di GIORGIO PATTERA (BIOLOGO)
Nel luglio 2014 (fonte:
https://www.efsa.europa.eu/it/press/news/140701 ), l’EFSA (l’Autorità europea
per la Sicurezza alimentare, con sede a Parma) lanciò l’allarme sull’impiego
d’una sostanza comunemente diffusa nell’industria alimentare, in particolar modo
nella produzione di patatine e biscotti. L’imputata risponde al nome di
acrilammide e viene utilizzata per conferire un aspetto invitante ai cibi,
mediante la caratteristica “doratura”. L’EFSA denunciò i sospetti che già da
tempo gravavano sulla probabile correlazione fra l’acrilammide ed alcune
tipologie tumorali, mediante un comunicato che riportiamo integralmente:
“L’EFSA ha confermato le valutazioni precedenti secondo cui, sulla base degli
studi sugli animali, l’acrilammide negli alimenti aumenta potenzialmente il
rischio di cancro per i consumatori, in tutte le fasce d’età. L’acrilammide
negli alimenti è prodotta dalla stessa reazione chimica che conferisce al cibo
la “doratura” – rendendolo anche più gustoso – durante la normale cottura ad
alta temperatura (+150°C), in ambito domestico, nella ristorazione e
nell’industria alimentare. Caffè, prodotti fritti a base di patate, biscotti,
cracker, pane croccante/morbido e alcuni alimenti per l’infanzia rappresentano
importanti fonti alimentari di acrilammide. Sulla base del peso corporeo, i
bambini sono la fascia d’età maggiormente esposta”. Diane Benford, presidente
del gruppo di esperti scientifici impegnato negli studi sull’acrilammide,
spiega che “… l’acrilammide consumata per via orale viene assorbita dal tratto
gastrointestinale, si distribuisce a tutti gli organi e viene ampiamente
metabolizzata. La glicidammide, uno dei principali metaboliti derivati da
questo processo, è la causa più probabile delle mutazioni geniche e dei tumori
osservati negli studi sugli animali”.
Nonostante questa autorevole
presa di posizione, la stessa Efsa candidamente confessò “… di non avere poteri
tali da poter cambiare le norme sull’uso di questa sostanza, ma auspica che i
propri studi possano servire da supporto per i decisori europei e nazionali
nella valutazione delle possibili misure per ridurre ulteriormente
l’esposizione dei consumatori a questa sostanza negli alimenti…”.
La qual cosa si commenta da sola,
se non con l’aggiunta “… e allora, l’EFSA, a cosa serve…?”.
Ma se questa non è, purtroppo,
una novità, c’è chi, oltre un anno prima, aveva già messo in guardia gli utenti
del web circa la potenziale pericolosità della medesima sostanza, anche nella
sua forma polimerizzata: la poli-acrilammide, appunto. Nella forma
polimerizzata, questa risulta inerte e quindi non reattiva, ma nel caso (non
impossibile) perdesse per qualsiasi causa la polimerizzazione, tornerebbe ad
essere quella di sempre: una potente neurotossina, facilmente assorbibile anche
attraverso la cute.
Come si vede, quindi, entrambe le
sostanze sono accumunate dalla stessa pericolosità: quasi certa, la prima,
potenziale la seconda.
Ma come è arrivato un Biologo
parmigiano a precedere le conclusioni dell’EFSA?
