L’ ANTILOPE CHE MANGIO’ IL LEONE
COME MIO NONNO “ FREGO’ ” I NAZISTI :
LA VERA INCREDIBILE STORIA DEL RITROVAMENTO DELL’ARCA PERDUTA.
Di: Marco La Rosa
(testi e immagini protetti da copyright – tutti i diritti riservati).
Questo, è un romanzo che si basa su fatti “davvero” accaduti. Tutti i personaggi quindi, sono realmente esistiti. I documenti originali che attestano la veridicità dei fatti sono custoditi e repertati, non si sa mai !…. Per la storia, ho usato comunque nomi di fantasia.
“….. nella nostra genetica, di italiani intendo, non ci sono solamente spaghetti e mandolino, cosi come credono gli americani. Ci stà molto, molto di più. Questa storia lo dimostra. Dimostra che Indiana Jones, o meglio gli Indiana Jones (celluloide a parte), furono invece, un manipolo di soldati italiani, che nel 1937, nella regione del “Corno d’Africa”, con incredibili capacità di intelligence, arguzia e coraggio, diedero scacco matto agli 007 nazisti, nella caccia all’ ENIGMA archeologico più famoso della storia : L’ARCA DELL’ALLENZA EBRAICA”.
Riflettendo, credo sia comunque bene, fare un passo indietro. Forse, non tutti sanno che:
… Le storie dell'amore tra Salomone e la Regina di Saba, Makeda, e della nascita del loro figlio primogenito, Menelik, sono narrate con ricchezza di particolari nel libro sacro Kebra Nagast, il Libro della Gloria dei Re. Questo antico testo sostiene anche che un tempo tutto il mondo fu composto da tre regni (...) guidati da tre Re, i tre figli di Salomone , e che ci fu un lungo periodo in cui i Re di tutto il mondo discendevano dalla stirpe di Sem .
Come ogni altro re di quel periodo, Salomone prese a circondarsi di mogli, sia per motivi politici (poteva così stringere alleanze con i popoli vicini), sia per dimostrare il proprio potere. Ma per questa via attuò anche una decadenza spirituale all'interno di Israele, dato che ogni nuova moglie adorava diverse divinità, e anche Salomone prese ad adorarli.
Il fatto portò alla decisione divina di dividere il regno in due parti, ma solo dopo la morte di Salomone: una parte a Roboamo, discendente legittimo, che regnò sulle tribù di Giuda e Beniamino e l'altra parte a Geroboamo, che regnò su tutte le altre, creando il regno di Israele.
Secondo la testimonianza del libro Kebra Nagast, Salomone perse la saggezza dal momento in cui il figlio primogenito Menyelek (o Menelik) assieme al figlio del sacerdote Zadok (o Tsadok) trafugò l' Arca dell'Alleanza contenente il Decalogo portandola da Israele in Etiopia, dove probabilmente si trova tutt'oggi. Effettivamente l'Arca non è più menzionata nella Bibbia dopo l'incontro di Salomone con la Regina di Saba descritto anche nell'Antico Testamento in : 1 Re 10; 2 Cr 9.
“……AFRICA ORIENTALE ITALIANA 1937.
La mansione ufficiale era quella di addetto alla sorveglianza del personale indigeno. Noi costruivamo strade con manovalanza locale. Il frustino, era una dotazione standard, ma Aldo non lo usava mai, lo esibiva solamente, tanto bastava. Si perché, appena ti voltavi, loro si sedevano e smettevano di lavorare. In realtà, non conoscevano questa strana usanza degli uomini bianchi. Tutta un’altra filosofia di vita.”
“….. Tutto iniziò per l’appunto sulla direttrice in costruzione, che da Axum scende verso sud, passa da Gondar e costeggia il Lago Tana diretta a Ifag (oggi Addis Zemen) e poi da li, verso la cittadina portuale sulla sponda meridionale del lago, Bahar Dar Ghiorghiso (oggi Bahir Dar).”
