di: DOTT. GIUSEPPE COTELLESSA (ENEA)
Prevedo che il
principio di funzionamento del brevetto sarà utilissimo per questo tipo di
applicazione:
METODO RADAR
principio di funzionamento:
Un tipico radar ad impulsi come quello impiegato nelle
prospezioni terrestri (Georadar), opera mediante la generazione di onde
impulsive ad alta frequenza (generalmente tra 100 e 1.000 MHz), che possono
essere trasmesse all'obbiettivo da indagare attraverso un'opportuna antenna. Il
parametro misurato è il tempo di propagazione dell'onda che, a seguito
dell'intercettazione di ostacoli e discontinuità, ritorna in superficie e viene
captata dall'antenna come eco riflesso.
ambiti di applicazione:
prospezioni ambientali
indagini geotecniche
studi architettonici
ricerche archeologiche
ricerca di sottoservizi
monitoraggi strutturali
identificazione di vani e oggetti celati
oggetti individuabili:
Le indagini delle aree tramite metodologia Georadar possono
essere teoricamente condotte su ogni tipo di superficie e in ogni tipo di
ambiente, tuttavia come tutte le prospezioni geofisiche, anche la tecnica
Georadar presenta dei limiti che ne impediscono l'utilizzo in circostanze
particolari. Nel campo di stretto interesse, i suoli argillosi e le strutture
schermate da rivestimenti o altri particolari costruttivi in metallo, non
possono essere esplorate perché in questi materiali conduttivi le onde
elettromagnetiche (onde radar) sono rapidamente attenuate e assorbite.
Indagini georadar - specifiche servizio General Engineering
L’indagine effettuata tramite metodologia G.P.R. (Ground
penetrating Radar) è una tecnica diagnostica geofisica non distruttiva, che
consente di ottenere immagini del sottosuolo fino ad una profondità limite di
20 metri, a seconda della tipologia del terreno e del tipo di sensore
utilizzato.
Le immagini ottenute sono le versioni strumentali di sezioni
verticali relative ognuna ad un profilo lineare coperto dall'antenna mobile
sulla superficie da investigare. Il radar (Radio Detecting And Ranging), radio
rivelatore e misuratore di distanza, nella sua definizione più generale, è una
apparecchiatura che permette di rilevare la posizione di un oggetto o di una
cavità, dal confronto tra un segnale di riferimento emesso dal trasmettitore e
quello riflesso dall'oggetto (bersaglio) di cui si deve determinare la
posizione. Per questo scopo si utilizzano delle onde elettromagnetiche con
frequenze normalmente comprese tra qualche centinaia di MHz ed alcune decine di
GHz (le corrispondenti lunghezze d'onda nel vuoto sono 1 m per i 300 MHz, e 1
mm per i 300 GHz).
Un tipico radar ad impulsi come quello impiegato nelle
prospezioni terrestri (Georadar), opera mediante la generazione di onde
impulsive di alta frequenza (tipicamente tra 100 e 1.000 MHz), che possono
essere trasmesse all’obbiettivo da indagare attraverso un'opportuna antenna. Il
parametro misurato è il tempo di propagazione dell'onda che, a seguito
dell'intercettazione di ostacoli e discontinuità, ritorna in superficie e viene
captata dall'antenna come eco riflesso.
Mentre nell'aria l'onda elettromagnetica si propaga alla
velocità di 300.000 Km/s, pari a di 30 cm/ns, nei materiali solidi e liquidi,
essa è di gran lunga inferiore, normalmente variabile tra 5 e 15 cm/ns a
seconda delle caratteristiche dell’obbiettivo stesso.
L'immagine grafica prodotta su monitor dagli echi riflessi
appare come una sezione bidimensionale della superficie indagata, in cui l'asse
orizzontale rappresenta il tragitto coperto dall'antenna lungo la superficie
investigata, mentre quello verticale rappresenta i tempi necessari all'onda per
coprire lo spazio, di andata e ritorno, che separa la superficie esterna dai
punti di discontinuità che hanno provocato le riflessioni.
