di: MARCO LA ROSA
Ecco perché un certo tipo di
conoscenza ci può mettere al riparo da false o meglio “fuorvianti”, sedicenti scoperte
che vengono “strombazzate a pappagallo" senza che nessun canale mediatico si preoccupi di
verificare le informazioni prima di divulgarle. Questo è quello che nei giorni
scorsi è stato fatto con la seguente notizia di cui non ho trovato nessun
commento o “contraltare” degno di nota:
da:
http://www.repubblica.it/scienze/2015/06/03/news/scoperta_l_energia_primordiale_che_rigenera_i_tessuti_dei_mammiferi_come_nelle_lucertole-115955534/
http://www.meteoweb.eu/2015/06/ricerca-scoperta-energia-primordiale-che-rigenera-i-tessuti/453584/
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/16/evoluzione-ecco-lenergia-primordiale-che-rigenera-i-tessuti-nei-mammiferi/1767207/
http://www.tio.ch/News/People/Curiosita/1033971/Scoperta-l-energia-primordiale--che-rigenera-i-tessuti/
http://www.med-cam.it/it/news/343-scienza-scoperta-energia-primordiale-che-rigenera-tessuti.html
http://www.ultime-news.it/scoperta-l-energia-primordiale-che-rigenera-i-tessuti-dei-ma_512951.html
http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Scienza_e_salute/Energia-primordiale-rigenera-tessuti/05-06-2015/1-A_017705512.shtml
ecc....
http://www.meteoweb.eu/2015/06/ricerca-scoperta-energia-primordiale-che-rigenera-i-tessuti/453584/
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/16/evoluzione-ecco-lenergia-primordiale-che-rigenera-i-tessuti-nei-mammiferi/1767207/
http://www.tio.ch/News/People/Curiosita/1033971/Scoperta-l-energia-primordiale--che-rigenera-i-tessuti/
http://www.med-cam.it/it/news/343-scienza-scoperta-energia-primordiale-che-rigenera-tessuti.html
http://www.ultime-news.it/scoperta-l-energia-primordiale-che-rigenera-i-tessuti-dei-ma_512951.html
http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Scienza_e_salute/Energia-primordiale-rigenera-tessuti/05-06-2015/1-A_017705512.shtml
ecc....
“SCOPERTA nei topi "l'energia primordiale" che attiva la
rigenerazione dei tessuti, come accade per le lucertole e gli anfibi: si tratta
di un interruttore molecolare normalmente 'spento' nei mammiferi. A scoprire la
particolare molecola, detta fattore Hif, è stato uno studio coordinato da Ellen
Heber-Katz, della Main Line Health negli Usa, che ha pubblicato i suoi
risultati sulla rivista Science Translational Medicine.
"La scoperta - spiega Antonio Musarò, dell'Università Sapienza di
Roma - è come il ritrovamento di una chiave per aprire un lucchetto, ormai
'dimenticato' dall'evoluzione di molti degli organismi complessi, per attivare
dei processi di rigenerazione dei tessuti". A permetterlo sarebbe una
particolare molecola detta fattore Hif, nota finora per avere un ruolo nella
regolazione dell'ossigeno e nella produzione di energia in ambienti privi di
ossigeno. Secondo i ricercatori americani Hif sarebbe però anche un
interruttore molecolare nella rigenerazione dei tessuti, e lo farebbe attivando
dei processi che mimano in parte quello che succede in rettili ed anfibi.
Il fattore Hif sarebbe in grado di attivare un processo detto di
'de-differenziazione', ossia riportare le cellule specializzate adulte ad uno
stato 'giovanile' simile alle staminali. Usata miliardi di anni fa dai nostri
progenitori meno evoluti per produrre energia in ambienti privi di ossigeno,
questa molecola "può agire per attivare la ricrescita del tessuto perso o
danneggiato nei topi - ha spiegato Heber-Katz - aprendo così anche nuove possibilità
per la rigenerazione dei tessuti dei mammiferi".
