Le
piramidi scoperte a Visoko, in bosnia, risultano essere realizzate con capacità architettoniche ed ingegneristiche molto avanzate,
probabilmente provenienti da periodi storici differenti
Vincent
Gambino - DA: SCIENZA E CONOSCENZA
http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo/piramidi-in-bosnia-europa.php
I valori
delle civiltà del passato erano differenti
da quelli della civiltà odierna ed alcuni aspetti
della vita sociale erano considerati sacri ed accessibili solo a chi avesse
determinati requisiti. L'architettura, la medicina, la legge e l'arte erano in
stretta relazione e spesso coesistevano in un unico anelito dell'uomo verso il
Divino.
Quello
che stiamo vedendo emergere dalla "Valle delle Piramidi Bosniache",
non distante da Sarajevo, sembra portarci indietro tra le braccia di una simile
civiltà. Le strutture scoperte a
Visoko risultano essere realizzate con capacità
architettoniche ed ingegneristiche molto avanzate, probabilmente provenienti da
periodi storici differenti. La struttura nominata "Piramide del Sole"
è costituita da grosse formazioni
artificiali, blocchi di un conglomerato di pietre, sabbia ed altri minerali
tenuti assieme da argilla come legante (tecnica simile a quella dei romani),
così da creare un
"cemento" di straordinaria durezza.
La
"Piramide della Luna", invece, presenta un insolito alternarsi di
terrazzamenti piastrellati, alcuni in perfetto stato di conservazione. Recenti
analisi dovrebbero confermare un età del monumento collocabile a
circa 12.000 anni fa. Una delle caratteristiche più tipiche di un complesso piramidale è quella di un sistema di Tunnel sotterranei che di solito
consentono l'accesso alle piramidi. A
Visoko troviamo i tunnel Ravne, un complesso di tunnel-labirinto di grande
interesse archeologico, la cui datazione, ancora superficiale, li
collocherebbero tra i 3.000 ed i 32.000 anni fa. Nessun minerale di pregio
nella zona giustificherebbe l'esistenza dei tunnel Ravne come tunnel minerari,
inoltre, questi tunnel apparivano riempiti con terra e sabbia per bloccarne
l'accesso, stesso procedimento utilizzato per molti siti sacri del passato:
quando la loro funzione terminava ne venivano sigillati gli accessi. Abbiamo
intervistato Nenad M. Djurdjevic, che ci ha raccontato cosa è cambiato in questi anni di scavi.
Come è nata la sua collaborazione con la Fondazione, qual'è il ruolo che lei ricopre?
Sono
venuto in contatto con la Fondazione del Parco Archeologico "La Piramide
del Sole Bosniaca" per caso, grazie alla mia pluriennale esperienza nel
campo della Geotecnica. Consideri che la Valle delle Piramidi è molto vasta e ci sono diversi siti di interesse, sia
medievali, che dell'età del bronzo fino al neolitico.
Possiamo distinguere con certezza le diverse epoche di costruzione grazie ai
differenti materiali e tecniche utilizzati. Ad ovest della Piramide del sole,
per esempio, è stata recentemente scoperta
una possibile necropoli e nelle zone boschive circostanti delle Pietre
Ciclopiche, chiamate Stècac. Possono essere di
svariate forme, le più bizzarre a forma di
pentagono. Secondo la visione canonica sarebbero di origine medievale, ma non
ci sono prove per questo, nessuna annotazione di commissione dei lavori come
usualmente avveniva nel medioevo o altro.
Due
Esempi di Stècac con simbolismo solare
Stele con
motivo piramidale e sfera nella zona
In che
modo intendete continuare la vostra ricerca multi-disciplinare? Quali altre
istituzioni e studiosi pensate di coinvolgere per il futuro?
Prima di
tutto mi permetta di ringraziarvi per il vostro interesse e l'occasione di
questa intervista. Partendo dalla premessa che il progetto di ricerca
scientifica sulle piramidi bosniache è di natura no-profit, la
partecipazione di Istituzioni e studiosi specializzati al progetto avviene
soprattutto con criteri di libera scelta. La prima fase di autenticazione,
verifica, nonché validazione scientifica delle
strutture nella valle di Visoko fu fatta da esperti egiziani provenienti
dall'Università del Cairo e della Società Archeologica d'Alessandria fra il 2006 e 2008. Negli
ultimi due anni abbiamo riscontrato anche una notevole presenza di archeologi
di nazionalità italiana. In particolare
vorrei citare la dott.ssa Sara Acconci, che attualmente è l'archeologa responsabile del progetto, e il dott.