La legge che regola tale processo è matematicamente
esprimibile nella semplice forma:
vm = 2d/t
ove vm rappresenta la velocità media dei materiali
attraversati dal segnale, 2d il tragitto percorso e t il tempo impiegato.
La possibile profondità d’indagine dipende sia dalla
frequenza del segnale trasmesso, che dall’attenuazione del segnale; in
particolare l’attenuazione è funzione sia della distanza percorsa che delle
caratteristiche del terreno attraversato.
Una volta ottenuta l'immagine strumentale, costituita da una
serie di echi successivi - prodotti da eterogeneità situate a quote diverse - ,
sia in direzione verticale che orizzontale), occorre interpretare le
particolarità grafiche della natura e forma di ogni elemento perturbatore.
La stessa conversione della scala verticale, da tempi a
metri, di utilità e comprensione molto più immediate, presuppone la
formulazione di alcune ipotesi sulle caratteristiche dei materiali costituenti
lo strato in esame, che si traducono in diverse velocità di propagazione
dell'onda. La fase interpretativa comporta un trattamento digitale del segnale
con apposito software; la sequenza di elaborazione consiste inizialmente in una
serie di filtraggi matematici, seguita da successive amplificazioni o
attenuazioni di determinate porzioni del segnale. Il risultato di tale fase è
riportato in formato digitale su planimetrie create con il software AUTOCAD 14
che, rappresentano sotto forma di disegni e simboli, il maggior numero di
informazioni inerenti allo scopo dell’indagine
L’interpretazione qualitativa è in funzione della
correlazione tra le anomalie della sezione radar e le anomalie ricercate,e
richiede la determinazione della velocità media nelle superfici indagate.
L’applicazione delle metodologia Georadar consente
l’identificazione di varie tipologie di oggetti e terreni tra cui:
Tubazioni sotterranee
di plastica, metallo o cemento
Tondini di ferro
presenti nel calcestruzzo armato
Perdite di gasolio o
altri liquidi ad alta resistività
Diversi strati di un
rivestimento
cavità naturali o
artificiali
Reperti archeologici
Terreni di riporto,
discariche e servizi interrati
Bidoni metallici e
contenitori vari, oggetti e masse metalliche di ogni genere
Variazioni di
stratificazioni geologiche e fatturazioni del terreno
Applicabilità:
Le indagini delle aree tramite metodologia Georadar possono
essere teoricamente condotte su ogni tipo di superficie e su ogni tipo di
ambiente, tuttavia come tutte le prospezioni geofisiche, anche la tecnica
Georadar presenta dei limiti che ne impediscono l’utilizzo in circostanze
particolari. Nel campo di stretto interesse, i suoli argillosi e le strutture
schermate da rivestimenti o altri particolari costruttivi in metallo non
possono essere esplorate perché in questi materiali conduttivi le onde
elettromagnetiche (onde radar) sono rapidamente attenuate e assorbite.
Quanto sopra premesso, l’applicabilità della prospezione
tramite GPR è comunque largamente superiore a tutte le altre metodologie
geofisiche; questa prerogativa è inoltre potenziata dal fatto che i risultati
di una indagine possono essere verificati in tempo reale, ossia direttamente
sul luogo di intervento, abbreviando tempi e costi.
Modalità operative - preparazione delle aree:
Le aree soggette all’indagine Georadar vengono
preventivamente misurate attraverso rotelle metriche e apposite strumentazioni
laser, e planimetricamente suddivise in quadranti con area variabili che vanno
da 0,25 m2 a 10 m2 in funzione dello
scopo investigativo.
Tali operazioni si rendono necessarie al fine di
referenziare rispetto a dei punti noti e dimensionare i profili tracciati con
il radar sulle superfici oggetto di indagini e poter interpretare con maggiore
facilità i dati ottenuti.
Profili effettuati su un cortile con riferimenti metrici
Profili effettuati su una volta per l’individuazione di
tubazioni
effettuati in una piazza per ricerca di tubazione
del gas e condotte idriche
Modalità operative - rapporto di prospezioni e
descrizione planimetrica:
I dati registrati in campagna sono soggetti ad una analisi
approfondita che si traduce in elaborazioni e filtraggi delle immagini radar,
effettuati al computer con apposito software (RADAN). Ogni profilo viene
interpretato e le informazioni risultanti sono tradotte in mappe digitali
(formato Autocad R14-2000).
