farlo il “protocollo” di
nessuna teoria e ideologia.
Altri errori dottrinali
il “Siamo tutti operatori di
Luce”. Tutti automaticamente si fregiano del preteso titolo di guaritori
pranici o “aurici” e tutti si illudono di poter “manipolare” corpi sottili e
campi di forze. In realtà, in nessuna autentica tradizione spirituale che comprendesse
lo sviluppo di carismi e abilità “compensatrici” o terapeutiche è mai stato
affermato che queste capacità siano universalmente possedute da tutti o
democraticamente trasmissibili a tutti. E’ vero che, eccezionalmente,
si trovano individui con una predisposizione compensatrice (per usare una
espressione di Kremmerz) oppure che si possano rinforzare certe attitudini con
un training specifico di tipo vario (magnentismo, parapsicologia, tecniche di
psicodinamica, suggestione ecc..), tuttavia è da ritenersi, quando non del
tutto inefficace, anche pericoloso per sé e per gli altri cimentarsi in
tecniche “terapeutiche” o “praniche”, senza un specifico collegamento a Catene
Iniziatiche autentiche, che prevedano il conferimento di tali speciali
“crismi”. L’assenza di questa condizione oltre a comportare rischi per
l’operatore ne produce senz’altro al soggetto da guarire, specie per il rischio
di “contagi fluidici” o “larvali” di cui lo stesso incauto operatore non
saprebbe schermarsi. Molti di questi sedicenti “operatori” finiscono per
diventare “untori sottili” senza saperlo. Inutile dire che è molto discutile
pensare che un semplice corso di “naturopatia vibrazionale” sforni adeguati
“pranoterapeuti”. Ciò che abbiamo etto del Reiki esemplifica abbondantemente la
questione.
il “buonismo“: la New Age mostra una negazione
di tutti gli atteggiamenti umani che non rientrano in un canone etico artefatto
dove tutti i comportamenti presuntivamente spirituali debbano essere improntati
a tolleranza e pacifismo, con più o meno velato rigetto di ogni attitudine
marziale e virile. Chiunque non si uniformi a questo “canone” etico è detto
persona “poco consapevole”, ed altri epiteti pretenziosi … Ora, è assolutamente
falso immaginare che la “rabbia” sia solo un sentimento negativo. Esiste una
rabbia egoica, ma esiste una rabbia che può venire dall’Io spirituale, finanche
dal Sé. Il Buddhismo Vajrayana esemplifica questo con l’espressione “rabbia
Vajra” che è tipica dell’asceta e che è uno strumento della Saggezza originaria
della Mente oltre che un legittimo strumento di evoluzione. Anche la
tradizione cabalistica contempla il necessario equilibrio fra i due Pilastri
destro e sinistro: la New Age e i cultori delle ideologie correlate mostrano
una paura e un rifiuto totale e aprioristico verso la sfera di Geburah che
invece fa parte dell’Ordine Cosmico, e confondono la vera Geburah con il suo riflesso oscuro e
squilibrato. Ne segue tutta una serie di giudizi e di indicazioni
comportamentali errate. il “moralismo” del se soffri è perchè “devi
imparare una lezione”. Ciò può essere vero, in alcuni casi, ma non può essere
una legge universale. Esistono molti “fattori” o “forze” che sono
semplici trouble makers o dei tricksters ed esercitano semplicemente un’azione
vampirica o prevaricatrice e non hanno nulla di utile che deponga a loro
favore. Bisogna sopravvivere e difendersi (le tradizioni sciamaniche antiche ed
autentiche, non quelle edulcorate e rivendute al consumatore new age, sono
tutte chiarissime in questo senso) . Questo atteggiamento è proprio il meccanismo
con cui la New Age serve ad occultare meglio i predatori. Gli elementi
moralistici invece derivano sopratutto dalla matrice anglosassone e luterana
degli ambienti in cui la New Age si è sviluppata e servono solo da strumento,
in questo caso, a nascondere certi meccanismi predatori.
