lunedì 5 novembre 2012

"LA VERITA' E' FIGLIA DEL TEMPO"



                                  
di: Marco La Rosa

"Veritas filia temporis", lo abbiamo adottato come nostro motto (massima morale o proverbiale). Più che motto vogliamo definirlo "monito" ( avvertimento severo, perentorio, da ricordare).
Notoriamente viene attribuito a Sir Francis Bacon ( Londra, 1561-1626), in realtà la prima prova scritta è a favore di Aulo Gellio ( Roma, 125-180 d.C.), in Noctes Atticae (Liber XII - 11,7).
Il detto viene riportato con queste parole, ma la frase scritta da Gellio suona: "Alius quidam veterum poetarum, cuius nomen mihi nunc memoriae non est, veritatem temporis filiam esse dixit." (=Un vecchio poeta, di cui non ricordo il nome, affermò che la verità è figlia del tempo). 
Quindi potremmo tranquillamente andare ancora più indietro nel tempo.
Il tempo è padre di tutto, non solo della verità.
Esso è come un fiume, arriva sempre al mare.
La verità nuota tra i suoi flutti, viene trascinata ma prima o poi viene catturata da chi la cerca, altre volte si arena e casualmente viene ritrovata.
Nessuno la possiede, non ha padroni, è la cosa più libera dell'Universo. Non la si può comprare, non ha prezzo.
Dicono che sia la più "dura conquista", perché pare che nessun "umano" sia mai riuscito a tenersela, dopo averla trovata. Devi costantemente inseguirla, e quando credi di averla raggiunta, capisci che era solo un miraggio, e via di nuovo a correrle dietro.
Eppure oggi , vedo persone di ogni ceto o categoria, che vivono convinti di essere i "padroni della verità".
Non si affannano più ad inseguirla, la loro vita si è "ancorata" all'illusione di possederla.
Mi guardo intorno con stupore e rammarico, siamo tutti contro tutti; tutti abbiamo la "verità" e la sbandieriamo come un trofeo vinto in competizione. La verità è a brandelli ! poichè tutti ne abbiamo un pezzettino! Ma come facciamo a capirci qualcosa? Tutti abbiamo un tassello del puzzle, ma nessuno fa il minimo sforzo per cooperare e mettere insieme il "quadro".
Allora rifletto, e capisco perché il mondo come lo conosciamo, è fermo, immobile nel tempo. Capisco perché non abbiamo fatto tesoro della saggezza di Socrate, Platone, Gellio e Bacon,  stiamo involvendo, in tutto e per tutto.
La competizione ha preso il sopravvento,  il profitto esasperato unito all'ego, ci ha fatto dimenticare che il vero progresso, passa solamente per la strada della "cooperazione".

" La vera saggezza sta in colui che sa di non sapere" ( Socrate 470 - 399 a.C.)




2 commenti:

  1. Meravigliosa riflessione e spiegazione. La verità dunque non esiste o coesiste in ognuno di noi servendosene per quel che occorre a placare il ptoprio dubbio nel bisogno della momentanea verità. È una saggia risposta quella di Gellio, ci insegna, che poiché la verità è astratta e inafferabile, bisogna essere molto coerenti con se stessi, più hai credibilità in te, più sei saggio, più non hai bisogno di rincorrere nessuna verità. Tu sei la propria verità e ne fai uso con la giusta misura.

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