venerdì 18 ottobre 2013

ITALIA: UN PAESE CHE HA ABOLITO LA CULTURA, UN PAESE ORMAI MORTO.



"Tra un muro alto e solido e un uovo che si rompe contro di esso, starò sempre dalla parte dell'uovo. Sì, non importa quanto il muro abbia ragione e quanto l'uovo abbia torto, io starò dalla parte dell'uovo. Qualcun altro dovrà decidere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato; sarà forse il tempo a farlo, o la storia. Ma se ci fosse un romanziere che, per qualsivoglia ragione, scrivesse stando dalla parte del muro, che valore avrebbero le sue opere?"

(Haruki Murakami - dal discorso di accettazione del Jerusalem Prize)


Di:  Sergio Di Cori Modigliani


…“La cultura umanistica sta scomparendo nella più totale indifferenza perchè è stato definitivamente assassinato "l'autore" sostituito dal "personaggio", come in un film surrealista di Louis Bunuel: a chi scrive, in Italia, infatti, l'editore non chiede né contenuto né sostanza né competenza, bensì qualità comunicativa nella sua capacità quantitativa di apparire in televisione nei talk show, in modo tale da spingere il telesionato voyeur ad acquistare il libro non per ciò che contiene al proprio interno, bensì per il fatto che il libro in questione è stato trasformato nel rivestimento esterno di un personaggio televisivo la cui faccia è nota, riconoscibile. L'italiano non è più attratto dall'insostituibile viaggio interiore che comporta l'incontro con personaggi immaginari, nati dalla fantasia creativa di qualcuno, bensì vuole leggere il libro del Signor Tizio visto da Fazio o da Floris per partecipare in maniera passiva e subliminale alla kermesse televisiva. In tal modo l'autore è costretto a diventare attore, a curare la propria immagine, a occuparsi del suo rapporto con il pubblico. Non contano più i personaggi che ha inventato, né tanto meno interessa al suo editore se quei personaggi sono in grado di diventare metafore immortali come Emma Bovary, perchè l'autore è diventato il personaggio. Non è più il libro al centro, bensì il tipo di spettacolo che l'autore è in grado di fornire. E' l'implacabile cifra che svela e rivela il declino di una nazione, ben lanciata verso la propria fine.”…
…”siamo immersi in questa gigantesca pozza di totale invisibilità" prodotta dalle multinazionali che hanno imposto una globalizzazione del gusto, dei sensi, delle percezioni, del sentimento, puntando a una unificazione omogeneizzata del pensiero per rendersi la vita più facile, e renderla a noi tutti più triste, meno interessante, meno misteriosa.”…
… Ritornare a valorizzare  le narrazioni esistenziali significherà privilegiare il ritorno dell'Essere Umano al centro dell'interesse generale.”Vorrà dire che si apre un piccolo pertugio che, forse un giorno, ci porterà a costruire una società dove la chiave della porta per l'uscita d'emergenza verrà chiesta a chi ce l'ha, a chi la conosce, a chi l'ha vista. E finalmente potremo fare a meno di ascoltare gli economisti ossessionati dai grafici e dalle cifre. Sono gli autori visionari quelli che conoscono le soluzioni, per rifondare una stagione di nuovi proverbi collettivi. Come dire. "Chi vedrà vivrà".

da: LIBERO PENSIERO, LA CASA DEGLI ITALIANI ESULI IN PATRIA.

Leggi  integralmente il post  di Sergio Di Cori Modigliani qui:







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