Nello spazio gli astronauti hanno
sempre la febbre.
La temperatura corporea degli
astronauti della ISS è più alta del normale. Si tratta di un'incognita in vista
di un futuro viaggio su Marte.
Uno studio pubblicato sulla
rivista Scientific Reports rivela che gli astronauti che operano sulla ISS (la
Stazione Spaziale Internazionale) sono affetti da una sorta di "febbre
spaziale". In sostanza, quando il corpo umano è costretto a vivere a lungo
in un ambiente di microgravità, la temperatura interna sale oltre i canonici 37
°C, con conseguenze per la salute tutte da decifrare, soprattutto in previsione
della futura missione che dovrebbe portarci su Marte.
FEBBRE SPAZIALE:
La ricerca guidata dall'Ospedale
universitario della Charité di Berlino ha coinvolto 11 astronauti, che sono
stati monitorati con una serie di sensori durante il loro soggiorno a bordo
della ISS. Le misurazioni hanno messo in luce che la temperatura corporea dei
membri dell'equipaggio è costantemente aumentata nei primi due mesi e mezzo di
missione, stabilizzandosi infine sui 38 °C, un grado in più della norma
terrestre.
OLTRE IL LIVELLO DI GUARDIA:
I dati a disposizione degli
scienziati mostrano inoltre che durante gli esercizi fisici di routine,
necessari ad esempio per contrastare l'atrofia muscolare, il corpo di alcuni
astronauti ha raggiunto temperature superiori ai 40 °C, una soglia che sulla
Terra è considerata rischiosa per la vita.
PERCHÉ LA TEMPERATURA SI ALZA?
La "febbre spaziale" è
sparita in tempi piuttosto rapidi una volta tornati sul suolo terrestre, ma le
informazioni raccolte pongono ulteriori interrogativi su quelli che potrebbero
essere i rischi per la salute nel corso di un viaggio verso Marte. "In
assenza di peso, i nostri corpi trovano estremamente difficile eliminare il
calore in eccesso", ha spiegato il coordinatore della ricerca
Hanns-Christian Gunga: nello spazio il sudore fatica a evaporare, riducendo
l'efficacia di uno dei meccanismi di raffreddamento chiave per l'organismo
umano.
EVOLUZIONE DELLA SPECIE:
Gunga ritiene che il lavoro del
suo team non guardi solo al futuro delle missioni spaziali, ma offra anche un
possibile colpo d'occhio sul nostro passato. Osservare come reagisce il fisico
in condizioni eccezionali, potrebbe infatti permetterci di capire il motivo per
cui l'evoluzione ha settato la temperatura ottimale dell'uomo sui 37 °C.
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DI MARCO LA ROSA
SONO EDIZIONI OmPhi Labs
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