La scoperta è arrivata analizzando una particolare tipologia di topi da
laboratorio detti Murphy Roths Large la cui caratteristica è quella di avere
una capacità di rigenerazione dei tessuti unica in tutto il mondo dei
mammiferi. Esperimenti hanno permesso di svelare che il segreto di questi topi
è nell'attivazione del fattore Hif, presente praticamente in tutti gli esseri
viventi ma che nei mammiferi viene normalmente tenuto 'spento' ma non in questi
topi.
Attivandolo in roditori differenti i ricercatori sono riusciti ad
aumentare la capacità di rigenerare i tessuti così come avviene nei topi Murphy
Roths Large. "Attivando il fattore Hif - ha spiegato Musarò - i
ricercatori hanno osservato un fenomeno simile a quello che avviene nelle
lucertole. Le cellule dei tessuti danneggiati 'tornano indietro', ossia le
cellule 'dimenticano' di essere specializzate tornando quasi al livello delle
staminali. Questo processo detto di de-differenziazione permette una rapida
riparazione di ferite dei tessuti". I prossimi passi della ricerca saranno
quelli di capire se il fattore Hif abbia la stessa funzione anche in altri
mammiferi, come l'uomo, e capire se sia efficace solo per la rigenerazione
della pelle oppure in tutti i tessuti”.
In realtà questo tipo di studi è
noto da tempo in campo bio-evolutivo e molti biologi molecolari dibattono su
questa “chimera” (per ora chiamiamola cosi).
Infatti:
“In tessuti di mammiferi, anfibi e invertebrati suscettibili di
rigenerazione, un'elevata percentuale di cellule ha subito un arresto
rigenerativo nella fase G2 / M. Un'altra caratteristica comune della
rigenerazione dei tessuti è l’accentuato livello di danni al DNA. Mentre le
cellule sono incessantemente impegnate nella proliferazione gli errori nella sintesi del DNA si accumulano e
necessitano di costanti interventi di riparazione e di regolari e calibrate
apoptosi (la cellula invecchia e muore) per garantire che le stesse non diventino
cancerose”. (trad. MLR da: “Regeneration in Murphy Roths Large Mice” –
Developmental Biology Interactive 2015).
L’ostacolo più arduo da superare
è proprio la nostra attuale (almeno ora, mentre scrivo) incapacità di
controllare in maniera adeguata le cellule staminali multipotenti o
pluripotenti. Chi ha letto il mio ultimo libro: Il Risveglio del Caduceo
Dormiente, la vera genesi dell’Homo sapiens (ed. OmPhi Labs 2015) sa di cosa
parlo (vedi pag. 43-44-45-46 La proteina ingannatrice degli Elohim). Pertanto
senza dilungarmi troppo in terminologie ostiche, cercherò di far capire che siamo ancora molto lontani dal poter diventare (e mai lo siamo stati), come
le salamandre e sperare di poterci far ricrescere mani, braccia, gambe ed
organi vari a piacimento. Ecco perché nell’articolo sopra citato manca un pezzo
molto importante:
VEGF (Vascular-Endothelial Growth
Factor – Fattore di crescita endoteliale vascolare):
“La sintesi di VEGF è indotta in
cellule che non ricevono un apporto sufficiente di ossigeno: quando una cellula
è in ipossia, essa produce HIF (Hypoxia Inducible Factor), un fattore di
trascrizione che stimola il rilascio di VEGF in grado di forzare il processo di
angiogenesi ( l'angiogenesi consiste nello sviluppo di nuovi vasi sanguigni a
partire da altri già esistenti). Il
fattore HIF è il risultato della combinazione tra HIF1 alfa e HIF1 beta, che
sono costantemente prodotti nella cellula; il primo però è sensibile alla
presenza di O2, che se presente in alte concentrazioni ne determina la
degradazione. Infatti l'HIF in presenza di ossigeno viene idrossilato, (le
idrossilazioni sono reazioni chimiche che portano all'introduzione di gruppi
idrossile -OH in una molecola) e proprio a causa di questa idrossilazione è
indirizzato verso la degradazione. Quando l'apporto cellulare di ossigeno è
scarso l'HIF non viene più idrossilato e agisce come fattore di trascrizione
per la sintesi di VEGF. Questo è il meccanismo per cui la crescita
tumorale incontrollata è possibile. Infatti le cellule tumorali non
dispongo di sufficiente ossigeno per la loro sussistenza e questo le porterebbe
a morte (o all'utilizzo della glicolisi in condizioni anaerobiche) se non fosse
per la regolazione del fattore HIF che promuove l'angiogenesi e quindi
l'irrorazione delle cellule tumorali.