Riccardo Brett, proveniente dall'Università Ca' Foscari di Venezia. È logico presumere che in futuro un coinvolgimento di altre
istituzioni dipenderà molto dalle scoperte che si
faranno nei prossimi tempi.
In che
modo continueranno gli scavi e su quali siti vi concentrerete per il prossimo
anno?
Il sito
delle piramidi bosniache si estende su un'area di oltre 40 km. Quest'anno gli scavi si sono concentrati
soprattutto in alcune zone della Piramide del Sole, della "Piramide della
Luna" e nel labirinto di tunnel sotterranei Ravne. Il prossimo anno, in
linea generale, si manterrà questo schema ed esiste una
buona probabilità di aprire finalmente uno dei
molti varchi conosciuti per entrare nella Piramide del Sole. Il mio contributo
al progetto consiste in indagini non distruttive sul campo e nella ricerca di
potenziali siti e manufatti nella zona delle piramidi che abbiano un
significativo valore archeologico. Per esempio, l'estate scorsa, ho potuto
scoprire insieme ai miei collaboratori blocchi di pietra di misure
straordinarie nonché una necropoli nelle zone
boschive a ovest della "Piramide del Sole". Il fatto importante è che tutti siti sinora scoperti convergono verso la
Piramide del Sole che domina l'orizzonte dell'intera area intorno a Visoko.
Avete
trovato conferma della scansione satellitare della "Piramide del
Sole"? Siete riusciti a trovare delle entrate e dei nuovi cunicoli liberi
dai detriti nei tunnel Ravne?
I tunnel
Ravne sono un vero e proprio labirinto; come le ho già detto in parte sono stati sigillati completamente, ma
abbiamo anche trovato dei tunnel sgombri da materiale di riporto, con pareti di
pietre a secco che ne supportano la struttura.
Alcuni
tunnel sono sgombri ma allagati e sono state trovate stanze circolari che si
diramano a volte anche in otto tunnel separati, nonché ambienti formati da pietre megalitiche incrociate in spazi
vuoti triangolari. Nell'immagine qui sotto si può
vedere un esempio di pietra con iscrizioni in quello che sembra possa essere un
linguaggio proto-runico.
Una delle
cose più strane è sicuramente l'effetto che questi tunnel hanno sulle
persone al loro interno. Non c'è bisogno di respiratori
artificiali ed in generale si è pervasi da una sensazione di
benessere e rilassatezza. Abbiamo voluto misurare la presenza di Ioni negativi
nei tunnel rispetto a quelli all'esterno, ed è
stato sorprendente: 43.000 Ioni negativi per centimetro cubo, dalle 50 alle 100
volte superiore rispetto all'esterno. Il microclima inoltre è ideale, 16 gradi, con variazioni minime di temperatura ed
umidità. Negli ultimi cinque anni
sono state scoperte numerose entrate a possibili siti sotterranei nella zona
delle piramidi. Purtroppo con le risorse umane, materiali e finanziarie a
disposizione della Fondazione, non si è potuto scavare dovunque,
concentrandosi sul complesso di tunnel sotterranei di Ravne e località limitrofe. Le scansioni satellitari effettuate
recentemente con tecnologie all'avanguardia, oltre ad aver confermato
l'esistenza di un imponente complesso sotterraneo fatto di tunnel e stanze
nella Piramide del Sole, hanno evidenziato la presenza di altre potenziali
ingressi, già riscontrati con altre
tecnologie come il georadar.
In che
modo pensate si possa sviluppare la ricerca sulle piramidi in generale dal
punto di vista della fisica contemporanea?
Quello
che è emerso da rilievi fatti da diversi
esperti provenienti dal campo della fisica è
che le piramidi come strutture non sono soltanto costruzioni con uno scopo
architettonico ma, oltre a modificare il campo magnetico intorno a loro,
emettono anche delle frequenze ultrasoniche di natura sinora sconosciuta. Per
esempio, è stato rilevata una forte
anomalia nei campi magnetici intorno alla Piramide del Sole e della Luna,
mentre le colline di origine naturale nelle vicinanze delle piramidi non
mostrano alcuna deformazione del campo magnetico. Per la precisione nelle
piramidi il campo magnetico si dispone in senso verticale, mentre per le
colline naturali è disposto in orizzontale.
