Originariamente in Giappone l'antica festa buddista di Obon, in celebrazione dei morti, si celebrava il 15° giorno del settimo mese. Obon oggi è un evento che dura tre giorni, caratterizzato dall'accensione di lanterne.
La prima foto mostra la festa di Obon, in agosto, a Kyoto, antica capitale del Giappone.
L'accensione dei fuochi segna l'inizio della celebrazione, durante la quale le famiglie visitano le tombe dei propri defunti e li invitiamo a ritornare a casa. Le montagne circostanti Kyoto s'illuminano di lanterne, che formano il disegno che si vede nella foto. Fuochi chiamati okuribi sono accesi anche presso le residenze delle famiglie, nello sforzo di indirizzare verso casa gli spiriti degli antenati. Alla fine dei tre giorni di Obon, di solito il 15 del mese, le famiglie portano le lanterne di carta di candela con lo Spirito dei loro morti a galleggiare liberamente nei fiumi e nei torrenti, in modo da disperdere i loro Toro-nagoshi con gli antenati e farli ritornare in cielo, sino al prossimo anno.
Nella seconda foto, la lanterne galleggianti sono inviate al mare... come al momento della dispersione delle ceneri, esse prendono ciascuna un distinto percorso di ritorno.
I simboli di Obon, i disegni formati sulle colline dell'antica Kyoto sono curiosi. Se percorrerete le tombe nella Valle dei Re, sulla riva sinistra del Nilo, troverete raffigurati lungo le pareti gli stessi simboli. Gli archeologi ritengono che quei graffiti rappresentino stelle e costellazioni.
Nella terza foto si vede un cartiglio, disegnato sulla parete della tomba di Ramses IV.
Se conoscete la tradizione della festa buddista dei morti (Ogon) nell'antica capitale giapponese, quei disegni lasciati dagli antichi Egizi nella Valle dei Re vi appariranno stranamente familiari. Si tratta veramente di stelle, o sono forse i simboli di una religione molto antica?
Quando gli studiosi di storia vedono le cose nella loro piccola, specifica cornice di riferimento, è facile commettere errori per cercare di definire o individuare i significati delle cose d'un altro tempo. Dopo essere stati in Giappone ed avere apprezzare l'antica città di Kyoto, con la celebrazione di riti millenari provenienti da un'altra cultura, è possibile però cercare d'interpretare le usanze religiose dell'antico Egitto con un occhio diverso; apprezzare come un'altra antica civiltà celebrasse la vita con la costruzione e la decorazione di tombe in onore dei loro antenati defunti. I simboli sono gli stessi... c'è forse una qualche connessione tra il Giappone e l'Egitto d'altri tempi? L'attenzione ai fatti dello Spirito insegna che non vi sono coincidenze... ma solo misteri, non chiariti.
La prima foto mostra la festa di Obon, in agosto, a Kyoto, antica capitale del Giappone.
L'accensione dei fuochi segna l'inizio della celebrazione, durante la quale le famiglie visitano le tombe dei propri defunti e li invitiamo a ritornare a casa. Le montagne circostanti Kyoto s'illuminano di lanterne, che formano il disegno che si vede nella foto. Fuochi chiamati okuribi sono accesi anche presso le residenze delle famiglie, nello sforzo di indirizzare verso casa gli spiriti degli antenati. Alla fine dei tre giorni di Obon, di solito il 15 del mese, le famiglie portano le lanterne di carta di candela con lo Spirito dei loro morti a galleggiare liberamente nei fiumi e nei torrenti, in modo da disperdere i loro Toro-nagoshi con gli antenati e farli ritornare in cielo, sino al prossimo anno.
Nella seconda foto, la lanterne galleggianti sono inviate al mare... come al momento della dispersione delle ceneri, esse prendono ciascuna un distinto percorso di ritorno.
I simboli di Obon, i disegni formati sulle colline dell'antica Kyoto sono curiosi. Se percorrerete le tombe nella Valle dei Re, sulla riva sinistra del Nilo, troverete raffigurati lungo le pareti gli stessi simboli. Gli archeologi ritengono che quei graffiti rappresentino stelle e costellazioni.
Nella terza foto si vede un cartiglio, disegnato sulla parete della tomba di Ramses IV.
Se conoscete la tradizione della festa buddista dei morti (Ogon) nell'antica capitale giapponese, quei disegni lasciati dagli antichi Egizi nella Valle dei Re vi appariranno stranamente familiari. Si tratta veramente di stelle, o sono forse i simboli di una religione molto antica?
Quando gli studiosi di storia vedono le cose nella loro piccola, specifica cornice di riferimento, è facile commettere errori per cercare di definire o individuare i significati delle cose d'un altro tempo. Dopo essere stati in Giappone ed avere apprezzare l'antica città di Kyoto, con la celebrazione di riti millenari provenienti da un'altra cultura, è possibile però cercare d'interpretare le usanze religiose dell'antico Egitto con un occhio diverso; apprezzare come un'altra antica civiltà celebrasse la vita con la costruzione e la decorazione di tombe in onore dei loro antenati defunti. I simboli sono gli stessi... c'è forse una qualche connessione tra il Giappone e l'Egitto d'altri tempi? L'attenzione ai fatti dello Spirito insegna che non vi sono coincidenze... ma solo misteri, non chiariti.
(1 Febbraio 2009)
Da: LA PORTA DEL TEMPO.
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