Una ricerca datata 15 febbraio
2013:
(http://www.galileoparma.it/Caso%20Lugo%20di%20Romagna%20(RA)%203-09-2012%20-%20Efsa.pdf), supportata dalle relative analisi di laboratorio, giungeva alla conclusione
che anche il “KRILIUM” (Peter Cordani, Patent US 6,315,213 B1 - 13/11/2001), un
"condizionatore del suolo" (= ammendante), formalmente impiegato per
uso agricolo e orticolo con vari nomi commerciali, è composto da acrilammide,
anche se in forma polimerizzata (forma anionica = poliacrilammide-reticolata) e
pertanto potenzialmente non tossica. Tuttavia quali potrebbero essere le
conseguenze, dirette o indirette, se la poli-acril-ammide, per motivi ancora
non indagati, DOVESSE PERDERE LA POLIMERIZZAZIONE, ipotesi da non poter
escludere “a priori”? Questa eventualità suscitò l’attenzione anche da parte
della COLDIRETTI:
(http://www.coldiretti.it/archivio/acrilammide-nel-2014-consultazione-pubblica-efsa),
proprio in ragione della definizione stessa della sostanza in causa:
"L'acrilammide è una potente neurotossina e, nella forma
non-polimerizzata, è facilmente assorbita anche attraverso la pelle…".
RICADUTE sull'AMBIENTE
Molte riserve sono state
sollevate circa l'uso di poliacrilammide in agricoltura: esiste un potenziale
rischio di contaminazione degli alimenti con la neuro-tossina acrilammide.
La poliacrilammide è
relativamente non-tossica, ma è noto che i prodotti commercialmente disponibili
contengono alcune quantità di acrilammide, residuate dal suo ciclo di sintesi,
di solito intorno allo 0,05%.
Inoltre, si teme che la
poliacrilammide possa de-polimerizzarsi per formare acrilammide. In uno studio
condotto nel 2003 presso il Central Science Laboratory di Sand Hutton,
Inghilterra, la poliacrilammide è stata trattata al pari di alimenti da
consumarsi previa cottura (= somministrazione di energia termica, circa 200
°C). E' stato appurato che tali condizioni non causano la de-polimerizzazione
in modo significativo, ma lo Stato della California, in via prcauzionale,
richiede ugualmente (dal 2010) che i prodotti contenenti acrilammide siano
etichettati con l'indicazione secondo cui "...l'ingrediente è una sostanza
chimica nota nello Stato della California come causa di cancro". (fonte :
http://en.wikipedia.org/wiki/Polyacrylamide)
E così, (tanto tuonò che piovve),
si è giunti al 20 novembre 2017.
In tale data, è stato
(finalmente) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (304/24,
2017/2158) il Regolamento della Commissione Comunitaria che impone alle
Industrie alimentari, a decorrere dall’11 aprile 2018, l’adozione di misure
atte alla riduzione, se non all’eliminazione, della presenza di acrilammide
negli alimenti (fonte:
https://www.efanews.eu/it/item/1442-acrilammide-l-europa-la-riduce-nei-cibi.html).
Naturalmente, le Multinazionali
alimentari hanno già annunciato insurrezioni, ricorsi e pressioni contro la
disposizione europea ed allora la domanda sorge spontanea (parafrasando un noto
conduttore televisivo): “Ma quando la Scienza (quella libera ed indipendente)
riuscirà a non farsi oscurare dalla Politica economica?”. Forse mai…
Meditate, gente, meditate.
LA VERA "GENESI" DELL'UOMO E' COME CI HANNO SEMPRE RACCONTATO? OPPURE E' UNA STORIA COMPLETAMENTE DIVERSA?
"L'UOMO KOSMICO", TEORIA DI UN'EVOLUZIONE NON RICONOSCIUTA"
PER APPROFONDIMENTI:
SE TI E' PIACIUTO QUESTO POST NON PUOI PERDERE:
LA VERA "GENESI" DELL'UOMO E' COME CI HANNO SEMPRE RACCONTATO? OPPURE E' UNA STORIA COMPLETAMENTE DIVERSA?
"L'UOMO KOSMICO", TEORIA DI UN'EVOLUZIONE NON RICONOSCIUTA"
" IL RISVEGLIO DEL CADUCEO DORMIENTE: LA VERA GENESI DELL'HOMO SAPIENS"
DI MARCO LA ROSA
SONO EDIZIONI OmPhi Labs
Nessun commento:
Posta un commento