Questo significa che le piramidi agiscono come centrali che convogliano
l'energia verso l'alto. Inoltre, biologi dell'Università di Sarajevo hanno rilevato che nelle aree sulla Piramide
del Sole e in quelle circostanti, la temperatura media del suolo è di pochi gradi più alta che in altre zone della
Bosnia. Infatti, soltanto a Visoko è possibile trovare piante
medicinali tipiche dell'area Mediterranea, non presenti altrove in Bosnia. In
ogni caso, soltanto studi futuri potranno chiarire il mistero. La mia ricerca è soprattutto concentrata sugli aspetti della cosmologia
vedica: a tale proposito vorrei precisare che in Bosnia è possibile trovare una forte presenza di simbologia sacra
che ha radici nella cosmologia vedica.
Che cosa significa tecnologia
"Tesla", in questo contesto quando vi riferite alle Piramidi da voi scoperte?
Che nelle piramidi il campo
magnetico si dispone in senso verticale, mentre in colline naturali è disposto in orizzontale. Questo significa che le piramidi (lo dicevamo prima) agiscono come centrali che convoglianno l'energia verso l'alto.
Qui,
l'utrasuono di 28 kHz a forma di raggio scoperto da fisici dell'Università di Zagabria in un'area circolare del diametro di 4,50
metri sulla cima della Piramide del Sole, la cui origine è sconosciuta, ha presentato un'anomalia di particolare
interesse. Cioè, è stato constatato che questo raggio ha un'attività continua e un'intensità
crescente verso l'alto. Questo fatto straordinario contraddice la legge dello
shadowing, cio'è il tipo di attenuazione di un
segnale con la distanza. Inoltre, questo significa acnhe che i nostri sistemi
tradizionali basati sulla propagazione delle onde hertziane non è in grado di spiegare tale fenomeno. Il fenomeno a cui ci
troviamo davanti può essere correllato alla teoria
delle onde chiamate non-hertziane di Nikola Tesla.
Avete
trovato nuovi reperti nella Valle delle Piramidi oltre alla Piramide votiva?
Oltre
alla piramide votiva, un simbolo in relazione al mito primordiale della
creazione molto presente nelle culture neolitiche dell'Antica Europa, nella
valle di Visoko sono stati ritrovati, in passato e in tempi recenti, migliaia
di reperti sempre riconducibile a questo mito. Tale simbologia sacra è anche ricollegabile al mito egiziano della creazione, che
parla di un monte primordiale che emerge dalle acque cosmiche, conosciuto con
il nome "benben" (o Monte Meru nella cosmologia vedica). L'estate
scorsa abbiamo scoperto anche dei manufatti riconducibili al culto della
fertilità della Dea Madre, pietre a
forma di pagnotta ("Brotlaib"), una statuetta della Dea della
Fertilità, pietre ciclopiche riportanti
la simbologia della Dea Serpente e pietre a forma di uovo. Purtroppo, la
maggior parte dei reperti archeologici scoperti in passato in Bosnia, per
mancanza di risorse finanziarie e spazi espositivi, sono stipati in casse
depositate nei sotterranei dei musei.
Avete
qualche idea di come l'intera Valle poteva apparire nell'antichità?
Al
momento è difficile dire come la valle
potesse apparire nell'antichità. Le testimonianze orali nonché le leggende locali suggeriscono come, in tempi molto
remoti, tutta la valle e le strutture già esistenti fossero sommerse
dall'acqua. Vorrei anche sottolineare, basandomi sui diversi dati acquisiti
durante le mie ricerche, come l'elemento dell'acqua sia la chiave di questo
mistero. Lo posso dire perché da recenti indagini è emerso che tutte le piramidi bosniache sono connesse con
flussi sotterranei d'acqua. L'acqua potrebbe aiutarci a comprendere
meglio la cultura e la civiltà che costruirono la valle
delle piramidi bosniache.
Da un
punto di vista storico ed antropologico, cosa cambia nella nostra visione del
mondo grazie alla vostra scoperta?
Sinora la
scienza moderna ci ha insegnato erroneamente che le piramidi sono attribuibili
esclusivamente a scenari locali come l'Egitto e il Messico e che queste
strutture sono soprattutto tombe di faraoni o re. Inoltre, dopo più di duecento anni, non sono state ancora date risposte
esaurienti sull'età e sui metodi di costruzione,
in particolare per le grandi piramidi di Giza. Quello che è emerso invece con la scoperta delle prime piramidi
europee, le piramidi bosniache, nonchè da ricerche effettuate in
questo campo negli ultimi sei anni, è che le piramidi sono un
fenomeno globale. Oltre alle piramidi bosniache, oggi conosciamo l'esistenza di
centinaia di piramidi in Cina ma anche in Indonesia e Thailandia e ci sono
migliaia di piramidi in quasi tutti paesi del Sud America (Messico, Guatemala,
Perù). Infine, esistono
costruzioni piramidali anche in Italia, simili a quelle delle Isole Canarie e
delle Isole Mauritius. La scoperta delle piramidi bosniache, oltre a ricordarci
le origini della cultura europea nate sul suolo delle civiltà danubiane che erano basate sul matriarcato, sul culto
della Dea Madre e la pace, richiede una notevole revisione dei libri di storia
che finora abbiamo conosciuto.
