mercoledì 11 aprile 2012

OSSITOCINA : L'ORMONE DEI MIRACOLI !


di Clara Scropetta
Vent'anni fa, quando studiavo chimica farmaceutica all'università di Trieste, l'unico riferimento all'ossitocina che ricordo si trovava nello studio della fisiologia del sistema nervoso, dove c'era un accenno al suo ruolo durante il parto. Effettivamente, quest'ormone è stato scoperto all'inizio del secolo scorso proprio in quest'ambito, da cui il suo nome che letteralmente significa “parto veloce”. Successivamente si è visto che, oltre a provocare le contrazioni uterine durante il travaglio, stimola la contrazione delle cellule muscolari della mammella che permettono la fuoriuscita del latte.

Molto più di ormone del parto e dell'allattamento:
La situazione non è sostanzialmente cambiata, nonostante la ricerca da più di trent'anni suggerisca e dimostri che l'ossitocina abbia tante altre funzioni, sia nell'uomo che nella donna. È presente nell'accoppiamento e in moltissimi processi fisiologici che garantiscono il funzionamento dell'intero organismo – tra cui la regolazione della pressione sanguigna e l’andamento della digestione. Nonostante queste evidenze, la medicina sembra continuare a ignorare i progressi scientifici su quest'argomento, che stentano a essere integrati nei libri di testo. Soltanto in campo neurologico, psichiatrico e psicologico, così come nelle medicine complementari, si nota un crescente interesse e il ruolo dell'ossitocina inizia a essere presentato in modo più aggiornato e completo.
In particolare, i recenti risultati di studi che hanno evidenziato una correlazione tra il sistema dell'ossitocina e i disturbi dello spettro autistico sono stati divulgati ampiamente dai media (1. Pharmacologic rescue of impaired cognitive flexibility, social deficits, increased aggression, and seizure susceptibility in oxytocin receptor null mice: a neurobehavioral model of autism, Biological Psychiatry, Vol.69, Issue 9, pp 875-882, 2011).

 Ad attirare l'attenzione del grande pubblico non sono solo gli “scoop” sullo spray nasale di ossitocina come droga da discoteca, per arginare l'infedeltà maschile o per rinsaldare l'intesa sessuale, oppure ancora sulla moda dell'ossitocina party con pasticche sublinguali in California. Come ben evidenzia questo passaggio, tratto da un articolo del Corriere della Sera del novembre 2010, “l'ossitocina rende generosi e felici. Non è solo l'ormone dell'amore e delle donne partorienti: riduce ansia e stress, aumenta la fiducia e l'empatia con il prossimo, aiuta a socializzare chi soffre di autismo. Le nuove proprietà dell'ossitocina sono state scoperte e dimostrate da un team di ricercatori di vari atenei statunitensi, raccolte in uno studio della University of Maryland School of Medicine e appena presentate nella riunione annuale della Society for Neuroscience”. Si capisce il risalto dato alla notizia, a questa riunione hanno partecipato circa 30.000 persone, tra neurologi e altri specialisti.

L'equipe di ricerca di Stoccolma e Michel Odent
Peccato che qui, come altrove, non si faccia esplicito riferimento all'equipe di ricerca guidata dalla professoressa Kerstin Uvnäs-Moberg a Stoccolma, che da oltre trent'anni studia l'ossitocina e ha pubblicato innumerevoli articoli su riviste scientifiche autorevoli. Michel Odent invece, il famoso medico francese paladino della fisiologia della nascita, non cessa di fare riferimento a lei per ogni considerazione sull'ossitocina che riporta nei suoi gradevoli libri divulgativi. Egli fa notare una sorprendente particolarità del team di Stoccolma: si tratta di tredici ricercatrici donne, anzi per essere più precisi madri, che hanno vissuto personalmente i potenti effetti dell'ossitocina durante il parto e l'allattamento in assenza di trattamenti farmacologici. Posso testimoniare in prima persona che aver provato sulla mia pelle il formidabile picco di ossitocina prodotto subito dopo la nascita del bambino in un parto indisturbato, è stato un forte incentivo a volerne sapere di più! Non per niente per ora in nessun'altra situazione è stato misurato un picco maggiore. Kerstin Uvnäs Moberg racconta candidamente in quali circostanze ha iniziato a interessarsi all'ossitocina: dopo la laurea, aveva vinto una borsa di studio per un master in biologia della macromolecole negli Stati Uniti ma, quando negli ultimi accordi prima della partenza aveva raccontato di essere incinta, le era stato gentilmente risposto che il posto non era più disponibile. Dopo aver partorito e mentre stava allattando, è stata presa da un'idea fissa, quella di esplorare il funzionamento di questo polipeptide straordinario che è l'ossitocina, i cui effetti così sfacciatamente evidenti sul comportamento, sullo stato d'animo e sull'intero metabolismo non erano ancora diventati oggetto di una seria disamina scientifica. 

Estratto da: Scienza e Conoscenza n. 38
per approfondimenti:

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