Regolazione dell’angiogenesi:
Nella genesi vascolare durante lo
sviluppo embrionale diverse cellule endoteliali si formano dalle cellule
staminali, al contrario nell’angiogenesi nuovi vasi sanguigni si formano da
quelli preesistenti. Negli individui adulti gli stimoli fisiologici, durante la
cicatrizzazione delle ferite e durante il ciclo mestruale, portano
all’angiogenesi laddove la genesi vascolare non si verifica. L’angiogenesi si
attiva rapidamente in risposta a: condizioni ipossiche o ischemiche, il
rilassamento vascolare per es. mediato dall’ossido nitrico (NO) è un
prerequisito per la partecipazione delle cellule endoteliali al processo di
angiogenesi.
Patologia:
L'angiogenesi patologica può
essere suddivisa in attività a bassa attività angiogenica (ad esempio
danneggiamento dei tessuti in seguito ad un’ischemia o l’insufficienza
cardiaca) o ad alta attività angiogenica, come ad esempio avviene nel cancro
(sia tumori solidi sia ematologici) o in infiammazioni croniche (artrite
reumatoide, malattia di Crohn, retinopatia diabetica, psoriasi, endometriosi e
l’arteriosclerosi).
Come si può constatare tutto ciò
è noto da tempo e molti studiosi lavorano su questo “enigma” che purtroppo ad
oggi resta ancora tale.
Una cosa posso dire comunque,
probabilmente è solo questione di tempo, ma prima o poi i “lucchetti” messi a
protezione del nostro “invecchiamento” saranno aperti perché chi li ha messi conosce
benissimo quello che il nostro cervello può fare.
Genesi 6, 1-3:
“Quando gli uomini cominciarono a
moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro delle figlie, i figli di Dio videro
che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli a loro scelta.
Allora il Signore disse: 'Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo, perché
egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni”.
“…la tendenza è quella verso una vita sana e libera da
disabilità fino alle soglie della massima aspettativa di vita biologica,
stimata in circa 120 anni (Robine 2007)”. (VECCHIAIA E TERMINE NATURALE
DELL’ESISTENZA di Fabrizio Giunco - Centro geriatrico San Pietro, Cooperativa
La Meridiana, Monza Ottobre 2009).
“…Si sa da lungo tempo che per ogni specie vi è un’età
massima raggiungibile: per i topi, ad esempio, questa età è di 3 anni, per i cani,
che vivono mediamente 18 anni, è di 34 e i gatti possono vivere al massimo 31
anni. Per l’uomo, la cui vita media attualmente è di circa 75-78 anni, esiste
un limite massimo situato intorno ai 120 anni. Di recente le cronache hanno
riportato la notizia della morte, all’età di 122 anni, di una donna francese
ma, se confermato, si tratterebbe di un record difficilmente superabile e forse
mai raggiunto in precedenza dalla specie umana”. (E SE DIVENTASSIMO IMMORTALI? Da:
cose di scienza).
"...LA SCIENZA CHE GUARISCE: “Una vita lunga 120 anni: è la
promessa della medicina preventiva”LUC MONTAGNIER Nobel Medicina 2008."(http://www.centroscienza.it/modules/news/article.php?storyid=197)
"...Vivere 120 anni. Le verità che nessuno vuole raccontarti di
Adriano Panzironi – Ed. Welcome Time Elevator 2014".
Bibliografia:
Marco La Rosa: Il Risveglio del
Caduceo Dormiente, la Vera Genesi dell’Homo Sapiens – OmPhi Labs Ed. 2015
Longer Life and Healthy Aging (International
Studies in Population) by Yi Zeng, Eileen M. Crimmins, Yves Carrière and
Jean-Marie Robine (Paperback - Feb 2007)
Wikipedia
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SONO EDIZIONI OmPhi Labs
ACQUISTABILI DIRETTAMENTE DAL SITO OmPhi Labs ED IN LIBRERIA
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