Ma quelle “torri” su Marte sono
naturali o artificiali?
I cacciatori di anomalie
dichiarano di aver trovato nuove prove sull'esistenza di un'antica e avanzata
civiltà marziana.
In questi giorni, sono state diffuse alcune
immagini che mostrerebbero delle costruzioni artificiali sul pianeta Marte. Secondo
i cacciatori di anomalie, queste immagini sarebbero la “pistola fumante”,
ovvero la prova definitiva dell’esistenza di un’antica civiltà marziana ora
estinta. La notizia, apparsa su alcuni siti web dei “teorici della
cospirazione”, ha suscitato non poca curiosità e anche molte polemiche. Le
immagini sono contenute nel video pubblicato dallo youtuber Mundodesconocido,
il quale scrive che “indagando su alcune immagini di Marte, abbiamo trovato una
fila di enormi torri situate nella zona marziana Terra Meridiani. A causa delle
loro caratteristiche uniche, riteniamo che siano di origine artificiale”. Le
immagini risalgono ad alcuni anni fa, e provengono da Mars Global Surveyor e
Mars Reconnaissance Orbiter.
FOTO DAL SATELLITE
ELABORAZIONE GRAFICA COMPUTERIZZATA DELLE ANOMALIE
Oltre a quella evidenziata, non lontano dalla zona
in cui sarebbe stata fatta la prima scoperta, è stata individuata un’altro
complesso con un allineamento molto simile. Per i teorici dell’Antica Civiltà
Marziana è impossibile che le strutture siano il risultato della normale
erosione naturale. Secondo Scott Waring, curatore del sito web UFO SIGHTINGS
DAILY, non c’è alcun dubbio sul fatto che si tratti di costruzioni artificiali,
torri di circa 1,6 km di altezza che potrebbero essere usate, qualora fossero
vuote, dagli uomini che colonizzeranno in futuro il pianeta. La Nasa, però, ci
tiene a precisare che i rover che costantemente monitorano il Pianeta Rosso non
hanno mai incontrato nulla di simile, e che tutte le numerose presunte scoperte
di resti di antiche civiltà, geroglifici, scheletri e quant’altro, siano
riconducibili a fenomeni di pareidolia. È anche vero, però, che i rover stanno
esplorando solo determinate zone di Marte e, come già accaduto e affermato
dalla stessa NASA, nel 2007 gli scienziati non si sarebbero accorti di alcune
strutture rocciose che potrebbero essersi formate grazie a microrganismi. Peccato
che per raggiungere di nuovo quella zona, si farebbe prima ad inviare un nuovo
rover (che partirà nel 2020) piuttosto che “dirottare” uno di quelli già
presenti.
Fonti e biblio:
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DI MARCO LA ROSA
SONO EDIZIONI OmPhi Labs
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