di: Marco La Rosa
Il sito di Abu Rawash
si trova a otto chilometri a nord-ovest della piana di Giza, contiene evidenze archeologiche di un lunghissimo periodo che va dalla preistoria all'epoca copta.
Qui, presso la
necropoli risalente al periodo arcaico e
situata nella zona settentrionale della Mastaba numero sei , gli egittologi
dell'Istituto Francese di Archeologia Orientale del Cairo (IFAO), hanno
scoperto 11 pannelli in legno di una “barca funeraria”, usata dagli antichi Egizi per trasportare
l'anima del loro re defunto nell'aldilà.
Il legno ed i componenti del vascello, sono ben conservati,
principalmente grazie al clima arido e desertico. Il Ministro di Stato per le
Antichità Mohamed Ibrahim ha affermato che i primi studi dei pannelli lignei hanno
rivelato che la barca apparteneva al Faraone Den, terzo re della prima dinastia, (Periodo Arcaico 3050 - 2995 A.C.), la cui tomba però, è stata trovata nella necropoli
regale dei re della prima dinastia nella città dell'Alto Egitto di Abydos,
quindi decisamente fuori sito. << Questa è una vera stranezza storico-archeologica, per ora inspiegabile
secondo i canoni egittologici ortodossi (ndr). Apre per noi, un interessante dibattito "eretico", che ci contrappone agli studiosi classici, ormai da molti anni. " Un sovrano non veniva mai separato dalla suo vascello solare, che doveva accompagnarlo nell'ultimo viaggio verso Osiride - Orione, verso il "vero" Duat dove il "Ba" poteva avere eccesso. Il fatto che la barca solare fosse sepolta assieme al "Ba" (parte di anima che si eleva verso il paradiso), nella Zona di Giza, dove sorgono le tre piramidi principali, che tra l'altro simboleggiano la cintura di Orione in terra, e che sono lo "stargate" per il Duat, è per noi ulteriore prova, che le tre grandi Piramidi di Giza, erano già presenti in situ da molti millenni e che venivano considerate ed utilizzate come "templi" sacri per l'ultimo viaggio.
Il "Ka" (parte di anima che restava in terra), poteva quindi essere sepolta insieme ai beni materiali terreni in altro sito, per la Prima Dinastia quindi, Abydos".
(Marco La Rosa)>>
A causa della sua giovane età, il re Den condivise il trono con la madre, Meritneith. Si troverebbe scritto, che Den fu comunque un sovrano “illuminato” , poiché durante il suo regno si visse in prosperità, e molte innovazioni architettoniche, agrimensorie, scientifiche e ritualistiche, sono state attribuite a lui. Egli fu il primo ad utilizzare granito nella costruzione e decorazione, e il pavimento della sua tomba è miscelato in granito rosso e nero.
Il "Ka" (parte di anima che restava in terra), poteva quindi essere sepolta insieme ai beni materiali terreni in altro sito, per la Prima Dinastia quindi, Abydos".
(Marco La Rosa)>>
A causa della sua giovane età, il re Den condivise il trono con la madre, Meritneith. Si troverebbe scritto, che Den fu comunque un sovrano “illuminato” , poiché durante il suo regno si visse in prosperità, e molte innovazioni architettoniche, agrimensorie, scientifiche e ritualistiche, sono state attribuite a lui. Egli fu il primo ad utilizzare granito nella costruzione e decorazione, e il pavimento della sua tomba è miscelato in granito rosso e nero.
La barca funeraria è stata trasportata al Museo Nazionale
della Civiltà egiziana (NMEC), per il
restauro e la ricostruzione. E’ prevista l’esposizione al pubblico nella “Nuova
Sala del Nilo” nel corso del 2013.
Precedenti Storici:
Nel 1954 lo storico e
archeologo Kamal El-Malakh, rinvenne le
due barche solari della quarta dinastia del celeberrimo Faranone Khufu (IV Dinastia Antico Regno 2595 - 2567 A. C.) , all'interno di due pozzi accanto alla
piramide. Una di queste barche è stata restaurata e ricostruita da Ahmed
Youssef ed è stata esposta al pubblico nella speciale costruzione vicino alla Grande
Piramide. Il secondo vascello solare invece, è rimasto nella fossa fino al 1992, quando un
team archeologico giapponese, dopo un lungo e meticoloso studio di restauro e
conservazione “in situ”, ha iniziato la lunga e faticosa “estrazione”
dei pannelli di cedro per la ricostruzione del vascello, al fianco dell’imbarcazione
gemella. Questa operazione è ancora in corso, e dopo oltre vent’anni di “ stop
and go”, per svariati motivi economico-politici, dovrebbe vedere la fine d’opera
per il 2015 nel Grande Museo Egizio
(GEM) che si affaccerà sulla piana di Giza.
(TRADUZIONE ED
ADATTAMENTO DI : MARCO LA ROSA - 2012)
Antikitera.net
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