L'immunità di gregge ("herd
immunity")…secondo l’ OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità - World
Health Organization, WHO in inglese )
da Wikipedia:
“detta anche immunità di gruppo, in medicina è una forma di protezione
indiretta che si verifica quando la vaccinazione di una parte significativa di
una popolazione (o di un allevamento) finisce con il fornire una tutela anche
agli individui che non hanno sviluppato direttamente l'immunità. Secondo il principio dell'immunità di gregge,
nelle malattie infettive che vengono trasmesse da individuo a individuo, la
catena dell'infezione può essere interrotta quando un gran numero di
appartenenti alla popolazione sono immuni o meno suscettibili alla malattia.
Quanto maggiore è la percentuale di individui che sono resistenti, minore è la
probabilità che un individuo suscettibile entri in contatto con il patogeno,
che non trovando soggetti recettivi disponibili circola meno, riducendo così il
rischio complessivo nel gruppo. La soglia minima dell'immunità di gruppo varia
in base all'agente patogeno considerato; per quelli a maggiore diffusione viene
considerata il 95%, che equivale alla necessità di avere un contatto infettivo,
ovvero un contatto adeguato alla potenziale trasmissione della malattia infettiva,
con almeno 20 persone (o altri capi di un allevamento) per poter avere la
probabilità di infezione che si avrebbe avuto prima della vaccinazione del
gruppo. Il fattore 20 di diminuzione del rischio, viene considerato in
statistica, sufficiente a garantire ragionevolmente di aver abbattuto il
rischio di almeno un ordine di grandezza. L'utilità complessiva della
vaccinazione di gruppo è molto maggiore di quella diretta in quanto, diventando
rari i soggetti vulnerabili e rendendo difficile la trasmissione fra loro, si
può ottenere l'estinzione di un intero ceppo infettivo, anche se
precedentemente era endemico in quel gruppo o in quella specie. L'immunità di
gruppo, rispetto a quella individuale, offre due ulteriori vantaggi: la ridotta
trasmissibilità e la riduzione del ceppo infettivo. Perciò, statisticamente,
ottiene effetti stimabili in almeno tre ordini di grandezza sulla riduzione del
rischio di contagio del singolo individuo proteggendo anche gli individui non
vaccinati, non vaccinabili e quelli che non hanno sviluppato l'immunità totale
a seguito della vaccinazione. L'immunità di gregge riguarda solo le malattie
trasmissibili da individuo a individuo, quindi non trova applicazione per
patologie quali ad esempio, il tetano. Nonostante vari studi abbiano
evidenziato la sua plausibilità, allo stato attuale risulta difficile
dimostrare direttamente l'esistenza dell'immunità di gregge”.
L’INCOMPRESA TEORIA DELL’IMMUNITA’ DI GREGGE
da:
A causa delle recenti epidemie di morbillo
negli Stati Uniti (e in tutto il mondo occidentale, ndr) il dibattito pubblico
sui vaccini e sulla politica vaccinale ha ripreso vigore e riemerge per
l’ennesima volta la teoria della “immunità di gregge.” Questa teoria è il
fondamento per le campagne di vaccinazione di massa di tutto il mondo.
Attualmente prevede che, affinchè una popolazione sia immune verso una malattia
infettiva come il morbillo, è necessario vaccinare almeno il 95% della
popolazione stessa. In teoria quindi, con un tasso di vaccinazione del 95%, la
malattia dovrebbe essere eradicata. In un articolo pubblicato su
“Epidemiological Review” intitolato “Immunità di gregge: Storia, Teoria,
Pratica“, scritto da Paul E.M. Fine e pubblicato nel 1993, l’autore osserva che
il primo uso “pubblico” del termine “Herd Immunity (immunità di gregge)” sembra
essere stato nell’articolo “La diffusione delle infezioni batteriche: il
problema dell’immunità di gregge“, scritto da W.W.C. Topley e G.S. Wilson e
pubblicato nel 1923. Dal lavoro di Paul E.M. Fine, sembra che la teoria dell’immunità
di gregge si sia originariamente sviluppata sulla base di alcune osservazioni
con i topi e da alcune “semplici formulazioni matematiche”, ma lo studio non
chiarisce se questa teoria sia mai stata validata mediante processi di
revisione scientifica fra pari (peer review) come avviene comunemente nel caso
di teorie che vengono in seguito diffusamente accettate come “prova
scientifica”. [1, 2] Nel 1933, il Dr. Arthur W. Hedrich, un ufficiale sanitario
di Chicago (IL) osservava che durante gli anni 1900-1930, le epidemie di
morbillo a Boston (MA) sembravano arrestarsi nel momento in cui il 68% dei
bambini aveva contratto il virus [3]. Successivamente, negli anni ‘30, sempre
il Dr. Hedrich osservava che, una volta che il 55% della popolazione infantile
di Baltimora (MD) aveva contratto il morbillo, il resto della popolazione
sembrava essere protetta verso l’infezione. Queste sono state le osservazioni
alla base delle campagne di vaccinazione di massa. [4] Quando le campagne di
vaccinazione di massa contro il morbillo sono iniziate sul serio negli Stati
Uniti, verso la metà degli anni ‘60, la US Public Health Service (il
dipartimento di salute pubblica americano) prevedeva di vaccinare oltre il 55%
