Altro che comete, si riapre il
mistero sul segnale Wow!
Si riapre il dibattito sul
segnale Wow! captato nel 1977 dall'astronomo Jerry Ehman. Si trattò di una
potente esplosione di onde radio della durata di 72 secondi che passò alla
storia con questo nome perché sulla stampata Ehman cerchiò il codice identificativo
6EQUJ5 - che descrive la variazione di intensità del segnale - e accanto annotò
"Wow!".
Segnale Wow!
La provenienza sembrava lo spazio
interstellare e per questo i partecipanti del programma SETI e numerosi utenti
attivi nell'ambito della ricerca di intelligenze extraterrestri lo videro per
anni come un segno dell'esistenza di ET. Le congetture si sono raffreddate a
luglio 2016, quando l'astrofisico Antonio Paris del St Petersburg College
(Florida) ha ripreso in mano i dati e ha concluso che il suddetto segnale non
proveniva dagli alieni, ma da due comete (266P/Christensen e 335P/Gibbs) che
furono scoperte rispettivamente nel 2006 e nel 2008, quindi erano sconosciute
all'epoca del lavoro di Ehman. Tutto sembrava chiarito, invece molti astronomi
- fra cui lo stesso Ehman - sono convinti che l'ipotesi di Paris sia errata,
nonostante l'origine cometaria del segnale sia stata accettata nel 2017 dalla
rivista dell'Accademia nazionale delle scienze di Washington. Ehman in
particolare ha analizzato lo studio di Paris insieme a Robert Dixon, direttore
del radio osservatorio presso la Ohio State University (Big Ear è stato
smantellato nel 1997) e ha rilevato due incongruenze. Prima di tutto il segnale
Wow! non fu ripetuto, e durò per un tempo troppo breve. Ehman fa notare che il
radiotelescopio Big Ear aveva un doppio sistema di "ascolto", che
forniva due campi di vista leggermente differenti. Se fosse stata una cometa
"si sarebbe dovuta rilevare una fonte duplice nell'arco di circa 3 minuti:
una della durata di 72 secondi (dovuta alla larghezza della finestra
osservativa di Big Ear e alla velocità di rotazione terrestre) e una della
stessa durata, circa un minuto e mezzo dopo" ha spiegato Ehman, che però
aggiunge: "non abbiamo rilevato il secondo." A suo avviso inoltre una
cometa non produrrebbe questo tipo di segnale, sia perché i gas che circondano
il nucleo coprono ampie aree diffuse, sia perché una cometa non potrebbe essere
uscita così velocemente dal campo del radiotelescopio.
Big Ear
La spiegazione aliena comunque
non convince del tutto Ehman, perché ci sono molti fenomeni che generano
segnali radio improvvisi, fra cui gli FRB (fast radio burst), lampi radio
veloci di origine misteriosa che generano segnali irregolari della durata di
millisecondi. Ehman ammette di non saper ancora oggi spiegare il segnale che ha
rilevato, e non esclude che potrebbe persino essere riconducibile a un problema
del radiotelescopio. L'altra questione è la frequenza di trasmissione: secondo
Paris le comete possono emettere segnali nell'intervallo del segnale Wow!, ma
l'astronomo del SETI Seth Shostak è scettico. Dalla sua esperienza di studioso
delle emissioni da idrogeno nella gamma dei 1.420 MHz non si dice sicuro che le
comete possano emettere un segnale nitido come quello Wow!. In sostanza, a
distanza di 40 anni e nonostante i rilevanti progressi scientifici, la
questione del segnale Wow! non è chiusa. Resta ancora il mistero sulla sua
provenienza, e a quanto pare tutte le ipotesi resteranno possibili, fino a
prova contraria.
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DI MARCO LA ROSA
SONO EDIZIONI OmPhi Labs
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