Le sezioni georadar interpretate sono riportate in pianta
attraverso le rette colorate e indicate progressivamente da lettere
dell’alfabeto, per una corretta localizzazione sul piano XY. Inoltre, sulle
tavole dei risultati sono disegnati i profili che forniscono le informazioni in
profondità (asse Z) delle aree indagate. Le anomalie riscontrate sono riportate
nei disegni e identificate mediante apposite simbologie che la legenda allegata
provvede a spiegare. Allegata alle tavole descrittive, viene allegata una
relazione tecnica con la descrizione delle anomalie presenti e con i commenti
finali dell’indagine.
Tutti i dati, le tavole autocad e relazione finale vengono
forniti su supporto cartaceo ed in formato digitale su CD-ROM.
Alcuni degli strumenti per eseguire le indagini georadar:
SIR 2000 sistema GPR portatile:
ANTENNA 500 MHz:
ANTENNA 1500 MHz:
ANTENNA 600 MHz:
ANTENNA 300 MHz:
Approfondimento sul metodo di indagine radar:
Tra le varie metodologie geofisiche che possono essere
impiegate nella ricerca di cavità, un discorso a parte merita il georadar. Si
tratta di una tecnica che attraverso l'impiego di onde elettromagnetiche
esplora il terreno con estremo dettaglio, consentendo di ottenere, in tempo
reale, la "radarstratigrafia" del sottosuolo. Purtroppo, l'estrema
sensibilità del sistema ne rappresenta anche il limite. Infatti, mentre trova
ottimi impieghi in terreni "resistivi" ed aridi come: rocce compatte,
alluvioni ghiaiose asciutte, lastricati, pavimentazioni ecc., il radar risulta
praticamente "cieco" in terreni argillosi. L'alta conduttività di
questi terreni dà luogo alla trasformazione dell'energia dell'impulso
elettromagnetico in calore, con forte limitazione della profondità di
penetrazione dello stesso (in terreni argillosi difficilmente si arriva ad una
profondità di 2 metri).
L'impiego migliore del georadar risulta essere, fatte salve
le limitazioni sopraddette, la ricerca di cavità e l'individuazione di
strutture compatte al di sotto di lastricati o pavimentazioni come quelle dei
centri urbani. È il tipico sistema di prospezione per centri urbani, aree
pavimentate, lastricate, ecc. dove può essere praticamente considerato anche
l'unico sistema d'indagine proponibile.
Si tratta di un metodo che permette di rilevare la posizione
di un oggetto sepolto, misurando l'intervallo di tempo che intercorre tra un
segnale elettromagnetico, (le onde elettromagnetiche utilizzate hanno frequenze
normalmente comprese fra qualche decina di MHz e 1-2 GHz), emesso da un'antenna
trasmittente e quello riflesso dall'oggetto di cui si deve determinare la
posizione, captato da una complementare antenna ricevente, (per il formarsi di
una riflessione, è necessario che ci sia una differenza nei valori della
costante dielettrica "e" tra il materiale di copertura e quello della
struttura sepolta: un’ottima differenza è quella fra il terreno ed il vuoto
della cavità). In definitiva, viene misurato il tempo impiegato da un impulso a
radiofrequenza emesso dal trasmettitore per arrivare all'oggetto e ritornare al
ricevitore. Conoscendo la velocità di propagazione del segnale, (che dipende
essenzialmente dalla costante dielettrica dei materiali attraversati), e il
tempo misurato è così possibile determinare la profondità dell'oggetto
riflettente. Poiché solo una parte dell'energia incidente su una discontinuità
è riflessa, mentre la porzione rimanente viene trasmessa, gli impulsi radar
consentono di mettere in evidenza anche orizzonti più profondi del primo, da
ciascuno dei quali può essere riflessa una quantità di energia sufficiente per
dare segnali, (e quindi tempi di arrivi successivi al primo), suscettibili di
letture e interpretazione.