Esempio
di statuetta votiva ritrovata a Visoko
Vale la
pena di rammentare che dopo oltre cent'anni di ricerche e scavi nel campo
dell'archeologia sul suolo dell'Antica Europa non sono state trovate armi o
altre prove che quella civiltà praticasse la guerra.
Differentemente dagli scienziati moderni, per quei popoli tutta la natura aveva
un carattere sacro. Ritengo che la maggior difficoltà riscontrata da parte di scienziati moderni nell'analisi
dei manufatti e nella concezione architettonica delle piramidi bosniache deriva
proprio dalla differente concezione e visione del mondo e del cosmo. La civiltà che costruì le piramidi di Visoko e tutte
le strutture annesse possedeva un livello superiore di coscienza. Siccome la
conoscenza è strutturata nella coscienza
(maggiore è il livello di coscienza,
maggiore è il grado di conoscenza) questo
ci fa presumere che questa civiltà fosse molto avanzata per
produrre monumenti così grandiosi. D'altronde il
basso livello di coscienza dell'uomo moderno si può notare dal rapporto che ha con la natura e l'ambiente che
lo circondano. Dai manufatti sinora ritrovati si può dedurre che questa civiltà
si ispirò molto alla conoscenza vedica
del mondo e del cosmo. Inoltre, le prime datazioni al carbonio 14 delle
piramidi (come ad esempio la "Piramide della Luna" datata a circa
10.000 a.C.), sposta indietro in modo significativo la nascita delle prime
civiltà. In altre parole, questo
fatto spazza via il vecchio paradigma conosciuto con il nome
"ex-oriente-lux", cioè il presupposto che la nascita
delle prime civiltà ebbe inizio in Oriente.
Due
esempi di pavimentazioni che compongono la Piramide della Luna
Avete
proseguito gli studi linguistici sui reperti trovati nei tunnel Ravne?
Nella
valle di Visoko sono state rinvenute diverse iscrizioni simili alla scrittura
proto-runica riconducibili alla sacra
scrittura della Civiltà del Danubio. Queste
iscrizioni sono presenti oltre che sui monoliti nei tunnel di Ravne, anche su
manufatti in pietra rinvenuti nelle vicinanze delle piramidi, nonché moltissimi manufatti appartenenti alla cultura neolitica
conosciuta con il nome Butmir (6000 - 3000 a.C.). Questa scrittura sacra fu
definita dalla nota archeologa di origini lituane Marija Gimbutas "Le
Sonate dell'Avvenire". Recenti studi hanno suggerito l'uso di questa sacra
scrittura e simbologia soprattutto in contesto religioso cerimoniale. La
scrittura sacra di Visoko è associabile al culto
dell'acqua, al culto della Dea Madre, al culto della Fertilità, a riti di tipo funerario e, in particolare, al mito
primordiale della Dea Serpente.
Quale
aiuto avete ricevuto e di cosa avreste maggiormente bisogno per continuare il
vostro lavoro?
Siccome
la Fondazione del Parco Archeologico della "Piramide del Sole
Bosniaca" è una fondazione no-profit, le
donazioni e il supporto al progetto pervenivano soprattutto da privati e volontari.
Per questo, il miglior supporto deriva da una buona pubblicità, in modo da allargare la consapevolezza del pubblico
italiano ed internazionale sulla scoperta eccezionale fatta in Bosnia.
Pensate
che possa essere auspicabile uno studio delle possibili Piramidi Italiane e che
questo possa contribuire a creare un comune interesse europeo per la ricerca?
Vista le
presenza di costruzioni piramidali a livello planetario, come in Italia (in
particolare mi riferisco alle piramidi siciliane situate, non a caso, intorno
al vulcano Etna, che sono identiche alla piramidi delle Isole Canarie e quelle
delle Isole Mauritius), saremo più che lieti di contribuire nel
comune interesse per la ricerca in questo campo. Ho avuto occasione di
effettuare delle ricerche preliminari anche sulle strutture di Montevecchia le
quali, a mio avviso, mostrano caratteristiche inconfutabili di piramidi a
gradoni.
Di
segutito il link per eventuali donazioni alla Fondazione
http://www.piramidasunca.ba/eng/donations.html
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