di: Marco La
Rosa
“La verità e l’originalità troverebbero più facilmente posto nel mondo, se coloro che non sono in grado di produrle non cospirassero di comune accordo per
non farle venire alla luce”
Arthur
Schopenhauer
"
Eristische Dialektik - Die Kunst, Recht zu Behalten", in italiano
semplicemente: " l'arte di ottenere ragione". Opera postuma di Arthur
Schopenhauer (Filosofo, 1788 -1860).
Per
Schopenhauer l'arte della "dialettica" ( Capacità di svolgere un ragionamento con logica ineccepibile,
ricchezza di argomentazioni, e forza persuasiva) è
una diretta emanazione della "naturale prepotenza del genere umano".
La "prepotenza" insita nell'animo umano, quella
che pretende di prevalere sempre e comunque, quella che si nasconde dietro "convinzioni"
radicate dalle "convenzioni"; quella che si nasconde nelle credenze
radicate nei titoli accademici, che
molto spesso sono soltanto "scatole vuote"; quella prepotenza che ha
per scopo il voler confutare e sminuire tutto ciò
che non si "uniforma" ad un pensiero radicato o "vidimato"
dai canoni dell'ufficialità costituita.
Nell'arte
di ottenere ragione, Schopenhauer, crea una
definizione di dialettica, che si distingue da quella Aristotelica, pur
riprendendone il concetto e da quella Hegeliana sua contemporanea :
"l'arte di ottenere ragione a prescindere dalla verità o falsità dell'oggetto del contendere
"genera per il grande filosofo, ben 38 "stratagemmi" per
difendere la propria ragione in una "disputa", oppure per "ottenerla" ugualmente
nel caso in cui questa stia dalla parte dell'avversario.
Sono
convinto che possiamo "capire" molto dei nostri
"avversari", se analizziamo il loro "operato confutatorio"diretto verso noi e le nostre idee, vero
o falso che sia.
Il punto
di partenza è una tesi avanzata da noi o
dal nostro avversario. Per confutarla Schopenhauer individua questi percorsi:
Modi:
ad rem
(verità oggettiva): la tesi è o non è in accordo con una verità oggettiva, per esempio " l'erba è verde"
ad
hominem o ex concessis (verità soggettiva): la tesi
contraddice una affermazione precedente di colui che l'ha enunciata.
Metodi:
confutazione
diretta per attacco dei fondamenti:
confutazione
dei fondamenti,
confutazione
delle conseguenze;
confutazione
indiretta per attacco delle conseguenze:
confutazione
per una conseguenza falsa (ad rem o ad hominem),
confutazione
per dimostrazione di casi contrari.
Gli
stratagemmi:
1)Ampliamento:
interpretare l'affermazione dell'avversario nel modo più generale possibile, restringendo invece la propria.
2)Omonimia:
estendere l'affermazione presentata dall'avversario a qualcosa che, oltre al
nome uguale, non ha nulla in comune con l'argomento in questione.
3)Generalizzazione:
trattare l'affermazione dell'avversario con valore relativo (particolare) come
se avesse un valore assoluto (universale).
4)Occultamento:
presentare le premesse alla propria conclusione una alla volta, in modo che
l'avversario le ammetta senza accorgersene.
5)False
proposizioni: usare tesi false ma vere ad hominem, sfruttando i preconcetti e
pregiudizi dell'avversario.
6)Dissimulazione
di petitio principii: postulare ciò che si dovrebbe dimostrare.
7)Metodo
socratico o erotematico: porre domande adeguate all'avversario e ricavare la
verità della propria affermazione
dalle stesse ammissioni dell'avversario.
8)Provocazione:
suscitare l'ira dell'avversario per confonderlo.
9)Confusione:
porre all'avversario domande in un ordine diverso da quello nel quale se le
sarebbe aspettate.
10)Ritorsione
delle negazioni dell'avversario: se l'avversario intenzionalmente risponde in
modo negativo a tutte le domande, chiedere il contrario della tesi di cui ci si
vuole servire.
11)Generalizzazione
dell'inferenza: se l'avversario accetta la verità
di fatti particolari dare per scontato che abbia accettato anche l'universale
relativo.
12)Metaforizzare:
scegliere sempre metafore e similitudini favorevoli alla propria affermazione,
introducendo nella definizione ciò che si vuole provare in
seguito.
13)Presentare
l' opposto della propria tesi: presentare l'opposto della propria tesi in modo
denigratorio, per far sì che l'avversario sia
costretto a rifiutarlo.
14)Dichiarare
la vittoria: dopo che l'avversario ha risposto a molte domande senza peraltro
giungere alla conclusione desiderata, dichiarare la vittoria con una buona dose
di faccia tosta.
15)Usare
tesi apparentemente assurde: se la propria tesi è
paradossale e non la si riesce a dimostrare, proporre all'avversario una tesi
giusta ma non evidente; se questo la rifiuta condurlo ad absurdum e trionfare.