L'apparato strumentale è formato da un trasmettitore e da un
trasduttore che costituiscono il complesso antenna-trasmettitore-ricevitore. Il
sistema trasmettitore-ricevitore viene spostato lungo la superficie da indagare
e per ogni punto di questa viene ricavato un valore del tempo di andata e
ritorno. Si ottiene così una "sezione di tempi radar" da interpretare
in base agli orizzonti riflettenti che si sono eventualmente messi in evidenza.
Possono essere utilizzate sia apparecchiature analogiche che digitali, con
rappresentazione dei dati sia in bianco e nero che a colori, con registrazione
dei dati su carta (graphic recorder) o su supporto magnetico. La strumentazione
ha la possibilità di utilizzare "antenne" (dispositivi di
trasmissione e ricezione dei segnali elettromagnetici) di diverso tipo, in
ordine alle profondità da raggiungere. Normalmente vengono utilizzate antenne
da 100 a 500 Mhz.
Essendo un sistema d'indagine lineare, devono essere
eseguiti il maggior numero possibile di profili, in modo da coprire
uniformemente l'area da indagare.
L'elaborazione dei dati può essere anche di carattere
qualitativo e i risultati sono riportati su elaborati planimetrici ove vengono
disegnate sia le tracce dei profili eseguiti, che le posizioni delle anomalie
riscontrate, cercando di distinguerne la natura e le orientazioni.
Il metodo radar può rappresentare un efficace complemento
delle tecniche elettriche ed elettromagnetiche, qualora si voglia
caratterizzare con estremo dettaglio un’area a profondità massima di 4-5 metri
o qualora la situazione logistica non consenta l’uso delle altre tecniche.
Un contributo molto interessante e molto chiaro, che
introduce ed illustra il metodo radar in generale e nelle applicazioni
specifiche per l'architettura, è stato scritto dal Prof. Paolo Colombo ed è qui
di seguito riportato:
introduzione al metodo:
"L'indagine radarstratigrafica appartiene a quelle
metodologie non distruttive di indagine del sottosuolo denominate prospezioni
geofisiche. Attualmente, grazie ad opportune modifiche alle strumentazioni ed
alle modalità operative, è possibile l'indagine anche a piccole profondità per
lo studio di dettagli di terreno o di manufatti. La tecnica chiamata radar ha
dunque allargato i propri campi di impiego, per esempio in quello archeologico
e nell'edilizia. Nel campo della conservazione la tecnica è ancora poco
impiegata pur offrendo un'applicazione ampia e di valido aiuto per eventuali
interventi mirati.
L'indagine radarstratigrafica è una tecnica di rilevazione
elettromagnetica che consente di indagare la natura e lo stato fisico di
elementi al di sotto delle superfici di finitura quali intonaci, rivestimenti,
pavimentazioni.
Nelle strutture verticali è possibile rilevare: presenza di
canne fumarie; presenza di tubazioni degli impianti; stratigrafia della
muratura con individuazione delle superfici di separazione dei materiali
differenti; presenza di umidità; verifica dell'ancoraggio di lastre di
rivestimento su elementi strutturali; presenza di elementi in ferro.
Nelle strutture orizzontali è possibile rilevare: presenza
di locali interrati, cavità, vecchie fondazioni; stratigrafia dei solai con
individuazione dell'orditura e dell'elemento portante (legno, acciaio, cls
armato); nelle volte la determinazione dello spessore del riempimento, e della
struttura portante.
