Segnalato da: Dr. Giuseppe Cotellessa (ENEA)
Staminali, al Bambin Gesù nuova tecnica di trapianto di midollo da
genitori a figli.
da: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/17/staminali-al-bambin-gesu-nuova-tecnica-di-trapianto-di-midollo-da-genitori-a-figli/1030983/
Cellule staminali:
Le cellule staminali in Italia non sono solo fonte di
polemiche e contenziosi nelle aule giudiziarie. Lo dimostra una nuova
procedura, messa a punto dai ricercatori dell’Ospedale pediatrico Bambin Gesù,
che ha già salvato la vita di decine di bambini con malattie genetiche rare o
tumori del sangue. Illustrata oggi a Roma, la metodica ha già avuto un primo
riconoscimento internazionale con la presentazione dei risultati lo scorso
dicembre a New Orleans, nel corso del congresso della Società americana di
ematologia, e la pubblicazione sulla rivista specializzata “Blood”. “Si tratta di una tecnica innovativa di
ingegneria dei trapianti di midollo che, in assenza di donatore compatibile,
consente il trapianto dai genitori ai figli”, spiega Franco Locatelli,
responsabile del reparto di Oncoematologia e medicina trasfusionale
dell’ospedale della Santa Sede. “Il protocollo messo a punto nei nostri
laboratori – gli fa eco entusiasta Bruno Dallapiccola, direttore scientifico
dell’ospedale romano – rappresenta una pietra miliare nella terapia di molte
patologie del sangue ed è destinato a incidere radicalmente sulla loro storia
naturale”.
Il metodo è stato testato finora su circa 70 bambini affetti
da leucemie e su una trentina di piccoli pazienti con malattie rare che
coinvolgono il sangue o il sistema immunitario, come la talassemia,
l’immunodeficienza severa, o l’anemia di Fanconi. Ma in cosa consiste la nuova
metodica? “La tecnica – chiarisce Alice
Bertaina, responsabile dell’unità trapianti di midollo del Bambin Gesù –
consiste nel ripulire le cellule staminali del donatore, che può essere
indifferentemente uno dei due genitori, eliminando solo quelle cattive che
causano le principali complicazioni, ma preservando, allo stesso tempo, una
grande quantità di cellule buone che proteggono il paziente dalle infezioni,
soprattutto nei primi mesi successivi al trapianto. Questo metodo di trapianto
di cellule staminali – aggiunge la studiosa – consente di avere oltre il 90% di
probabilità di cura definitiva, e di ottenere una percentuale di successi
confrontabile a quella che si aveva cercando un donatore compatibile”.
Fino a pochi anni fa le tecniche di manipolazione cellulari
adoperate nei trapianti di midollo osseo comportavano, infatti, un elevato
rischio di mortalità, a causa soprattutto di infezioni. Inoltre, i trapianti da
uno dei due genitori erano caratterizzate da una probabilità di successo
significativamente inferiore a quella ottenibile impiegando come donatore un
fratello o una sorella, oppure un individuo immunogeneticamente compatibile,
identificato al di fuori dell’ambito familiare.
In Italia, nel 2013, sono stati sottoposti a trapianto di
midollo da donatore esterno per malattie non maligne 125 bambini. Grazie a
questa nuova procedura, secondo gli esperti, almeno altri 40 bambini l’anno,
destinati ad esempio a dipendenza cronica da trasfusioni, potranno avere una
chance di guarigione definitiva. “Con
questa tecnica possiamo offrire a tutti la speranza di un trapianto efficace
per diversi tipi di malattie – sottolinea Locatelli -. Nonostante i registri
dei donatori volontari di midollo osseo, che contano ormai più di 20 milioni di
iscritti, e le banche di sangue cordonale e placentare, pari a 600mila unità in
tutto il mondo, infatti, il 30-40% dei pazienti non riesce ancora a trovare un
donatore idoneo”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/17/staminali-al-bambin-gesu-nuova-tecnica-di-trapianto-di-midollo-da-genitori-a-figli/1030983/
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Aids, in Usa due pazienti “guariti” dopo trapianto di midollo osseo.
da: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/03/aids-in-usa-due-pazienti-guariti-dopo-trapianto-midollo-osseo/645189/
A rivelarlo sono i ricercatori del Brigham and Women's
Hospital (Bwh) di Boston, durante l'International Aids Society Conference a
Kuala Lumpur.
Nuovo passo avanti nella lotta all’Aids. Altri due pazienti
con virus Hiv dopo un trapianto di midollo osseo non hanno più avuto bisogno
dei farmaci antiretrovirali e la malattia sembra ‘sparita’ dal loro sangue. A
rivelarlo sono i ricercatori del Brigham and Women’s Hospital (Bwh) di Boston,
durante l’International Aids Society Conference a Kuala Lumpur. I due casi si
aggiungono a quello di Timothy Brown, l’uomo ribattezzato ‘paziente Berlinò e
giudicato ‘guarito’ dall’Hiv dopo un trapianto di midollo. “Uno dei pazienti ha
trascorso già quasi quattro mesi senza prendere farmaci – affermano i medici –
e senza alcun segno del ritorno del virus”. Il team avverte però che “è troppo presto per parlare di una cura
definitiva, in quanto il virus potrebbe tornare in qualsiasi momento”.
I due uomini, la cui identità non è stata ancora rivelata,
lottavano contro il virus da circa 30 anni. Entrambi hanno sviluppato un
linfoma che ha richiesto un trapianto di midollo. Dopo l’operazione, in un caso
non è stata rilevata più traccia dell’Hiv nel sangue per due anni, mentre
nell’altro paziente sono passati già 4 anni. Tutti e due hanno non prendono più
farmaci antiretrovirali (necessari per la cura anti Hiv) dall’inizio di
quest’anno, uno da 4 mesi circa e l’altro da 7 settimane. Secondo Kevin Frost,
capo Fondazione per la ricerca sull’Aids, “questi
risultati forniscono chiaramente nuove importanti informazioni che potrebbero
anche modificare le attuali considerazioni sul virus e sulla terapia genica.
Anche se il trapianto di cellule staminali non è una valida opzione per le
persone con Hiv su vasta scala – aggiunge – a causa dei costi e della
complessità, questi nuovi casi potrebbero aiutare a sviluppare nuovi approcci
per il trattamento anti Hiv”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/03/aids-in-usa-due-pazienti-guariti-dopo-trapianto-midollo-osseo/645189/
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