GLI ENIGMI DELLA TERZA PIRAMIDE
DI GIZA, NOTA COME MICERINO
“È decisamente più piccola delle
altre due piramidi sorelle della Piana di Giza, fino a un decimo delle
dimensioni della Piramide di Cheope. Eppure, la piramide nana fa sorgere
questioni pari a quelle delle altre due piramidi. Nei documentari e nei
reportage è spesso trascurata, forse a causa delle sue dimensioni minori. Il
suo nome ufficiale è “Piramide di Menkaure”, più nota in Italia col nome di
Micerino (forma italianizzata del greco Mykerinos, il cui nome compare
nelle opere dello storico greco Erodoto). È la terza piramide del complesso di
Giza ed è intrigante almeno quanto le sue sorelle giganti più conosciute. L’altezza
totale della Piramide di Micerino è di 65,5 metri, i lati della base quadrata
misurano 103,4 metri e il volume totale è pari a 250 mila m³, ovvero un decimo
di quella di Cheope, e presentando la curiosa particolarità di blocchi molto
più grandi di quella di Chefren. In origine la piramide doveva essere tutta
ricoperta dello spettacolare granito rosso di Assuan, le cui cave si trovano a circa
900 km di distanza. Il lato nord conserva parte del rivestimento, che però
verso l’alto non risulta liscio dando così l’impressione di un lavoro non
terminato. Ma perché è così piccola? Alcuni, frettolosamente, affermano che
forse non c’era abbastanza spazio a sinistra della Piana di Giza, o che, forse,
il costo di costruzione era troppo alto. In realtà, come oggi si ritiene, le
tre piramidi di Giza riproducono la configurazione delle tre stelle della
cintura della Costellazione di Orione.
La Piramide di Micerino corrisponderebbe
alla posizione della stella Mintaka, apparentemente la più piccola delle tre.
Quindi le ragioni sarebbero di tipo analogico. Mintaka è la stella più
occidentale della Cintura, in quanto Alnilam e Alnitak sono osservabili,
rispettivamente, a poco meno di 2° e a poco meno di 4° a sud-est da essa. Un
altro aspetto davvero curioso che Micerino condivide con le altre due piramidi
è il fatto che queste strutture, in realtà, sono costituite da otto lati invece
di quattro. Questo fenomeno è visibile solo dall’alto,
durante l’alba e il
tramonto degli equinozi di primavera e autunno, quando il sole proietta ombre
sulle piramidi che rivelano la particolare conformazione a otto lati. Perchè i
costruttori hanno progettato e realizzato una caratteristica così difficile da
vedere? È stata semplicemente una sofisticata scelta estetica, oppure dietro
c’è una ragione pratica a noi sconosciuta? (In realtà la scelta architettonica unita ad
una indubbia precisione ingegneristica “fuori tempo” era quasi certamente
quella di “replicare” la forma di una stella
- ndr) Infine, le pietre di granito che rivestono l’esterno
della piramide di Micerino presentano la stessa tipologia di lavorazione riscontrata
in alcuni siti archeologici dell’America precolombiana, in particolare a Cuzco,
Perù, una delle città Inca più conosciute.
Sebbene non sia mai stata trovata
nessuna mummia all’interno, gli
egittologi continuano a considerare (erroneamente) le piramidi come luoghi di sepoltura per i faraoni egizi. L’interno
della piramide di Micerino è molto complesso; presenta un ingresso a nord a
circa 4 metri d’altezza che conduce in un tunnel rivestito di granito rosa di
circa 32 metri e con un’inclinazione di 26° ed un successivo grande corridoio
di circa 13 metri di lunghezza, 4 metri di larghezza e 4 metri di altezza.
Questo
corridoio sbocca nell’originale in una camera posta 6 metri sotto il livello
del suolo che presenta una fossa nel pavimento e dalla quale parte un corridoio che conduce
nel nulla. Sconcertante la massiccia presenza del granito proveniente dalle
lontane cave dell’Alto Egitto, pietra molto dura ed estremamente difficoltosa
da lavorare. Una caratteristica notata dagli studiosi è che i segni lasciati
sulle pareti dagli attrezzi dei presunti costruttori o forse di coloro che
arrivarono dopo (?), indicano con
certezza che il primo corridoio inferiore è stato scavato dall’interno verso
l’esterno mentre il secondo, quello superiore esattamente dall’esterno verso
l’interno. Queste anomalie, meritano sicuramente una riflessione più
approfondita. Dunque, sebbene piccola e
poco valorizzata, la Piramide di Micerino solleva una serie di questioni pari a
quelle delle sorelle maggiori: chi le ha veramente costruite ? per quale scopo
? ma soprattutto quando sono state costruite?”
http://www.ilnavigatorecurioso.it/2015/02/02/gli-enigmi-della-terza-piramide-di-giza-nota-come-micerino/
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