Scoperta una nuova famiglia di
antibiotici grazie a uno studio di campioni di suolo
Scienziati statunitensi hanno scoperto una
nuova famiglia di antibiotici , grazie allo studio di campioni di suolo. I
composti naturali potrebbero essere utilizzati per combattere le infezioni
difficili da trattare, ormai un fenomeno molto preoccupante in tutto il mondo. Questa
è la speranza di un team della Rockefeller University di New York (Usa), che ha
pubblicato i risultati dei propri studi su 'Nature Microbiology'. Il suolo
pullula di milioni di microrganismi diversi che producono molti composti, alcuni
potenzialmente terapeutici, inclusi antibiotici. I nuovi test mostrano che
alcune sostanze, chiamate malacidine, annientano diverse infezioni batteriche che
sono diventate resistenti alla maggior parte degli antibiotici esistenti,
incluso il superbatterio Mrsa. La squadra di Sean Brady è riuscito a portarle
alla luce grazie a una tecnica di sequenziamento dei geni, utilizzata per
analizzare più di 1.000 campioni di suolo prelevati da tutti gli Stati Uniti.
Quando hanno scoperto le malacidine in molti dei campioni, gli esperti le hanno
testate su ratti ai quali avevano somministrato Mrsa: la sostanza ha eliminato
infezioni diverse nelle ferite della pelle. I ricercatori stanno ora lavorando
per migliorare l'efficacia del composto, sperando che possa diventare un
farmaco vero e proprio. Brady ha dichiarato: "E' impossibile dire quando, o anche se, una scoperta di nuovi
antibiotici in fase iniziale procederà verso le clinica. E' una strada lunga e
ardua".
http://www.telecaprinews.it/leggi115.asp?cod=72878
ANCORA A PROPOSITO DELL'ANTIBIOTICO-RESISTENZA:
ANCORA A PROPOSITO DELL'ANTIBIOTICO-RESISTENZA:
Fra il 2011 e il 2012 due terzi
delle formulazioni antibiotiche a dose fissa vendute in India non erano in
realtà state approvate dall’ente regolatorio nazionale perché potenzialmente
responsabili di aggravare il fenomeno della farmaco-resistenza.
Nei giorni scorsi un articolo a
firma di un team di ricercatori della Queen Mary University of London and
Newcastle University e pubblicato sul British Journal of Clinical Pharmacology,
ha denunciato un fatto gravissimo che sta accadendo in India: fra il 2011 e il
2012 due terzi delle formulazioni alla base degli antibiotici venduti in India
non erano in realtà state approvate dall’ente regolatorio nazionale perché
potenzialmente responsabili di aggravare il fenomeno della farmaco-resistenza,
che come sappiamo sta mettendo in ginocchio parte della ricerca scientifica. In
generale, l’articolo parla di milioni di antibiotici venduti fra il 2007 e il
2012, e non serve dire che quasi tutte queste formulazioni sono illegali anche
in paesi usati come confronto quali Regno Unito e Stati Uniti. I ricercatori
hanno incrociato i dati sulle autorizzazioni dei farmaci da parte dell’ente
regolatorio con quelli relativi alle vendite di antibiotici ottenute da
PharmaTrac®, un database commerciale delle vendite farmaceutiche indiane
comprendente i dati di vendita mensili di circa 5.000 aziende farmaceutiche,
18.000 distributori e grossisti, 32.000 sotto-produttori, 500.000 rivenditori e
ospedali e dispensatori di medicinali in 23 regioni dell’India. Sono state
esaminate formulazioni a dose fissa (farmaci contenenti due o più formulazioni
in un unica pillola) e formulazioni a dose singola. Primo risultato: nel
periodo 2007-2012 in India si sono registrate ben 118 diverse formulazioni
antibiotiche a dose fissa presenti sul mercato. Per fare un paragone, in Gran
Bretagna e Stati Uniti se ne commercializzano solo 5 tipi. Secondo risultato,
di queste 118 formulazioni il 64% (cioè 2 su 3) non era stato approvato dalla
Central Drugs Standard Control Organisation indiana. Per contro – va detto –
quasi tutte le formulazioni a dose singola vendute sono state approvate
regolarmente.Terzo fatto: ad averci messo lo zampino anche le multinazionali
farmaceutiche, che sarebbero responsabili di aver prodotto 53 delle 118 FDC
formulazioni, e per un terzo di queste non ci sarebbe approvazione. Solo 4 –
infine – sono le formulazioni liberamente commercializzate nel Regno Unito e
Stati Uniti perché approvate da EMA e FDA. Queste 118 formulazioni a dose fissa
hanno dato luogo infatti a ben 3307 prodotti di marca fabbricati da 476
produttori, di cui 464 indiani e 12 multinazionali. Le FDC con il maggior
numero di prodotti erano: ofloxacina + ornidazolo (382 prodotti di marca
realizzati da 279 produttori), amoxicillina + acido clavulanico (293 prodotti, 189
produttori) e ciprofloxacina + tinidazolo (208 prodotti, 147 produttori).
L’india ha oggi uno dei maggiori tassi di consumo di antibiotici a livello
mondiale. Le vendite sono aumentate complessivamente del 26% da 2056 milioni di
unità nel periodo 2007-08 a 2583 milioni di unità fra il 2011 e il 12, in
particolare grazie ai farmaci a cose fissa, appunto, le cui vendite sono
aumentate del 38%. Quello dell’antibiotico resistenza è tuttavia un problema
globale che difficilmente rimane entro i rigidi confini nazionali, e gli
esperti sono concordi nell’affermare che per affrontare il problema è
necessario che nessuno remi contro. Certo, in casi come questo il problema non
finisce qui. “È necessario – spiegano gli autori – un migliore accesso
all’assistenza sanitaria per ridurre le vendite senza prescrizione, e capire
perché i medici complicano i problemi prescrivendo antibiotici non approvati.”
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