della popolazione degli Stati Uniti (basandosi proprio sull’osservazione di
Baltimora), e annunciava che si aspettava di eradicare il morbillo già a
partire dal 1967. Quando tutto ciò non è accaduto, il Public Health Service ha
corretto il tiro, parlando della necessità di una copertura vaccinale minima del
70-75%, per garantire l’immunità di gregge. Quando l’eradicazione non venne
ancora ottenuta con queste ultime coperture, i funzionari della sanità pubblica
elevarono il tasso di copertura all’80%, 83%, 85%, ed infine al 90%. [5] Il
processo con il quale sono state prese le decisioni di aumentare i tassi di
copertura vaccinale non è affatto chiaro. Era basata su qualche metodologia
scientifica o semplicemente su ipotesi? Oppure le decisioni sono state prese
semplicemente perché i funzionari erano sotto pressione per mantenere le loro
promesse di eradicare completamente il morbillo? Hanno forse mai considerano di
fermarsi un momento e rivalutare la premessa originale che sosteneva la teoria
dell’immunità di gregge? O si sono semplicemente trascinati oltre, alzando
arbitrariamente l’asticella?Ora la copertura minima è stata fissata al 95%. Ma
come possiamo constatare dai continui focolai di morbillo, anche con coperture
del 95% ancora non abbiamo la totale immunità della popolazione. In Cina, la
copertura vaccinale è ancora più alta, al 99% ma anche lì ci sono continui
focolai di morbillo. [6] Così, la risposta sarà in una copertura del 100%? E se
al 100% si verificassero ancora focolai? Siamo passati da una “herd immunity”
presumibilmente raggiungibile con una copertura del 55% ad una immunità che non
è chiaramente raggiunta nemmeno al 95%. Quando arriverà il momento in cui i
funzionari della sanità pubblica dovranno confrontarsi con la possibilità che
l’immunità di gregge potrebbe non essere la migliore teoria su cui basare la
politica vaccinale di una popolazione? La popolazione degli Stati Uniti si è
attestata a circa 318,9 milioni nel 2014. [7] La generazione del “baby boom” (i
nati tra il 1946 e il 1964) rappresentano circa il 24% del totale di questa
popolazione. [8] Molti anni fa, si credeva che i vaccini per l’infanzia
avrebbero protetto per tutta la vita. Solo di recente si è scoperto che la
maggior parte di questi vaccini perdono la loro efficacia da 2 a 10 anni dopo
essere stati somministrati. [9] Così, almeno negli ultimi 40 anni, da un quarto
a quasi il 40% della popolazione degli Stati Uniti rappresentata dai “baby
boomer” non ha goduto di alcuna immunizzazione indotta da vaccino per nessuna
delle malattie per le quali erano stati vaccinati da bambini. Se si considerano
i nati dopo il 1964, la percentuale di non protetti supera il 50%. Secondo il
famoso neurochirurgo (ora in pensione) dott. Russell Blaylock, “Se ci basassimo
sulle attuali verità scientifiche dovremmo concludere che oggi siamo tutti a
rischio di epidemie di massa, dal momento che le coperture “immunitarie” sono
ben al di sotto dei valori limite minimi del 95%” [9] Dato che almeno la metà
della popolazione è stata effettivamente senza alcuna protezione vaccinale per
molti anni, avremmo dovuto assistere ad un massiccio ritorno di malattie
infettive infantili. Ma questo non è accaduto. In altre parole, non abbiamo
raggiunto la “herd immunity” negli Stati Uniti, ma il mondo non è ancora
crollato.
1.Fine PEM. Herd Immunity: History, Theory,
Practice. The Johns Hopkins University School of Hygiene and Public Health.
Epidemiological Reviews 1993;15(4):265-302.
2.Topley WWC, Wilson GS. The Spread of
Bacterial Infection. The Problem of Herd-Immunity. Journ. of Hyg. xxi: 243-249.
3.Hedrich AW. Estimates of the child population
susceptible to measles, 1900-1930. Am. J. Hyg. 17:613-630.
4.Oxford Journals. Monthly Estimates of the
Child Population “Susceptible” to Measles, 1900-1931. Baltimore, MD. Am. J. Epidemiol.
17(3):613-636.
5.Solomon L. Junk Science Week: Vaccinating the
‘herd’. National Post June 19, 2014.
6.Ji S. Why Is China Having Measles Outbreaks
When 99% Are Vaccinated?. GreenMedInfo.com Sept. 20, 2014.
7.United States Population. Trading Economics
N.d.
8.Pollard K. and Scommegna P. Just How Many
Baby Boomers Are There?. Population Reference Bureau N.d.
9.Blaylock R. The Deadly Impossibility Of Herd
Immunity Through Vaccination. International Medical Council on
Vaccination Feb. 18, 2012.
MOLTO UTILE AI FINI DI UNA
MIGLIORE COMPRENSIONE DEL QUADRO GENERALE DELLA SITUAZIONE, ANCHE LA LETTURA DEL SEGUENTE ARTICOLO:
https://autismovaccini.org/2012/08/05/immunita-di-gregge-scienza-imperfetta-e-fallimento-della-vaccinazione-di-massa/
...E PER CONCLUDERE AGGIUNGO QUESTO CONDENSATO RIGUARDO AD UNA NOTIZIA APPENA GIUNTA DALLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA:
A CURA DEL DR. GIORGIO PATTERA (BIOLOGO)
...E PER CONCLUDERE AGGIUNGO QUESTO CONDENSATO RIGUARDO AD UNA NOTIZIA APPENA GIUNTA DALLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA:
A CURA DEL DR. GIORGIO PATTERA (BIOLOGO)
PER APPROFONDIMENTI:
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