sabato 10 marzo 2018

LA TERRA E I NUOVI... PIU' POTENTI ANTIBIOTICI


Scoperta una nuova famiglia di antibiotici grazie a uno studio di campioni di suolo

Scienziati statunitensi hanno scoperto una nuova famiglia di antibiotici , grazie allo studio di campioni di suolo. I composti naturali potrebbero essere utilizzati per combattere le infezioni difficili da trattare, ormai un fenomeno molto preoccupante in tutto il mondo. Questa è la speranza di un team della Rockefeller University di New York (Usa), che ha pubblicato i risultati dei propri studi su 'Nature Microbiology'. Il suolo pullula di milioni di microrganismi diversi che producono molti composti, alcuni potenzialmente terapeutici, inclusi antibiotici. I nuovi test mostrano che alcune sostanze, chiamate malacidine, annientano diverse infezioni batteriche che sono diventate resistenti alla maggior parte degli antibiotici esistenti, incluso il superbatterio Mrsa. La squadra di Sean Brady è riuscito a portarle alla luce grazie a una tecnica di sequenziamento dei geni, utilizzata per analizzare più di 1.000 campioni di suolo prelevati da tutti gli Stati Uniti. Quando hanno scoperto le malacidine in molti dei campioni, gli esperti le hanno testate su ratti ai quali avevano somministrato Mrsa: la sostanza ha eliminato infezioni diverse nelle ferite della pelle. I ricercatori stanno ora lavorando per migliorare l'efficacia del composto, sperando che possa diventare un farmaco vero e proprio. Brady ha dichiarato: "E' impossibile dire quando, o anche se, una scoperta di nuovi antibiotici in fase iniziale procederà verso le clinica. E' una strada lunga e ardua".

http://www.telecaprinews.it/leggi115.asp?cod=72878

ANCORA A PROPOSITO DELL'ANTIBIOTICO-RESISTENZA:

Fra il 2011 e il 2012 due terzi delle formulazioni antibiotiche a dose fissa vendute in India non erano in realtà state approvate dall’ente regolatorio nazionale perché potenzialmente responsabili di aggravare il fenomeno della farmaco-resistenza.

Nei giorni scorsi un articolo a firma di un team di ricercatori della Queen Mary University of London and Newcastle University e pubblicato sul British Journal of Clinical Pharmacology, ha denunciato un fatto gravissimo che sta accadendo in India: fra il 2011 e il 2012 due terzi delle formulazioni alla base degli antibiotici venduti in India non erano in realtà state approvate dall’ente regolatorio nazionale perché potenzialmente responsabili di aggravare il fenomeno della farmaco-resistenza, che come sappiamo sta mettendo in ginocchio parte della ricerca scientifica. In generale, l’articolo parla di milioni di antibiotici venduti fra il 2007 e il 2012, e non serve dire che quasi tutte queste formulazioni sono illegali anche in paesi usati come confronto quali Regno Unito e Stati Uniti. I ricercatori hanno incrociato i dati sulle autorizzazioni dei farmaci da parte dell’ente regolatorio con quelli relativi alle vendite di antibiotici ottenute da PharmaTrac®, un database commerciale delle vendite farmaceutiche indiane comprendente i dati di vendita mensili di circa 5.000 aziende farmaceutiche, 18.000 distributori e grossisti, 32.000 sotto-produttori, 500.000 rivenditori e ospedali e dispensatori di medicinali in 23 regioni dell’India. Sono state esaminate formulazioni a dose fissa (farmaci contenenti due o più formulazioni in un unica pillola) e formulazioni a dose singola. Primo risultato: nel periodo 2007-2012 in India si sono registrate ben 118 diverse formulazioni antibiotiche a dose fissa presenti sul mercato. Per fare un paragone, in Gran Bretagna e Stati Uniti se ne commercializzano solo 5 tipi. Secondo risultato, di queste 118 formulazioni il 64% (cioè 2 su 3) non era stato approvato dalla Central Drugs Standard Control Organisation indiana. Per contro – va detto – quasi tutte le formulazioni a dose singola vendute sono state approvate regolarmente.Terzo fatto: ad averci messo lo zampino anche le multinazionali farmaceutiche, che sarebbero responsabili di aver prodotto 53 delle 118 FDC formulazioni, e per un terzo di queste non ci sarebbe approvazione. Solo 4 – infine – sono le formulazioni liberamente commercializzate nel Regno Unito e Stati Uniti perché approvate da EMA e FDA. Queste 118 formulazioni a dose fissa hanno dato luogo infatti a ben 3307 prodotti di marca fabbricati da 476 produttori, di cui 464 indiani e 12 multinazionali. Le FDC con il maggior numero di prodotti erano: ofloxacina + ornidazolo (382 prodotti di marca realizzati da 279 produttori), amoxicillina + acido clavulanico (293 prodotti, 189 produttori) e ciprofloxacina + tinidazolo (208 prodotti, 147 produttori). L’india ha oggi uno dei maggiori tassi di consumo di antibiotici a livello mondiale. Le vendite sono aumentate complessivamente del 26% da 2056 milioni di unità nel periodo 2007-08 a 2583 milioni di unità fra il 2011 e il 12, in particolare grazie ai farmaci a cose fissa, appunto, le cui vendite sono aumentate del 38%. Quello dell’antibiotico resistenza è tuttavia un problema globale che difficilmente rimane entro i rigidi confini nazionali, e gli esperti sono concordi nell’affermare che per affrontare il problema è necessario che nessuno remi contro. Certo, in casi come questo il problema non finisce qui. “È necessario – spiegano gli autori – un migliore accesso all’assistenza sanitaria per ridurre le vendite senza prescrizione, e capire perché i medici complicano i problemi prescrivendo antibiotici non approvati.”

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