mercoledì 21 giugno 2017

LA RICERCA SETI E IL "MISTERIOSO" SEGNALE "WOW"





Altro che comete, si riapre il mistero sul segnale Wow!

Si riapre il dibattito sul segnale Wow! captato nel 1977 dall'astronomo Jerry Ehman. Si trattò di una potente esplosione di onde radio della durata di 72 secondi che passò alla storia con questo nome perché sulla stampata Ehman cerchiò il codice identificativo 6EQUJ5 - che descrive la variazione di intensità del segnale - e accanto annotò "Wow!".

 
 
                                                                Segnale Wow!

La provenienza sembrava lo spazio interstellare e per questo i partecipanti del programma SETI e numerosi utenti attivi nell'ambito della ricerca di intelligenze extraterrestri lo videro per anni come un segno dell'esistenza di ET. Le congetture si sono raffreddate a luglio 2016, quando l'astrofisico Antonio Paris del St Petersburg College (Florida) ha ripreso in mano i dati e ha concluso che il suddetto segnale non proveniva dagli alieni, ma da due comete (266P/Christensen e 335P/Gibbs) che furono scoperte rispettivamente nel 2006 e nel 2008, quindi erano sconosciute all'epoca del lavoro di Ehman. Tutto sembrava chiarito, invece molti astronomi - fra cui lo stesso Ehman - sono convinti che l'ipotesi di Paris sia errata, nonostante l'origine cometaria del segnale sia stata accettata nel 2017 dalla rivista dell'Accademia nazionale delle scienze di Washington. Ehman in particolare ha analizzato lo studio di Paris insieme a Robert Dixon, direttore del radio osservatorio presso la Ohio State University (Big Ear è stato smantellato nel 1997) e ha rilevato due incongruenze. Prima di tutto il segnale Wow! non fu ripetuto, e durò per un tempo troppo breve. Ehman fa notare che il radiotelescopio Big Ear aveva un doppio sistema di "ascolto", che forniva due campi di vista leggermente differenti. Se fosse stata una cometa "si sarebbe dovuta rilevare una fonte duplice nell'arco di circa 3 minuti: una della durata di 72 secondi (dovuta alla larghezza della finestra osservativa di Big Ear e alla velocità di rotazione terrestre) e una della stessa durata, circa un minuto e mezzo dopo" ha spiegato Ehman, che però aggiunge: "non abbiamo rilevato il secondo." A suo avviso inoltre una cometa non produrrebbe questo tipo di segnale, sia perché i gas che circondano il nucleo coprono ampie aree diffuse, sia perché una cometa non potrebbe essere uscita così velocemente dal campo del radiotelescopio.

                                                                       Big Ear

La spiegazione aliena comunque non convince del tutto Ehman, perché ci sono molti fenomeni che generano segnali radio improvvisi, fra cui gli FRB (fast radio burst), lampi radio veloci di origine misteriosa che generano segnali irregolari della durata di millisecondi. Ehman ammette di non saper ancora oggi spiegare il segnale che ha rilevato, e non esclude che potrebbe persino essere riconducibile a un problema del radiotelescopio. L'altra questione è la frequenza di trasmissione: secondo Paris le comete possono emettere segnali nell'intervallo del segnale Wow!, ma l'astronomo del SETI Seth Shostak è scettico. Dalla sua esperienza di studioso delle emissioni da idrogeno nella gamma dei 1.420 MHz non si dice sicuro che le comete possano emettere un segnale nitido come quello Wow!. In sostanza, a distanza di 40 anni e nonostante i rilevanti progressi scientifici, la questione del segnale Wow! non è chiusa. Resta ancora il mistero sulla sua provenienza, e a quanto pare tutte le ipotesi resteranno possibili, fino a prova contraria.
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 per approfondimento sulla storia del segnale WOW leggi qui:

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