Catene lineari del corpo e dello spirito
di ASCLEPIO
Il neurologo italiano Giuseppe
Calligaris (1876-1944), vero genio dimenticato, è stato l’autore di
sorprendenti scoperte – sorprendenti per il loro intrinseco significato, ma
anche per la vastità di applicazioni e infine per la coerenza e l’organicità
del quadro generale – nel campo della
medicina olistica e non convenzionale. È anzi sorprendente che solo in tempi
relativamente recenti, in Italia, si siano riscoperti gli studi di questo
nostro connazionale, forse più stimato all’estero che in patria, anche a fronte
del grande interesse che invece nel campo della medicina non-convenzionale è
stato rivolto a studiosi stranieri. Fortunatamente, come diremo i suoi studi
sono stati ripresi, ed anche ampliati in un sistema di trattamento
psicosomatico ad opera di due ricercatori e sperimentatori italiani che hanno
trovato il modo di adattare in un modello operativo le sue scoperte teoriche. Già
dalla sua tesi di laurea dal titolo Il pensiero che guarisce (1901) incentrata
sul potere di autoguarigione della suggestione, il giovane Calligaris legò il
suo interesse di neuropsichiatra alla ricerca psicosomatica, un tema che
avrebbe sviluppato nelle sue successive e sorprendenti ricerche. Malgrado i
suoi brillanti meriti accademici (fu ordinario alla Sapienza) e le sue
pubblicazioni di alto rigore, una dei quali, Il sistema motorio extrapiramidale
(1927) fu adottata come testo universitario per molti anni a seguire, le sue
scoperte e le pubblicazioni “di frontiera” gli valsero l’ostilità, anche
ingiusta e preconcetta, della comunità di allora. Questo suo isolamento fu
anche la causa dell’oblìo in cui caddero le sue ricerche per diversi decenni,
almeno in Italia. Visse negli anni in cui la neurologia e la neuropsichiatria
cominciavano a delineare il loro statuto scientifico. Ma i suoi studi andarono
molto oltre il paradigma della medicina su base meccanicista, del resto
implicavano un sistema di relazioni energetiche di tipo sottile. Erano anche
gli anni in cui il neurologo inglese H. Head spiegava il “dolore riferito” e,
attraverso le zone di Head, descrisse la proiezione cutanea dei riflessi
viscero-sensitivi (convergenza di innervazioni
viscerali e di particolari aree cutanee sugli stessi metameri
spinali); e in cui il dott. W. Fitgerald
indicava delle zone longitudinali della pelle, dette dermatomeri,come base per
trattamenti antalgici e con la sua assistente Eunice Ingham poneva le basi della riflessologia plantare. Ma il lavoro di Calligaris andò molto oltre
per portata e soprattutto per implicazioni teoriche, dato che si basava per lo
più su relazioni sottili, legate al corpo eterico e non riconducibili a
spiegazioni neurologiche – anche se, va detto, Calligaris non azzardò mai
interpretazioni esplicite in questo senso ma si limitò a registrare
empiricamente ogni corrispondenza. Fu questo fatto che gli valse l’ostilità del
mondo scientifico così come l’aver mostrato di poter eseguire, attraverso le
sue scoperte, determinati esperimenti di parapsicologia (o di metapsichica come
si diceva all’epoca), esperimenti peraltro abbastanza eclatanti ed eseguiti in
presenza di numerosi osservatori, che impressionarono persino lo yogi indiano
Yogananda, in una sua visita in Italia nel 1934, in cui poté assistere ad un
fenomeno di remote viewing attraverso un muro indotto da Calligaris su un suo
paziente, come Yogananda stesso ci riferisce nella sua Autobiografia di uno
yogi. Del resto questi suoi studi attirarono l’interesse di diverse intelligence
militari: i suoi appunti furono trafugati dagli austro-tedeschi che avevano
occupato il Veneto durante la Prima Guerra Mondiale, e infine dagli americani
durante la Seconda Guerra Mondiale (e non è un caso se Germania e Stati Uniti
sono i Paesi in cui si sono sviluppate scuole di medicina complementare,
seppure semplicistiche, ispirate alle sue scoperte). Nelle sue opere principali
(che contano più di sedici volumi), Le
Catene lineari del Corpo e dello Spirito (1928), La Fabbrica dei sentimenti (1932), Le
meraviglie dell’autoscopia (1933), Le meraviglie dell’eteroscopia (1934),
Telepatia e telediagnosi (1935), Le immagini dei vivi e dei morti richiamate
dalle loro opere (1935), L’Universo rappresentato sul corpo dell’uomo (1937),
Le meraviglie della Metapsichica (1940), Nuove ricerche sul cancro (1940), Le
meraviglie della Metafisiologia (1944) è esposto il quadro coerente ed organico
di una fisiologia sottile che si articola su linee energetiche disposte in modo
reticolare lungo la superficie del corpo umano. Nel cercare di spiegare la
correlazione fra aree cutanee ad alterata sensibilità e danni alla corteccia
cerebrale (correlazioni spesso non spiegabili sulla base delle ipotesi
meccanicistiche della neurologia) Calligaris si imbatté nell’osservazione che
la stimolazione cutanea (che lui definiva “carica”) lungo percorsi lineari
generava sempre determinati riflessi fisici e sensazioni soggettive (” di
repère “) e al contempo anche l’attivazione di determinati
sentimenti.L’individuazione di queste strutture permette di dare indicazioni
certe e soprattutto ripetibili dello stato psico-fisiologico dell’individuo.
Queste prime scoperte furono poi ampliate da Calligaris in tutto il corso della
sua vita; il suo interesse fu soprattutto per la mappatura e la ricerca di
base, non pensò a svilupparne le potenzialità terapeutiche: la maggior parte
delle sue ricerche hanno puntato ad evidenziare riscontri di tipo psicologico
(attivazione di emozioni e sentimenti) e parapsicologico (attivazione di
esperienze e facoltà extra-sensoriali). A tal proposito va detto che Calligaris
non avanza mai nessuna interpretazione su base “occultistica” ma semplicemente
da medico e da scienziato si è limitato alla registrazione di eventi e
condizioni sperimentali ripetibili. Tuttavia la sua familiarità con concetti
come “aura” “campo aurico”, “chiaroveggenza” ed altri, testimonia una
conoscenza del lessico della metapsichica del tempo e della terminologia
esoterico-occultistica. Dalle scarse indicazioni biografiche nulla sappiamo di
quale milieu possa aver costituito il suo retroterra formativo, né di come
fosse pervenuto a certe straordinarie e circostanziate scoperte. Mia personale
convinzione è comunque che avesse avuto contatti con la corrente della
Teosofia, sebbene prove diretta al momento non si conoscano. Rileviamo però che
un suo allievo e collaboratore, Edoardo Bratina (1913-1999) è stato segretario
della Società Teosofica. Un ultimo riferimento alla storia di queste scoperte:
sono stati due studiosi italiani, Flavio Gandini e Samantha Fumagalli, a
riscoprire di recente il lavoro di Calligaris e farlo conoscere in Italia. Il
loro grande merito è stato non solo quello di aver portato avanti la
sperimentazione ma sopratutto di aver creato un sistema operativo in grado di
tradurre gli studi di Calligaris in un metodo di medicina olistica, con
possibilità di intervento ed applicazione concreti nel campo della
psicosomatica, denominato come Dermoriflessologia®.
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