“…..Dopo una breve pausa, il Colonnello osservò l’ometto magro e silenzioso che aveva di fronte. Si aspettava la sua reazione. Ma il soldato rimase impassibile. L’ufficiale allora, aprì il vano porta oggetti dell’automobile, né estrasse in involto in carta da zucchero, sigillato con cera lacca e lo porse ad Aldo.
“Dentro troverai fotografie e cartoline di questa terra, una guida turistica, carte geografiche e dei fogli bianchi. Sai come trovare le informazioni “celate” che ti occorrono”.
Mentre l’uomo si rigirava nelle mani l’involto, il Colonnello, estrasse dal taschino un pacchetto di sigarette da dieci, marca: “Macedonia Extra”. Ne porse una al sottoposto che, con un lungo sospiro, la prese e si accostò al fiammifero che il colonnello tentava di tenere acceso, facendo scudo con una mano. Muti, tirarono lunghe pensose boccate di fumo, che galopparono nell’aria torrida di quella savana; parevano mandrie di antilopi in fuga dal predatore”.
“……..Bantu puntò i piedi e spinse la barca di papiro sull’acqua.
Senza dire una parola fece segno ai due italiani di salire.
Aldo fu il primo. Entrò nell’acqua che subito gli arrivò alle cosce, con un balzo salì sopra quella specie di piroga romboidale, che ondeggiò sotto il suo peso. La barca fece lo stesso quando salì anche Alberto, ma fortunatamente non si capovolse. Per ultimo, montò anche l’etiope, che nel frattempo aveva trattenuto il natante perché non si allontanasse troppo dalla riva.
Sfilò la corta pagaia di legno, che fino a quel momento aveva tenuto dietro la schiena a mò di arco, ed iniziò a remare.
Le acque placide e tranquille del lago Tana, scorrevano silenziose sotto di loro. Il trasferimento verso l’isola di Kirkos, doveva essere effettuato di notte, non si poteva rischiare di essere visti.”
Questi sono alcuni brani tratti dal romanzo che verrà pubblicato nel 2011, a 40 anni esatti dalla morte di mio nonno, e a 74 anni dai fatti narrati.
Marco La Rosa
Citazioni:
Wikipedia
COME MIO NONNO “ FREGO’ ” I NAZISTI :
LA VERA INCREDIBILE STORIA DEL RITROVAMENTO DELL’ARCA PERDUTA.
Di: Marco La Rosa
(testi e immagini protetti da copyright – tutti i diritti riservati).
Questo, è un romanzo che si basa su fatti “davvero” accaduti. Tutti i personaggi quindi, sono realmente esistiti. I documenti originali che attestano la veridicità dei fatti sono custoditi e repertati, non si sa mai !…. Per la storia, ho usato comunque nomi di fantasia.
“….. nella nostra genetica, di italiani intendo, non ci sono solamente spaghetti e mandolino, cosi come credono gli americani. Ci stà molto, molto di più. Questa storia lo dimostra. Dimostra che Indiana Jones, o meglio gli Indiana Jones (celluloide a parte), furono invece, un manipolo di soldati italiani, che nel 1937, nella regione del “Corno d’Africa”, con incredibili capacità di intelligence, arguzia e coraggio, diedero scacco matto agli 007 nazisti, nella caccia all’ ENIGMA archeologico più famoso della storia : L’ARCA DELL’ALLENZA EBRAICA”.
Riflettendo, credo sia comunque bene, fare un passo indietro. Forse, non tutti sanno che:
… Le storie dell'amore tra Salomone e la Regina di Saba, Makeda, e della nascita del loro figlio primogenito, Menelik, sono narrate con ricchezza di particolari nel libro sacro Kebra Nagast, il Libro della Gloria dei Re. Questo antico testo sostiene anche che un tempo tutto il mondo fu composto da tre regni (...) guidati da tre Re, i tre figli di Salomone , e che ci fu un lungo periodo in cui i Re di tutto il mondo discendevano dalla stirpe di Sem .
Come ogni altro re di quel periodo, Salomone prese a circondarsi di mogli, sia per motivi politici (poteva così stringere alleanze con i popoli vicini), sia per dimostrare il proprio potere. Ma per questa via attuò anche una decadenza spirituale all'interno di Israele, dato che ogni nuova moglie adorava diverse divinità, e anche Salomone prese ad adorarli.
