Oltre il pianeta Mente: alla conquista dello spazio-consapevolezza
di Davide Fiscaletti
Tratto da Scienza e Conoscenza n. 26.
La nostra esperienza mentale del mondo è incompleta e necessita di essere integrata da un’esperienza consapevole in cui diventiamo pienamente coscienti del fatto che la nostra mente agisce come un “prisma” che devia le informazioni che percepiamo. La consapevolezza è la “direttrice naturale della mente”, che la guida verso invenzioni che sono favorevoli alla natura e all’uomo. La mente senza la consapevolezza è come una lanterna senza l’olio. La convinzione che la mente sia di per sé intelligente è erronea. Se l’uomo non è in contatto con la consapevolezza può arrivare a creare armi di distruzione di massa che possono ucciderlo. Se si vuole porre fine alla violenza e alle guerre che devastano il nostro pianeta, il passo fondamentale da attuare è quello di mettere insieme ragione e consapevolezza. La scoperta della consapevolezza permetterà all’uomo di unire i lati materiale e spirituale del mondo e di sviluppare le tecnologie più appropriate. L’uomo è, fondamentalmente, un essere costituito da tre elementi: corpo, mente, e consapevolezza, che possiamo chiamare anche l’“essenza”. Più una persona è connessa con la consapevolezza, più forte è la sua coscienza personale, il suo sentimento del bene, la sua intelligenza emozionale, la salute corpo-mente. L’uomo consapevole ha un senso di responsabilità altamente sviluppato e non è incline alla manipolazione. L’esperienza consapevole costituisce l’unica strada che può consentirci di uscire dalla situazione di crisi in cui ci troviamo oggi. Una società di “individui consapevoli” non sarà né comunista né capitalista, ma piuttosto una società che funzionerà ai massimi livelli con leggi minime. Più debole è la consapevolezza, più leggi e regole sono necessarie; più forte è la consapevolezza, meno leggi sono necessarie e più libertà ci sarà. L’uomo consapevole non è religioso nel senso di avere una credenza in certi dogmi religiosi, bensì conosce ed è consapevole del fatto che Dio e l’universo sono uno e lo stesso. Egli non ottiene profitto a spese di una contaminazione della natura; il suo motto nell’economia è: “Ogni profitto che provoca un inquinamento della natura è in realtà una perdita”. Le basi fisiche della consapevolezza
Le ricerche di Penrose e Hameroff considerano la consapevolezza come risultato della forza di gravità quantistica che agisce sulla massa dei neuroni cerebrali; in altre parole, la consapevolezza non è solo il risultato dei processi biochimici del cervello ma è profondamente correlata allo spazio cosmico. L’autore di questo articolo è andato un passo avanti sviluppando, assieme allo scienziato sloveno Amrit Sorli, il seguente modello della consapevolezza: la consapevolezza è la vibrazione fondamentale dei quanti di spazio, i mattoni elementari che costituiscono lo spazio universale. I quanti di spazio sono molto piccoli (hanno una grandezza dell’ordine del volume di Planck) e modificano la propria carica elettrica da positiva a negativa nel tempo di Planck. Questa frequenza fondamentale dei quanti di spazio è la consapevolezza. Questo modello è consistente con l’esperienza di molti, in particolare dei monaci Buddisti, i quali praticano l’osservazione della mente da molti anni. La loro esperienza è che la consapevolezza è uno spazio vuoto in cui esiste ogni cosa. Tutti i fenomeni nell’universo hanno luogo al suo interno, essendo questa il mezzo di energia in cui galassie, sistemi solari, e pianeti esistono. Alan Wallace, uno dei maggiori esperti nel campo della ricerca interdisciplinare del Buddismo e della fisica teorica sostiene che ci sia un parallelismo tra il concetto di spazio vuoto nella scienza occidentale e la visione (buddista) del vero vuoto, chiamato anche consapevolezza primordiale. La consapevolezza primordiale viene realizzata nell’uomo come la capacità di essere consapevoli dei processi di pensiero e delle emozioni presenti ad ogni dato momento, il respirare, i movimenti del corpo, ecc… La consapevolezza è la proprietà fondamentale dello spazio e funziona allo stesso modo in tutte le persone, indipendentemente dalla religione, dall’affiliazione politica e dal colore della pelle. Essa mostra chiaramente che le diverse visioni del mondo sono semplicemente il risultato di differenti menti (cattolica, musulmana, hindu, buddista, ecc…) mentre il mondo è e rimane uno. Lo sviluppo della consapevolezza nell’intera popolazione umana sulla Terra consentirà lo sviluppo di una “società planetaria” dove le differenze religiose e culturali diventeranno di secondaria importanza, mentre il significato primario sarà dato al fatto che siamo tutti abitanti dello stesso pianeta. La consapevolezza ci permetterà anche di comprendere che la nostra sopravvivenza sul pianeta richiede una vita in armonia con la natura. Essa è un canale d’informazione diretto. Per suo tramite due particelle comunicano istantaneamente in tempo reale. Anche gli esseri umani riescono a comunicare direttamente senza che la mente interferisca. In particolare, l’idea che la consapevolezza possa essere l’elemento che trasmette l’informazione getta nuova luce sull’esperimento di “Einstein-Podolski-Rosen” (EPR), in cui due particelle atomiche o subatomiche, prima unite e poi separate e portate a grandi distanze l’una dall’altra, possono “comunicare” tra di loro istantaneamente. La connessione istantanea tra due particelle