16)Argomenti
Ad Hominem: cercare contraddizioni nelle affermazioni dell'avversario.
17)Usare
sottili distinzioni: se l'avversario incalza con un controprova, occorre
trovare una sottile distinzione se la cosa consente un doppio significato.
18)Mutatio
controversiae: se c'è il rischio che l'avversario
possa avere ragione, spostare l'argomento della disputa su altre questioni.
19)Generalizzazione:
se l'avversario sollecita ad esprimere un'opinione su un particolare, estrapolare
l'universale ed opporsi a questo.
20)Trarre
conclusioni: se l'avversario ha concesso parte delle premesse, trarre la
conclusione anche se le premesse sono incomplete.
21)Controargomentazione:
se l'avversario fa uso di un argomento solo apparente o sofistico, liquidarlo
usando un controargomento altrettanto sofistico o apparente.
22)Petitio
principii : rigettare le premesse dell'avversario come petitio principii.
23)Esagerazione:
spingere l'avversario ad esagerare le proprie affermazioni e quindi confutarle.
24)Forzare
la consequenzialità: trarre a forza dalle
affermazioni dell'avversario, con false deduzioni, tesi che non vi siano
contenute (apagoge).
25)Istanza
o Exemplum in contrarium: l'apagoge si demolisce presentando un unico caso per
cui il principio non è valido.
26)Retorsio
argumenti: l'argomento che l'avversario vuole usare a proprio vantaggio viene
usato meglio contro di lui.
27)Sfruttare
l'ira dell'avversario: se di fronte a un certo argomento l'avversario si adira,
insistere su quell'argomento, poiché è facilmente il punto debole del suo ragionamento.
28)Argumentum
ad auditores: funziona meglio quando persone colte disputano di fronte ad
ascoltatori incolti. Avanzare un'obiezione non valida ma
"spettacolare", che richieda, per essere smentita, una lunga e noiosa
disquisizione.
29)Diversione:
qualora l'avversario fosse sul punto di vincere la disputa cambiare
completamente argomento e proseguire come se fosse pertinente alla questione e
costituisse un argomento contro l'avversario.
30)Argumentum
ad verecundiam: invece che di motivazioni ci si appelli ad autorità rispettate dall'avversario.
31)Dichiarazione
di incompetenza: dichiararsi incompetenti per insinuare negli spettatori il
dubbio che l'affermazione dell'avversario sia una cosa insensata.
32)Denigrazione:
per accantonare, o almeno rendere sospetta, un'affermazione dell'avversario
ricondurla ad una categoria odiata dagli spettatori.
33)"Vero
in teoria, falso in pratica": ammettere con questo sofisma le ragioni e
tuttavia negarne le conseguenze.
34)Incalzare
l'avversario: se l'avversario si dimostra evasivo riguardo ad un argomento,
incalzarlo su quell'argomento, poiché facilmente sarà uno dei suoi punti deboli.
35)Argumentum
ab utili: anziché agire sull'intelletto con il
ragionamento, agire sulla volontà con motivazioni, dimostrando
all'avversario che la sua opinione, se vera, non può recargli che danno.
36)Sproloquiare:
l'avversario rimarrà sconcertato e sbigottito da
sproloqui privi di senso.
37)Spacciare
un argumentum ad hominem per uno ad rem: se l'avversario sceglie una cattiva
prova a sostegno del suo argomento confutare la prova e passare questa
confutazione come una confutazione all'intero argomento.
38)Argumentum
ad personam: come ultima risorsa diventare offensivi, oltraggiosi e grossolani.
Concludendo, ritengo che fino a quando il nostro modus
operandi, per voler far prevalere la nostra "ragione", rientrerà
nei canoni sopra citati, vorrà dire che il
nostra anima-mente, non sarà ancora matura
per conoscere la "VERITA" che non ha "rivali" o
"padroni" che disputano all'infinito per appropriarsene
indebitamente.
“La verità passa per tre gradini: prima viene ridicolizzata, poi
viene contrastata, infine viene accettata come ovvia.
Arthur
Schopenhauer
Bibliografia:
Arthur
Schopenahuer – L’arte di ottenere ragione esposta in 38 stratagemmi – Adelphi 1991
Arthur
Schopenahuer – il giudizio degli altri. Dov’è la nostra felicità? Nella testa degli altri.
BUR
Biblioteca Univ. Rizzoli – 2004
Arthur
Schopenauer – L’arte di conoscere se stessi –
Adelphi 2003
Arthur
Schopenhauer – Il mondo come volontà e rappresentazione. Ed. Int. – Newton Compton – 2011
Arthur
Schopenhauer – L’arte di farsi insultare –
Adelphi 1999
Arthur
Schopenhauer – L’arte di farsi rispettare esposta in 14 massime – Adelphi 1998
Arthur
Schopenhauer – Il fondamento della morale – Laterza 2005
Arthur
Schopenhauer – Il mio Oriente – Adelphi 2007
Wikipedia
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