sabato 30 luglio 2011

ORIENTE E OCCIDENTE

del :  Dott. MATTEO ZAVATTARO (Biologo)





Sono tempi difficili.

La falsità e il caos che regnano non producono certo pensieri positivi, a livello generale.

Ma per un attimo , provate a non guardare fuori di casa, di quello che succede di brutto.

Cos’è l ‘esistenza ?

Esistere innanziutto presupporrebbe guardare dentro se stessi per capire chi siamo.

Ciò che è fuori , và analizzato dopo.

In ognuno di noi è scritta una bellezza, prima bisogna scoprirla e coltivarla, perchè là fuori ci sono persone che si sono dimenticate della vera natura dell’uomo.

La persona che prova godimento nel vedere gli altri soffrire ed essere in difficoltà, mentre lui non lo è, commette un peccato. Quelli che dicono “ io ho sofferto devi soffrire anche tu “ commettono peccato.

“ Peccato “ non è solo ciò che qualcuno potrebbe intendere da religioni spiegate o capite più o meno bene, peccato è andare contro il bene comune, peccato è andare contro le leggi che governano l’universo.

Gli orientali avevano capito che prima di predicare bisogna trovare la pace con se stessi , altrimenti si continua a spargere la propria sofferenza sugli altri, si diventa “ cattivi “. Chi poi si comporta male e con falsità sapendo bene di farlo , chi vuole comandare o condizionare approfittando della debolezza altrui, si getta negli stati infimi dell’essere. Chi fa di tutto per provocare e vedere anche gli altri arrabbiati , coltiva lo stato fangoso dell’essere, riducendo la sua vita ad un’effimera e dannosa “ soddisfazione”.

Che cosa è l’essere andrebbe scoperto e indagato con calma, con la meditazione , con l’osservazione della natura e dei fenomeni , con letture di saggi, e solo in seconda battuta come relazione con gli altri,( in una realtà esterna che sovente è deviata e “ deviante “).



Certo perchè questi “altri” andrebbero selezionati : che cosa potrebbe imparare un bimbo da una guerra, se nasce in guerra, guardando gli “ altri “ uomini ?

Allo stesso modo chi non ha ricevuto un’”educazione “ da se stesso ( dalla sua anima pura ) o da altri uomini che promulgano la bontà e la natura ancestrale dell’uomo , dovrà imparare e sarà preda della discesa del suo essere ( nell’oscurità ). Per quanto rimanere fedeli a se stessi è impresa ardua per chiunque quando siamo sottoposti a fuochi maligni.

Leggendo l’articolo inviatoci dal Dott. Di Bella , ad esempio, sono commosso nel constatare che ha resistito alla tentazione di contaminare il suo cervello con le bassezze degli altri. Questa è un’impresa che ogni giorno ognuno di noi è chiamato a sopportare , nel mondo sociale odierno.

Quindi, ciò che volevo dire è che la vera natura dell’uomo , dimenticata , è pacifica come sostengono i buddisti o correnti simili, come ciò che predicava Cristo. Se ad esempio provate a stare soli, per qualche giorno, con chi ve la prenderete? Con i muri? Con Il passato ? con i “ fantasmi “ ?

Ci sarebbe una luce offuscata da rischiarare , nebbia scura da spazzare per riscoprire certi segreti e cercare di lenire le ansie.

Ci siamo dimenticati che il primo attore e regista di ciò che mettiamo nel cervello siamo noi.

ABBIAMO IL DIRITTO di decidere quale pensiero vogliamo immettere nel cervello.

Continuamente siamo bombardati da ALTRI che vogliono immettere i loro pensieri ( anche nella vita pratica ) nel nostro cervello. Per sopravvivere è necessario operare una selezione di ciò che ci danneggia e trovare parole di conforto, sentirsi capiti, CONDIVIDERE i pensieri giusti e positivi, quelli che risiedono nella ricerca della verità.

Oltre a questa pratica , bisognerebbe riuscire a lasciar scorrere la rabbia, un’operazione molto difficile ai giorni d’oggi. Riscoprire i segreti sopiti , quelli che renderebbero l’uomo all’altezza di se stesso.



Matteo Zavattaro






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