principio scientifico e caratteri della prova:
La metodologia radar si basa sull'utilizzo di onde
elettromagnetiche ad alta frequenza che vengono immesse, riflesse e ricevute al
fine di acquisire informazioni sullo stato fisico esistente nei materiali
indagati. Le modalità di propagazione delle onde elettromagnetiche sono
strettamente legate alle costanti dielettriche dei materiali. Le
caratteristiche dielettriche derivano dallo stato fisico dei materiali
(densità, porosità, permeabilità, conducibilità etc.), pertanto tutte le
interfacce separanti mezzi con caratteristiche diverse possono essere
individuate in modo tanto più certo quanto più alto è il contrasto fisico. In
pratica, attraverso un dispositivo trasmittente-ricevente denominato antenna,
collegato ad un registratore grafico, viene inviata nel mezzo di indagine una
serie continua di impulsi elettromagnetici. In corrispondenza delle superfici
di discontinuità una parte dell'energia trasmessa viene riflessa e captata
dalla sezione ricevente dell'antenna mentre un'altra parte penetra ulteriormente
per essere riflessa da una superficie sottostante. Contemporaneamente al
movimento dell'antenna il registratore grafico produce una sezione continua
spazio-tempo nella quale si osservano le tracce delle diverse riflessioni o,
comunque, delle anomalie nella risposta.
L'indagine è a carattere esteso poiché, sebbene l'area
indagata sia limitata alla superficie di appoggio dell'antenna
ricetrasmittente, la registrazione si svolge facendo scorrere l'antenna su ampi
trattati di investigazione. La tecnica radar necessita della scelta di
un'opportuna frequenza dell'antenna ricetrasmittente.
In funzione della profondità di indagine e del tipo di
obbiettivo dell'indagine si possono utilizzare antenne di differente frequenza:
100-300-500-1000 MHz tenendo in considerazione che al diminuire della frequenza
aumenta il grado di penetrazione del segnale, ma diminuisce il grado di
dettaglio e la sensibilità di rilevazione.
Il dato ottenuto dalla prova è denominato sezione
radarstratigrafica. Quest'ultima ha carattere qualitativo in quanto consente
l'interpretazione delle caratteristiche delle diverse "riflessioni"
sotto forma di geometria e di intensità del segnale ricevuto. La sezione
riporta in ascissa i valori delle distanze misurate rappresentati da tratti nominati
marker posizionati all'atto della registrazione; in ordinata la sezione riporta
i valori delle profondità espressi in nanosecondi e dai quali attraverso
un'opportuna taratura si può risalire ai valori corretti in metri o centimetri.
La tecnica operativa del rilievo radar consiste
nell'esecuzione di una serie di sezione radarstratigrafiche con lo scopo di
posizionare con precisione le anomalie radar. L'antenna ricetrasmittente dovrà
scorrere su una superficie piana e sufficientemente liscia. Eventuali difficoltà
nell'interpretazione della sezione radar stratigrafica sorgono quando si
indagano materiali con la medesima resistività. È dunque necessario operare
delle elaborazioni e trattamenti del segnale ricevuto. Inoltre prima della
prova occorre una corretta taratura al fine di correlare i tempi di riflessione
con la profondità di indagine.
Proprio per limitare le difficoltà di interpretazione,
attualmente la ricerca scientifica sta sviluppando la definizione di profili
stratigrafici in 3D."
http://www.gen-eng.florence.it/geosurvey/00_main/main.htm
SE TI E' PIACIUTO QUESTO POST NON PUOI PERDERE:
LA VERA STORIA EVOLUTIVA DELL'UOMO E' COME CI HANNO SEMPRE RACCONTATO? OPPURE E' UNA STORIA COMPLETAMENTE DIVERSA?
"L'UOMO KOSMICO", TEORIA DI UN'EVOLUZIONE NON RICONOSCIUTA
DI MARCO LA ROSA
E' UN'EDIZIONE OMPHILABS
ACQUISTABILE DIRETTAMENTE DAL SITO OMPHILABS ED IN LIBRERIA
http://www.omphilabs.it/prod/L-UOMO-KOSMICO.htm
SE TI E' PIACIUTO QUESTO POST NON PUOI PERDERE:
LA VERA STORIA EVOLUTIVA DELL'UOMO E' COME CI HANNO SEMPRE RACCONTATO? OPPURE E' UNA STORIA COMPLETAMENTE DIVERSA?
"L'UOMO KOSMICO", TEORIA DI UN'EVOLUZIONE NON RICONOSCIUTA
DI MARCO LA ROSA
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http://www.omphilabs.it/prod/L-UOMO-KOSMICO.htm
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