Il fatto portò alla decisione divina di dividere il regno in due parti, ma solo dopo la morte di Salomone: una parte a Roboamo, discendente legittimo, che regnò sulle tribù di Giuda e Beniamino e l'altra parte a Geroboamo, che regnò su tutte le altre, creando il regno di Israele.
Secondo la testimonianza del libro Kebra Nagast, Salomone perse la saggezza dal momento in cui il figlio primogenito Menyelek (o Menelik) assieme al figlio del sacerdote Zadok (o Tsadok) trafugò l' Arca dell'Alleanza contenente il Decalogo portandola da Israele in Etiopia, dove probabilmente si trova tutt'oggi. Effettivamente l'Arca non è più menzionata nella Bibbia dopo l'incontro di Salomone con la Regina di Saba descritto anche nell'Antico Testamento in : 1 Re 10; 2 Cr 9.
“……AFRICA ORIENTALE ITALIANA 1937.
La mansione ufficiale era quella di addetto alla sorveglianza del personale indigeno. Noi costruivamo strade con manovalanza locale. Il frustino, era una dotazione standard, ma Aldo non lo usava mai, lo esibiva solamente, tanto bastava. Si perché, appena ti voltavi, loro si sedevano e smettevano di lavorare. In realtà, non conoscevano questa strana usanza degli uomini bianchi. Tutta un’altra filosofia di vita.”
“….. Tutto iniziò per l’appunto sulla direttrice in costruzione, che da Axum scende verso sud, passa da Gondar e costeggia il Lago Tana diretta a Ifag (oggi Addis Zemen) e poi da li, verso la cittadina portuale sulla sponda meridionale del lago, Bahar Dar Ghiorghiso (oggi Bahir Dar).”
“…..Dopo una breve pausa, il Colonnello osservò l’ometto magro e silenzioso che aveva di fronte. Si aspettava la sua reazione. Ma il soldato rimase impassibile. L’ufficiale allora, aprì il vano porta oggetti dell’automobile, né estrasse in involto in carta da zucchero, sigillato con cera lacca e lo porse ad Aldo.
“Dentro troverai fotografie e cartoline di questa terra, una guida turistica, carte geografiche e dei fogli bianchi. Sai come trovare le informazioni “celate” che ti occorrono”.
Mentre l’uomo si rigirava nelle mani l’involto, il Colonnello, estrasse dal taschino un pacchetto di sigarette da dieci, marca: “Macedonia Extra”. Ne porse una al sottoposto che, con un lungo sospiro, la prese e si accostò al fiammifero che il colonnello tentava di tenere acceso, facendo scudo con una mano. Muti, tirarono lunghe pensose boccate di fumo, che galopparono nell’aria torrida di quella savana; parevano mandrie di antilopi in fuga dal predatore”.
“……..Bantu puntò i piedi e spinse la barca di papiro sull’acqua.
Senza dire una parola fece segno ai due italiani di salire.
Aldo fu il primo. Entrò nell’acqua che subito gli arrivò alle cosce, con un balzo salì sopra quella specie di piroga romboidale, che ondeggiò sotto il suo peso. La barca fece lo stesso quando salì anche Alberto, ma fortunatamente non si capovolse. Per ultimo, montò anche l’etiope, che nel frattempo aveva trattenuto il natante perché non si allontanasse troppo dalla riva.
Sfilò la corta pagaia di legno, che fino a quel momento aveva tenuto dietro la schiena a mò di arco, ed iniziò a remare.
Le acque placide e tranquille del lago Tana, scorrevano silenziose sotto di loro. Il trasferimento verso l’isola di Kirkos, doveva essere effettuato di notte, non si poteva rischiare di essere visti.”
Questi sono alcuni brani tratti dal romanzo che verrà pubblicato nel 2011, a 40 anni esatti dalla morte di mio nonno, e a 74 anni dai fatti narrati.
Marco La Rosa
Citazioni:
Wikipedia
Nessun commento:
Posta un commento