Dai due punti precedenti segue
perfino un’indicazione alimentare verso alimenti “sattvici” (secondo la
nomenclatura induista) volti ad esaltare la “frequenza vibratoria” ed alzare la
consapevolezza così come a evitare “energie dense”. Ora qui è necessario un
appunto. L’alimentazione sattvica (prevalentemente latto-vegetariana, lasciamo
stare il veganismo che è una deviazione moderna mai esistita nell’induismo)
è cosa buona solo per gli asceti (o chi temporaneamente deve svolgere un lavoro
di ascesi) ma è assolutamente deleteria per gli altri due gruppi (individui
connotati dai guna tamas o rajas). Gli individui sattvici costituivano per
corrispondenza la casta più alta, quella dei sacerdoti. Si trattava di un
numero ristretto ed eccezionale (anche a livello razziale) di individui. E
parliamo del periodo vedico. Soprattutto è bene tenere conto del mutamento dei
tempi: ora, nel Kali Yuga, questi individui sono tecnicamente scomparsi (salvo
rarissime figure di Maestri spirituali), non si illuda pertanto il sognatore o
fabulatore “indaco” di appartenere a questa razza di individui superiori, già
in crisi ai tempi del Buddha storico. L’alimentazione sattvica è deleteria per
gli altri individui e alla lunga li indebolisce (se si vuole sapere se si è
sattvici si provi a mantenere sei mesi di totale castità…). Suggerire
un’alimentazione sattvica ad individui con una complessione tutt’altro che
sattivca è cosa estremamente discutibile, fonte di potenziali forti squilibri
per la salute. Gli insegnamenti tradizionali dell’India hanno sempre teso a far
seguire a ciascuno la via idonea alla propria natura. Altra cosa è indicare un
certo equilibrio alimentare nel non incoraggiare troppo i difetti della propria
costituzione, ma propagandare una dieta
del tutto inappropriata alla propria costituzione è dannoso. Purtroppo le
scuole di naturopatia tendono non solo a bandire la carne (a volte forse più
necessaria sul piano energetico che non sul piano “fisico” o nutrizionale) ma
temono come il “Male assoluto” qualsiasi tipo di alimento o sostanza stimolante
(perfino un banale caffè) perché visto come troppo “yang“. Ora, oggigiorno è proprio
dell’energia yang che si ha bisogno per potersi schermare e combattere contro
le forze caotiche e prevaricatrici che ad ogni livello (da quello emozionale a
quello economico) ci vanno a predare. Con la scusa del “risveglio della
coscienza” (cosa che per l’individuo ordinario è mera utopia) si tende invece a
istillare in soggetti sensibili a suggestioni ‘spiritualistiche’ degli
atteggiamenti assai depotenzianti sul piano energetico per favorire i
meccanismi predatori e vampirici di Forze che attraverso i distorti
insegnamenti New Age hanno acquisito forza e vigore… L’ “ottimismo” New Age.
Tutto è essenzialmente buono, chi vede il pericolo e l’avversità viene accusato
di creare paura, sentimento a bassa frequenza vibratoria. Si scordano che la
paura è uno strumento di allarme e sopravvivenza oltre che di evoluzione, in
certi casi. La lotta e il conflitto fanno parte della dimensione in cui
viviamo: comportarsi come se si fosse già “reintegrati nell’Assoluto” è il modo
migliore per schiantarsi contro un muro. Invece -ed è accaduto al sottoscritto-
chiunque indichi pericoli viene accusato di essere ottuso, intollerante, non
evoluto, e senza risveglio. Nessuno invece è lontano dal risveglio quanto colui
che si sogna di essere un illuminato senza invece vedere in che realtà vive… E
tutti gli autentici insegnamenti spirituali sono stati sempre basati sulla
presa di coscienza obiettiva del proprio stato attuale. È più che superfluo
osservare che siamo (ancora) nella Dualità, ed è saggio comportarsi di
conseguenza. In compenso gli autori New Age si effondono in improbabili
profezie circa gli imminenti e inevitabili “salti quantici” o vibrazionali che
ci eleveranno tutti…il tutto spesso accompagnato da “canalizzazioni” di entità
“astrali”, “invisibili”, o in altri casi ufologiche, sulle cui identità vi
sarebbe anche molto da eccepire! Il “mondialismo”, per cui tutti i popoli e le
razze e soprattutto le culture sono uguali, e tutte ugualmente belle e buone.