quantistiche anche quando sono a grande distanza è un effetto dello spazio fisico atemporale (in cui il tempo esiste solo come ordine numerico del movimento irreversibile della materia). E’ lo spazio fisico atemporale che trasmette l’informazione tra le due particelle: in un esperimento EPR (e più in generale in un processo atomico o subatomico) lo spazio fisico atemporale assume lo stato speciale rappresentato dal potenziale quantico (il termine che, nella versione di Bohm della meccanica quantistica, consente di spiegare la nonlocalità dei fenomeni quantistici) e questo produce una comunicazione istantanea tra quelle particelle. Affinché un’informazione venga trasmessa da una particella quantistica A ad una particella quantistica B non è necessario alcun tempo: questa informazione non ha velocità. La ricerca dell’autore prevede che lo spazio fisico atemporale – l’entità che trasmette l’informazione tra due particelle quantistiche in un esperimento EPR - è composto da quanti di spazio che hanno grandezza dell’ordine della lunghezza di Planck e vibrano alla “frequenza fondamentale”. La consapevolezza in quanto “frequenza fondamentale di vibrazione” dei quanti di spazio può essere considerata la vera entità elementare che trasmette l’informazione tra due particelle quantistiche, che spiega la nonlocalità dei fenomeni quantistici. Mediante questa interpretazione della consapevolezza, l’esperimento EPR può essere appunto spiegato come un “canale d’informazione diretto" (di frequenze di quanti di spazio) che trasmette l’informazione istantaneamente.
La comunicazione consapevole
La mente appartiene al cervello, la consapevolezza appartiene allo spazio cosmico. E’ la stessa consapevolezza che osserva la mente di una persona in America e la mente di una persona in Europa. Essa come canale d’informazione diretto apre la possibilità per una “comunicazione consapevole”. Due o più persone appartenenti a culture e religioni diverse possono comunicare direttamente senza l’interferenza della mente. La comunicazione dell’uomo ha due direzioni: esteriore (comunicazione con gli altri) ed interiore (comunicazione con noi stessi). La qualità della comunicazione esteriore dipende dalla qualità di quella interiore. Più chiara è la comunicazione con noi stessi, più chiara è la comunicazione con gli altri.
Possiamo comunicare con noi stessi e con gli altri sia attraverso la mente sia attraverso la consapevolezza. Quando comunichiamo attraverso la mente, l’esperienza di una relazione con un’altra persona viene prima elaborata dalla mente e poi vissuta. Questa elaborazione contiene diversi concetti ed emozioni propri delle persone coinvolte nella situazione. Quando l’elaborazione mentale di due persone è molto diversa, anche la loro esperienza della situazione é diversa. La consapevolezza ha la capacità di osservare e di farci diventare consci delle modalità con le quali la mente elabora le informazioni del mondo che sono entrate nei sensi. La comunicazione consapevole è diretta, sintetica e libera da emozioni. Un individuo vive una determinata situazione con un altro individuo direttamente, senza elaborazione mentale. Basandosi soltanto sulla comunicazione della mente è difficile trovare soluzioni nelle situazioni di conflitto. Non c’è nessun terreno che potrebbe aiutare a vivere una data situazione in modo simile. Comunicando mediante la mente la persona A e la persona B saranno sempre lontane l’una dall’altra. La comunicazione consapevole costituisce invece un terreno comune. Due persone si capiscono l’un altra senza la necessità di parlare in quanto si incontrano ad un livello più profondo, comunicano a un livello che è oltre la mente. Nella comunicazione consapevole l’interpretazione della mente non influenza l’esperienza. In questo tipo di comunicazione, due persone A e B sperimentano una determinata situazione in modo simile, non ci sono incomprensioni. Si vive la situazione in modo pulito, oltre i pregiudizi o i condizionamenti culturali. La consapevolezza è “un canale d’informazione diretto”. Con lo sviluppo della comunicazione consapevole è facile trovare soluzione al livello della mente nelle diverse aree della vita umana: nella famiglia, negli affari, nella politica. La persona A e la persona B diventano entrambe consapevoli della loro “diversità mentale”. Esse riconoscono la comunicazione della mente come elemento secondario e la comunicazione consapevole come elemento primario. E’ facile trovare soluzioni al “livello mentale”. In armonia con l’evoluzione dell’universo
La ricerca del mio gruppo considera l’universo come un sistema in auto-rinnovamento, senza un inizio né una fine. L'evoluzione della vita, della civilizzazione umana e della consapevolezza dell'uomo sono parti integranti dell'evoluzione dell'universo. In tutto l'universo la materia ha tendenza a svilupparsi nella vita e poi nelle specie consapevoli. L'evoluzione dell'uomo oltre la mente verso la consapevolezza è la parte consistente, la continuazione dell'evoluzione dell'universo. Considerando il sistema universo, si possono prendere in esame i suoi seguenti sottosistemi: il sistema solare è un sottosistema 1, la Terra è un sottosistema 2, la natura della Terra è un sottosistema 3, la società è un sottosistema 4, l’uomo è un sottosistema 5. Come sottosistemi, 1, 2 e 3 sono in armonia con l’evoluzione dell'universo; ne deriva allora che anche i sottosistemi 4 e 5 devono entrare in armonia con l’evoluzione dell'universo.
L'uomo per entrare in armonia con gli altri sistemi deve scoprire la consapevolezza. Per smettere di fare la guerra e creare una società senza tensioni sociali, in armonia con la natura, la specie umana deve crescere oltre tutte le identificazioni della mente. Rimanendo immersi nella mente rischiamo l'auto-distruzione. La storia ed il momento attuale confermano che la mente umana non è in grado di portare pace e giustizia sociale. La mente umana non è in grado di comprendere appieno la vera posizione dell'uomo nell'universo. La consapevolezza è la vibrazione fondamentale dello spazio universale e pervade tutto l’universo. Lo spazio cosmico non finisce dove comincia il nostro corpo, si estende anche al suo interno. Guardando all’interno (meditando) scopriamo dentro di noi questa vibrazione dello spazio che porta pace e serenità. Una persona consapevole può solo creare cose che proteggono la vita.
La comunicazione consapevole come forza d'integrazione
Lo sviluppo della comunicazione consapevole in qualsiasi gruppo di persone (in una coppia, in una famiglia, in un team di uomini d'affari, in un team di ricercatori, in un partito politico, ecc…) rappresenta la più importante forza d'integrazione: le divergenze tra le persone diventano secondarie mentre l'obiettivo del gruppo diventa primario. L'energia di ogni persona viene canalizzata nella stessa direzione e questo crea molta energia nel gruppo. L’individuo non viene messo da parte in nome del gruppo, le sue qualità personali vengono realizzate nel processo di realizzazione dell’obiettivo comune. La comunicazione consapevole va oltre le convenzioni personali, le divisioni sociali, religiose e nazionalistiche; ci permette di trovare soluzioni nei momenti difficili e di vivere in pace ed in armonia.
La meditazione: l’unica via verso la pace
Nella meditazione tu puoi ripercorrere all’indietro l’evoluzione della vita che esiste come memoria in una mente globalmente inconsapevole. E’ lì che scoprirai la tua aggressione animalesca e la tua paura di essere attaccato. Sul nostro pianeta l’uomo si sta ancora comportando come un animale nella giungla in quanto agisce sulla base di una mente inconsapevole. Il caos in cui stiamo vivendo in questo pianeta è il risultato della proiezione inconsapevole dei pensieri nella nostra vita. Tutto quello che esiste è stato prima elaborato dalla mente e poi vissuto nella vita. Noi sperimentiamo la vita attraverso la mente e non siamo consapevoli di quanto tale mente inconsapevole influenzi la nostra esperienza e determini la nostra situazione di vita. La meditazione è l’unico modo per andare oltre il passato, per trovare uno spirito di armonia con la natura e con gli altri esseri umani. Accettando la meditazione come un “metodo di ricerca individuale”, la scienza avrà un utile strumento per superare le barriere religiose e culturali che stanno dividendo la civiltà umana attuale. Abbiamo bisogno di un’educazione scientifica a livello planetario che possa includere la meditazione come sua parte consistente. Una tale educazione permetterà agli individui di crescere liberi da ogni estremismo religioso e culturale, instradati verso il sunyata, cioè lo spazio atemporale, che è l’identità cosmica dell’uomo, la sua “vera faccia”. La meditazione porta quella trasformazione interiore che è l’unica via verso la pace e l’armonia. Lama Geshe Gedun Tharchin dice sull’argomento: “In definitiva, per stabilire la pace e la sicurezza sul nostro pianeta bisogna basarsi su una trasformazione interiore nelle vite degli individui. Come afferma la costituzione dell’UNESCO “Poiché le guerre sono entrate nelle menti degli uomini, è nelle menti degli uomini che le difese della pace devono essere costruite. Un senso di responsabilità, cercare di sviluppare il nostro potenziale per creare un’azione positiva nella società è l’arricchimento personale e l’inizio di una più ampia trasformazione del pianeta”.
Tratto da Scienza e Conoscenza n. 26.
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