Ora, se è bene che tutte le genti si sviluppino in un comune sentire planetario
di appartenenza e di cooperazione non si deve però nascondere il differente
ruolo gerarchico e la funzione-guida che solo determinati gruppi umani di volta
in volta esercitano nell’evoluzione planetaria (questo anche secondo gli
insegnamenti della Blavatsky prima delle tante edulcorazioni che la teosofia ha
subito sino ad oggi), fatto anche additato da Steiner.
obey-giant-hostile-takeoverUgualmente ci sono specifiche funzioni catagogiche e
involutive esercitantesi attraverso alcuni gruppi umani, etnie, culture, razze
e perfino determinate religioni. Il non voler prendere atto non solo delle
differenze ma dei potenziali pericoli catagogici dipende dalle infatuazioni
ideologiche con cui certi ambienti New Age si sono fusi. Ad esempio,
l’integrazionismo e l’immigratismo
mascherati da “anti-razzismo” sono gli attuali strumenti attraverso cui
determinate civiltà ed etnie (con tutte le Forze spirituali, o almeno sottili,
ad esse collegate) sono state avviate alla distruzione programmata da altre
“forze” che evidentemente a questo puntano, per meglio esercitare su scala
globale gli stessi meccanismi di tipo vampirico e distruttivo che altrove
esercitano a livello di individui o piccoli gruppi. Si tratta di forze occulte della
Sovversione mondiale che ora stanno passando dalla fase sovvertitrice a quella
organizzatrice, nella forma del cosiddetto “Nuovo Ordine Mondiale”
(tecnicamente ispiratore, programmatore e finanziatore della globalizzazione
finanziaria e dei flussi migratori). La smania del politicamente
corretto ha portato alcuni neo-spiritualisti moderni ad una eccessiva simpatia
per i movimenti cosiddetti “LGBT” e per l’ideologia “gender”, il pansessualismo,
etc… La diffusione di una certa ideologia omosessualista così come il voler
diffondere canoni estetici e modelli comportamentali a “basso tasso di identità
e differenziazione”, il tendere alla de-differenziazione dei generi, hanno
tutti un preciso effetto sulla involuzione delle energie sessuali e basali
degli individui e dei gruppi. E’ una legge ben nota agli studiosi di
occultismo ed esoterismo, ma anche propria delle scienze naturali che i
processi evolutivi puntano alla differenziazione e alla strutturazione, mentre
quelli involutivi tendono alla omogeneizzazione e de-differenziazione.
Questo esercita una caduta non solo di identità ma anche di “frequenza”
energetica delle nuove generazioni instillando un abbassamento qualitativo
degli istinti basali. Ma vi è qualcosa di molto più inquietante. La
differenza di polarità fra uomo e donna crea una forte tensione energetica,
tanto più forte quanto più il maschio e la femmina sono differenziati. Questa
tensione “fluidica” è fonte di evoluzione, di creatività personale, artistica,
emotiva, e fornisce anche slanci potenzialmente evolutivi e creativi (non solo
procreativi), cosa ben nota alle tradizioni che sfruttano il sesso a
fini ascetici o iniziatici (caso esemplare nei sistemi orientali che fanno capo
ai testi detti Tantra, ma non solo…). È più che evidente il sospetto che questo
fenomeno di pan-sessualizzazione (usiamo il termine più vago possibile per
essere un po’ meno politicamente scorretti) abbia un fine vampirico collettivo:
quello
di deprivare il genere umano di un potente strumento “magnetico” di elevazione
(di cui perfino uno scienziato, Wilhelm Reich, ha intravisto le concrete
possibilità).
La “devirilizzazione”. Il genere
più colpito in questo ambito è quello maschile, anche perché le pseudo
spiritualità new-ager sono prevalentemente (ma non sempre) eccessivamente
“femministe” nel senso di voler dichiaratamente e intenzionalmente “innalzare”
l’ energia femminile planetaria, vedendo in essa una fonte di amore e di “bene”
contro quella maschile che sarebbe fonte di guerra e aggressività. Ora questo
punto in parte si ricollega al precedente, con effetti davvero inquietanti se
si pensa alla frazione di estrogeni (ormoni femminili) sempre più
artificialmente presenti nelle carni da allevamento, o come componente
nell’inquinamento dei fiumi e delle acque che gli stessi scienziati hanno più
volte denunciato, con effetti persino sulle specie animali con effetti quali: oligospermìa,
aumentata infertilità maschile, riduzione dello sviluppo dei genitali.
Queste modificazioni che colpiscono soprattutto i maschi delle specie ne
comprometterebbero in futuro e seriamente le capacità riproduttive. Il fine
però è certamente quello di colpire soprattutto la sfera e l’ambito umano,
sempre nell’ottica dei meccanismi in parte predatori, in buona anche parte
prevaricatori, in atto anche attraverso le ideologie New Age. È più che
evidente che un popolo senza guerrieri è assai più facile da sottomettere….
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